Claudia Piaserico

Il lavoro nel settore orafo piace ai giovani, ma…




Chi è giovane e pensa a un lavoro per il futuro farebbe bene a non sottovalutare il mondo del gioiello e dell’oreficeria. In un mondo in cui spesso le aziende faticano a individuare le competenze giuste per la propria attività, la lavorazione dell’oro e delle gemme offre molte possibilità. Ma domanda e offerta non si incontrano. Un’indagine condotta da da Skuola.net su 3.000 studenti di scuole medie e superiori, e commentata da Federorafi, associazione italiana degli operatori del settore, indica inoltre che produrre gioielli sembra essere interessante anche per i giovani: il 28% degli alunni di scuole medie e superiori valuta un possibile inserimento in questo ambito. Eppure molte aziende, soprattutto quelle grandi come Damiani o Bulgari, fanno attività di formazione proprio perché è difficile trovare giovani con le competenze necessarie.

Lavorazione artigianale di gioielli d'oro
Lavorazione artigianale di gioielli d’oro

Sempre secondo l’indagine, l’interesse è maggiore tra gli studenti di istituti tecnici (52%) e professionali (40%). I maschi sembrano essere decisamente più interessati delle femmine. La maggior parte preferirebbe un lavoro nella fase di ideazione e design (64%), a seguire quelli che vorrebbero produrre materialmente gli oggetti (22%), a chiudere quelli attratti dalla parte di marketing e vendita (14%). L’interesse per un lavoro in un’azienda orafa cala invece per gli studenti liceali: solo il 13% prevede un inserimento in questo segmento produttivo. Ma i favorevoli nelle scuole medie sono al 24%.

Lavorazione di un cammeo
Lavorazione di un cammeo

L’indagine che abbiamo condotto conferma le nostre preoccupazioni e la necessità di promuovere le professionalità orafe tra i giovani che hanno ancora una scarsa conoscenza delle rilevanti opportunità che offre il comparto, oltretutto per tutte le abilità possibili: da chi è portato per la manualità, a chi è più creativo o patito per l’informatica, per la tecnologia per la stampa 3D o per i nuovi strumenti collegati ai social, al marketing e all’economia circolare. Le scuole per la professione ci sono e sono dislocate non solo nei principali distretti orafi. Per questo con la mia presidenza stiamo lavorando per far avvicinare gli studenti ad un settore che è moderno, al passo con i tempi e che ha bisogno di nuovi talenti per consolidare la propria leadership mondiale.
Claudia Piaserico, presidente di Confindustria Federorafi

Claudia Piaserico
Claudia Piaserico

Questo interesse si scontra, però, con idee piuttosto vaghe: solo un ragazzo su dieci conosce le prospettive lavorative del settore orafo e sa che le prospettive occupazionali offerte dal mondo dei preziosi sono elevate, dato che le aziende hanno difficoltà nel reperire lavoratori. Al contrario, il 32% degli intervistati crede che sia difficile trovare opportunità di lavoro in questo settore e la maggior parte (58%) immagina che segua l’andamento generale del mercato del lavoro. Altra disinformazione: solo uno su quattro sa che l’Italia è tra le nazioni di riferimento a livello mondiale per l’industria del gioiello e quasi uno su cinque, all’opposto, pensa che non sia un settore così importante per la nostra economia.
Forse le aziende potrebbero impegnarsi a informare un po’ di più.

Disegno Cad di un gioiello
Disegno Cad di un gioiello
Lavorazione di gioielli Zancan
Lavorazione di gioielli Zancan
Progettazione di un gioiello
Progettazione di un gioiello







La verità sui diamanti sintetici secondo Assogemme




I diamanti prodotti con sofisticate macchine sono uguali a quelli che hanno milioni di anni e si estraggono dal profondo della Terra? È giusto definire pudicamente i diamanti creati da un’azienda con il termine “cresciuti in laboratorio”, come fossero i pomodori di serra che si acquistano al supermercato? E, ancora, in quale misura i diamanti creati con un processo industriale sono amici dell’ambiente? Tutte domande che dovrebbe porsi più spesso chi vuole acquistare un gioiello con diamante (lo stesso vale per le altre gemme). Ogni scelta ha pro e contro ma, probabilmente, è una forzatura identificare i diamanti frutto di complicati procedimenti tecnologici (che richiedono molta energia) come gemme green. Anche se lo sanno in pochi.

