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Tornano i gioielli scultura di Carrera y Carrera

Origen, cioè ritorno alle origini. È il nome di una delle nuovo collezioni di Carrera y Carrera, il più grande marchio della gioielleria spagnola tornato a giocare a tutto campo dopo una breve parentesi. Il nome della collezione è significativo. La collezione segue lo stile della casa: molto ricco, con la intenzione di gareggiare con il mondo della scultura, tra animali esotici, interpretati con realismo, assieme a elementi ornamentali e architettonici. Anche l’uso del bassorilievo e la combinazione lucido e opaco è tra i tratti distintivi di Carrera y Carrera. Tanti dei gioielli di Carrera y Carrera, infatti, sono piccole opere di oreficeria naturalistica, con statuette, animali e piante che sembrano uscite da un laboratorio del periodo barocco. Come un’altra delle novità, la collezione My Angel: segue la stessa direzione, con una mini scultura di angioletto d’oro abbinata alle lettere dell’alfabeto.

Orecchini della collezione Origen in oro giallo, diamanti e diopsiti
Orecchini della collezione Origen in oro giallo, diamanti e diopsiti

D’altra parte, la tradizione orafa della Spagna del Settecento è ancora viva. Certo, Saturio Esteban Carrera, giovane emigrato a Madrid a fine Ottocento, dove ha aperto una piccola azienda di gioielli chiamata Barrio de las Letras, non se lo sarebbe mai immaginato. Invece, i gioielli della Maison della capitale spagnola sono stati indossati da reali (la tiara per la regina del Belgio, nel 1960) o esposti nei musei, come il Sogno di Icaro, scelto dal museo del Cremlino.

Mistral Mini Ring in oro bianco, diamanti e tanzanite
Mistral Mini Ring in oro bianco, diamanti e tanzanite
Collezione My Angel, pendente in oro bianco e giallo, diamanti
Collezione My Angel, pendente in oro bianco e giallo, diamanti
Secret ring, chiuso. In oro bianco e giallo, diamanti
Secret ring, chiuso. In oro bianco e giallo, diamanti. Copyright: gioiellis.com
Secret ring, aperto. All'interno si scorgono le figure ispirate all'amore segreto di Romeo e Giulietta
Secret ring, aperto. All’interno si scorgono le figure ispirate all’amore segreto di Romeo e Giulietta. Copyright: gioiellis.com
Bracciale Shanghai in oro giallo e diamanti.  Copyright: gioiellis.com
Bracciale Shanghai in oro giallo e diamanti. Copyright: gioiellis.com

Che cos’è un castone?

Sapete davvero che cosa significa e che cosa è un castone? E come è fatto un anello con una pietra incastonata? Ecco le cose che dovete sapere sugli anelli con castone.

Cose da sapere se vi piacciono i gioielli e non siete un gioielliere. Sapete che cos’è un castone? In che cosa consiste una pietra incastonata? Avete un anello con una pietra montata a castone? Se siete curiosi di sapere che cos’è un castone leggete qui.

Anello Taglio Smeraldo, con berillo taglio smeraldo da 14,04 ct e pavé di cristallo di rocca, incastonato in oro giallo
Boucheron, anello, con berillo taglio smeraldo da 14,04 ct e pavé di cristallo di rocca, incastonato in oro giallo

Fermare le pietre. Il castone, o incassatura, è una montatura che serve a tenere ferma una pietra, utile specialmente se ha il taglio cabochon, cioè con un taglio privo di sfaccettature, spesso semisferico, ma non solo. Il castone consiste in una protezione metallica che che fissa la base della pietra. Può essere formato da una cavità attorno a cui gira un sottile bordino di metallo che si ripiega sul contorno della gemma oppure, nelle montature a giorno, da piccole griffe, che trattengono la pietra in più punti. Il castone è posizionato nella parte visibile, superiore, dell’anello e incornicia la pietra che, in questo modo, rimane ferma. Esistono diverse tecniche di incastonatura, tutte però hanno in comune il fissaggio metallico, di solito in argento oppure in oro, che viene saldato e circonda la pietra. La gemma può essere più o meno posizionata nell’incavo del metallo. I gioiellieri tendono oggi a regolare il metallo sulla misura della pietra da incastonare, seguendo la sagoma esterna.

Anello in oro giallo con zircone verde
Anello in oro giallo con zircone verde incastonato

L’altezza del bordo. L’incastonatura può variare nella misura della cintura di metallo che fascia la pietra, che può essere più o meno avvolgente: di solito è di circa 0,5 millimetri. Nel caso di diamanti, per esempio, si tende a mantenere il metallo più sottile possibile. Il vantaggio di una montatura a castone rispetto a quella a griffe, consiste nel fatto che la pietra in questo modo è più protetta e rischia meno di rovinarsi. Una volta posizionata la pietra nell’incavo e circondata con la banda di metallo, il castone può essere saldato alla banda dell’anello. La base, in alcuni casi, viene eliminata per lasciare posto alla sola fascia che ferma la pietra.

Clip Panache MystОrieux. Serti MystОrieux Vitrail zaffiri colorati, diamanti
Van Cleef & Arpels, clip Panache Mysterieux. Serti Mysterieux Vitrail zaffiri colorati, diamanti

Quando l’incastonatura non si vede. Esiste anche una incastonatura invisibile. È una particolare tecnica utilizzata per fissare le pietre preziose in maniera che le strutture metalliche di supporto non siano visibili. In lingua francese questa tecnica si chiama serti mystérieux (incastonatura misteriosa) ed è stata introdotta da Alfred Langlois nel 1930. In seguito, i due gioiellieri francesi Salomon Arpels e Alfred Van Cleef, fondatori di Van Cleef & Arpels, hanno elaborato con Langlois l’idea originale fino chiedere il brevetto della nuova incassatura. Anche Cartier ha brevettato una tecnica per un castone invisibile, chiamato il serti invisible, ma con minori sviluppi. Van Cleef & Arpels, invece, continua ha utilizzare nei suoi gioielli il serti mystérieux.

Anello Verde, con smeraldo di 14,90 carati, lacca
Anello Verde, con smeraldo di 14,90 carati, lacca
Boghossian, anello con zaffiro di Cylon incastonato in calcedonio intarsiato
Boghossian, anello con zaffiro di Cylon incastonato in calcedonio intarsiato
Anello con smeraldo colombiano e diamanti
Grima, anello con smeraldo colombiano e diamanti con una inusuale incastonatura
Anello con rubino e granati, in ceramica, lacca, oro giallo
Anello con rubino e granati, in ceramica, lacca, oro giallo
Anello in argento placcato oro con ametista
Anello in argento placcato oro con ametista
Anello in oro,giallo e giada
Anello in oro, giallo e giada

Tutto sullo zaffiro

Le cose da sapere sullo zaffiro, una delle gemme preziose più amate, oltre che pietra del mese di settembre ♦

Lo zaffiro è sempre stato associato al romanticismo e alla regalità. Non a caso uno dei più famosi è il St. Edward’s Sapphire, che risale al 11 ° secolo ed è montato sulla Corona imperiale, uno dei gioielli della corona del Regno Unito, mentre un esempio più attuale è l’anello di fidanzamento con uno zaffiro da 18 carati donato dal principe Carlo a Lady Diana Spencer, passato una generazione più tardi dal figlio William a Kate Middleton. Lo zaffiro da un punto di vista gemmologico è un corindone (se è rosso si tratta di un rubino).

Anello a fascia in oro bianco 18 carati, pavé di diamanti e zaffiro ovale
Anello a fascia in oro bianco 18 carati, pavé di diamanti e zaffiro ovale

Gli zaffiri naturali sono pietre preziose molto utilizzate in gioielleria. Ma non ci sono solo le pietre naturali: sempre più spesso sono utilizzati zaffiri creati sinteticamente in laboratorio, anche per scopi industriali o decorativi. Lo zaffiro è una pietra molto dura: raggiungono il 9 sulla scala di Mohs, che misura la durezza delle gemme. Questa pietra è, quindi, il terzo minerale più duro al mondo, dopo il diamante che raggiunge il 10 e la moissanite a 9.5). Per questo gli zaffiri sono utilizzati anche come componenti ottici, vetri ad alta resistenza, orologi da polso, wafer elettronici molto sottili, come substrati isolanti nell’elettronica, circuiti integrati e Led blu.

Anello con zaffiro del Madagascar, oro, diamanti
Tamara Comolli, anello con zaffiro del Madagascar, oro, diamanti

Il colore. La tinta classica dello zaffiro va dal blu molto pallido al profondo indaco, e ha la gradazione più apprezzata nel color fiordaliso, non troppo pastello e non troppo navy blu. Ma lo zaffiro si trova anche in una gamma di colori naturali, grigio, giallo, rosa pallido, arancio, verde, viola e marrone. Questi zaffiri sono classificati come fancy, e alcuni tra questi sono rarissimi, per esempio i Padparadscha (in singalese significa fiore di loto), di un intenso rosa-arancio. Le zone classiche in cui si trovano gli zaffiri sono le miniere di Ceylon, Birmania (Mogok), Madagascar e, in misura minore, Cambogia (Pailin), Cina, Kenya, Laos, Nigeria, Tanzania, Thailandia, Usa (Montana) e Vietnam. Fino agli anni Settanta l’Australia copriva il 70% della produzione mondiale ma la qualità non era premiata dal mercato perché queste gemme erano troppo scure o troppo verdi.

Anello con zaffiro di 25 carati su titanio. Copyright: gioiellis.com
Anello con zaffiro blu di 25 carati su titanio by Ena Iro. Copyright: gioiellis.com

Come scegliere. Secondo il Gia (Gemological Institute of America) uno zaffiro ha generalmente un prezzo più abbordabile rispetto a un rubino, uno smeraldo o un diamante. La qualità migliore è quella che non presenta inclusioni: secondo il criterio standard a distanza di 15 centimetri non devono essere visibili a occhio nudo. Ma c’è sempre l’eccezione: alcune inclusioni, microscopiche e battezzate fiore, latte o seta, possono conferire un aspetto quasi vellutato, che ne accentua la bellezza e di conseguenza anche il valore. Bisogna tenere conto anche della varietà stellata, che cha inclusioni aghiformi di rutilo: in pratica, formano una stella sulla superficie della gemma, che risultano più evidenti grazie a un buon taglio, e appaiono come sei o 12 raggi equidistanti e dritti.

