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Filippo G&G, i riflessi della bellezza

Vi piacciono le gemme? Dovreste conoscere Filippo Gay, che ha fondato a Ginevra la Filippo G&G. L’azienda nasce con una storia alle spalle: la famiglia, di origine torinese, opera da quattro generazioni nel settore delle pietre preziose. L’attività, infatti, è stata iniziata dal bisnonno di Filippo all’inizio del XX secolo. Ma Filippo Gay non si è limitato ad acquistare e rivendere sul mercato all’ingrosso pietre preziose: ha avuto una lunga esperienza andando sul campo a visitare miniere e a scovare i pezzi migliori.

Collana pungitopo in titanio, oro bianco, diamanti, kunzite cabochon di 73 carati. Copyright: gioiellis.com
Collana pungitopo in titanio, oro bianco, diamanti, kunzite cabochon di 73 carati. Copyright: gioiellis.com

Mentre l’azienda di famiglia ha proseguito il suo cammino, tra vendite in Italia e il cugino che taglia gemme e produce gioielli a Valenza e Tailandia, Filippo Gay quando aveva 20 anni è andato a vivere a Bangkok, dove ha studiato gemmologia all’Asian Institute of Gemology, e dove si è diplomato.

Orecchini foglie in alluminio e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchini foglie in alluminio e diamanti. Copyright: gioiellis.com

Ma non è tornato in Italia. Ha invece scelto di rimanere a Bangkok, una delle capitali del mercato delle gemme, per altri dieci anni. Frequentando il mercato delle pietre preziose tailandese, Filippo ha confessato di essere stato truffato parecchie volte. Disavventure che gli sono servite per fare esperienza, così come di grande aiuto è stato, quando era un ragazzo, accompagnare il padre tra India e Sri Lanka a scegliere le pietre da portare in Europa. Ed è così che Filippo G&G è diventata una delle società più apprezzate tra i rivenditori di gemme. Non solo: a GemGenéve Filippo G&G ha presentato anche gioielli dal design innovativo, realizzati in titanio e, ovviamente, tante pietre luccicanti.

Orecchini in alluminio, oro bianco e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchini in alluminio, oro bianco e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello in titanio con opale e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello in titanio con opale e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchino/spilla in titanio e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchino/spilla in titanio e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Filippo Gay visita una miniera in Africa
Filippo Gay visita una miniera in Africa
Anello in titanio, diamanti e kunzite
Anello in titanio, diamanti e kunzite. Copyright: gioiellis.com
Collier in titanio, diamanti e grossa kunzite al centro
Collier in titanio, diamanti e grossa kunzite al centro. Copyright: gioiellis.com
Anello in titanio con rubellite e diamanti
Anello in titanio con rubellite e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchini glicine in titanio e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchini glicine in titanio e diamanti. Copyright: gioiellis.com

L’ombra del nazismo sulla più grande asta di gioielli di Christie’s

La più grande asta di gioielli con la più grande ombra della storia. Il caso è stato sollevato dal New York Times e riguarda l’asta di gioielli di Heidi Horten organizzata da Christie’s.
La vendita, programmata per 10 e 12 maggio a Ginevra, comprende 700 gioielli eccezionali, tra cui l’eccezionale Briolette dell’India, un diamante da 90 carati stimato quasi 8 milioni di dollari. Il problema emerso nei giorni scorsi è l’origine della ricchezza della famiglia tedesca Horten. Helmut Horten, il marito di Heidi, avrebbe avuto stretti legami con il Terzo Reich.

Heidi Horten wearing her important pearl necklace. Copyright The Heidi Horten Foundation
Heidi Horten wearing her important pearl necklace. Copyright The Heidi Horten Foundation

Non solo. Si sarebbe arricchito illecitamente con l’acquisto di aziende svendute a prezzi di saldo dai proprietari ebrei, costretti a vendere con le minacce. Heidi Horten, che è morta l’anno scorso, si era sposata a 19 anni con Helmut Horten, di 30 anni più vecchio. Negli anni Ottanta Heidi ha ereditato quasi 1 miliardo di dollari, spesi anche per collezionare magnifici gioielli. Gli incassi previsti dall’asta di Christie’s sono stimati in oltre 150 milioni di dollari. sarebbe battuto il record di 137 milioni stabilito dalla vendita dei gioielli di Liz Taylor nel 2011. Il ricavato dell’asta è destinato in beneficenza, in particolare a una fondazione di Vaduz in Svizzera a cui fa capo un museo nel cuore della vecchia Vienna, oltre a iniziative filantropiche in campo medico. Ma questo non ha impedito le polemiche.
Collana The Briolette of India di Harry Winston, con diamanti per 90 carati
Collana The Briolette of India di Harry Winston, con diamanti per 90 carati

La storia segreta

I problemi sono nella storia della famiglia. Christie’s stessa ha ammesso che Helmut Horten ha costruito la sua ricchezza acquistando società di ebrei costretti a vendere dal regime di Hitler. Stephanie Stephan, figlia di un uomo d’affari ebreo nel board di una società di Amsterdam che è stata nel mirino di Horten durante il nazismo, pensano che l’impegno filantropico non sia ragione sufficiente per mandare avanti una vendita che si basa su queste discusse origini della fortuna della famiglia. Stephan, giornalista basata a Monaco, cita la dichiarazione giurata di un collega del padre, secondo cui Horten aveva minacciato di deportare i proprietari ebrei nei lager se avessero resistito all’acquisizione.

Collana di perle nere naturali appartenuta a Heidi Horten
Collana di perle nere naturali appartenuta a Heidi Horten

Anche secondo David de Jong, autore di un libro sui miliardari tedeschi, Horten mise le basi della sua ricchezza durante il Terzo Reich comprando a prezzo di sconto da ebrei che erano forzati a svendere. Per esempio, i grandi magazzini Alsberg di Duisburg, acquistati per neanche il 65% del loro reale valore. A quel tempo Horten descrisse l’acquisto su una rivista del partito nazista affermando che il negozio era passato in mani ariane.
Heidi Horten wearing the Briollete of India, Copyright The Heidi Horten Foundation
Heidi Horten wearing the Briollete of India, Copyright The Heidi Horten Foundation

Prima di morire, però, Heidi Horten aveva assunto uno studioso per indagare sulla fortuna di famiglia. Le ricerche hanno confermato che il marito si avvantaggiò dall’acquisto di imprese di ebrei, ma che il livello di ricchezza conseguito in questo modo non deve essere sopravvalutato. Christie’s, per parare le critiche, si è impegnata a girare parte dei proventi alle ricerche e l’educazione sull’Olocausto.
Collana di Bulgari con smeraldi, zaffiri e diamanti
Collana di Bulgari con smeraldi, zaffiri e diamanti

Anche orologi e automi a GemGèneve

Ginevra, capitale della orologeria e uno dei maggiori centri di alta gioielleria. Due aspetti che la prossima edizione di GemGèneve (Palaexpo, 11-14 maggio 2023) ha deciso di valorizzare. L’evento dedicato a gioielli vintage, design e gemme torna ad abbinare una mostra all’interno del padiglione fieristico. Per la nuova edizione GemGenève e il Museo d’arte e storia di Ginevra (Mah), uno dei maggiori della Svizzera, organizzano un’esposizione centrata sui meccanismi degli automi, sugli oggetti d’arte e sulla musica, con pezzi delle sue collezioni. Il Mah è attivo sin dal XVIII secolo. E, per l’occasione, porta 25 opere di piccole e medie dimensioni, oltre a opere realizzate a fine Ottocento, fornite dal Museo Internazionale dell’Orologeria di La Chaux-de-Fonds, da François Junod, realizzatore di automi e scultore svizzero, e dagli espositori di GemGenève.

