La fusion designer britannica Ming, tra Europa e Asia, e i suoi magnifici gioielli per intenditori ♦︎
Occhi azzurri, pelle rosata, accento londinese. Si chiama Ming. Ming Lampson, designer britannica, ma nata a Hong Kong, ex colonia di Sua Maestà. Ora, però, vive e lavora a Londra, con una fama (meritata) di designer molto esclusiva. Vende le sue creazioni solo a chi le capisce, spiega a gioiellis.com, perché concepire e realizzare un gioiello come i suoi è come creare un’opera d’arte che può essere apprezzata da chi conosce il valore e le caratteristiche delle pietre e del lavoro che sta dietro un paio di orecchini o una collana.
A proposito di collane: a GemGèneve Ming ne ha mostrata una davvero eccezionale, che riproduce una pianta di glicine: oro bianco, diamanti, zaffiri.
Ming ha imparato a conoscere le gemme a Jaipur, India, dove è stata apprendista di un orafo locale, ma anche ha studiato design di gioielli al college Sir John Cass di Londra, valutazione dei diamanti presso l’Associazione Gemmologica di Londra, e pietre colorate e perle al Gia negli Stati Uniti. Ha iniziato la propria attività di designer nel 1998 e ha aperto il suo atelier a Notting Hill, a Londra, nel 2007, in particolare creando gioielli su misura.
La sua nascita in Asia, inoltre, l’ha spinta a creare gioielli fondendo le sue radici cinesi con la sua educazione britannica e l’artigianato europeo. La collana Wisteria è un esempio di questa fusione. Ma è attratta anche dal delicato minimalismo giapponese, come testimoniano le due collezioni, Oriental Garden e Reverence for Nature, entrambe ispirate all’Estremo Oriente. Ogni collezione è composta da 15 pezzi unici, tutti intrisi dell’estetica di Ming.