Un anello con zaffiro Padparadscha, simile a quello della principessa Eugenia
Un anello con zaffiro Padparadscha, simile a quello della principessa Eugenia

I tagli. Quelli più comuni sono a cuscino e ovali, ma sotto 1 carato si trovano agevolmente anche zaffiri con taglio brillante, smeraldo e princesse. Ma prima di scegliere è fondamentale esaminare la pietra sotto luci diverse ricordando che gli zaffiri blu assumono un aspetto migliore sotto una luce fluorescente, mentre i rubini preferiscono un luce a incandescenza.

Anello Sinopé in oro bianco, diamanti, zaffiro e tanzaniti
Cartier, anello Sinopé in oro bianco, diamanti, uno zaffiro Ceylon a forma di 5.03 carati e lapislazzuli
Anello con zaffiro Art Déco
Anello Art Déco con zaffiro
L'anello di fidanzamento di Kate Middleton
L’anello di fidanzamento di Kate Middleton con zaffiro blu
Anello con zaffiro rosa ovale e diamanti. Prezzo: 56.000 dollari
Anello con zaffiro rosa ovale e diamanti
Anello Serpente, con zaffiri invisible setting e zaffiro ovale
Anello Serpente, con zaffiri invisible setting e zaffiro taglio ovale

Tutto sulla tormalina

Tutto quello che c’è da sapere sulla tormalina, sempre più di moda in gioielleria ♦

Lo avrete notato: da qualche anno la tormalina, e in particolare la varietà Paraiba è diventata la star della gioielleria. Pochi, però, conoscono davvero questa pietra, che può assumere colorazioni diverse e che spesso è confusa con altre gemme. La tormalina ha iniziato la sua ascesa verso la fine degli anni Ottanta, quando è stata scoperta la varietà dai colori intensi nelle miniere di Paraíba, in Brasile. Queste tormaline, dalle tonalità blu e verdi, hanno avuto subito successo. I prezzi per questa pietra sono saliti rapidamente a più di 10.000 dollari per carato. Ma, attenzione: sono tormaline anche le pietre rosse che sono presentate con il nome di rubellite.

Anello in oro bianco con tormalina
Anello in oro bianco con tormalina, collezione Vianna Lux

Composizione. La tormaline secondo la chimica è una composizione cristallina di boro minerale silicato, con elementi di alluminio, ferro, magnesio, sodio, litio, o di potassio. È una pietra semi-preziosa. Prima che il nome tormalina diventasse comune, questa gemma era chiamata anche magnete dello Sri Lanka Ceylonese. Questa pietra, infatti, ha proprietà piroelettriche: forma un temporaneo accumulo di cariche elettriche di segno diverso sulle estremità opposte in risposta a un cambiamento della temperatura. Ma non preoccupatevi: chi le indossa non prende la scossa. In passato, però, grazie a questa proprietà le tormaline sono state utilizzate dai chimici per polarizzare la luce.

Anello con tormalina Paraiba di 24,75 carati
Anello con tormalina Paraiba di 24,75 carati e diamanti

Il nome. Tormalina è un a parola che deriva dalla lingua tamil e singalese Turmali, utilizzata per diverse pietre preziose che si trovano nello Sri Lanka. Nei secoli scorsi, da questo Paese a sud dell’India sono state esportate in Europa grandi quantità di tormaline dalla Compagnia delle Indie orientali olandesi.

Anello con tormalina rosa di 58,18 carati
Anello con tormalina rosa di 58,18 carati

Colori. La tormalina assume una grande varietà di colori. La pietra scoperta negli Stati brasiliani di Minas Gerais e Bahia è però una varietà unica e dai colori vivaci, blu e verde. La più grande del mondo ha un peso di 191.87 carati ed è stata inclusa nel Guinness dei Primati. Ma ci sono anche tormaline rosse, rosa, azzurre, e persino una varietà chiamata watermelon, cioè anguria, con tonalità che sfumano dal rosa intenso al verde oliva. C’è anche la tormalina verde intenso della Tanzania, che contiene cromo (lo stesso minerale che colora lo smeraldo). Sul mercato si trovano, inoltre, anche tormaline gialle, a volte conosciute come tormalina canarino. Lo Zambia è ricco di tormaline rosse e gialle, che sono relativamente poco costose. Per una strana coincidenza, la varietà più rara, la achroite incolore, non è apprezzata ed è poco costosa. Si trovano tormaline anche in Afganistan e Stati Uniti. I depositi nel Maine tendono a produrre cristalli verde-menta, oppure rosa-rosso lampone. I depositi della California sono noti per un colore rosa brillante, ma anche bicolori. La tormalina più comune, però, si chiama schorl, ferro sodico di colore nero.

Anello Vuoi una mentina? Di Suzanne Syz, con tormalina Paraiba, oro, smalto, diamanti
Anello Vuoi una mentina? Di Suzanne Syz, con tormalina Paraiba, oro, smalto, diamanti

Trattamento di bellezza. Sono molte le tormaline che sono sottoposte a particolari trattamenti per migliorarne il colore. In particolare, le gemme di colore da rosa e rosso sono spesso scaldate ad alte temperature per rendere il colore più gradevole. Per esempio, le pietre con un rosso molto scuro possono essere rese più brillanti con il trattamento termico. Il colore rosa, invece, può essere notevolmente aumentato dall’irradiazione con raggi gamma o fasci di elettroni. Ma la radioattività non rimane nella pietra, state tranquille. Tra l’altro, non lo saprete mai: il processo di irradiazione è quasi impossibile da rilevare nelle tormaline e attualmente non ne influenza il valore. Anche varietà di tormaline come la rubellite e la Paraiba sono talvolta migliorate per renderle più chiare e brillanti. Ma una tormalina che subisce questo trattamento vale meno di una gemma naturale dello stesso tipo.

Anello Thalessa, in oro rosa 18 carati, tormalina, zaffiri, tormalina bicolore
Daniela Villegas, anello Thalessa, in oro rosa 18 carati, tormalina, zaffiri, tormalina bicolore

Dove si trova. Non c’è solo il Brasile. Alla fine del 1990 tormalina contenente rame è stata trovato in Nigeria. Di recente è stata scoperta tormalina anche in Mozambico, molto simile a quella Paraiba. Per questa ragione spesso è definita paraiba anche la tormalina del Paese africano, ma è un errore (a volte voluto): in realtà i colori della pietra mozambicana sono spesso un po’ meno brillanti di quella brasiliana. La tormalina africana, inoltre, costa anche molto meno.

Una tormalina watermelon africana
Una tormalina watermelon africana
Orecchini con al centro due tormaline watermelon dell'Himalaya
Orecchini con al centro due tormaline watermelon dell’Himalaya
Van Cleef & Arpels, anello Pierres de Caractère Lotus d'Orient in oro bianco, tormalina ovale del Mozambico tipo Paraiba di 24.44 carati, diamanti taglio brillante e a pera, zaffiri tondi e chrysoprase scanalati
Van Cleef & Arpels, anello Pierres de Caractère Lotus d’Orient in oro bianco, tormalina ovale del Mozambico tipo Paraiba di 24.44 carati, diamanti taglio brillante e a pera, zaffiri tondi e chrysoprase scanalati
Anello di Stephen Webster con tormalina rosa all'asta online di Christie's. Stima: 7 mila euro
Anello di Stephen Webster con tormalina rosa all’asta online di Christie’s
Anello con tormalina Paraiba di 48.27 carati
Anello con tormalina Paraiba di 48.27 carati
Anello Pom Pom in oro rosa, con tormaline rosa di varie dimensioni, gradazioni e tagli e diamanti
Anello Pom Pom in oro rosa, con tormaline rosa di varie dimensioni, gradazioni e tagli e diamanti
Jar, spilla appartenuta a Lily Safra con tormaline verdi e rosa a forma di papavero collegate da uno stelo di tormaline verdi taglio baguette attorcigliate su un diamante bianco taglio pera di 37 carati. Prezzo realizzato: 1 milione di euro circa
Jar, spilla appartenuta a Lily Safra con tormaline verdi e rosa a forma di papavero collegate da uno stelo di tormaline verdi taglio baguette attorcigliate su un diamante bianco taglio pera di 37 carati

Come evitare che l’argento diventi nero?

L’argento dei gioielli, purtroppo, si ossida e diventa nero. Come evitare che l’argento da bianco si trasformi in un metallo annerito? Ecco qualche semplice trucco per eliminare l’ossido ed evitare che l’argento sia nero ♦

Alzi  la mano chi nel cassetto non ha almeno un gioiello in argento che si è ossidato. Era tanto carino, magari costava poco, oppure è un regalo ricevuto, l’eredità della zia. In ogni caso, orecchini e anelli in argento molto spesso possono annerirsi a causa del contatto con l’ossigeno: si ossidano e lasciano uno sgradevole colore sulla pelle.

The Twisted Coin, anello in argento con dollaro
The Twisted Coin, anello in argento con dollaro

Perché l’argento si annerisce? Semplice: l’argento sterling o 925 non è puro al 100%. In realtà il 92,5% è argento, mentre il 7,5% è composto da altri metalli in lega. Spesso si tratta di rame, responsabile della reazione di ossidazione, cioè della reazione del metallo a contatto con l’ossigeno presente nell’aria, ma anche allo zolfo (spesso causato dall’inquinamento), oppure all’umidità. A questo si giunge il contatto con la pelle di persone che hanno un Ph alto, cioè un sudore po’ più acido. Infine, lozioni per la pelle, creme solari, deodoranti, profumi e lacca per capelli sono altri fattori che possono accelerare l’ossidazione del metallo.

