Immaginate di indossare un bracciale con attaccati un ciondolo che è un puro diamante. È l’idea di Nude Diamond, un nuovo brand della gioielleria che ha base ad Anversa, capitale dell’industria della gemma più desiderata. La proposta è il frutto del lavoro di Gary Pill, erede di una famiglia con profonde radici nel commercio e taglio dei diamanti, e di Fabrice Elfassy, uno specialista nel trasformare le gemme grezze in pietre brillanti.
Fabrice ha debuttato sul palcoscenico della gioielleria nel 2008, dopo aver offerto a Lady Gaga una chiavetta Usb-gioiello, chiamata V.I.KEY. Ma questo exploit è poco a confronto con la linea di gioielli semplici, ma sorprendenti di Nude Diamond. Le pietre sono bucate e collegate alla collana o al bracciale praticamente senza essere state montate in una montatura. Sono semplicemente collegate da un piccolo anello che le attraversa e si congiunge con il gioiello. I diamanti, insomma, non sono più un complemento dell’oggetto, ma l’oggetto stesso. I prezzi variano secondo i carati dei diamanti, ma si parte sotto i 400 euro. Sembra un’idea brillante.