Boucheron, la Jodhpur Necklace
Collezione Bleu de Jodhpur, collana Jodhpur

Menu indiano per Boucheron

Boucheron, la quintessenza della gioielleria francese, si infila il turbante con Bleu de Jodhpur, una collezione di gioielli che nasce dall’incontro tra la mente creativa della Maison, Claire Choisne, e l’attuale Maharaja di Jodhpur, Sua Altezza Gajsingh II. D’altra parte, Boucheron e l’India hanno un rapporto di oltre un secolo e il Rajastan ha una lunga storia nell’oreficeria e nell’intaglio delle gemme. Ma questa nuova collezione ne rafforza il legame attraverso i simboli: Jodhpur è conosciuta come la città del sole, Boucheron come il gioielliere di luce e Parigi è la ville lumiere e il patronato del Maharaja conferisce autenticità e anche un tocco di romanticismo. Certo, la tradizione non è sufficiente per conquistare la fascia alta del mercato indiano e Boucheron spinge la sfida creativa al limite, con gioielli realizzati con nuovi materiali, per esempio il marmo. Attenzione, non uno qualsiasi, ma quello proveniente dalle cave di Makrana che hanno contribuito a costruire il Taj Mahal. Poi c’è la sabbia, quella del deserto del Thar, che si trova nel nord ovest di del Paese. Elementi della cultura indiana, che insieme al fiore di loto e alla tecnica mendhi, ossia il tatuaggio temporaneo eseguito con henné naturale rosso, e alle città di Jodhpur e Nagaur raccontano la storia delle quattro collane che costituiscono la collezione. La collana Jodhpur è un omaggio evidente alla gioielleria indiana, con la sua struttura simmetrica, il retro decorato per il piacere esclusivo del proprietario e il tipico grande diamante centrale a forma di aquilone, ed è anche il primo gioiello reversibile della Maison: da una parte il marmo bianco Makrana con il suo aspetto lattiginoso e la sua lucidatura che esalta la luminosità dei diamanti e rende il disegno geometrico un po’ più morbido; dall’altro lato invece, lo zaffiro inciso sul cristallo di rocca ricorda i decori dei palazzi di Jodhpur, conosciuta anche come città blu. Il costo di questa collana è di circa 1 milione e 300 mila euro.

Blue de Jhodpur, collana Nagaur
Blue de Jodhpur, collana Nagaur con perle, cristallo di rocca e un diamante centrale taglio cuscino da 2 carati

La fortezza nel deserto, il fiore di loto e il mandhi

È come un talismano il pendente della collana Nagaur, che si ispira alla città fortezza che sorge nel deserto del Thar. Un cristallo di rocca decorato di diamanti come i fiori del deserto che sono disposti intorno a una fontana con al centro un diamante taglio cuscino da 2 carati. L’avorio dello sfondo è dato dai granelli di sabbia del deserto. Ma la vera simbologia sono le perle: Jodhpur si rifà alla tradizione orafa Moghul e anche Nagaur riprende lo stile dei gioielli cerimoniali dei Maharaja,  con un richiamo potente all’induismo. Infatti, i fili della collana, composti da perle annodate a una a una e intervallate da cerchietti d’oro e diamanti o semplicemente d’oro, sono sette, un numero sacro la cui etimologia risale a saptan, che in sanscrito significa pluralità di mondi, un concetto alla base dell’universo Indù:  7 le sfere della terra, 7 i mari, 7 gli stati di coscienza,  7 le energie sottili.

Dai marmi delle mura esterne agli stili pittorici delle sale interne dei palazzi: Fleur de Lotus raffigura uno dei fiori simbolo dell’India, ma è anche uno dei soggetti preferiti di uno stile pittorico battezzato Giardini e Cosmo che ha avuto origine a Jodhpur ed è rimasto in voga dal 17 al 19° secolo. È l’unica collana in oro rosa, e ha una tormalina rosa intenso centrale da cui partono i petali in pavé di granati, spessartite, rubellite e diamanti, in una gradazione di toni dorati, pesca, arancio e lampone.

Collezione Bleu de Jodhpur, collana Fleur de Lotus in oro rosa con tormalina, granti, spessartiti e rubellite
Collezione Bleu de Jodhpur, collana Fleur de Lotus in oro rosa con tormalina, granti, spessartiti e rubellite

Dai contrasti di colori all’opulenza di luce, pura. La parure Mehndi, il cui valore si aggira intorno ai 580 mila euro, si ispira alla tecnica del tatuaggio temporaneo eseguito con henné e allo stesso tempo celebra le donne Rajput, anche questa parola di derivazione sanscrita,ossia raja-putra e significa letteralmente figlio di re o principe, in questo caso le figlie o le mogli con i loro gioielli. Qualcosa di effimero come il tatuaggio è reso eterno dall’oro e dai diamanti lavorati in un ricamo che riprende sia il motivo Pasley sia la forma dell’aigrette, la spilla con la piuma o il ciuffo tanto di moda negli anni 20′. Qui è realizzata come una collana ampia nelle dimensioni, ma leggera come una piuma, grazie alla delicata lavorazione a traforo e si alleggerisce ancora di più staccandone una parte e indossandola come spilla. Questi sono i primi gioielli presentati nella settimana dell’alta moda a Parigi, ma la collezione Bleu de Jodhpur è molto più  vasta: oltre 105 i disegni creati e 60 i pezzi che saranno svelati nei prossimi giorni. D’altra parte, l’India è sconfinata. M.d.B.

Collezione Bleu de Jodhpur, parure Mehndi in oro bianco e diamanti
Collezione Bleu de Jodhpur, parure Mehndi in oro bianco e diamanti
Claire Choisne e il Maharaja di Jodhpur, Sua Altezza Gajsingh II
Claire Choisne e il Maharaja di Jodhpur, Sua Altezza Gajsingh II

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