Bracciale in argento sterling con pietre
Bracciale in argento sterling con pietre

Niente luce. Per evitare di far annerire l’argento, però, bisogna innanzitutto imparare a conservarlo bene. Luce, calore e umidità sono nemici dell’argento e contribuiscono ad annerirlo. Conserva i gioielli in una scatola chiusa, foderata con panno morbido per evitare che il metallo si rovini. Se non avete una scatola di legno , potete optare anche per un box di plastica oppure un barattolo, ma non trasparente.

Anello Maui in argento e madreperla
Anello Maui in argento e madreperla

Sacchetti essiccanti. L’umidità, come accennato, annerisce l’argento. Riponete i gioielli assieme a sacchetti essiccanti, che si utilizzano anche per il materiale elettronico. All’interno dei sacchetti può esserci, per esempio, gel di silice, che mantiene asciutta l’aria circostante. È un consiglio utile specialmente per chi vive in case o in località umide, come al mare o vicino a un corso d’acqua. Attenzione, tenete i sacchetti fuori dalla portata dei bambini: non sono per niente commestibili. Non volete acquistare i sacchetti? Potete cavarvela con un pezzetto di gesso, un altro materiale che tende ad assorbire l’umidità.

Sacchetto essiccante
Sacchetto essiccante

Attenti all’acido. Le sostanze acide sono nocive alla salute del vostro argento. Ok, non avete l’abitudine di cospargere di succo di limone i vostri orecchini in sterling silver. Però l’acidità della pelle, i cosmetici, e magari il contatto casuale con qualche residuo in cucina può far sparire rapidamente la lucentezza dei gioielli. Non avvicinate collane, anelli e bracciali a senape, limone, aceto e, in generale, al cibo… Se durante la giornata avete sudato, pulite i gioielli prima di riporli.

Gomma e lattice. Non lo sospettavate, eppure anche gomma e lattice non sono amici dell’argento. Il contatto prolungato potrebbe ossidare l’argento più rapidamente.

Niente lavastoviglie. Avete pensato di lucidare i gioielli d’argento nella lavastoviglie? Sbagliato. Il detersivo e il calore dell’acqua possono causare ossidazione e corrodere il metallo. L’argento deve essere pulito con acqua fredda e sapone neutro.

Anello con argento annerito
Anello con argento annerito

Leggi anche: Come pulire i gioielli d’argento

C’è anche un altro piccolo trucco per evitare questo inconveniente. Ma fate attenzione: i gioielli che sono solo placcati possono rovinarsi facilmente. Basta seguire i consigli di questo video che abbiamo trovato in rete. Le immagini sono molto chiare, quindi non c’è problema per capirne il significato. Ok, è un consiglio banalissimo, ma funziona. Si procede così: prendete il vostro anello che si è annerito, e prima di tutto pulitelo bene. Ci sono molti sistemi per farlo: si può usare l’acqua calda e un paio di cucchiaini di sale, lasciando il gioiello in ammollo. Oppure usare acqua e bicarbonato. Una volta che il gioiello è pulito, ecco il suggerimento: bisogna asciugare bene e poi basta passare all’interno dello smalto per unghie trasparente. Lasciate asciugare e, voilà, ecco eliminato il problema. Facile, no?

Comment protéger une bague en argent ? di mariefrance

Ciondolo in argento ossidato
Ciondolo in argento ossidato
Anello Contrarié
De Vecchi, anello contrarié
Pianegonda, anello in argento della collezione Planus
Pianegonda, anello in argento della collezione Planus
Gli effetti dell'ossidazione dell'argento
Gli effetti dell’ossidazione dell’argento
Anello in argento di Bury
Anello in argento di Bury

Quante star per Anita Ko

I gioielli firmati Anita Ko, designer per le star di Hollywood o per chi può permetterselo: le sue collezioni non sono per tutti.

Anita Ko è una designer di gioielli nata a Los Angeles, dove vive e lavora. Dato che ha una buona creatività e lavora nella zona dello star system di Hollywood, ha molti clienti tra i big dello spettacolo. Tra le attrici e cantanti che hanno indossato i suoi gioielli si contano Victoria Beckham, Rosie Huntington-Whitley, Jennifer Lawrence, Cameron Diaz, Emma Watson, Miranda Kerr, Jessica Biel, Johnny Depp, Heidi Klum e Rihanna. E dire che Anita Ko è una new entry: ha fondato la sua azienda di gioielleria solo nel 2006, neanche dieci anni fa. I suoi gioielli puntano molto sul colore intenso dell’oro rosa e su una miriade di diamanti che seguono il percorso del metallo come fossero borchie di lusso. Si possono acquistare anche online.

Orecchinio a forma di spilla da balia in oro rosa e rubini
Orecchino a forma di spilla da balia in oro rosa e rubini

Lo stile è moderno, semplice, geometrico, immediato, lussuoso, simmetrico, allusivo. Nel senso che in alcuni casi traduce in gioielli composti da un mosaico di diamanti, per esempio con taglio baguette, forme comuni come le foglie, oppure una semplice spilla da balia che si trasforma in un mono orecchino in oro e pietre preziose. Insomma, abbastanza divertente, senza essere bizzarra, piacevole senza essere stucchevole. Forse è questa la chiave del suo successo.

Orecchino a bottone in oro e diamanti
Orecchino a bottone in oro e diamanti
Orecchini Ava in oro rosa e diamanti
Orecchini Ava in oro rosa e diamanti
Ear Jacket in oro bianco rodiato nero con diamanti
Ear Jacket in oro bianco rodiato nero con diamanti
Collana a foglia in oro giallo e diamanti
Collana a foglia in oro giallo e diamanti
Anello Mosaico in oro rosa e diamanti
Anello Mosaico in oro rosa e diamanti
Anello a spirale in oro giallo e diamanti
Anello a spirale in oro giallo e diamanti
Anello con doppia fila di diamanti su oro giallo
Anello con doppia fila di diamanti su oro giallo

Come pulire un bracciale di Pandora?

Come pulire un bracciale di Pandora? Ecco i consigli per mantenere brillanti i gioielli di Pandora.
I gioielli di Pandora sono tra i più popolari. Proposti anni fa solo nella versione in argento, soprattutto i celebri bracciali con charms, sono oggi disponibili anche nella versione Pandora Rose, che consiste in una lega di argento e rame, con una placcatura utilizzata per prevenire l’ossidazione, oppure in Pandora Shine: argento con una placcatura di oro 18 carati. Sui gioielli, inoltre, si trovano anche cristalli e cubic zirconia, gemme sintetiche che assomigliano al diamante. I gioielli Pandora hanno anche un’altra caratteristica: di solito sono indossati spesso, anche tutti i giorni. Sono, infatti, i classici gioielli per la vita abituale: bracciali, orecchini e collane che si scelgono senza pensarci troppo, anche perché il loro prezzo è piuttosto abbordabile e si ha meno timore di perderli.

Gioielli della linea Pandora Me indossati
Gioielli della linea Pandora Me indossati

Proprio per questo, però, i gioielli di Pandora possono appannarsi prima a causa del contatto prolungato con la pelle, oppure per la polvere, o l’usura della placcatura. È importante, quindi, pulire regolarmente i gioielli di Pandora, come i bracciali. Per esempio, come pulire i gioielli Pandora con la lega rosa (ma il metodo vale anche per gli altri)?

Ecco come fare: i suggerimenti sono della stessa Pandora. Si può mantenere la lucentezza del metallo lucidando regolarmente i gioielli con un panno morbido: basta strofinare delicatamente, facendo attenzione alle superfici dove sono incastonati cristalli o cubic zirconia. Una pulizia troppo energica potrebbe rovinare la sottile placcatura dei gioielli Pandora Shine.

Elemento in Pandora Shine Simba
Elemento in Pandora Shine, Simba

Spesso i gioielli Pandora, che sono rifiniti a mano nei laboratori che l’azienda danese ha realizzato in Tailandia, hanno anche dettagli in smalto colorato. Lo smalto è un materiale molto resistente, ma con il tempo, magari perché il gioiello è sottoposto a contatto con altri oggetti, potrebbe essere intaccato. Proprio per questo è meglio evitare di strofinare il gioiello con materiali troppo ruvidi, che possono peggiorare la situazione.

Gracie Abrams in Pandora
Gracie Abrams in Pandora

I gioielli si possono anche lavare delicatamente in acqua tiepida e sapone per togliere eventuali tracce di grasso lasciate dalla pelle. Quando sono ancora bagnati, i gioielli si possono pulire meglio con l’uso di uno spazzolino da denti con setole morbide. Ma, attenzione: è meglio evitare l’uso di liquidi utilizzati per la lucidatura dell’argento e la pulizia ad ultrasuoni. Maneggiare con cura i gioielli puliti: è meglio riporli separatamente per evitare graffi.

Anello in argento e cubic zirconia
Anello in argento e cubic zirconia
Pandora, collezione Zodiaco
Pandora, collezione Zodiaco
Collana Pandora Rose
Collana Pandora Rose
Bracciale Reflexions, in Pandora Shine
Bracciale Reflexions, in Pandora Shine

Come indossare tiara o diadema

Tiare e diademi sono di gran moda, preziose o semplici bijoux. Ecco una selezione e i consigli su come indossare una tiara o un diadema e non solo al matrimonio ♦

Oggi, la parola tiara è diventato sinonimo di diadema. La tiara è spesso tradotta con una parola simile a diadema in molte lingue. Entrambe le parole, in ogni caso, derivano dagli ornamenti indossati sulla testa da uomini e donne nell’antichità. Questi ornamenti indicavano uno status elevato. Ma oggi non è più così. La tiara è indossata spesso durante le occasioni formali, in particolare se il codice di abbigliamento è la cravatta bianca, oppure per cerimonie come quelle del matrimonio. E non solo: una tiara può essere anche indossata con un abbigliamento informale. Naturalmente, in questo caso, sarà differente dalla tiara utilizzata per una cerimonia.

