Pare che Michael Burke, ceo di Louis Vuitton, si sia arrabbiato quando gli hanno spiegato che l’azienda disperdeva circa 10 milioni di dollari in operazioni di beneficenza. Non perché la cifra sia troppa, ma perché era divisa in tanti piccoli rivoli di denaro con poco impatto, sia dal punto di vista concreto che sotto il profilo mediatico (tra le iniziative c’era il contributo a un allevamento di ostriche giapponese). Per contrastare questa pioggia di iniziative benefiche con modesti risultati, il manager ha deciso di lanciare una campagna di charity che ha come punto di partenza il ciondolo d’argento Lockit. Obiettivo: aiutare i bambini che ne hanno bisogno. Per ogni pezzo venduto, 200 dollari saranno donati, a nome di chi fa l’acquisto, all’Unicef, per aiutare i bambini in situazioni di emergenza. Il ciondolo a forma di lucchetto in argento è prodotto in due versioni, come pendente per collana e per bracciale. Il primo ha un prezzo di 800 dollari, il secondo di 700 (si acquistano anche online). Si fa beneficenza anche così. Federico Graglia
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