Orologio da tasca a ripetizione dei quarti, musica e automa Capt & Janin Ginevra, Mende, ca. 1810 Oro lucidato e inciso, smaltato Il braccio destro dell’automa sfiora la lira per tutta la durata della melodia (meccanismo a lame dritte). Ginevra, Museo d’arte e storia
Orologio da tasca a ripetizione dei quarti, musica e automa Capt & Janin. Ginevra, Mende, ca. 1810. Oro lucidato e inciso, smaltato. Il braccio destro dell’automa sfiora la lira per tutta la durata della melodia (meccanismo a lame dritte). Ginevra, Museo d’arte e storia

A Ginevra l’orologeria è praticata fin dal XVI secolo, associata allo sviluppo di vaste reti commerciali e mette in relazione innovazioni tecnologiche convergenti. La varietà degli oggetti custoditi in questa sezione mette in risalto i meccanismi degli orologi e le invenzioni derivate dalla meccanica d’arte con ingranaggi, carillon e automi: questi ultimi sono particolarmente complessi, poiché combinano aspetti tecnici e storici, fino ad arrivare alla filosofia e persino alla magia. Suoni prodotti dalla tecnica e gesti simulati eseguiti meccanicamente sono state sorprendenti matrimoni tra artigianato e tecnica del passato.
Scatolina con scomparti, con automa e orologio. Ginevra, ca. 1800. Oro rosa, oro colorato, smaltatura champlevé e miniature smaltate. Automa arrotino in oro colorato e smalto 7,7 cm di lunghezza, 3,18 cm di larghezza, 1 cm di spessore. Ginevra, Museo d’arte e storia
Scatolina con scomparti, con automa e orologio. Ginevra, ca. 1800. Oro rosa, oro colorato, smaltatura champlevé e miniature smaltate. Automa arrotino in oro colorato e smalto 7,7 cm di lunghezza, 3,18 cm di larghezza, 1 cm di spessore. Ginevra, Museo d’arte e storia

Questi orologi, la maggior parte dei quali include un meccanismo musicale, hanno raggiunto l’apice di popolarità intorno al 1840. La stessa passione si ritrova negli orologi da camino, che si trasformano in veri e propri spettacoli, con carillon e uccelli canterini: le creazioni si ispirano alla vita quotidiana, alle scene campestri o al mondo circense. La musica spesso accompagna gli spettacoli: semplici carillon, che possono suonare una o più melodie, vengono commissionati ad artigiani specializzati e integrati nelle casse degli orologi.
Il principio del carillon viene inventato nel 1796 dall’orologiaio ginevrino Antoine Favre. Egli ebbe l’idea di sostituire il complesso meccanismo dei timbri e dei martelli delle campane, utilizzati per orologi e tabacchiere, con lame d’acciaio che vibrano quando colpite da perni disposti su un cilindro.
Benoît; Japy Frères Ginevra, Beaucourt (Francia), ca. 1852. Bronzo dorato, automi in legno dipinto, quadrante smaltato, base in legno dipinto, cupola in vetro. Suoneria che scandisce il tempo ogni ora e ogni mezz’ora; meccanismo musicale che suona due melodie, ricaricabile tirando un cordino 83 cm di altezza (vetro compreso), 49 cm di larghezza, 28 cm di profondità. Ginevra, Museo d’arte e storia
Benoît; Japy Frères Ginevra, Beaucourt (Francia), ca. 1852. Bronzo dorato, automi in legno dipinto, quadrante smaltato, base in legno dipinto, cupola in vetro. Suoneria che scandisce il tempo ogni ora e ogni mezz’ora; meccanismo musicale che suona due melodie, ricaricabile tirando un cordino 83 cm di altezza (vetro compreso), 49 cm di larghezza, 28 cm di profondità. Ginevra, Museo d’arte e storia

Pendola con automi e musica (di una coppia). Guangzhou (Cina), Londra, ca.1800. Ormolu, smalto, argento, avorio, pittura su vetro, vetreria policroma, metallo dipinto. Suoneria allo scatto dell’ora, automi e carillon (nella base) attivabili quando si desidera, 90 cm di altezza, 38 cm di larghezza, 33 cm di profondità. Ginevra, Museo d’arte e storia
Pendola con automi e musica (di una coppia). Guangzhou (Cina), Londra, ca.1800. Ormolu, smalto, argento, avorio, pittura su vetro, vetreria policroma, metallo dipinto. Suoneria allo scatto dell’ora, automi e carillon (nella base) attivabili quando si desidera, 90 cm di altezza, 38 cm di larghezza, 33 cm di profondità. Ginevra, Museo d’arte e storia

La nuova alta gioielleria di Marco Bicego

Presentata lo scorso anno in anteprima, l’alta gioielleria di Marco Bicego aggiunge nuovi pezzi. I gioielli sono stati presentati, come nel 2022, in occasione di Haute Jewels Geneva, l’evento al Farimont Hotel che coincide con Watch and Wonders. Le nuove creazioni di Alta, sono la versione high jewelry delle linee classiche del brand veneto.

Marco Bicego, anelli con cianite, tormalina verde e due tormaline rosa. Copyright: gioiellis.com
Marco Bicego, anelli con cianite, tormalina verde e due tormaline rosa. Copyright: gioiellis.com

Le novità comprendono anelli cocktail multicolor, con tormaline rosa e verdi, quarzi gialli, acquemarine e ametiste. Selezionate per intensità di colore, sfumature o particolari inclusioni, sono caratterizzate da un taglio smeraldo e incastonate da una ghiera e un gambo in oro giallo 18 carati inciso a mano con l’antica tecnica del bulino millerighe, caratteristica del brand, in alcuni casi con l’aggiunta di diamanti.

Anelli con citrino, acquamarina verde, acquamarina azzurra. Copyright: gioiellis.com
Anelli con citrino, acquamarina verde, acquamarina azzurra. Copyright: gioiellis.com

Lunaria Alta, linea più preziosa della classica Lunaria di Marco Bicego, è ora in diamanti fancy, con pavé di diamanti brown, con sfumature color nocciola, accostate alle nuance più decise del cognac e alle variazioni del giallo paglierino e del bianco. Lunaria Alta è proposta anche in versione rainbow con zaffiri multicolor.

La collezione Murano è riproposta in una versione con tormaline e topazi blu London, apatiti, tormaline rosa e tanzaniti tagliate in modo esclusivo per esaltarne bellezza, colore intenso e purezza. Una parure di girocollo e orecchini è incorniciate anche da un pavé di diamanti, che diventano pendenti da aggiungere alla collana. Anche Masai, una delle collezioni di maggior successo del brand, caratterizzata dalla lavorazione coil e design essenziale. La novità sono le parure composte da anelli e collier con tanzaniti blu e tormaline rosa o verdi, anche abbinate all’oro bianco.