Elizabeth von Thurn und Taxis indossa una spilla e e una tiara con diamanti e smeraldi (immagine dal catalogo Sotheby's)
Elizabeth von Thurn und Taxis indossa una spilla e e una tiara con diamanti e smeraldi (immagine dal catalogo Sotheby’s)

La prima donna a rendere popolari tiare, diademi e coroncine, appannaggio dell’alta gioielleria e dell’alta società, è stata Courtney Love, nel 1995, quando si è presentata a un concerto con un voluminoso cerchietto di cristalli che sembravano diamanti. Qualcosa di simile alla corona di Miss America, peccato che il rossetto fosse volutamente sbavato.

Meghan Markle, prima del suo principesco matrimonio, con tiara
Meghan Markle, prima del suo principesco matrimonio, con tiara

Sono passati oltre 20 anni e ci sono ragazze a New York che non rinunciano a un  gioiello tra i capelli nemmeno per andare in ufficio, mentre la stilista Vivienne Westwood indossa un diadema di corallo quando va in giro in bicicletta per Londra. Insomma, un po’ come il cappello firmato Borsalino, tornato di moda per gli uomini anche giovani e vestiti casual, un outfit non è completo se manca l’ornamento giusto in testa. Che, attenzione, non è più espressione di un rango, ma una libera scelta.

Come indossare la tiara

La cosa più interessante è che la democratizzazione della tiara ha modificato persino l’etichetta delle giovani principesse e regine europee, con Kate Middelton in testa (è il caso di dire), che indossa la tiara piuttosto indietro, in linea con le orecchie e inclinata di almeno 45 gradi, mentre la consuetudine la vorrebbe collocata molto più avanti e quasi orizzontale. Ora che conoscete anche il modo più giusto per portarla ecco una selezione adatta ai matrimoni e alle occasioni meno formali.  

Carolina Herrera, Falling Jasmine tiara e orecchino a bottone in argento placcato oro e smalto bianco
Carolina Herrera, Falling Jasmine tiara e orecchino a bottone in argento placcato oro e smalto bianco

I diademi sono spesso indossati dalle attrici nei film, nelle commedie e in televisione. Nel 2013, Cartier ha creato una replica della tiara di rubini e diamanti che avevano originariamente realizzato nel 1956 per la Principessa Grace di Monaco per il film Grace of Monaco , con Nicole Kidman. Ma le tiare possono essere anche in plastica, strass , cristalli Swarovski o qualsiasi altro materiale non prezioso. Sono indossati dalle donne in occasioni come una festa o un ballo. Sono anche indossati dai vincitori dei concorsi di bellezza e dai bambini che si travestono da principesse Disney.

Princess Eugenia con la tiara
Princess Eugenia con la tiara
La principessa Beatrice con lo sposo Edoardo Mapelli Mozzi, indossa la Queen Mary's Fringe Tiara
La principessa Beatrice con lo sposo Edoardo Mapelli Mozzi, indossa la Queen Mary’s Fringe Tiara
Swarovski, Lucia tiara, in palladio e oro
Swarovski, Lucia tiara, in palladio e oro
Tiara in platino con acquamarina
Bulgari, tiara in platino con acquamarina
Tiffany, diadema Butterfly. Gli spinelli rosa e i diamanti tondi taglio brillante adornano un diadema in platino di squisita manifattura, che sviluppa il tema della farfalla al centro. Peso complessivo in carati: diamanti tondi taglio brillante, 19.97; spinelli rosa, 10.98; diamanti marquise, 0.73
Tiffany, diadema Butterfly. Gli spinelli rosa e i diamanti tondi taglio brillante adornano un diadema in platino di squisita manifattura, che sviluppa il tema della farfalla al centro. Peso complessivo in carati: diamanti tondi taglio brillante, 19.97; spinelli rosa, 10.98; diamanti marquise, 0.73
TIara di Susan McLeary
Tiara di Susan McLeary
Kate Middleton con la tiara di Cartier
Kate Middleton con la tiara di Cartier
Tiara e collana vittoriana venduta da Christie's
Tiara e collana vittoriana venduta da Christie’s
BijouxBrigitte, diadema color argento con strass. Prezzo: 25 euro
BijouxBrigitte, diadema color argento con strass
La tiara progettata per Asscher (dal sito di Reena Ahluwalia)
La tiara progettata per Asscher (dal sito di Reena Ahluwalia)
Oscar de La Renta, tiara in metallo placcato oro e cristalli. Prezzo: 300 euro
Oscar de La Renta, tiara in metallo placcato oro e cristalli

Le cose da sapere sui diamanti neri

Vi piacciono i diamanti neri? Lo sapete che non tutti i diamanti neri sono uguali? Ecco sei cose da sapere sui diamanti neri ♦

Se pensate a un diamante è probabile che abbiate in mente una bianca, abbagliante, splendente pietra trasparente, magari montata su un anello. Ma da tempo la gioielleria ha scoperto o, meglio, riscoperto i diamanti colorati. E se quelli blu, rosa o gialli sono i re delle aste, con quotazioni da capogiro, le nuove collezioni lanciate dai gioiellieri utilizzano spesso anche diamanti di un altro colore: nero. Non solo: in molti casi questi diamanti non hanno neppure prezzi folli, anzi. Quindi è lecito chiedersi: sono davvero a buon mercato i diamanti neri? Da dove vengono? Sono uguali a quelli trasparenti? Ecco sei cose da sapere sui diamanti neri.

Anello con diamanti neri
Anello con diamanti neri

1 Qual è l’origine dei diamanti neri?

Non tutti i diamanti neri hanno la stessa origine. Ci sono diamanti che sono diventati neri senza esserlo all’origine e ci sono diamanti naturali, fancy (chiamati cioè fantasia, perché hanno un colore diverso dal bianco) neri. Tutti, bianchi, gialli, rosa o neri, sono diamanti, ma hanno storie differenti. La maggior parte dei diamanti neri, quelli che non costano troppo, sono in origine diamanti di un altro colore, considerato non di pregio, che sono stati riscaldati ad altissime temperature o . In sostanza, sono stati cotti e sono diventati neri. Al contrario, i diamanti neri naturali sono molto rari. Il colore nero naturale, infatti, è prodotto dalla inclusione nel diamanti di grafite, pirite o ematite (più raramente di solfuri) nella struttura cristallina durante la formazione della gemma, milioni di anni fa, prima che i depositi di kimberlite (dove si trovano le pietre) avessero raggiunto la superficie terrestre. In poche parole, l’unica differenza tra i diamanti bianchi o, più correttamente incolori, e quelli neri naturali, è che questi ultimi hanno l’inclusione della grafite e quelli chiari no. La struttura cristallina è invece la stessa. Allo stato naturale queste pietre si trovano in pochissimi luoghi, in particolare in Brasile e in Africa centrale.

Anello in oro bianco 18 carati con pavé di diamanti neri
Anello da mignolo Mini Chevron in oro bianco 18 carati con pavé di diamanti neri by David Yurman

2 Qual è il prezzo giusto dei diamanti neri?

Ovviamente i diamanti neri naturali costano di più di quelli riscaldati. Il rapporto è di almeno dieci volte o più. Se, per esempio, un diamante nero riscaldato costa 100 euro o dollari, ne costerà circa 1.000 se è naturale, con la stessa caratura. Su eBay si trovano diamanti neri (trattati) da 1 carato per poco più di 100-200 dollari. Un diamante nero naturale da 1 carato oscilla invece sui 2.500-3.000 dollari, ma il prezzo è variabile secondo la richiesta.

Collana Entaglement con diamanti bianchi e neri, smeraldo a goccia disegnata per Garrard
Collana Entaglement con diamanti bianchi e neri, smeraldo a goccia disegnata per Garrard da Ilaria Lanzoni

3 Come faccio a riconoscere un diamante nero?

I diamanti neri naturali sono generalmente opachi, ma con riflessi metallici, anche se ne esistono di diverse qualità. I diamanti neri naturali, inoltre, sono spesso difficili da lucidare e da tagliare. Un altro punto debole dei diamanti neri naturali è la superficie, che potrebbe risultare porosa. In pratica, è molto difficile che un gioielliere utilizzi diamanti neri naturali, anche se non si può escludere.

Bracciale elastico in oro bianco 18 carati, diamanti bianchi e neri
Bracciale elastico in oro bianco 18 carati, diamanti bianchi e neri by Roberto Demeglio

4 Come faccio a sapere che tipo di diamanti acquisto?

I diamanti trattati artificialmente potrebbero non avere un certificato ufficiale che ne garantisce la qualità, come quello che rilascia la Gia, l’Istituto gemmologico americano.  D’altra parte, i diamanti neri sono utilizzati spesso per comporre dei pavé e un certificato potrebbe essere superfluo: i gioielli di questo tipo sono valutati più per il loro deisgn che per la qualità dei diamanti neri. Un diamante nero naturale invece, invece, un riconoscimento ufficiale, che potete chiedere al vostro gioielliere: data la differenza di prezzo ne vale la pena.

Anello in oro bianco e nero, con diamanti bianchi e neri, al centro un diamante nero di 3,80 carati
Sutra, anello in oro bianco e nero, con diamanti bianchi e neri, al centro un diamante nero di 3,80 carati

5 Perché vanno di moda?

Da qualche anno i diamanti neri sono considerate pietre speciali, un po’ anticonformiste. In una puntata di Sex and the City, Mr. Big regala a Carrie Bradshaw un anello con una corona di diamanti neri, perché «lei è non è una donna qualsiasi». Diamanti neri sono stati indossati da Katherine Heigl, Angelina Jolie, Cate Blanchett, Evan Rachel Wood, Jennifer Lawrence, Lauren Conrad e Sarah Jessica Parker.

Mr Big regala l'anello con diamante nero a Carrie Bradshaw in «Sex and the City»
Mr Big regala l’anello con diamante nero a Carrie Bradshaw in «Sex and the City»

6 Ho un diamante nero. Se lo lavo si scolorisce?

Non preoccupatevi: un diamante nero si pulisce esattamente come gli altri diamanti. I diamanti neri non sono verniciati e anche se non sono naturali non scoloriscono. Leggi anche Come pulire i diamanti.

