La stampa digitale di gioielli era fantascienza 20 anni fa, era un esperimento con risultati discutibili dieci anni fa, è una realtà oggi. Le tecnologie per realizzare veri gioielli capaci di stare alla pari con quelli ottenuti con la tecnica tradizionale sono diverse. Una di queste è quella presentata a TGold, fiera abbinata a Vicenzaoro da 3DZ, azienda di Castelfranco Veneto (Treviso) fondata nel 2010 e specializzata nella consulenza sull’adozione della stampa 3D nelle imprese e nella vendita di brand mondiali di stampanti e scanner 3D. A Vicenzaoro 3DZ ha presentato stampanti capaci di quelli che sono definiti miracoli tecnici. Si tratta della 2500Wax, la Figure 4 Jewelry e la Demi 430, novità per la post lavorazione dei pezzi stampati in 3D.
Mostriamo agli artigiani e all’industria orafa i migliori prodigi della tecnica.
Gianfranco Caufin, area manager di 3DZ
La novità riguarda la post lavorazione. È un nuovo sistema automatizzato per la rimozione dei supporti in cera dei pezzi stampati in 3D: Demi 430, macchina dell’azienda Post Process. La macchina permette un nuovo metodo di pulizia dei modelli in cera, più sicuro, più veloce, con ridotto intervento manuale e risultati di qualità. Le tecnologie di stampa 3D presentate dall’azienda per la realizzazione di gioielli e accessori comprendono MJP 2500 Wax e Figure4 Jewelry di 3D Systems, leader mondiale nella produzione di stampanti 3D per il settore orafo. E poi i materiali di stampa 3D per la gioielleria, cere e resine, in particolare Visijet Wax Red Jewel, cera al 100% fondibile, elastica e resistente per ogni tipo di design, comprese filigrane e spessori sottilissimi. Il nuovo materiale è stato creato per la stampante 3D a cera MJP 2500 Wax, compatta, veloce, ad alta risoluzione e rendimento. Figure 4 Jewelry invece è la stampante 3D ultraveloce a resina per modelli di fusione diretta e modelli master per stampi in gomma; i supporti Micropoint sono di facile rimozione, per una finitura superficiale liscia e una post-lavorazione ridotta.