Marco Bicego mostra la collana Lunaria Alta. Copyright: gioiellis.com
Marco Bicego mostra la collana Lunaria Alta. Copyright: gioiellis.com
Anello Lunaria Alta in oro, diamanti, zaffiri multicolori
Anello Lunaria Alta in oro, zaffiri multicolori
Anello con tormalina verde di 43 carati. Copyright: gioiellis.com
Anello con tormalina verde di 43 carati. Copyright: gioiellis.com
Bracciali in oro e zaffiri. Copyright: gioiellis.com
Bracciali in oro e zaffiri. Copyright: gioiellis.com

 

Collana indossata Lunaria Alta in oro e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Collana indossata Lunaria Alta in oro e diamanti. Copyright: gioiellis.com

Il Tempo di Pilo & Co con cristalli Swarovski




La collezione Tempo di Pilo & Co Genève presenta orologi con cinturino nero o colorato, disponibili in diversi materiali e finiture. Sono orologi automatici che svelano il proprio meccanismo in un gioco di trasparenze, che lascia scorgere il funzionamento interno sotto quadrante e fondello. Gli orologi meccanici Swiss Made a carica automatica, infatti, hanno il meccanismo a vista sia sul fronte che sul retro. La cassa dell’orologio è in acciaio, ciecondata da un bordo con pietre Swarowski, mentre il quadrante è custodito da vetro zaffiro. Il cinturino è di vera pelle. L’orologio ha una impermeabilità fino a 30 metri.

Orologio tempo in versione rosa
Orologio tempo in versione rosa

Pilo & Co Genève è un marchio indipendente creato nel 2001 a Ginevra nel quartiere di Saint-Gervais, una delle culle storiche dell’orologeria svizzera. L’azienda ha scelto questo luogo avvolto da una forte carica storica. È qui che tutto è cominciato e oggi Pilo & Co Genève crea, come i cabinotiers, orologi che s’iscrivono nello spirito originario della Fabbrica: indipendenza dalle grandi realtà, virtù della qualità e dimensione artistica e gioielliera.

Collezione Tempo, con quadrante e cinturino azzurro
Collezione Tempo, con quadrante e cinturino azzurro
Tempo Donna bianco
Collezione Tempo, con quadrante e cinturino binco
Collezione Tempo, con quadrante e cinturino cuoio
Collezione Tempo, con quadrante e cinturino cuoio

Orologio Tempo indossato
Orologio Tempo indossato







Christie’s vende The Fortune Pink per 28 milioni




Il colore rosa piace, ma non ha raggiunto un record. Tutto come nelle previsioni all’asta di Christie’s Magnificent Jewels di Ginevra. Il pezzo più atteso, The Fortune Pink, diamante rosa vivido fantasia a forma di pera di 18,18 carati, è stato venduto a 28.438.500 franchi svizzeri. È il più grande diamante rosa mai venduto all’asta, ma non ha raggiunto il prezzo più alto della stima, che arrivava a 35 milioni. La vendita rimane comunque un successo. In totale Christie’s ha battuto lotti per 56,6 milioni di franchi. Altro pezzo clou è stato un diamante non montato da 101,27 carati, venduto per 2,9 milioni di franchi.

Fortune Pink, diamante rosa vivido fantasia da 18,18 carat
Fortune Pink, diamante rosa vivido fantasia da 18,18 carat

Le vendite di Ginevra Luxury hanno offerto 572 lotti, con collezionisti di 50 paesi attivi durante le vendite dal vivo. La seconda metà di questa settimana memorabile continuerà al Rockefeller Plaza di New York, dove mercoledì e giovedì saranno offerti 150 capolavori della Collezione Paul G Allen, che dovrebbero realizzare 1 miliardo di dollari (880 milioni di sterline), tutti i proventi della tenuta dalla vendita sarà dedicato alla filantropia, secondo i desideri di mister Allen.
Rahul Kadakia, responsabile internazionale di Christie’s Jewellery

Rahul-Kadakia durante un'asta di Christie's
Rahul-Kadakia durante un’asta di Christie’s

Altri risultati dell’asta di Ginevra: un anello di diamanti Graff del peso di 41,36 carati è stato venduto per 3,6 milioni, una la collana di diamanti rivière della collezione di Lord e Lady Weinstock ha trovato un acquirente per 869.400 franchi. Da notare, secondo Christie’s, che il 50% dei collezionisti attivi alle quattro aste dal vivo aste erano nuovi, in buona parte millennial. In totale delle aste è stato di 113.482.763 di franchi, con un tasso di vendita combinato del 98%.

Anello con diamante di 41,36 carati di Graff
Anello con diamante di 41,36 carati di Graff

Collana rivière di diamanti
Collana rivière di diamanti

The Fortune Pink montato su anello
The Fortune Pink montato su anello







Un diamante rosa guida i Magnificent Jewels di Christie’s




Le aste di gioielli e gemme più preziose sono organizzate, non a caso, prima delle festività invernali. Come l’asta di Magnificent Jewels di Christie’s Geneva per l’8 novembre al Four Seasons Hotel des Bergues. Tra i tanti i gioielli e pietre preziose in vendita spicca il Fortune Pink, diamante rosa vivido fantasia da 18,18 carati (stima 25-35 milioni di franchi svizzeri). Si tratta del più grande diamante rosa vivo a forma di pera in vendita tramite un’asta. il numero dei carati, 18,18, è tra l’altro considerato di buon auspicio in Cina, dove la gemme potrebbe trovare un acquirente. Tra le gemme in vendita ci sono anche un impressionante diamante di 101,27 carati (2.500.000-3.500.000), insieme a un eccezionale anello con diamante taglio smeraldo colore Graff D di 41,36 carati (3.000.000-5.000.000).

Il diamante The Fortune Pink, 18,18 carati
Il diamante The Fortune Pink, 18,18 carati

Ma l’asta di Magnificent Jewels ha in catalogo anche un sacco di altri pezzi preziosi. Come la collana rivière con un diamante a forma di pera di 10,33 carati (stimata 550.000-750.000 franchi svizzeri), che fa parte della Collezione di Lord e Lady Weinstock. La collana ha un totale di circa 100 carati ed è un tipico esempio dello stile rivière, cioè con pietre con dimensione a scalare. Non mancano i gioielli con sangue blu. Come quelli di provenienza delle famiglie borboniche Parma e Thurn und Taxis, che includono un bracciale Chimera Art Déco con perle naturali, rubini e diamanti (100.000-180.000) e un’eccezionale collana di perle di Bulgari (300.000-500.000).
Anello con diamante di 41,36 carati  di Graff
Anello con diamante di 41,36 carati di Graff

Un pezzo non comune è la fascia di diamanti datata circa 1920 (70.000-100.000). Si tratta du una fusione tra una tiara e una fascia. La semplicità della fascia era un abbinamento perfetto per lo stile moderno del periodo Art Déco e ideale anche per le nuove acconciature dell’epoca. La fascia però è indossabile anche oggi, per esempio come fosse un bracciale.
In asta anche preziosi orologi-bracciale, come quelli della linea Serpenti degli anni Sessanta di Bulgari. Tra i lotti in vendita anche un paio di orecchini Art Déco di Henri Picq, con diamanti da 15,39 e 14,85 carati (1.500.000-2.500.000) e un magnifico anello con zaffiro Kashmir di 14,84 carati di Cartier (1.000.000-1.450.000).