Anello in oro rodiato nero e diamanti neri by Borgioni
Anello in oro rodiato nero e diamanti neri by Borgioni

I segreti della rodiatura

Che cosa è la rodiatura? E come si pulisce un gioiello rodiato? Ecco che cosa dovete sapere sulla rodiatura e quali sono le differenze con un gioiello non rodiato ♦︎

Quante volte avete letto che un gioiello è rodiato, ma non sapete che cosa vuol dire? Se siete tra quelli (tanti) che non conoscono il significato della parola rodiatura, e a che cosa serve il rodio, leggete questo articolo. Servirà a levare ogni dubbio sulla rodiatura, ma insegnerà anche come pulire e conservare i gioielli trattati con il rodio.

A sinistra rodiature, a destra metallo opacizzato
A sinistra la rodiatura, a destra metallo opacizzato

Che cosa è

Come indica la parola, la rodiatura è un procedimento che è utilizzato per i gioielli e utilizza un particolare metallo che si chiama rodio. Si tratta di un metallo raro, bianco, molto resistente. Spesso è utilizzato in lega con il platino per aumentare la durezza di quel metallo. Il rodio non è solo molto resistente, ma è utilizzato anche per rendere più lucidi gli altri metalli. È però molto costoso: il suo prezzo supera quello del platino e dell’oro.

Anello Mezzaluna Collection in oro bianco rodiato nero e diamanti
Al Coro, anello Mezzaluna Collection in oro bianco rodiato nero e diamanti

La rodiatura

La rodiatura di gioielli consiste nella copertura del gioiello con il sottile strato di rodio. Lo spessore minimo dello strato è di 0,1 micron, il massimo di 25 micron. Il rodio è utilizzato spesso per rendere lucido l’oro bianco e, più raramente, l’argento: è, infatti, un procedimento abbastanza costoso. Il metodo per rodiare un gioiello è simile a quello che si utilizza per placcare in oro: è un procedimento galvanico. In pratica, si utilizzano l’elettricità e un bagno in cui si trovano microparticelle di rodio, che ricoprono il metallo del gioiello con un sottilissimo strato. Il risultato è un metallo molto più brillante.

Anello in oro bianco e diamanti della collezione Milano di Pomellato
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Milano di Pomellato

Perché si usa la rodiatura

La rodiatura è utilizzata per rendere il gioiello lucente, ma anche perché protegge il metallo dalla corrosione e dall’usura, e preserva l’aspetto originale. Infine, il rodio di solito è tollerato anche dalle persone allergiche, per esempio, al nichel che in passato è stato spesso utilizzato in lega con l’oro. La copertura di rodio evita che la pelle sia a contatto con il metallo del gioiello. Certo, a patto di non essere allergici proprio al rodio…

Bracciale in argento rodiato con diamanti neri. Prezzo: 33.600 euro
Georg Jensen, bracciale in argento rodiato con diamanti neri

Come conservare la rodiatura

Come abbiamo scritto, il processo di rodiatura consiste nella copertura del metallo con una sottile pellicola di rodio. Il rodio è un metallo resistente, certo, ma con il tempo tutto si usura. Per conservare la rodiatura più a lungo, e quindi per mantenere la lucentezza del gioiello, bisogna fare attenzione a non sfregare il metallo contro oggetti che possano graffiarlo. Inoltre, non è consigliabile pulire il metallo con detergenti aggressivi. Meglio un panno molto morbido e semplice acqua, oppure uno spazzolino da denti, a patto che non abbia setole dure.

Bracciale Annali. Diamanti, tanzanite cabochon, oro rodiato
Neha Dani, bracciale Annali. Diamanti, tanzanite cabochon, oro rodiato

Si può fare dopo?

Se avete un gioiello che ha qualche anno e con un metallo opaco, potete rivolgervi a un gioielliere per rendere lucido il metallo con una rodiatura. Il costo dipende (oltre che da quanto vuole incassare il gioielliere) dallo spessore del metallo che è aggiunto al gioiello.

Anello in argento rodiato con finitura oro e cubic zirconia bianchi
Anello in argento rodiato con finitura oro e cubic zirconia bianchi

Tessa Packard, british style

Accanto a gioielli tradizionali, Tessa Packard sorprende con creazioni preziose, ma anche divertenti ♦

Tessa Packard è direttrice creativa del brand che ha fondato lei stessa nel 2013 e che in poco tempo ha scalato la classifica dei gioiellieri trendy. Spesso realizza pezzi un po’ eccentrici, come i suoi orecchini Uovo fritto, composti da oro bianco, diamanti, agata gialla e topazio bianco. Lei descrive la sua formula come «buon design e integrità narrativa». Introduce una nuova collezione ogni sei mesi, ma si è anche specializzata nella produzione di gioielli su misura, sia per singoli clienti che per altre aziende.

Rock Pool earring in oro bianco, ottone ossidato, rodio nero, smalto e citrino
Rock Pool earring in oro bianco, ottone ossidato, rodio nero, smalto e citrino

Insomma, la fantasia creativa assieme alla creatività nel business. Tessa fa anche giustamente notare di partecipare spesso come speaker in numerosi workshop dedicati al ruolo della donna nel mondo del lavoro. La sua produzione, in ogni caso, piace: nel 2015 la Maison è stata nominata per uno dei 30 Hot Under 30 volti nel settore della gioielleria. E dire che Tessa è totalmente autodidatta. È nata in Brasile, ma cresciuta in Gran Bretagna. Ha studiato Belle Arti e Storia dell’Arte all’università prima di lanciare se stessa nel mondo dell’arte commerciale di Londra. Ma dalle gallerie d’arte è passata alla gioielleria. Ci tiene a sottolineare che tutti i suoi gioielli sono prodotti e rifiniti a mano nel Regno Unito.

Bracciale in oro giallo e acquamarina del Mozambico
Bracciale in oro giallo e acquamarina del Mozambico

Un altro aspetto anti convenzionale riguarda l’utilizzo di materiali plastici, come la lucite, accanto ai tradizionali oro e pietre preziose. La lucite, per esempio, negli  anni Cinquanta e Sessanta era estremamente popolare per la gioielleria, con diverse aziende specializzate nella creazione di pezzi di alta qualità con questo materiale. Perle di lucite e ornamenti sono ancora venduti dai fornitori di gioielli, che Tessa trasforma in gioielli originali.

Anello Manhattan in oro 18 carati, lapislazzuli
Anello Manhattan in oro 18 carati, lapislazzuli
Collana in oro giallo 18 carati, argento brunito, perle e diamanti con nappa staccabile
Collana in oro giallo 18 carati, argento brunito, perle e diamanti con nappa staccabile
Orecchini in oro bianco 18 carati, quarzo rosa, onice, ossidiana e maialino in porcellana dipinta
Orecchini in oro bianco 18 carati, quarzo rosa, onice, ossidiana e maialino in porcellana dipinta
Orecchini in oro giallo 18 carati, ottone, corallo, plastica, carta da parati vintage e pesci in resina
Orecchini in oro giallo 18 carati, ottone, corallo, plastica, carta da parati vintage e pesci in resina
Orecchini in lucite
Orecchini in lucite
Orecchini pendenti in oro giallo 18 carati, diamanti e tormalina anguria
Orecchini pendenti in oro giallo 18 carati, diamanti e tormalina anguria
Tessa Packard, orecchini Fried Eggs
Tessa Packard, orecchini Fried Eggs

Diamanti al cubo da A. Link

La Maison americana A.Link, specializzata nella pietra più amata dalle donne: i diamanti ♦︎

Diamanti, diamanti, diamanti: c’è chi i gioielli li ama solo se ruotano attorno alla pietra preziosa più amata. Ed è questa la storia di A.Link, una società di New York specializzata in gioielli con diamanti. Fa solo quello dal 1904. È stata fondata da Adolph Link, gioielliere di Vienna emigrato negli Usa, che ha portato il gusto amato dai ricchi europei della Belle Epoque in una nazione che stava crescendo velocemente. A oltre un secolo di distanza, l’azienda è ancora a conduzione familiare, gestita a New York da Jeffrey Link e Douglas Sills.

Collana di diamanti di A.Link
Collana di diamanti di A.Link

Passata la boa dei 110 anni, festeggiati nel 2014 con un premio di Jck per un anello You and Me, continua a proporre la sua ricetta che sembra avere un successo eterno: diamanti, diamanti e ancora diamanti, ma con certificato di provenienza ed lavorazione sostenibile. Adolph Link, pare, è stato il primo a studiare e a campionare i diamanti per ottenere qualità uniformi delle pietre. In questo modo i gioielli creati hanno una omogeneità e, ovviamente, un valore molto più certo. L’azienda vanta anche una particolare capacità nella scelta del taglio. Insomma, se vi piacciono i diamanti, da A.Link ne trovate a sazietà.

Bracciale tennis in oro rosa e diamanti
Bracciale tennis in oro rosa e diamanti
Orecchini a bottone in oro bianco e diamanti
Orecchini a bottone in oro bianco e diamanti
Pendente Eclipse
Pendente Eclipse
Set con diamanti baguette, montatura in platino. Questo anello ha vinto il premio del 2014 JCK Jewelers nella categoria Platinum per vendita al dettaglio meno di 10.000 dollari nei Jck Awards 2014
Set con diamanti baguette, montatura in platino. Questo anello ha vinto il premio del 2014 JCK Jewelers nella categoria Platinum per vendita al dettaglio meno di 10.000 dollari nei Jck Awards 2014
Bracciale di diamanti e platino, per un totale di 10 carati
Bracciale di diamanti e platino, per un totale di 10 carati
Collana per Forevermark, diamanti e oro bianco
Collana per Forevermark, diamanti e oro bianco
Bracciale Bubble con fermaglio, oro bianco e diamanti
Bracciale Bubble con fermaglio, oro bianco e diamanti
Orecchini a forma di goccia, diamanti e oro bianco
Orecchini a forma di goccia, diamanti e oro bianco

Amlé, il Sud che non ti aspetti

Se non siete dell’Italia del Sud, come ve la immaginate? Facile: colori, vivacità, natura esuberante. È con queste immagini nel cuore che è nata Amlé a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta. In piena regione Campania i colori sono, forse, ancora più decisi che altrove: Marisa Angelucci, mente creativa del brand italiano, non lo nasconde. Ha iniziato con un negozio di antiquariato per passare poi ai gioielli artigianali. Ha debuttato anni fa a Milano, al Macef, la prima fiera.