Il talk a Vicenzaoro. Da sinistra: Marco Carniello, direttore della divisione Jewellery & Fashion Italian Exhibition Group, Guido Damiani Grassi, presidente del Gruppo Damiani, Raffaele Ciardulli, consulente del lusso e Paolo Cesari, presidente di Assogemme e di Futurgem, Claudia Piaserico, presidente di Federorafi
Il talk a Vicenzaoro. Da sinistra: Marco Carniello, direttore della divisione Jewellery & Fashion Italian Exhibition Group, Guido Damiani Grassi, presidente del Gruppo Damiani, Raffaele Ciardulli, consulente del lusso e Paolo Cesari, presidente di Assogemme e di Futurgem, Claudia Piaserico, presidente di Federorafi

Che naturale e vero siano sinonimo di autenticità, auspicabile anche quando si sceglie un oggetto prezioso destinato a rappresentare le nostre emozioni di maggior valore come l’amore, gratitudine, celebrazione di un successo, è certo un’opinione personale, ma ritengo sia ampiamente condivisibile. È soprattutto partendo dall’utilizzo di una terminologia chiara e condivisa che è possibile raccontare in modo corretto il mondo dei diamanti ai propri clienti. L’impegno di aziende produttrici, di professionisti del settore e di associazioni di categoria già attive in tal senso dovrà essere sempre più orientato in questa direzione. Solo così si può parlare di etica dei diamanti naturali.
Guido Damiani, presidente del Gruppo Damiani e del Comitato Etico di Assogemme

Guido Damiani
Guido Damiani

Un’occasione per approfondire l’argomento l’ha fornita a Vicenzaoro il confronto organizzato da Assogemme, l’organizzazione nazionale italiana che rappresenta le aziende che abbracciano la filiera della gioielleria, composta dai principali operatori nell’ambito delle gemme di colore, pietre preziose, semipreziose e dure, diamanti e coralli. Obiettivo: chiarire un concetto che sembra banale, ma che le operazioni di marketing hanno contribuito a confondere. E cioè che c’è una differenza tra ciò che è frutto della natura, o più precisamente è il contributo di potenti sommovimenti geologici, da ciò che è il risultato di un procedimento tecnico, come fosse uno smartphone. Anche se la composizione delle due pietre, naturale e di laboratorio, è identica da un punto di vista chimico.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

Guido Damiani, per esempio, ha sottolineato che è sbagliato considerare la produzione dei diamanti sintetici come ecologicamente sostenibile. Non fosse altro che per produrre i diamanti occorrono grandi quantità di energia. E la maggior parte di queste gemme è prodotta in Cina, dove la maggior parte dell’energia elettrica è ottenuta da inquinanti centrali a carbone. Certo, non è che le miniere siano un luogo ameno e oasi naturali. Ma, dato che da anni sono finite sotto la lente dei media, hanno adottato misure di contenimento del danno ambientale e di rispetto per le tutele di chi lavora. Tra l’altro, in molti Paesi le miniere di gemme sono una fonte di sostentamento per le popolazioni locali.

Sempre nell’incontro organizzato da Assogemme è emerso un altro aspetto da non sottovalutare. Mentre un diamante naturale è un bene rifugio, cioè ha un valore che si conserva nel tempo (pur con variazioni, come per l’oro) una gemme sintetica è un prodotto artificiale che è destinato a perdere appeal economico, anche perché se ne producono quantità sempre crescenti.

Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD
Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD

Premesso tutto questo, qual è la soluzione? Sembra ovvia: informare di più e meglio chi vuole acquistare un gioiello con diamante. Conoscere, può aiutare a scegliere in modo consapevole, come sostiene Claudia Piaserico, presidente di Federorafi. Anche perché il boom dei diamanti cosiddetti lab grown, sostenuta da prezzi più bassi rispetto alle gemme naturali e l’equivoco che siano più attente all’ambiente, ha creato incertezza. Se poi aggiungiamo che l’azienda che si identifica con il diamante, De Beers, produce anche gemme sintetiche, la confusione è completa. Per questo Federorafi,  preme sulla European Federation of Jewellery, con l’obiettivo di ottenere regole più chiare, magari con una legge targata Ue. Sarebbe preziosa, è il caso di dirlo.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera, pietra creata in laboratorio







Misis sull’Olimpo

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La collezione Artemide di Misis, in argento placcato oro, smalto e zirconi ♦︎

Nella mitologia greca è la dea della caccia, degli animali selvatici, del tiro con l’arco. Ma anche delle foreste e dei campi, delle iniziazioni femminili, protettrice della verginità e della pudicizia. Artemide, figlia di Zeus e Latona, sorella gemella di Apollo, è una delle divinità più antiche della mitologia, anche perché rappresenta aspetti così diversi e centrali della vita nell’antichità.

Ma Artemide è anche una collezione di Misis, brand veneto specializzato in gioielli in argento placcati oro.

Anello della collezione Artemide
Anello della collezione Artemide

I gioielli di questa collezione sono realizzati in argento placcato oro, zirconi bianco, smalto nero oppure, onice e una conchiglia naturale arancione. Prezzi: da 75 a 260 euro. L’azienda, fondata da Bruno Piaserico e ora condotta dal figlio Alberto, mentre il design è affidato alla sorella Claudia. ha puntato molto sui mercati esteri, tra Russia, Cina (dove ha cinque punti vendita monomarca) e Paesi asiatici. Come gli antichi veneziani sulla Via della Seta, anche Misis si è posta la missione di far conoscere il suo stile nei Paesi dove la crescita è maggiore e c’è richiesta di cose belle.

Uno degli aspetti speciali di Misis è che ha riunito le sue collezioni in quattro grandi linee: Acqua, Aria, Terra e Fuoco. La collezione Artemide, per esempio fa parte della linea Terra. Giulia Netrese





Collana in argento placcato oror 18 carati, zirconi bianchi, smalto nero, onice, conchiglia naturale
Collana in argento placcato oror 18 carati, zirconi bianchi, smalto nero, onice, conchiglia naturale

Bracciale in argento placcato oro
Bracciale in argento placcato oro
Misis, collana in argento placcato oror 18 carati, zirconi bianchi, smalto nero, onice, conchiglia naturale
Misis, collana in argento placcato oror 18 carati, zirconi bianchi, smalto nero, onice, conchiglia naturale
Orecchini in argento placcato oror 18 carati, zirconi bianchi, smalto nero, conchiglia naturale
Orecchini in argento placcato oror 18 carati, zirconi bianchi, smalto nero, conchiglia naturale

Orecchini della collezione Artemide
Orecchini della collezione Artemide







Claudia Piaserico guiderà gli orafi di Vicenza

La sezione Orafi e Argentieri di Confindustria Vicenza ha un nuovo presidente: Claudia Piaserico. Il direttore creativo del brand Misis subentra a Giuseppe Corrado. Il resto della squadra comprende i vicepresidenti Carlo Bernardi (Chrysos, Romano d’Ezzelino) e Damiano Zito (Progold, Trissino) e il consiglio direttivo composto da  Paolo Bettinardi (Better Silver, Bressanvido), Giuseppe Corrado (Imo, Vicenza), Gilberto Facco (Facco Corporation, Camisano Vicentino), Massimo Lucchetta (Lucchetta Armando, Bassano del Grappa), Luigi Marostica (Karizia, Cassola), Paolo Passuello (Re Sole, Vicenza), Enrico Peruffo (F.lli Bovo, Trissino) e Romeo Salin (Salin, Longare).

