A Ginevra un’asta di Christie’s che sarà amata dai collezionisti: infatti al top c’è un diamante a forma di cuore ♦
Tornano le grandi aste di gioielli, tornano i sogni di chi si può limitare solo a sfogliare il catalogo, tornano le attenzioni di collezionisti e appassionati. Un importante appuntamento è già stato fissato: al Four Season di Ginevra, il 17 maggio, è in programma la prossima asta di Magnificent Jewels organizzata da Christie’s. I colpi di martello del banditore segneranno il giudizio su circa 250 gioielli. Nel frattempo, i gioielli andranno in tour come una compagnia teatrale per essere visti dal vivo: dopo Hong Kong, sono a Roma (5-6 aprile), Londra 10-12 aprile, a New York 21-25 aprile e 5-8 maggio, prima di tornare a Ginevra.
Come spesso avviene, al centro dell’attenzione c’è un diamante. Grande, a forma di cuore, da 92 carati, D, Flawless, firmato da Boehmer et Bassenge. La Maison de Haute Joaillerie che ha debuttato lo scorso anno è già una star delle aste. Lavora esclusivamente con diamanti grandi e della massima qualità. E con queste super pietre crea gioielli altrettanto preziosi. Il diamante in questione è stato battezzato con il nome di La Légende. Fa parte di un sautoir di perle coltivate: il tutto è valutato 14-20 milioni di dollari. È il più grande diamante di colore D a forma cuore, Flawless, offerto in asta.
Orecchini e rubini
Altro pezzo sotto i riflettori: La Vie Bohème, un paio di orecchini chandelier, ciascuna con un grosso diamante taglio marquise in sospensione e un fiocco con diamanti rosa. Ogni goccia è di colore D, chiarezza impeccabile, tagli perfettamente simmetrici. Tanta perfezione è valutata 2-3 milioni di dollari.
I rubini piacciono sempre: fino alla metà dell’Ottocento, solo il sovrano della Birmania o un individuo ritenuto degno dal sovrano avrebbe potuto avere una pietra da 15 carati come quella dell’anello messo all’asta da Christie’s. I rubini birmani non sono stati superati in termini di qualità. Storicamente sono stati estratti nella valle di Mogok, nella parte settentrionale della Birmania, lunga solo due miglia e mezzo miglio di larghezza. Uno dei motivi principali della qualità di questi rubini è dovuto all’elevato contenuto di cromo nel terreno, che rende il rosso estremamente saturo, spesso indicato come sangue di piccione. Un altro fattore è la loro fluorescenza naturale che ha l’effetto di rendere la pietra prendono vita e appaiono illuminati internamente. La stima dell’anello è di 10-15 milioni di dollari. Ma in asta c’è anche un anello con zaffiro del Kashmir di 14,88 carati, caratterizzato da un colore blu attraente e un eccellente purezza una combinazione raramente incontrato in zaffiri del Kashmir di queste dimensioni (stima: 1-1,5 milioni)
Non mancano i pezzi appartenuti alle ricche dame del secolo scorso, come la collana della collezione Doris Duke, ereditiera e benefattrice. La collana è in platino, firmata Cartier, che l’ha venduta il 30 aprile 1937. Federico Graglia