Tra l’India e gli Stati Uniti: Hanut Singh propone gioielli degni di un maharaja (infatti suo nonno era un re indiano) ♦︎
L’India è il maggior mercato mondiale dell’oro, gli Stati Uniti il più importante per la gioielleria e Hanut Singh rappresenta le due facce di questa medaglia. Il designer, nipote di un maharaja indiano, lavora a Los Angeles, dove ha portato la sua eredità culturale, ma messa al servizio dello stile a stelle e strisce. Non a caso tra le sue clienti ci sono Diane von Furstenberg, Mary-Kate Olsen, Wendi Deng Murdoch, Beyoncé, Madonna e Christian Louboutin. La passione per i gioielli di Hanut è iniziata quando era bambino. È un discendente della famiglia reale di Kapurthala, India, famosa per i tesori leggendari e il loro gusto per il lusso.
Il bisnonno, il maharaja Jagatjit Singh, era un amico del presidente americano Theodore Roosevelt e dello statista francese Georges Clemenceau. E ha collezionato gioielli, da un diadema di Cartier a un aigrette di Boucheron, che fanno parte della collezione di famiglia. La lunga storia della famiglia di Hanut comprende anche la nonna, la Maharani Sita Devi di Kapurthala, la principessa Karam, conosciuta per il modo in cui ha abbinato i suoi gioielli con il suo sari, gli abiti su misura di Chanel, Lanvin ed Elsa Schiaparelli, definita su Vogue una «dea» nel 1932 e fotografata da Cecil Beaton. Insomma, non sorprende che Hanut Singh preferisca le perle d’epoca, con una leggera patina del tempo, da utilizzare con oro bianco e oro giallo, per realizzare i suoi gioielli dal gusto esotico, ma allo stesso tempo così moderni da poter essere indossati su un red carpet. E non solo, perché il designer abbina a pezzi di influenza indiana a elementi più geometrici e lineari che sono tipici del gusto occidentale. Se fosse uno chef proporrebbe un menu fusion, insomma.