“Abbiamo voglia di lavorare braccio a braccio per aumentare la coesione all’interno della sezione e il numero delle aziende associate” è stato il primo commento della neo eletta. “Il nostro obiettivo è crescere come sezione e come imprese, superare l’individualismo di alcune situazioni passate e fare gruppo per superare insieme il momento congiunturale innegabilmente difficile”.

Claudia Piaserico nel 2011 ha vinto il Premio Maria Bellisario per aver portato l’eccellenza italiana nel mondo con la creatività e l’ingegno di chi ha avuto il coraggio di reinventare il gioiello. U.A.

Claudia Piaserico

ukClaudia Piaserico president of Goldsmiths

The Goldsmiths and Silversmiths section of Confindustria Vicenza has a new president: Claudia Piaserico. The creative director of the brand Misis takes over from Giuseppe Corrado. The rest of the team includes vice- Carlo Bernardi (Chrysos, Roman Ezzelino) and Damiano Zito (Progold, Trissino) and the Governing Board composed of Paolo Bettinardi (Better Silver, Bressanvido), Giuseppe Corrado (Imo, Vicenza), Gilberto Facco (Facco Corporation, Camira Vicentino), Maximum Lucchetta (Lucchetta Armando, Bassano del Grappa), Luigi Marostica (Karizia, Cassola), Paul Passuello (Re Sole, Vicenza), Enrico Peruffo ( Bovo, Trissino) Romeo and Salin (Salin, Longare).

“We want to work arm in arm to increase cohesion within the section and the number of associated companies ” was the first comment of the newly elected assembly. “Our goal is to grow as a section and how companies overcome the individualism of some past situations and do group together to overcome the current economic undeniably difficult.”

Claudia Piaserico in 2011 won the Prix Maria Bellisario for bringing Italian excellence in the world with creativity and ingenuity of those who had the courage to reinvent the jewel.

france-flagClaudia Piaserico Président des orfèvres

La section orfèvres de la Confindustria Vicenza a un nouveau président: Claudia Piaserico. Le directeur artistique de la marque Misis succède à Giuseppe Corrado. Le reste de l’équipe comprend vice- Carlo Bernardi (Chrysos, Roman Ezzelino) et Damiano Zito (ProGold, Trissino) et le Conseil d’administration composé de Paolo Bettinardi (Better argent, Bressanvido), Giuseppe Corrado (Imo, Vicenza), Gilberto Facco (Facco Corporation, Camira Vicentino), Lucchetta maximale (Lucchetta Armando, Bassano del Grappa), Luigi Marostica (Karizia, Cassola), Paul Passuello (Re Sole, Vicenza), Enrico Peruffo (Bovo, Trissino) Roméo et Salin (Salin, Longare).

” Nous voulons travailler main dans la main pour renforcer la cohésion au sein de la section et le nombre des entreprises associées ” a été le premier commentaire de la nouvelle assemblée. ” Notre objectif est de grandir en tant que section et comment les entreprises de surmonter l’individualisme de certaines situations passées et ne pas regrouper ensemble pour surmonter l’ économique actuelle indéniablement difficile. ”

Claudia Piaserico en 2011 a remporté le Prix Maria Bellisario pour amener l’excellence italienne dans le monde avec la créativité et l’ingéniosité de ceux qui ont eu le courage de réinventer le joyau.

german-flagClaudia Piaserico Präsident der Goldschmiede

Die Goldschmiede und Silberschmiede Abschnitt Confindustria Vicenza hat einen neuen Präsidenten: Claudia Piaserico. Der Kreativdirektor der Marke Misis übernimmt von Giuseppe Corrado. Der Rest des Teams umfasst Vize- Carlo Bernardi (Chrysos, Roman Ezzelino) und Damiano Zito (Progold, Trissino) und der Verwaltungsrat von Paolo Betti (Better Silber, Bressanvido), Giuseppe Corrado (Imo, Vicenza), Gilberto Facco zusammen (Facco Corporation, Camira Vicentino), Maximum Lucchetta (Lucchetta Armando, Bassano del Grappa), Luigi Marostica (Karizia, Cassola), Paul Passuello (Re Sole, Vicenza), Enrico Peruffo (Brüder Bovo, Trissino) Romeo und Salin (Salin, Longare).