Collana con cammei, collezione Costiera
Collana con cammei, collezione Costiera

Ha avuto successo e si è spinta poi a Las Vegas, al Jck Show: segno che gli esuberanti gioielli dell’azienda napoletana sono apprezzati anche oltre frontiera. Uno dei segni caratteristici è l’utilizzo di un materiale antico, ma poco utilizzato nella gioielleria: il corno, anche di zebù. È naturale, dicono in azienda, e ha una antichissima tradizione.

La collana Bambolata nata dieci anni fa per un progetto speciale realizzato con la nostra musa Erminia Manfredi per Vogue, un gioiello iconico, decisamente un opera d’arte. Negli anni ha conquistato copertine, musei e alcune delle donne più importanti al mondo. Un gioiello realizzato totalmente a mano, con stampi borbonici dell’800 ancora rifilati a mano, montati su corno e perle
La collana Bambolata nata dieci anni fa per un progetto speciale realizzato per Vogue, realizzata totalmente a mano, con stampi borbonici dell’800 ancora rifilati a mano, montati su corno e perle

È utilizzato in un mix inconsueto: pietre dure, preziose e semi preziose, madreperla, corallo, perle, argento, onice, stelle marine. Ma il bello è che questi materiali tradizionali sono utilizzati per combinare bijoux coloratissimi e moderni. A proposito, il nome Amlé è formato dalle iniziali di famiglia: Alice, Marisa, Luca, Ermenegilda. La collezione estate 2023, ritratta nelle immagini con la consulenza dell’art director Marco Ferra e le fotografie di Victor Santiago, si chiama Costiera, come quel tratto di mare e terra della Campania famoso in tutto il mondo.

Collezione Costiera, collana con conchiglie
Collezione Costiera, collana con conchiglie
Collezione Costiera, con conchiglie, corallo, fiori
Collezione Costiera, con conchiglie, corallo, fiori
Collana e orecchini con tamburelli dipinti a mano
Collana e orecchini con tamburelli dipinti a mano
Collana con tamburello in legno e pelle di capra dipinto a mano, cimbali in argento
Collana con tamburello in legno e pelle di capra dipinto a mano, cimbali in argento

Scegliere la misura giusta della collana

Lunga o corta? Girocollo oppure sautoir? Da giorno o da sera? Se volete sapere qual è la lunghezza giusta di un a collana, leggete questa veloce guida. Perché la lunghezza giusta di una collana dipende anche dal fisico di chi la indossa

Non è facile scegliere la collana giusta...
Non è facile scegliere la collana giusta…

Le collane non fatele troppo lunghe: devono essere della misura giusta. Che sia un giorno di festa oppure no, è bene fare attenzione alla lunghezza di una collana: non deve essere stonata alla propria corporatura, ma nemmeno stonare con l’abbigliamento. Quindi, ogni giorno bisogna fare attenzione al gioiello che si sceglie e all’abbinamento con il vestito. Naturalmente, oltre al modello, anche la lunghezza della collana deve essere in sintonia. In Europa, in genere, le collane sono divise in cinque diverse lunghezze (non si considera la lunghezza del fermaglio che, se è molto grande, va aggiunta).

Collana Louis Vuitton indossata
Collana Louis Vuitton indossata

Il girocollo è lungo dai 38 ai 42 centimetri, secondo la corporatura. Di solito sta meglio su colli sottili. La collana cosiddetta principessa è più lunga: dai 43 ai 50 centimetri. In pratica, non è attaccata al collo, ma scende fino alla clavicola. La collana che prende il nome di matinée (era considerata la misura per il giorno) è ancora più lunga, 50 centimetri. È una misura intermedia rispetto alle collane che arrivano a 55 centimetri e coprono la scollatura. Infine, ci sono le collane lunghissime, da 60 centimetri e oltre. Sono le cosiddette sautoir, molto in voga negli anni Trenta. Le collane ancora più lunghe, dagli 80 centimetri al metro e oltre, si avvolgono in due o più giri.

cane e collana
Un collo non perfettamente depilato non è indicato per un girocollo di perle…
Una collana girocollo è indicata per chi ha un collo sottile
Una collana girocollo sta bene su chi ha un collo sottile

Pendenti. Un ciondolo di grosse dimensioni cambia l’aspetto e l’equilibrio di una collana. Oltre alla lunghezza, insomma, si deve considerare l’effetto estetico di un eventuale pendente.

Collana indossata
Piaget, collana con pendente Possession indossata

Scegliere la lunghezza. La lunghezza della collana deve essere proporzionata all’altezza e alla corporatura. Le collane corte non sono consigliate per le donne curvilinee, perché accentuano la larghezza. Al contrario, le collane troppo lunghe possono accentuare una eccessiva magrezza. Chi ha un seno accentuato non ha bisogno di sottolineare ulteriormente le forme con una grossa collana: meglio un gioiello che sta a metà strada tra clavicola e decolleté. Chi ne ha poche curve può invece optare per una catena più lunga.

Jeux de Liens indossato
Chaumet, collane della collezione Jeux de Liens

Abbinamento. Una collana corta è più formale: per serate, cerimonie e occasioni ufficiali meglio optare per una collana principessa, dato che si presuppone sia indossata con una scollatura molto alta o sopra un abito accollato. Una collana a doppio o triplo giro può essere la soluzione giusta, ma attenzione alla distanza tra un filo e l’altro. Se si tratta di una piccola catena o perle di piccole dimensioni possono stare uno vicino all’altro, in caso contrario meglio tenere una distanza maggiore. Collare

Scollatura

La lunghezza delle collane secondo le definizioni negli Usa. Misure in pollici
La lunghezza delle collane secondo le definizioni negli Usa. Misure in pollici
Modella con collier di Jacob & co
Modella con collier di Jacob & co
Tina Kunakey, con il collier in oro giallo e platino con diamanti taglio round e taglio baguette da 37 carati, originariamente realizzato da Jean Schlumberger per Tiffany & Co. nel 1956 e ricreato nel 1986 in occasione del 30° anniversario di Jean Schlumberger da Tiffany & Co.
Tina Kunakey, con il collier in oro giallo e platino con diamanti taglio round e taglio baguette da 37 carati, originariamente realizzato da Jean Schlumberger per Tiffany & Co. nel 1956 e ricreato nel 1986 in occasione del 30° anniversario di Jean Schlumberger da Tiffany & Co.






La tavolozza di Campbellian

Pietre favolose, colori forti, combinazioni magiche: ecco i gioielli di Bella Campbellian, specialista in accostamenti inusuali  ♦

Vi piacciono orecchini e anelli con pietre preziose a colori accesi? In questo caso la Campbellian Collection fa per voi. L’iniziativa è di un’esperta di Fisica, niente di meno. Ma anche appassionata di cani, che vive con il marito e il figlio in New Jersey, Usa. Lei si chiama Bella Campbell ed è la mente creativa nonché fondatrice di Campbellian. Oltre ad aver conseguito un Master in Fisica alla Georgia State University, è anche esperta di marketing nonché di gemme, e ha iniziato la sua carriera come Associate Buyer per The Fine Jewelry Department presso Macy’s, New York.

Orecchini con pietra luna rainbow, zaffiri rosa, diamanti
Orecchini con pietra luna rainbow, zaffiri rosa, diamanti

È facile dedurlo dal tipo di gioielli che propone: in particolare orecchini e anelli che risplendono grazie alle composizioni di pietre come tormalina Paraiba, spinello, rubellite, tsavorite, tanzanite, pietra luna, ma anche opale e zircone. Spesso queste pietre sono scelte anche per la loro colorazione inusuale: come nel caso della pietra luna blu. Fanno capolino anche pietre meno note, come il grossular, anche questa una pietra che assume colorazioni diverse. Così, se le composizioni dei gioielli da un punto di vista geometrico sono piuttosto tradizionali, quello che risalta subito è, invece, il cromatismo che risulta dall’accostamento delle pietre, spesso montate su platino. Se vi piacciono i gioielli che si notano subito date un’occhiata a queste immagini. Lavinia Andorno

Anello con pietra luna arcobaleno e diamanti
Anello con pietra luna arcobaleno e diamanti
Anello in oro bianco, rubellite, rubini, diamanti
Anello in oro bianco, rubellite, rubini, diamanti
Anello in platino e oro bianco con tormalina Paraiba e grossular
Anello in platino e oro bianco con tormalina Paraiba e grossular
Ciondolo in oro con diamanti, spinello rosa e viola, tormalina magenta
Ciondolo in oro con diamanti, spinello rosa e viola, tormalina magenta
Orecchini in oro bianco, tormalina verde menta, granati champagne e verdi, tormalina neon, diamanti
Orecchini in oro bianco, tormalina verde menta, granati champagne e verdi, tormalina neon, diamanti
Orecchini con pietra luna arcobaleno e zaffiro rosa, diamanti
Orecchini con pietra luna arcobaleno e zaffiro rosa, diamanti
Orecchini con rubini, diamanti, opale
Orecchini con rubini, diamanti, opale
Orecchini in oro rosa con zirconi blu e diamanti
Orecchini in oro rosa con zirconi blu e diamanti

I tesori di Salvatore Como Gioielli

Salvatore Como Gioielli, il virtuosismo della scuola di Valenza.

Salvatore Como Gioielli è un’azienda artigiana di gioielleria creata da Salvatore Scibetta. Orafo, gioielliere, designer, dopo aver lavorato per aziende come Santagostino, Crova e Cantamessa, Scibetta ha deciso di mettersi in proprio nel 2007. Anche se si chiama con il nome di una città lombarda, Salvatore Como Gioielli ha sede a Valenza, nel distretto italiano della gioielleria di lusso. Da subito Scibetta ha messo a frutto l’esperienza accumulata per disegnare e produrre pezzi unici di altissima qualità. Ma in gran parte la produzione è verso altri brand, che richiedono l’abilità e l’esperienza di Como Gioielli.