Bracciale-orologio Serpenti di Bulgari, in oro, diamanti, smeraldi
Bracciale-orologio Serpenti di Bulgari, in oro, diamanti, smeraldi
Collana rivière di diamanti
Collana rivière di diamanti
Bracciali art déco a fascia di diamanti
Bracciali art déco a fascia di diamanti

Bracciale con zaffiro ovale regalato dal duca Roberto di Parma alla moglie Maria Antonia di Braganza
Bracciale con zaffiro ovale regalato dal duca Roberto di Parma alla moglie Maria Antonia di Braganza







La leggerezza di Aaltas




I gioielli ultra leggeri di Aatlas.

L’alluminio è stato rivalutato come materiale per la gioielleria da prestigiose maison, da designer di avanguardia e anche da giovani intraprendenti nuovi brand. Come Sonia Lacroix, che vive e lavora a Ginevra, uno dei poli della grande gioielleria e della grande orologeria mondiale, attività per la quale la designer ha lavorato. Fa tutto da sola, progettazione e gestione artigianale della sua produzione. Alla base della quale, naturalmente, c’è la sua idea che è sintetizzata nel nome del suo brand: Aaltas.

Collana in alluminio champagne e diamanti
Collana in alluminio champagne e diamanti

Un nome che sarebbe abbastanza criptico se non fosse lei stessa a spiegarne il significato. Si tratta di un riferimento all’espressione “a altas horas”, che in spagnolo significa fare le ore piccole. Insomma, stare svegli fino a tardi. E se in spagnolo l’espressione è associata al divertimento notturno, per Sonia Lacroix significa dare sfogo alla propria creatività al di fuori dagli schemi. I gioielli di Aaltas sono semplici e complessi, con forme geometriche, ma studiate con attenzione e fantasia. Sono, come accennato, in alluminio, e quindi leggerissimi, con dettagli in oro e l’aggiunta di piccole pietre. La prima collezione si chiama Mambo, un ballo perfetto per chi vive di notte.

Orecchini della collezione Mambo in alluminio, oro 18 carati e diamanti
Orecchini della collezione Mambo in alluminio, oro 18 carati e diamanti
Mambo Light Antique Rose alumium diamonds
Orecchini della collezione Mambo in alluminio rosa antico e diamanti
Orecchini mini della collezione Mambo in alluminio e oro 18 carati
Orecchini mini della collezione Mambo in alluminio e oro 18 carati
Orecchini in alluminio turchese, oro 18 carati e rubini
Orecchini in alluminio turchese, oro 18 carati e rubini
Sonia Lacroix (da Facebook)
Sonia Lacroix (da Facebook)






 

Il lusso extra large di Chatila

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Uno dei marchi di gioielleria più esclusivi del mondo è Chatila. La Maison è stata fondata nel 1860 ed è rimasta un’azienda a conduzione familiare, con i nipoti del fondatore attivamente coinvolti nella gestione quotidiana dell’azienda. Chatila opera a tra Ginevra e Londra ma, in realtà, i gioielli sono disegnati in Italia e a Parigi, anche se le gemme sono poi montate sul gioiello finale dagli artigiani della casa. Se cercate una boutique di Chatila, provate nelle vie più dello shopping di lusso: si trovano showroom nelle strade più prestigiose, come Rue du Rhône a Ginevra, Old Bond Street a Londra e Madison Avenue a New York.

Collana di diamanti con sette smeraldi colombiani da 4 a 23 carati
Collana di diamanti con sette smeraldi colombiani da 4 a 23 carati

La storia della Maison, però, non inizia a Londra, ma a Birut, dove il fondatore, George Chatila aprì la sua bottega. Ora è la terza e quarta generazione, Nicholas Chatila e i suoi figli, Marwan, Edward e Carlos, che possiedono l’attività e continuano sulle orme del fondatore. Nel 1983 la ditta si è trasferita in Svizzera. Oggi uno showroom di punta di Chatila in Rue du Rhône a Ginevra, mentre l’altro principale si trova nella Old Bond Street di Londra. Un nuovo showroom è stato aperto a Riad nel 2003 e un altro, a Doha nel 2014.

Anello moi et toi in oro con diamanti fancy
Anello moi et toi in oro con diamanti fancy

La specialità di Chatila sono i super diamanti. È stata tra le prima, tra l’altro, a utilizzare grandi diamanti colorati. È di Chatila, inoltre, uno dei pochi diamanti rossi al mondo, The Flame of Argyle. Tutti i membri della famiglia prendono parte al processo di selezione e valutazione di pietre preziose uniche e rare. Un esempio di rarità è l’anello con un diamante chamaleon di 4,29 carati taglio radiant. La definizione di chamaleon si riferisce al fatto che è un rarissimo diamante con sfumature che cambiano secondo l’intensità della luce che lo colpisce. Probabilmente cambierà colore anche la persona che deciderà di acquistarlo, quando saprà il prezzo.

Collana di diamanti
Collana di diamanti
Collana con pendente composto da diamanti colorati di diverse tonalità: marrone-verde, marrone, arangio-giallo, arancio-marrone. Peso complessivo di 11,5 carati
Collana con pendente composto da diamanti colorati di diverse tonalità: marrone-verde, marrone, arangio-giallo, arancio-marrone. Peso complessivo di 11,5 carati
Parure di diamanti e smeraldi colombiani
Parure di diamanti e smeraldi colombiani
Anello con smeraldo colombiano di 17 carati e diamanti
Anello con smeraldo colombiano di 17 carati e diamanti
Collana con zaffiro pendente
Collana con zaffiro pendente






Ena Iro tra gemme e miti

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Vissuta e partita dall’Africa, il continente in cui sono state rinvenute le più antiche tracce dell’umanità, Ena Iro si è acclimatata a Ginevra, dove ha sintetizzato l’arte esotica, non solo africana, con il gusto occidentale e, soprattutto, con un’estetica raffinata. L’ispirazione etnica ha condotto la giovane designer verso le vette di una gioielleria mai banale, mai scontata, mai noiosa. Ma questo non significa bizzarra. Le prime collezione di Ena Iro hanno rappresentato un unicum , come gli anelli e i bracciali della collezione Torii, realizzati con intricati preziosi intrecci ispirati alla cultura africana Punu innestata con l’estetica giapponese.

Ena iro con orecchini in titanio della collezione Leizu: conosciuta anche come Xi Lingshi, è stata una leggendaria imperatrice cinese. Copyright: gioiellis.com
Ena Iro indossa orecchini in titanio della collezione Leizu: conosciuta anche come Xi Lingshi, è stata una leggendaria imperatrice cinese. Copyright: gioiellis.com

Anni dopo la designer si avvantaggia delle sue esperienze passate e propone nuovi gioielli, che mettono al centro grandi pietre, che accompagnano altrettanti grandi idee, con uno stile che è definito dalla creatrice come etereo ma organico, semplice ma sofisticato, nobile ed elegante. Traguardi che nella pratica si traducono i nuovi gioielli che utilizzano titanio, con gemme come uno zaffiro blu taglio a pera di di oltre 25 carati, oppure con una tormalina paraiba da 56 carati. Insomma, l’arte cammina con le gambe della fantasia, ma guarda con gli occhi delle gemme di lusso.

