Julie Lamb ironizza, con orgoglio, sul significato del suo nome (Lamb significa agnello) e lo trasforma in gioielli ♦
Cronache da New York: Julie Lamb (parola che in inglese significa agnello) racconta di aver avuto la passione per i gioielli fin da piccola. Come tante bambine infilava perline sul filo nella sua casa di Brooklin. Un interesse che è aumentato negli anni. Così, dopo un diploma alla High School of Art & Design di Midtown Manhattan, si è laureata in Metalsmithing e, finalmente, nel 2014 ha fondato il suo brand, Julie Lamb.

Orgogliosamente pecora, si potrebbe dire, perché il suo cognome le ha anche suggerito uno stile per i gioielli, con una silhouette semplificata del quadrupede, che diventa un pendente, anello o un paio di orecchini. Ma non solo: suggerisce anche una riflessione sulla filosofia della pecora nera (siete nel branco o siete fuori?). La designer incoraggia, è ovvio, a farsi pecora e a indossare i suoi gioielli, in oro e diamanti, anche se non tutti i gioielli hanno il logo dell’agnello. I prezzi vanno dai 450 dollari per la pecora più semplice ai 10 mila dollari per gioielli in oro con diamante. Se vi piace, neanche un lupo riuscirebbe a strapparvela.

A proposito di lupo: una delle ultime creazioni è una collana dedicata ai combattenti in Ucraina. Julie Lamb si è impegnata a donare 500 dollari dalla vendita di qualsiasi collana con medaglione dedicata all’Ucraina a Army Sos, organizzazione che supporta i combattenti in prima linea dell’Ucraina con i rifornimenti di cui hanno bisogno per difendere la loro patria e proteggersi in guerra. Insomma, Julie ha il nome di agnello, ma una volontà da leone.