Como Gioielli, aneli polpo e orecchini palla, in oro e zaffiri
Como Gioielli, aneli polpo e orecchini palla, in oro e zaffiri

Per esempio, l’azienda è capace di produrre pezzi come la collana smeraldi in oro bianco 18 carati, con pietre naturali per 43 carati, orecchini smeraldi in oro bianco 18 carati, la collezione Margherita, con un anello multimisura adattabile in oro bianco 18 carati, diamanti, smeraldi, rubini e zaffiri naturali. Infine, un bracciale schiava in oro rosso 18 carati con diamanti bianchi naturali per 22 carati. Oppure la serie di gioielli ispirati al mondo marino, con polipi e stelle in oro, diamanti e zaffiri: un lavoro che solo le Maison più abili riescono a produrre.

Anello Fucsia
Anello Fucsia
Orecchini Palla
Orecchini Palla
Anello a forma di polipo in oro rosa, diamanti e zaffiri rosa
Anello a forma di polipo in oro rosa, diamanti e zaffiri rosa
Collana in oro e diamanti
Collana in oro e diamanti
Bracciale in oro 750 e diamanti interamente eseguito a mano
Bracciale in oro 750 e diamanti interamente eseguito a mano
Bracciale in oro 750 e diamanti interamente eseguito a mano. Sottobracciale intercambiabile in pelle di galuchat
Bracciale in oro 750 e diamanti interamente eseguito a mano. Sottobracciale intercambiabile in pelle di galuchat

Come evitare le allergie da nichel

Avete mai trovato dei segni sulla pelle dove avete indossato anelli, collane oppure orecchini? Potrebbero essere stati causati dalla allergia al nichel. Ecco che cosa dovete fare per evitare l’allergia al nichel ♦
Ricevere in regalo un bellissimo anello e non poterlo indossare: la colpa è dell’allergia. Succede spesso che un gioiello, magari il preferito, si riveli un nemico della pelle. La causa più comune è la dermatite da nichel, chiamata anche dermatite da contatto, allergia al nichel. Il problema può insorgere in qualsiasi momento e a qualsiasi età. Anche gioielli che fino a quel momento non hanno mai causato irritazioni, possono all’improvviso rivelarsi nocivi. Ogni singolo corpo umano reagisce in modo diverso al nichel a seconda della tolleranza e del livello di sensibilità. Tra l’altro, esistono rari casi in cui l’allergia si manifesta anche indossando gioielli d’oro o d’argento: ma la causa più frequente è, anche in questo caso, il contenuto di nichel presente nei bijoux. L’oro puro e l’argento sono metalli troppo morbidi per essere trasformati in montature. Il nichel è stato spesso aggiunto, come zinco e rame, per rendere oro e argento più resistenti e permettere di dare la forma desiderata. Inoltre, il nichel dona un effetto di brillantezza. Zinco e rame non danneggiano la pelle, che è invece sempre più al nichel.

Saranno gioielli a prova di dermatite?
Saranno gioielli a prova di dermatite?

I metalli pericolosi. Tenete conto che l’oro 14 carati o 18 carati contiene una maggiore quantità di metalli diversi rispetto all’oro a 24 carati, l’unico completamente puro. Insomma, più l’oro è puro, meno allergie provoca. Il nichel è utilizzato in gioielleria anche in lega con platino e oro bianco. Ma i gioielli in platino sono piuttosto costosi e, statisticamente, si rilevano meno casi di allergie, dato che sono più rari. Inoltre, platino e oro bianco sono spesso rinforzati anche con il palladio, un metallo che non causa allergie. È però più costoso.

Bancarella di bijoux
Bancarella di bijoux

Spesso l’allergia è provocata dal contatto del metallo con lo strato più sensibile della pelle, come per il foro nel naso o all’orecchio. Il nichel penetra attraverso la pelle fino al flusso sanguigno del corpo. A questo punto le cellule reagiscono al nichel. Un’altra causa che può fare insorgere l’allergia è il sudore. Quando fa caldo e i gioielli sono indossati a lungo, la pelle suda. La traspirazione entra in contatto con il metallo dei gioielli, scioglie il nichel, e forma sali di nichel. Il sale reagisce a contatto con la pelle e provoca l’allergia. È opinione comune che le donne soffrano di più rispetto agli uomini, ma il numero di uomini che indossa gioielli è di gran lunga inferiore.

L'attrice e modella Kendall Jenner su Instagram con un enorme anello al naso
L’attrice e modella Kendall Jenner su Instagram con un enorme anello al naso

I sintomi. L’allergia da nichel può provocare una perdita di sangue, oppure un rigonfiamento e la produzione di pus. Nella maggior parte dei casi, invece, si prova un costante prurito o bruciore attorno alla zona dove la pelle è stata a contatto diretto con il gioiello. Più di rado chi è allergico trova una colorazione blu al loro dito dopo aver tolto un anello, oppure eruzioni cutanee o macchie rosse sulla pelle. Chi soffre di allergia al nichel finisce per indossare solo gioielli in acciaio inox. In realtà, anche questo metallo contiene nichel, ma non lo lascia anche come è tenuto ermeticamente, viene raramente in contatto diretto con la pelle.

Orecchini di metallo con lega di nickel indossati
Orecchini di metallo con lega di nickel indossati

Un altro nemico sono le tracce di acqua e sapone sotto i gioielli. I detergenti rompono lo scudo protettivo della pelle e permettono al nichel per entrare in contatto diretto con gli strati più profondi. Orecchini e anelli hanno maggiori probabilità di trattenere gocce d’acqua dopo un bagno. Togliersi i gioielli prima di lavarsi è una precauzione utile, specialmente quando si fanno lavori domestici e le mani vengono lavate innumerevoli volte. Detergenti o altri prodotti per la pulizia che finiscono sotto un anello possono provocare allergia. Purtroppo, cure non ce ne sono: i dermatologi offrono alcuni trattamenti medici, ma di solito sono efficaci solo per breve termine. Dopo qualche tempo, indipendentemente dal trattamento l’allergia riappare.

Dermatite da anello
Dermatite da anello

Come evitare l’allergia. Se proprio non volete farlo, oppure vi dimenticate di togliere gli anelli, passate all’interno del gioiello uno strato di smalto per unghie trasparente: può servire a evitare il contatto diretto con il metallo. Un’altra precauzione per evitare allergie può essere applicare borotalco prima di indossare i gioielli: in questo modo si evita l’umidità. Inoltre, chi teme una reazione allergica deve stare attenta a non indossare orecchini stretti, anelli o catene: se l’aria passa attraverso il gioiello è meno facile che il contatto con la pelle provochi una reazione. Alternare i gioielli più spesso riduce il rischio. Infine, ricordatevi di mantenere i gioielli puliti e asciutti. Chi è molto sensibile al nichel può scegliere gioielli laccati, oppure placcato con palladio.
Volete sapere che cos’è il nichel?
Pare il nome originario di questo metallo, nickel, derivi dalla parola svedese Nickel, diminutivo di un nome proprio, Nicolaus. E nella tradizione del Paese nordico Nicolaus era un nome affibbiato alle persone di scarso valore, ma anche ai folletti. Ma il metallo non c’entra con il mondo magico di Henry Potter. Il nichel, o nickel, è un metallo che si usava già nell’età del bronzo, oltre 3500 anni fa, in Medio Oriente e in Cina. In Occidente il nichel è entrato nell’uso comune a metà del Settecento, quando il barone Axel Frederik Cronstedt, tentando di estrarre rame da un minerale, la niccolite, ha ottenuto un metallo bianco che ha chiamato nichel, nome che deriva dal tedesco Kupfernickel, cioè falso rame, o da nickel (folletto, diavoletto in tedesco).

La moneta di nickel da 5 centesimi di dollaro con Thomas Jefferson
La moneta di nickel (al 25%) da 5 centesimi di dollaro con Thomas Jefferson

Perché si usa?
Il nichel è un metallo bianco, argenteo. Fa parte al gruppo del ferro ed è quindi duro, ma anche malleabile, facile da lavorare. Anche in oreficeria è apprezzato per le proprietà che conferisce quando è in lega con oro, platino o argento, soprattutto perché conferisce robustezza ed è resistente alla corrosione.

Il nichel, oltre a essere presente in molte leghe di gioielleria assieme all’oro, è utilizzato in una vasta gamma di prodotti. Quindi, se avete segni di allergia sulle mani, forse non è colpa dei vostri orecchini, ma di posate, orologi, forbici, accendini, cellulari, maniglie e persino le monete. E se avete segni sul collo non è detto che la causa sia la collana, ma forse di occhiali, cibo e pentole…

Una moneta da 5 centesimi: contiene nickel
Una moneta da 5 centesimi: contiene nickel

La prima cosa da fare, insomma, è verificare con quali metalli venite in contatto spesso.

Ma, attenzione: forse non sapete che il nichel può essere nascosto anche nei cosmetici, nei prodotti di igiene personale (come tinture per capelli, dentifrici, shampoo, smalti). In questo caso la caccia la nichel è più facile. Leggete bene l’etichetta: la presenza di nichel deve essere dichiarata dall’azienda produttrice, anche se magari la trovate scritta con caratteri minuscoli. Finito? No: chi è davvero molto allergico rischia anche a tavola. Alcuni alimenti, infatti, contengono naturalmente nichel, anche se in quantità davvero minime. In ogni caso, se la vostra allergia non scompare, eliminate questi alimenti.

Insalata
Insalata

Ecco gli alimenti proibiti:

mirtilli, avena, grano saraceno, noci e nocciole, broccoli, patate, lievito in polvere, albicocche, cavoli, spinaci, arachidi, carote, pomodori, ostriche, fichi, cipolle, asparagi, lenticchie, farina di grano intero, fagioli, liquirizia, pere cotte e crude, funghi, mais, lattuga, piselli, mandorle, tè, aragosta, margarina, cacao e cioccolato, avocado.

Mirtilli
Mirtilli: buoni, ma…

Per fortuna, secondo gli esperti, solo meno del 20% delle allergie da nichel è causata o peggiorata dal cibo. Ma se questo fosse il caso dovete eliminare del tutto questi alimenti per almeno un mese o un mese e mezzo prima di vedere una differenza. In ogni caso, niente paura, non rischiate di morire di fame.