Anello con tormalina paraiba di 56 carati e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello con tormalina paraiba di 56 carati e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Gioielli delle collezioni di Ena Iro esposti a GemGèneve
Gioielli delle collezioni di Ena Iro esposti a GemGèneve
Ena Iro indossa una collana con diamante marquise
Ena Iro indossa una collana con diamante marquise

ena iro bracciali in legno e diamanti copyright gioiellis

Anello con zaffiro rosa di 15 carati e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello con zaffiro rosa di 15 carati e diamanti. Copyright: gioiellis.com

Anello con zaffiro di 25 carati su titanio. Copyright: gioiellis.com
Anello con zaffiro blu di 25 carati su titanio. Copyright: gioiellis.com







Un Rock da 22 milioni




È di 21,7 milioni di franchi svizzeri, che equivalgono a oltre 21,9 milioni di dollari o 20,7 milioni di euro il valore attribuito a The Rock il più grande diamante bianco mai venduto all’asta. All’asta di Christie’s Magnificent Jewels a Ginevra la pietra non ha però raggiunto la stima massima (circa 30 milioni) anche se ha superato la valutazione minima (19 milioni). The Rock ha un peso di 228,31 carati, un taglio a goccia ed è una pietra considerata perfetta. Un altro lotto clou dell’asta è stato The Red Cross Diamond, una gemma vivid yellow che ha realizzato 14,2 milioni di franchi (14,3 milioni di dollari o 13,5 milioni di euro), con una parte significativa dei proventi a beneficio del Comitato Internazionale della Croce Rossa.

Rahul Kadakia con The Rock
Rahul Kadakia con The Rock

Durante una settimana importante per Christie’s, quando Shot Sage Blue Marilyn di Andy Warhol ha stabilito il prezzo record come ventesima opera d’arte del secolo, The Rock, il più grande diamante bianco mai venduto all’asta, ha raggiunto quasi 22 milioni di dollari. Con un peso di 228,31 carati, The Rock è il più grande diamante bianco mai apparso in vendita all’asta. Il lotto finale dell’asta ha presentato un’altra straordinaria gemma di oltre 200 carati, il sensazionale The Red Cross Diamond. È stato un privilegio presentare questa pietra leggendaria, venduta per la prima volta da Christie’s nel 1918 come parte dell’Appello della Croce Rossa. A oltre un secolo da quella prima vendita, il diamante è stato venduto dopo 11 minuti di gara competitiva per 14,1 milioni di franchi, un record mondiale d’asta per un diamante giallo intenso fantasia. Siamo lieti che una quota significativa del ricavato andrà a beneficio degli sforzi umanitari del Comitato Internazionale della Croce Rossa.
Rahul Kadakia, International Head of Christie’s Jewellery

Rahul Kadakia, International Head of Christie's Jewellery, vende The Rock,, 228,31 carati, il più grande diamante bianco mai venduto all'asta
Rahul Kadakia, International Head of Christie’s Jewellery, vende The Rock,, 228,31 carati, il più grande diamante bianco mai venduto all’asta

In generale la super asta di gioielli è stata venduta per il 98% in base al valore e per il 92% per lotto e ha visto la partecipazione globale di dichiaranti provenienti da 20 Paesi in quattro continenti. Christie nota anche l’attività di collezionisti Millennials, il 50% dei nuovi iscritti alla vendita.

The red Cross diamond, di oltre 205 carati
The red Cross diamond, di oltre 205 carati

Da quasi mezzo secolo la nostra famiglia ha il privilegio di salvaguardare  The Red Cross Diamond. Da quando è stato introdotto sul mercato per la prima volta nel 1918, l’eredità di questo simbolo dell’umanità è sempre stato il sostegno delle comunità devastate dalla guerra, dalla carestia e da altre difficoltà subite da persone in tutto il mondo. In questo momento storico onoriamo la chiamata che altri hanno fatto prima di noi. Una quota significativa del ricavato sarà devoluta alla grande istituzione di cui porta il nome, riconoscendo gli instancabili sforzi dei volontari del Comitato Internazionale della Croce Rossa.
Il venditore di The Red Cross Diamond

La Tiara Fürstenberg
La Tiara Fürstenberg

Altri risultati degni di nota della vendita comprendono la tiara Fürstenberg, che paertita da una stima di 400.000-600.000 franchi svizzeri ha raggiunto i 2,4 milioni. Il diadema, composto da perle e diamanti, porta il marchio del famoso gioielliere austriaco Gustav Flach, e in precedenza è appartenuto a Sua Altezza Reale la Principessa di Fürstenberg, nata Contessa Irma di Schönborn Buchheim (1867-1948), membro di una delle più eminenti famiglie aristocratiche in l’impero asburgico.

Bracciale-choker con diamanti di Cartier, circa 1928
Bracciale-choker con diamanti di Cartier, circa 1928

Un’importante selezione di gioielli di Jar è stata evidenziata da un paio di orecchini «uovo sodo», con sfalerite e diamanti del 2011. Da una stima di 160.000-220.000 franchi hanno realizzato 327.600. Gli orecchini sono stati presentati nella retrospettiva del 2013 del lavoro di Rosenthal al Metropolitan Museum of Art di New York.

Jar, orecchini Hard Boiled Eggs, con sfalerite e diamanti, del 2011
Jar, orecchini Hard Boiled Eggs, con sfalerite e diamanti, del 2011
Anello con smeraldo taglio cuscino di 17,80 carati e diamanti su oro bianco di Chaumet
Anello con smeraldo taglio cuscino di 17,80 carati e diamanti su oro bianco di Chaumet

Collana di Harry Winston con diamanti e smeraldo  di 40,41 carati
Collana di Harry Winston con diamanti e smeraldo di 40,41 carati







Due diamanti big e tiare principesche all’asta di Christie’s




Il catalogo è ormai completato. E per gli appassionati di gioielli eccezionali e collezionisti di gemme, che in periodi storici difficili costituiscono un tipo di investimento particolarmente apprezzato, la vendita di Christie’s dei Magnifxicent Jewels l’11 maggio al Four Seasons Hotel des Bergues offrirà parecchie opportunità. A cominciare da The Rock, diamante che parte da una con un divario molto ampio: dai 19 ai 30 milioni di franchi svizzeri (13-24 milioni di euro oppure 9,2-20,5 milioni di dollari). Il diamante pesa 228,31 carati ed è il più grande mai visto nella storia in asta.

Rahul Kadakia con The Rock
Rahul Kadakia con The Rock

Siamo lieti di presentare l’asta di Ginevra Magnificent Jewels guidata da The Rock, il più grande diamante bianco mai offerto all’asta e un momento fondamentale nel mercato. Accanto a questo il leggendario diamante della Croce Rossa , che ha sostenuto coloro che hanno sopportato le difficoltà da quando è stato venduto all’Appello della Croce Rossa di Christie’s nel 1918, viene offerto con una quota del ricavato da donare al Comitato Internazionale della Croce Rossa. Con le pietre preziose della migliore qualità, gioielli di nobile provenienza e design iconici, l’asta rappresenta un’entusiasmante opportunità per i nostri collezionisti internazionali in questa stagione.
Max Fawcett, Head of Department, Jewellery

Come abbiamo già raccontato, torna invece per la terza volta in asta The Red Cross Diamond, che a dispetto del nome è di colore giallo intenso taglio cuscino di oltre 205 carati. È stato venduto per la prima volta da Christie’s nel 1918, e in parte il ricavato era destinato alla Croce Rossa. E anche questa vendita va in parte a beneficio del Comitato Internazionale della Croce Rossa.