“Wir wollen den Arm in Arm zu arbeiten, um den Zusammenhalt innerhalb der Sektion zu erhöhen und die Zahl der assoziierten Unternehmen ” war der erste Kommentar des neu gewählten Versammlung. “Unser Ziel ist es, als ein Abschnitt wachsen und wie Unternehmen die Überwindung der Individualismus der Vergangenheit manchen Situationen und tun Gruppe zusammen die aktuelle wirtschaftliche unbestreitbar schwer zu überwinden. ”

Claudia Piaserico im Jahr 2011 gewann den Prix Maria Bellisario für die Erhebung italienische Exzellenz in der Welt mit Kreativität und Einfallsreichtum derer, die den Mut haben, das Juwel neu erfinden musste.

flag-russiaПрезидент Клаудия Piaserico ювелиров

Золотых дел мастера и серебряных раздел Конфиндустрии Виченца появился новый президент: Клаудия Piaserico. Креативный директор бренда МИСиС берет на себя от Джозефа Конрада. Остальная часть команды включает в себя вице- Карло Бернарди (Chrysos, Роман Ezzelino) и Дамиано Зито (Progold, Trislaig) и Совет управляющих, состоящий из Паоло Bettinardi (Лучше Silver, Bressanvido), Джозефа Конрада (ИМО, Виченца), Gilberto Факко (Facco корпорация, Camira Вичентино), Максимальная Lucchetta (Lucchetta Армандо, Бассано дель Граппа), Луиджи Marostica (Karizia, Cassola), Павел Passuello (Король-Солнце, Виченца), Энрико Peruffo (Братья Бово, Trislaig) Ромео и Салин (Салин, Лонгвуд).

” Мы хотим работать рука об руку, чтобы увеличить сплоченность в разделе а число ассоциированных компаний ” был первым комментарий новоизбранного сборки. “Наша цель заключается расти как раздел и как компании преодолеть индивидуализм некоторых прошлых ситуаций и сделать группу вместе, чтобы преодолеть нынешний экономический бесспорно трудно. ”

Клаудия Piaserico в 2011 году выиграл Prix Мария Bellisario для привлечения итальянской превосходство в мире с творчеством и изобретательностью тех, кто имел мужество изобретать драгоценность.

spagna-okClaudia Piaserico presidente los orfebres

La sección de los orfebres y plateros de Confindustria Vicenza tiene un nuevo presidente: Claudia Piaserico. El director creativo de la marca Misis toma el relevo de Joseph Conrad. El resto del equipo está integrado por vice – Carlo Bernardi (Chrysos, Roman Ezzelino) y Damiano Zito (Progold, Trissino) y el Consejo de administración compuesto por Paolo Bettinardi (Better Silver, Bressanvido), Giuseppe Corrado (Imo, Vicenza), Gilberto Facco (Facco Corporation, Camira Vicentino), Máximo Lucchetta (Lucchetta Armando, Bassano del Grappa), Luigi Marostica (Karizia, Cassola), Paul Passuello (Re Sole, Vicenza), Enrico Peruffo (Bovo, Trissino) Romeo y Salin (Salin, Longare).

” Queremos trabajar codo con codo para aumentar la cohesión dentro de la sección y el número de empresas asociadas ” fue el primer comentario de la asamblea recién elegida. “Nuestro objetivo es crecer como una sección y cómo las empresas superar el individualismo de algunas situaciones del pasado y hacer grupo juntos para superar la actual crisis económica, sin duda difícil. ”

Claudia Piaserico en 2011 ganó el Premio Maria Bellisario por llevar la excelencia italiana en el mundo con la creatividad y el ingenio de los que tuvieron la valentía de reinventar la joya.