Gli straordinari gioielli del misterioso maestro di Mumbay Viren Bhagat, il più lussuoso d’India ♦
Se vi piacciono i gioielli che vedete in questa pagina non cercate il sito internet di Viren Bhagat: non c’è. E se mai c’è un lusso più lusso degli altri nell’era della connessione in rete perenne è proprio quello di non avere un sito internet. Può significare due cose: non sei nessuno e non ne senti il bisogno, oppure sei talmente bravo da snobbare la solita brochure via web. Viren Bhagat, lo avrete capito, fa parte di questa seconda specie di esseri umani, quelli che non hanno bisogno di un biglietto da visita che li rappresenti. È considerato da qualcuno il Cartier dell’India, ma da altri è accostato a Jar. Forse è un po’ di tutti e due: produce pochi pezzi, una cinquantina, all’anno, ma molto originali.
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Ha sede nel quartiere ricco di Mumbai. Erede da quattro generazioni di una attività di gioielleria che ha rilevato nel 1991, assieme ai suoi due fratelli. E una capacità di interpretare la gioielleria che manda in soffitta i miti dei Maharajah del passato, della poesia e della tradizione Moghul. Non è che l’India non sia presente: si avverte in tutte le sue creazioni. Ma non è una gioielleria che ripropone vecchi tempi, casomai è una fusion tra stile indiano e art deco. «In realtà non sono ispirato dall’art deco, sono cresciuto con lei», ha spiegato il gioielliere. Però è forse è la forza della tradizione che gli fa piegare il metallo con leggerezza, con le pietre che sembrano vivere di vita propria. Trasparenze e sottili congiunzioni tra le diverse parti di un gioiello sono la cifra stilistica costante. Certo, ci vuole tempo e costanza: per creare dei bracciali può impiegare sei mesi, tra ricerca delle pietre, taglio, incastonatura.
Anche se è maledettamente originale, sul suo tavolo non c’è posto per creazioni bizzarre. La sua materia prima è molto classica: diamanti, smeraldi, rubini, perle, qualche spinello e zaffiro. Se volete un suo gioiello dovete avere un sacco di soldi (i prezzi partono da oltre 100-200.000 dollari) e molta fortuna: per ottenere i suoi pezzi c’è la lista d’attesa. Federico Graglia