The red Cross diamond, di oltre 205 carati
The red Cross diamond, di oltre 205 carati

Da quasi mezzo secolo la nostra famiglia ha il privilegio di salvaguardare il diamante della Croce Rossa. Da quando è stato introdotto sul mercato per la prima volta nel 1918, l’eredità di questo simbolo dell’umanità è sempre stato il sostegno delle comunità devastate dalla guerra, dalla carestia e da altre difficoltà subite da persone in tutto il mondo. In questo momento di buon auspicio nella storia, onoriamo la chiamata che altri hanno fatto prima di noi. In collaborazione con Christie’s, siamo lieti di mettere in vendita The Red Cross Diamond con una quota del ricavato da donare alla grande istituzione di cui porta il nome. Dedichiamo ulteriormente questa vendita agli instancabili sforzi dei volontari del Comitato Internazionale della Croce Rossa e abbiamo il privilegio di sostenere la loro causa.
Anonimo proprietario di The Red Cross Diamond

La Tiara Fürstenberg
La Tiara Fürstenberg

L’asta di Magnificent Jewels comprende anche diademi del XIX e XX secolo, tra cui la Tiara Fürstenberg (stima 400.000-600.000 franchi svizzeri), e una tiara di perle e diamanti con il marchio del famoso gioielliere austriaco Gustav Flach. Questo esemplare gioiello artigianale apparteneva a Sua Altezza Reale la Principessa di Fürstenberg, nata Contessa Irma di Schönborn Buchheim (1867-1948), membro di una delle più eminenti famiglie aristocratiche dell’Impero Asburgico. Una lettera negli archivi di Fürstenberg, diretta dal gioielliere Flach Mediansky & Paltscho, spiega i molti modi in cui la tiara può essere trasformata, da un diadema per i balli di corte dell’alta società viennese a uno stile più moderato con perle, mentre i motivi di diamanti possono essere indossati come una collana, una spilla o delle forcine per capelli.

Collana di Bulgari con diamanti e rubini
Collana di Bulgari con diamanti e rubini
Orecchini di Jar a spirale con tormaline verdi
Orecchini di Jar a spirale con tormaline verdi






 

Haute Jewels Geneva, bilancio positivo




L’idea ha funzionato. Il bilancio di Haute Jewels Geneva, che si è tenuta al Fairmont Grand Hotel Geneva in contemporanea con Watch & Wonders nella città svizzera sul lago di Lemano, ha avuto un riscontro positivo. All’evento hanno partecipato 18 big della gioielleria: Yoko London, Roberto Coin, Crivelli, Sutra, Bayco, Eto Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D. Krieger, Leo Pizzo, Verdi, Annamaria Cammilli, Barakà e Sicis.

Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com

L’edizione 2022 di Haute Jewels Geneva è stata un successo inequivocabile. Riteniamo che il trionfo di questa mostra segni l’inizio di un nuovo entusiasmante capitolo per l’industria della gioielleria. Eventi commerciali più piccoli composti da marchi che la pensano allo stesso modo possono offrire un’esperienza di lusso più mirata, più piacevole e vantaggiosa sia per i marchi che per i visitatori. Attendiamo con entusiasmo l’edizione 2023 di Haute Jewels Geneva.
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London e Event Founder

Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com

Il successo della «mini Baselword» è dovuto anche alla selezione dei brand e all’atmosfera offerta dalla location. Nello stesso albergo, anche se al di fuori di Haute Jewels Geneva, erano presenti, inoltre, altri due marchi: Piero Milano e Dolce & Gabbana, aspetto che ha probabilmente contribuito ad attrarre visitatori.

Haute Jewels Geneva, gioielli esposti. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva, gioielli esposti. Copyright: gioiellis.com

Haute Jewels Geneva al Fairmont Grand Hotel. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva al Fairmont Grand Hotel. Copyright: gioiellis.com







Alta gioielleria Marco Bicego con Alta




Alta gioielleria a Ginevra firmata Marco Bicego. È la prima collezione di super lusso del brand veneto, di solito posizionato sulla fine jewelry. La collezione si chiama, appunto, Alta, ed è stata presentata in occasione di Haute Jewels Geneva 2022 (dal 30 marzo al 5 aprile). La collezione non rinuncia allo stile della Maison, ma eleva la qualità dei materiali, cioè delle gemme utilizzate.

Collezione Alta, collana e bracciale
Collezione Alta, collana e bracciale

Alta è un’ode alla magnificenza delle gemme naturali e celebra lo straordinario savoir-faire artigianale del nostro atelier di Trissino. L’alta gioielleria è per noi l’arte di esaltare il carattere, l’eleganza e l’unicità di ogni singola gemma. La natura con le sue forme organiche e le gemme colorate sono sempre stati grande fonte di ispirazione per me: le creazioni di Alta intendono sublimarne la straordinaria bellezza, esaltandone i colori in ogni sfumatura e mettendo in risalto la raffinatezza di ogni sfaccettatura. Utilizziamo solamente le pietre migliori, selezionate dal nostro team di esperti gemmologi nel rispetto di criteri rigorosi. Oltre alla bellezza intrinseca delle gemme esaminiamo con estrema attenzione colore, peso, purezza ed eleganza del taglio, poiché lavoriamo solo con pietre naturali, senza trattarle o riscaldarle.
Marco Bicego

Marco Bicego
Marco Bicego

Le gemme naturali a cui si riferisce il designer e fondatore del marchio sono diamanti, zaffiri, ioliti, topazi, quarzi, ametiste, tormaline, acquemarine e perle. Come in altre collezioni, Marco Bicego predilige gli accostamenti, i cluster, le composizioni di pietre in ghirlande colorate. Ma non manca un ruolo di primo piano del metallo: oro lavorato pazientemente a bulino e inciso con impercettibili graffi, che accentuano la tridimensionalità del gioiello e una consistenza artigianale.

Pendente in oro 18 carati e pavé di diamanti
Pendente in oro 18 carati e pavé di diamanti
Set di collana e orecchini Alta
Set di collana e orecchini Alta
Orecchini in oro e diamanti Binoche
Orecchini in oro e diamanti Binoche
Orecchini in oro e diamanti in stile Lunaria
Orecchini in oro e diamanti in stile Lunaria






Sale a 160 il numero degli espositori a GemGèneve




In pochi giorni le adesioni alla quarta edizione di GemGenève (5-8 maggio, Palexpo di Ginevra) sono lievitati da 120 a 160. Lo annunciano gli organizzatori dell’evento dedicato a gioielli e gemme, Thomas Faerber e Ronny Totah. In termini di partecipazione, gli espositori americani sono i più numerosi, seguiti da espositori provenienti da Svizzera, Israele, Germania, Hong Kong, Belgio, Francia, Thailandia, India e Italia. Inoltre, saranno presenti aziende dagli Emirati Arabi Uniti, da Singapore, dal Regno Unito, dallo Sri Lanka, dal Giappone e, infine, dall’Austria. Un successo forse inaspettato per quella che era nata come una fiera di nicchia, alternativa alla più famose (e costosa) Baselworld.

Jing Zhao, co fondatrice di G Suen, a GemGèneve. Copyright: gioiellis.com
Jing Zhao, co fondatrice di G Suen, a GemGèneve. Copyright: gioiellis.com

Dopo il successo dell’edizione di novembre 2021 – The Challenging Edition, ci siamo impegnati a continuare la nostra missione con la stessa intenzione di riunire il meglio di ciò che viene prodotto nel campo della gioielleria e delle pietre preziose.
Thomas Faerber

Thomas Faerber
Thomas Faerber

Il 79,82% degli espositori presenti nel 2021 è tornato. E sono più di 45 gli espositori che partecipano per la quarta volta a GemGenève. Altri 20, invece, saranno presenti per la prima volta, come Claudia Hamann Edelstein, Constantin Wild, La Galerie Parisienne e aziende familiari ancora più grandi come Shree Ramkrishna Exports Pvt. Ltd e Takat Gems.