Ecco alcuni alimenti senza nichel:

radicchio, indivia, songino (valeriana), finocchi, melanzane, zucchine, peperoni, cetrioli, barbabietole, anguria, melone, agrumi, pesche, banane, fragole, uva, latte e latticini, farina 00, riso, carne, pesce (ma non cozze, vongole, ricci di mare e crostacei), lievito di birra.

Ottimi peperoni
Ottimi peperoni

Ultimi consigli se soffrite di allergia da nichel:

    • Quando aprite il rubinetto fate scorrere l’acqua per qualche minuto per eliminare eventuali tracce di nichel rilasciate dai tubi.
    • Se cucinate una torta, per lievitare usate il bicarbonato al posto del lievito in polvere.
    • Scegliete pentole in pirex, vetro, alluminio, ceramica non smaltata, silargan, teflon. Questo tipo di stoviglie evitano il rilascio del nichel dalle posate o altri utensili che utilizzate.

Il sogno di Istanboulli

Fin da bambino, ad Aleppo, Krikor Istanboulli si è interessato dell’arte orafa. Ma la vita lo ha indotto a puntare sul commercio di preziosi: ha iniziato a commerciare oro e pietre tra Oriente e Occidente. Arrivato in Italia ha fondato Art.Or, mentre il fratello Arturo ha dato vita a un’altra azienda, Krisonia, che è una crasi tra il nome del padre, Krikor, e della madre, Sonia. L’amore per i gioielli, però, non lo ha abbandonato e, fissata la base a Milano, ha fondato Istanboulli Gioielli. Data la professione, ha potuto fornire alla sua Maison pietre preziose e oro capaci di soddisfare anche un mahraja. Anche se continua a dirigere il commercio all’ingrosso di preziosi, ha quindi sviluppato un brand che si avvale dei migliori materiali.

Anello Volo in oro e diamanti venduto da Neiman Marcus
Anello Volo in oro e diamanti venduto da Neiman Marcus

A dirigere il flusso di diamanti, rubini e smeraldi è il figlio Vace, che ha conseguito il diploma al Gia. Che per non farsi mancare nulla è diventato anche un esperto di perle, dopo aver passato sei mesi a lavorare con un grossista di Akoya e South Sea. Ha anche passato un po’ di tempo ad Anversa, la capitale dei diamanti. Insomma, nessuna improvvisazione, qui sono professionisti. Un valido aiuto arriva inoltre da Zarmine, la figlia, che dal 2003 è entrata in azienda. Lei si occupa di marketing. Insomma, il lavoro della famiglia Istanboulli è al top e ora le loro aziende di produzione e vendita all’ingrosso sono tra le maggiori in Italia.

Bracciale in oro rosa e zaffiri
Bracciale in oro rosa e zaffiri
Orecchini in oro giallo, diamanti e smeraldi
Orecchini in oro giallo, diamanti e smeraldi
Anello in oro giallo, diamanti e smeraldi
Anello in oro giallo, diamanti e smeraldi
Anello in oro rosa e diamanti della collezione Anima
Anello in oro rosa e diamanti della collezione Anima
Vace Istanboulli
Vace Istanboulli

Van Cleef & Arpels, Belle de jour story

Nella storia della gioielleria c’è anche una collana speciale che ha una storia speciale: si chiama Belle de Jour ed è stata realizzata da Van Cleef & Arpels. È una realizzazione ad hoc. Cioè è una collana realizzata su misura per un cliente facoltoso. Il nome non si conosce. Ma per mezzo secolo, dal 1930, è rimasta solo ed esclusivamente ammirata dalla sua anonima proprietaria. Poi, qualche anno fa, il committente ha concesso a Van Cleef & Arples il permesso di riprodurla. Ed eccola nella sua bellezza.

Collana Belle de Jour indossata
Collana Belle de Jour indossata

La collana è uno degli 11 pezzi della collezione Tresors Reveles, tutti creati dai bozzetti realizzati dagli archivi della maison risalenti dal 1920 al 1960. Il gioiello è straordinario: forma un drappeggio che si indossa anche sulle spalle. È realizzata in oro bianco, con oltre 100 carati di diamanti in vari tagli, e interrotto con cabochon turchesi. La collana può essere trasformata anche in due braccialetti, orecchini oppure può diventare una cintura.

Collier Belle de Jour
Collier Belle de Jour

C’è, però, un aspetto che è meno noto. La storia segreta della collana. Il nome, Belle de Jour, si riferisce al romanzo scritto nel 1929 da Joseph Kessel. Belle de Jour, Bella di giorno, è poi diventato anche un film diretto da Luis Buñuel nel 1967, con Catherine Deneuve. È la storia di una donna della buona società che fa la prostituta per tre ore, durante il giorno. E lo fa per se stessa, per soddisfare non il suo desiderio o per denaro, ma la sua inquietudine esistenziale, per un disagio psicologico. Insomma, il romanzo, e il film, non sono un romanzo erotico classico, ma anche un viaggio nei risvolti psicologici della sessualità e della solitudine di Séverine, la protagonista, che incontra i suoi clienti ogni pomeriggio dalle 14 alle 17. Al tempo il libro fece scandalo e, forse, spiega anche perché nel 1930 il committente (e la destinataria del regalo) siano rimasti anonimi. Forse oggi belle de jour si chiamerebbe escort e amerebbe farlo sapere, chissà… 

Bozzetto della collana Belle de Jour
Bozzetto della collana Belle de Jour
Catherine Deneuve nel film Bella di Giorno
Catherine Deneuve nel film Bella di Giorno

Donne disposte a pagare per il loro anello di fidanzamento

Sareste disposte a pagare di tasca vostra l’anello di fidanzamento? No? Siete in minoranza. Ci sono molte donne che, per ottenere un anello di fidanzamento, sono pronte a intaccare il loro conto in banca. Di sicuro, per esempio, questa è l’opinione della maggioranza delle donne inglesi. Uno studio condotto tempo fa in Gran Bretagna dal dipartimento di gioielleria del canale televisivo Qvc (specializzato nelle vendite online) ha rivelato che il 54% delle donne britanniche sarebbe disposta a contribuire finanziariamente all’acquisto del proprio anello di fidanzamento. Pur di averne uno.

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Anello di fidanzamento
Anello di fidanzamento

Non solo: una donna su cinque ha confessato di aver acquistato lei stessa il proprio anello di fidanzamento. Qual è il motivo? Gli uomini hanno smesso di avere interesse per le donne, al punto da non mostrare il loro amore spendendo per un anello? Fortunatamente, non è questo il caso. Piuttosto, è la difficile situazione economica che rende meno facile per gli uomini aprire i loro portafogli per acquistare un anello con un brillante, anche perché è stato calcolato che il costo di un anello con diamante corrisponde in media a uno o due stipendi mensili.

L'anello di fidanzamento della regina Elisabetta II
L’anello di fidanzamento della regina Elisabetta II

Acquistare un anello di fidanzamento non è una spesa semplice. A ciò si aggiunge un altro fattore: le donne sono sempre meno soddisfatte di un anello con un diamante da 0,000001 carati. Al contrario, vogliono un gioiello da mostrare con orgoglio ad amici e parenti, con una gemma chiaramente visibile. Ma quel tipo di anelli, si sa, sono molto costosi. Questa insoddisfazione spinge molte donne a entrare in una gioielleria per scegliere il modello di anello da infilare al dito.

L'anello di fidanzamento di Kate Middleton
L’anello di fidanzamento di Kate Middleton appartenuto a Diana

Un altro motivo che causa spesso l’insoddisfazione non è solo la dimensione del diamante, ma anche il modello di anello scelto. Sebbene il classico anello in oro bianco con un diamante solitario montato in cima sia l’anello di fidanzamento più diffuso, non mancano le donne che hanno il desiderio di sfoggiare un gioiello diverso, che si distingua maggiormente. Non bisogna dimenticare che il famoso anello di fidanzamento regalato dall’allora principe Carlo (ora re) a Diana Spencer è stato un anello con un grande zaffiro blu, finito poi al dito di Kate Middleton, ora principessa di Cambridge.

Anello con brillante indossato
Anello con brillante indossato di Conte Diamonds

Se pensate di scegliere voi stesse l’anello di fidanzamento, dovete però fare attenzione a non rovinare il vostro rapporto di coppia. L’acquisto dell’anello è un momento delicato nella vita a due, che si ricorderà a lungo, tutta la vita. Se non volete che sia il vostro partner a scegliere l’anello evitate però di comunicargli che non sarebbe capace di farlo, che non ha capito i vostri gusti o, peggio, che è inadeguato economicamente. Meglio, invece, presentare la vostra scelta come una soluzione intelligente per non sprecare soldi, per evitare perdite di tempo o come esempio di un ruolo della donna meno passivo. Può essere una spiegazione meno traumatica e accolta con serenità dal futuro marito.

Recarlo, anello della collezione Blue Carpet indossato
Recarlo, anello della collezione Blue Carpet indossato

Un’altra tecnica per scegliere voi stesse l’anello di fidanzamento, ma facendo finta che sia lui ad averlo scelto, è portare il vostro partner davanti (casualmente) alla vetrina della gioielleria che avete individuato in precedenza. Naturalmente dovete avere l’accortezza di non essere troppo dirette, ma di far capire quali sono i vostri gusti e che non vi dispiacerebbe dare un’occhiata al gioiello direttamente.

Fotografia d’epoca con l’indossatrice Serenella in abito di Emilio Schubert nel luglio del 1963 che, poco dopo aver sfilato alla Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, posa davanti alla vetrina di Bijoux Cascio in via Tornabuoni. Archivio Riccardo Cascio. Foto Locchi
Fotografia d’epoca con l’indossatrice Serenella in abito di Emilio Schubert nel luglio del 1963 che, poco dopo aver sfilato alla Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, posa davanti alla vetrina di Bijoux Cascio in via Tornabuoni. Archivio Riccardo Cascio. Foto Locchi
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