maharaja

Sabyasachi, maharaja dei gioielli

L’India dei gioielli di domani è uguale all’India di ieri: gli opulenti gioielli di Sabyasachi ♦︎

«Ethnic wear for the global nomad». Indossare abiti legati alle proprie radici in un mondo sempre più globale e in cui ci si muove continuamente. Profeta di questa saggezza è Sabyasachi Mukherjee, designer di moda indiano, di Kolkata. Le sue collezioni di abiti danno fondo a quella opulenza che si ammira nelle vecchie stampe o nelle fotografie d’epoca: tessuti ricamati, barocchi, ricchi. Ma sarebbe sbagliato considerarlo come un semplice stilista. È, invece, un uomo dai molteplici interessi oltre che un designer. Dagli alimenti alla cultura, dal cinema (Bollywood) dalla letteratura: Sabyasachi è una specie di personaggio rinascimentale nella interpretazione indiana.

Bracciale in oro con gemme e diamanti
Bracciale Mangrovie in oro con gemme e diamanti

Un esempio della sua gioielleria è il bracciale Mangrovie, realizzato in omaggio alla grande tradizione artigianale indiana e alle varie specie di alberiin via di estinzione che si trovano lungo il Gange e nelle mangrovie del Sundarbans. Il bracciale ha dettagli incisi a mano ed è realizzato in oro 18 carati con pietre preziose multicolori e diamanti. La parte posteriore è tempestata di diamanti classificati EF VVS VS.

Collana in oro con pietre dure
Collana in oro con pietre dure

Nel 2008 il designer ha allargato il suo lavoro alla gioielleria. Ma non alla fashion-jewelry, cioè a gioielli prodotti in serie, realizzati con materiali poco nobili e con impresso il semplice marchio del brand. Le collezioni di Sabyasachi sono, invece, ispirate all’India profonda e preziosa, ricche di pietre come diamanti e smeraldi, ma tagliati in modo tradizionale o, meglio, non tagliati con le classiche forme sfaccettate. Diamanti Polki, come quelli utilizzati dai maharaja di un tempo, cuciti sugli abiti dei nobili durante la dinastia Moghul. Insomma, basta guardare queste immagini (diffuse su Instagram) per fare un tuffo nelle profondità dell’India più tradizionale. «Crescendo, ho passato ore a frugare negli armadi di gioielli di mia madre e delle nonne. Il loro gusto era semplicemente squisito. Forse, per questo mi sento deluso: dove è andata a finire tutta questa arte?». Così ci ha pensato lui a far rivivere la tradizione.

Collana della collezioe Tropic of Calcutta
Collana della collezione Tropic of Calcutta
Collana con smeraldo intagliato, rubini, diamanti
Collana con smeraldo intagliato, rubini, diamanti
Orecchini in oro e diamanti
Orecchini in oro e diamanti
Orecchini in oro 18 carati, diamanti, opali
Orecchini in oro 18 carati, diamanti, opali
Modella con abito, accessori e gioielli Sabyasachi
Modella con abito, accessori e gioielli Sabyasachi

Il menu fusion di Hanut Singh





Tra l’India e gli Stati Uniti: Hanut Singh propone gioielli degni di un maharaja (infatti suo nonno era un re indiano) ♦︎

L’India è il maggior mercato mondiale dell’oro, gli Stati Uniti il più importante per la gioielleria e Hanut Singh rappresenta le due facce di questa medaglia. Il designer, nipote di un maharaja indiano, lavora a Los Angeles, dove ha portato la sua eredità culturale, ma messa al servizio dello stile a stelle e strisce. Non a caso tra le sue clienti ci sono Diane von Furstenberg, Mary-Kate Olsen, Wendi Deng Murdoch, Beyoncé, Madonna e Christian Louboutin. La passione per i gioielli di Hanut è iniziata quando era bambino. È un discendente della famiglia reale di Kapurthala, India,  famosa per i tesori leggendari e il loro gusto per il lusso.