L’entusiasmo palpabile dei nostri espositori ci spinge a rinnovarci a ogni edizione, pur rispettando il Dna della manifestazione. L’obiettivo è mantenere la mostra, progettata dagli espositori, a misura d’uomo, riunendo il grande pubblico, i professionisti del settore, i designer di oggi e di domani, comprese le scuole, oltre a laboratori, esperti di fama mondiale e relatori informati sulle ultime tendenze. GemGenève è un hub che consente discussioni di qualità e l’esame di grandi temi importanti per il business della gioielleria.
Ronny Totah

Ronny Totah
Ronny Totah

Gioielli a GemGèneve edizione 2021. Copyright: gioiellis.com
Gioielli a GemGèneve edizione 2021. Copyright: gioiellis.com

Gemme esposte a GemGèneve edizione 2021. Copyright: gioiellis.com
Gemme esposte a GemGèneve edizione 2021. Copyright: gioiellis.com

Ingresso a GemGèneve edizione 2021. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a GemGèneve edizione 2021. Copyright: gioiellis.com







Il passato presente di Manuel Bouvier




Vi piacciono i gioielli antichi, ma li vorreste senza difetti? Ci pensa Manuel Bouvier. Lo trovate nella capitale svizzera della gioielleria, Ginevra. Esperienza ne ha accumulata parecchia: ha iniziato la sua carriera lavorando per Cartier nel reparto Alta Gioielleria, e in seguito per il Museo Cartier. Ha imparato tutto sul periodo d’oro della gioielleria, e ha anche sviluppato il piacere di creare, anche grazie alla collaborazione con Marina Bulgari.

Orecchini a goccia con ametista
Orecchini a goccia con ametista

Tecnica presente e gusto per il passato: adesso utilizza le competenze degli artigiani in Europa e in India per creare gioielli che utilizzano spesso vecchie e preziose pietre, oppure materiali dimenticati. Il risultato sono, per esempio, gioielli giade di sfumature insolite, calcedonio in vecchi colori di moda, opali, ma anche pezzi classici in oro bianco e diamanti. Niente che sia all’ultima fugace moda, dunque, ma proprio per questo assolutamente di moda che dura. Una gioielleria come si faceva un tempo, partendo dal materiale e puntando su forme che hanno fatto grande l’oreficeria nel passato. Per chi ama avere il sapore dei secoli addosso.

Anello con smeraldo e zaffiri
Anello con smeraldo e zaffiri
Orecchini in titanio e zaffiri
Orecchini in titanio e zaffiri
Collana in titanio e zaffiri multicolori
Collana in titanio e zaffiri multicolori
Anello con opale e zaffiri
Anello con opale e zaffiri

Orecchini pendenti con diamanti
Orecchini pendenti con diamanti

Orecchini con diamanti di Manuel Bouvier
Orecchini con diamanti di Manuel Bouvier







Arte e gioielli di Antonio Seijo

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Un artista capace di unire il sole e il mare di Marbella al lago e le montagne di Ginevra. Questo strano, ma efficiente, connubio dà vita ai gioielli di Antonio Seijo, uno dei più fantasiosi gioiellieri in attività. Ma descriverlo come gioielliere è riduttivo, perché la sua creatività abbraccia anche la scrittura e lo studio. Tutte conoscenze che si riflettono nei suoi gioielli, come quelli dedicati al mondo dell’antico Egitto, in cui orecchini e anelli sono ispirati alle divinità venerate dai faraoni.

Orecchini che rappresentano due falchi, simbolo del dio egizio Horus, con diamanti, oro, argento annerito
Orecchini che rappresentano due falchi, simbolo del dio egizio Horus, con diamanti, oro, argento annerito

Antonio Seijo, che lavora tra l’isola spagnola e la città svizzera, fa parte di una dinastia di gioiellieri attivi in Andalusia giù due secoli fa. I temi dei suoi pezzi di alta gioielleria spaziano dalle stelle al dio Baâl ma, accanto agli elementi narrativi, a colpire è soprattutto il risultato: gioielli non solo fantasiosi, ma anche ricchi, realizzati con pietre speciali, come le grandi acquamarina oppure l’opale nero, con accostamenti sorprendenti, forme originali. Lui stesso è un gemmologo esperto di diamanti, pietre colorate e materiali pregiati. E di recente al suo lavoro è stato dedicato un grande libro illustrato con le immagini dei suoi gioielli (Antonio Seijo, Editions du Regard, lingua francese‏, copertina rigida, ‎‏251 pagine).

Anello con 46 tsavoriti, granato demantoide, due tormaline
Anello con 46 tsavoriti, granato demantoide, due tormaline
Orecchini in argento e oro, 256 diamanti, 920 zaffiri e rubini, opale nero, giada
Orecchini in argento e oro, 256 diamanti, 920 zaffiri e rubini, opale nero, giada
Anello in oro bianco con grande acquamarina
Anello in oro bianco con grande acquamarina
Anello con opale nero e gemme multicolori
Anello con opale nero e gemme multicolori
Anello Atom con tsavorite, smeraldi, zaffiri, rubini
Anello Atom con tsavorite, smeraldi, zaffiri, rubini
Il libro dedicato ad Antonio Seijo
Il libro dedicato ad Antonio Seijo
Orecchini ispirati all'antico Egitto
Orecchini ispirati all’antico Egitto
Pendente con grande acquamarina di 102 carati: su un lato il geroglifico dell'acqua, sull'altro, il sacro Bennu, l'airone appollaiato sulla punta dorata della piramide
Pendente con grande acquamarina di 102 carati: su un lato il geroglifico dell’acqua, sull’altro, il sacro Bennu, l’airone appollaiato sulla punta dorata della piramide







Haute Jewels si allarga con Barakà e Sicis




Si allarga il gruppo di brand che parteciperanno a Haute Jewels Geneva, un evento pensato per un pubblico internazionale, in contemporanea con Watches and Wonders, centrato sull’alta orologeria. I due eventi si svolgeranno, infatti, nelle stesse date, dal 30 marzo al 5 aprile. Alla pattuglia di brand annunciati in autunno, si aggiungono ora due aziende italiane: Baraka e Sicis. La prima è specializzata in gioielli per il mondo maschile. La seconda, invece, è famosa per l’utilizzo della tecnica di micromosaico. In tutto, quindi, i brand che esporranno   al Fairmont Grand Hotel Geneva saranno 18: Yoko London, Roberto Coin, Sutra, Crivelli, Bayco, Etho Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D. Krieger, Leo Pizzo, Verdi Gioielli, Annamaria Cammilli, Barakà e Sicis.

