I gioielli di Giorà, marchio di Arezzo che nasce dall’iniziativa di Giovanna Raspini.
Fare gioielli nella patria dell’oro e non usare oro. Eppure Giovanna Raspini, classico nome di Arezzo, ha seguito la sua strada per inventare e proporre una moltitudine di bijoux ad alto tasso di lavorazione e di creatività. Il suo marchio si chiama Giorà, con l’accento sulla «a» finale, ed è evidentemente una crasi del suo nome Ma anche un modo per non confondersi con un altro brand toscano, Giovanni Raspini, il re dell’argento. Lei, invece, al posto del metallo giallo, ha scelto l’ottone o l’argento, successivamente rodiati e uniti in matrimonio con cristalli Swarovski. A dispetto di chi guarda con sufficienza i gioielli che non sfoggiano topazi e diamanti, le collezioni ben studiate di Giorà permettono di spaziare da grossi bracciali a orecchini che sembrano un merletto. La nascita dei gioielli, va da sé, è favorita dall’ecosistema dell’oreficeria che vive attorno ad Arezzo. Ma la realizzazione delle collezioni non sarebbe possibile senza l’input creativo di Giovanna Raspini. Alessia Mongrando
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