Collana e orecchini indossati by Sicis
Collana e orecchini indossati by Sicis

Siamo lieti di aver avuto l’opportunità di aggiungere altri due prestigiosi marchi globali alla line-up di Haute Jewels Geneva. Sicis e Baraka porteranno ulteriore fascino e interesse al gruppo e si preannuncia un evento magnifico.
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London e fondatore di Haute Jewels Geneva

Michael Hakimian, Ceo di Yoko London
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London

Quella che si annuncia come una piccola fiera esclusiva è nata dall’esigenza delle aziende della gioielleria di presentarsi a un pubblico che non ha più a disposizione il palcoscenico di Baselworld, tramontata due anni fa. Un primo assaggio di Haute Jewels Geneva si è svolto già nel 2019, con i primi quattro marchi di gioielli (erano Yoko London, Crivelli, Sutra e Roberto Coin), mentre nei due anni precedenti l’idea è stata congelata dall’epidemia. I visitatori, nel programma degli organizzatori, «sperimenteranno un ambiente intimo e lussuoso per gli acquirenti e i fornitori di gioielli per condurre affari, un concetto che sembra ancora più rilevante dopo le restrizioni imposte dalla pandemia. Con la possibilità di vedersi di nuovo faccia a faccia, si preannuncia un evento dinamico, che unisce la forza, la creatività e l’esperienza dei marchi partecipanti». La registrazione dei visitatori si effettua sul sito dedicato all’evento.

Gioielli by Barakà
Gioielli by Barakà
collana yoko
Collana di Yoko London esposta nella prima edizione di Haute Jewels. Copyright: gioiellis.com






Le fiabe di Margaret Jewelry

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I gioielli di Margaret, da Ginevra una fiaba per grandi che hanno nostalgia di quando erano piccoli ♦︎

Tra la fiaba e il rock: per molte donne la vita dovrebbe essere piena di fantasia e, allo stesso tempo, scandita dal ritmo della musica. E c’è una Maison, a Ginevra, che ha abbracciato questa filosofia. Più quella del lusso. È Margaret Jewelry, nata dieci anni fa dai raffinati sogni di due amiche d’infanzia, Oriana Melamed Sabrier (che ha lavorato anche per Cartier) e Candice Ophir (laureata in marketing a New York).

Baba ring, con diamanti e smeraldo
Baba ring, con diamanti e smeraldo

Dietro al libro dei sogni, con un pizzico di nostalgia per l’infanzia, c’è però una concreta casa di gioielli che, accanto al romanticismo, mostrano il lato migliore della gioielleria. E cioè la capacità inventiva, ma anche la scelta di strade esclusive: pietre con tonalità speciali, la riscoperta di forme che hanno un gusto del passato, come il medaglione che si apre e nasconde le fotografie di figli, fidanzati ( di chi volete voi).

Diadema con diamanti e opali etiopi
Diadema con diamanti e opali etiopi

Insomma, come pescare nel mare del passato per gettare un amo nel fiume che scorre verso il futuro. Perché quello che importa alle due fondatrici è creare gioielli di lusso, raffinati, ma che sappiano anche raccontare un’atmosfera, una storia. Come per gli anelli a forma di tiara, che sono ispirati a diademi storici delle famiglie reali. Anche questa sembra una fiaba.

Anello con spinello rosa e zaffiri rosa
Anello con spinello rosa e zaffiri rosa

Sono gioielli romantici, liberi e per chi non ama le collezioni che si trovano ovunque, a Shanghai come a New York. L’idea di rendere moderni i gioielli classici del passato si traduce, nei fatti, in pezzi che non hanno nulla di polveroso o museale. Al contrario, riflettono un equilibrio classico. Naturalmente i gioielli sono prodotti in edizione limitata oppure su commissione. Anche la lavorazione, eseguita a Ginevra, è condotta scrupolosamente con metodi artigianali. Oriana Sabrier è la designer e seleziona personalmente le gemme da utilizzare, mentre Candice Ophir, direttrice della Maison, segue prevalentemente l’aspetto amministrativo e organizzativo. 

Anelli chevaliere
Anelli chevaliere
Bracciale con pietra luna e diamanti
Bracciale con pietra luna e diamanti
Orecchini con diamanti ambrati
Orecchini con diamanti ambrati
Spilla con diamanti a forma di ragno
Spilla con diamanti a forma di ragno
Anello con zaffiri viola
Anello con zaffiri viola
Bracciali con nome disegnato da piccoli diamanti
Bracciali con nome disegnato da piccoli diamanti
Pendente apribile in oro e diamanti
Pendente apribile in oro e diamanti
Orecchini Sundust con tormaline orange, oro annerito e diamanti
Orecchini Sundust con tormaline orange, oro annerito e diamanti

Anelli tiara con oro rosa e diamanti
Anelli tiara con oro rosa e diamanti







La storia avventurosa dei gioielli degli zar venduti da Sotheby’s




I gioielli degli zar hanno ancora fascino. Così all’asta di Magnificent Jewels and Noble Jewels di Sotheby’s a Ginevra, una spilla con zaffiri e diamanti e orecchini a clip abbinati, contrabbandati fuori dalla Russia al tempo della rivoluzione del 1917,  sono stati venduti per  850.000 dollari, contro una stima massima di 500.000. Sono gioielli che appartenevano alla famiglia Romanoff. Per la precisione, sono appartenuti alla zia dell’imperatore Nicola II, la granduchessa Maria Pavlovna (1854-1920), che affidò al suo amico, l’antiquario e aristocratico britannico Albert Henry Stopford (1860-1939) l’espatrio dei gioielli a Londra.

I gioielli messi all'asta da Sotheby's
I gioielli messi all’asta da Sotheby’s

Spesso indicata come «regina di San Pietroburgo», la Granduchessa era a detta di tutti una figura scintillante che ha combattuto per mantenere il suo status durante la rivoluzione. Albert Stopford, che all’epoca aveva cinquantacinque anni e quindi non era idoneo al servizio militare, era parte integrante della scena sociale di San Pietroburgo ed era intimo della nobildonna. La storia dei gioielli è abbastanza avventurosa. Vestito con abiti da operaio, Stopford andò a prelevare in gran segreto i gioielli a casa della Granduchessa, il Vladimir Palace, un edificio sulla Neva con 360 stanze, non ancora saccheggiato dai rivoltosi. Entrato da una porta laterale e scortato dal figlio maggiore di Maria Pavlovna, Boris, e da un fidato servitore, Stopford smontò i gioielli, piegandoli in vecchi giornali per proteggerli, e si mise in viaggio in treno. In tre notti raggiunse la città termale di Kislovodsk, in il Caucaso, dove Maria Pavlovna si era ritirata nella sua villa estiva. Poi partì per Londra il 26 settembre 1917, portando 244 gioielli di Maria Pavlovna in una borsa Gladstone, tra cui la spilla di zaffiro e gli orecchini venduti all’asta da Sotheby’s.

Maria Pavlovna
Maria Pavlovna

Passarono poi altri due anni prima che la Granduchessa varcasse la frontiera russa (con riluttanza), viaggiando a Venezia, in Svizzera e infine a Parigi nel luglio 1920. La sua salute della nobildonna russa era però gravemente compromessa e solo pochi mesi dopo il suo arrivo in Francia morì. I gioielli, quindi, sono stati ereditati da sua figlia, la principessa Elena di Grecia e Danimarca (1882-1957) e poi ai discendenti. A nel 2009 sono stati acquistati in un’asta, sempre Sotheby’s, da un’altra famiglia principesca europea e ora rivenduti.

La granduchessa Maria Pavlovna
La granduchessa Maria Pavlovna
Spilla e orecchini con zaffiri e diamanti
Spilla e orecchini con zaffiri e diamanti







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