Anello in oro con zaffiri multicolori
Anello in oro con zaffiri multicolori

Il bisnonno, il maharaja Jagatjit Singh, era un amico del presidente americano Theodore Roosevelt e dello statista francese Georges Clemenceau. E ha collezionato gioielli, da un diadema di Cartier a un aigrette di Boucheron, che fanno parte della collezione di famiglia. La lunga storia della famiglia di Hanut comprende anche la nonna, la Maharani Sita Devi di Kapurthala, la principessa Karam, conosciuta per il modo in cui ha abbinato i suoi gioielli con il suo sari, gli abiti su misura di Chanel, Lanvin ed Elsa Schiaparelli, definita su Vogue una «dea» nel 1932 e fotografata da Cecil Beaton. Insomma, non sorprende che Hanut Singh preferisca le perle d’epoca, con una leggera patina del tempo, da utilizzare con oro bianco e oro giallo, per realizzare i suoi gioielli dal gusto esotico, ma allo stesso tempo così moderni da poter essere indossati su un red carpet. E non solo, perché il designer abbina a pezzi di influenza indiana a elementi più geometrici e lineari che sono tipici del gusto occidentale. Se fosse uno chef proporrebbe un menu fusion, insomma.

Anello in oro, onice, smeraldo e diamanti
Anello in oro, onice, smeraldo e diamanti
Anello con zaffiro rosa cabochon, perle e diamanti
Anello con zaffiro rosa cabochon, perle e diamanti
Collana in oro, smalto, smeraldo
Collana in oro, smalto, smeraldo
Orecchini in ebano, opale, oro
Orecchini in ebano, opale, oro
Anello con madreperla e rubellite
Anello con madreperla e rubellite

Orecchini pendenti con acquamarina e rubini
Orecchini pendenti con acquamarina e rubini







Boucheron, alta gioielleria si ispira ai maharaja

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I gioielli dei maharaja sono parte dell’immaginario collettivo. E non solo quelli che i re dei diversi Stati che componevano l’antica India indossavano personalmente ma, naturalmente, anche quelli delle loro mogli, le maharani. Un fascino che la nuova collezione di alta gioielleria di Boucheron ha deciso di riproporre a Parigi, in occasione delle sfilati di haute couture. C’è poi, una storia che si intreccia con la collezione e riguarda il Maharajah di Patiala, Bhupinder Singh, che negli anni Venti andò a Parigi dall’India con un seguito di guardie di sicurezza e personale, prese in consegna 35 suite al Ritz Paris e fece uno degli ordini di gioielli più impressionanti di tutti i tempi a Boucheron.

Collana trasformabile con nove smeraldi colombiani taglio cuscino del peso di quasi 40 carati e diamanti
Collana trasformabile con nove smeraldi colombiani taglio cuscino del peso di quasi 40 carati e diamanti

Le gemme (qualche cassa l’aveva fatta portare dall’India) le ha scelte lui. Quelle selezionate da Boucheron: 7.571 diamanti, 1.432 smeraldi e tante altre, per realizzare una collezione di 149 gioielli, in un inedito stile Art Déco indiano. I disegni di quella collezione sono stati ora utilizzati o, meglio, nuovamente interpretati dalla creative director di Boucheron, Claire Choisne, con la collezione di alta gioielleria Histoire de Style: New Maharajahs.

Orecchini indossati della collezione Histoire de Style: New Maharajahs
Orecchini indossati della collezione Histoire de Style: New Maharajahs

Per mantenere uno stile adatto ai nostri giorni la designer ha dovuto ridurre la scala dei pezzi, dato che a indossare i gioielli saranno donne, non maharaja. Uno dei pezzi più spettacolari è una collana trasformabile con nove smeraldi colombiani taglio cuscino del peso di quasi 40 carati, assieme a cristallo di rocca. Il motivo centrale della collana può essere rimosso e indossato come spilla. La collana ha ispirato anche gli orecchini a cerchio, con diamanti e gocce di smeraldi sulla punta di ogni raggio. La collezione comprende anche il New Maharani Set, con tre collane in oro bianco, diamanti, cristallo di rocca e perle.

Girocollo in oro bianco, diamanti, cristallo di rocca, ispirato ai fiori di loro
Girocollo in oro bianco, diamanti, cristallo di rocca, ispirato ai fiori di loro
Orecchini a cerchio, con diamanti e gocce di smeraldi sulla punta di ogni raggio
Orecchini a cerchio, con diamanti e gocce di smeraldi sulla punta di ogni raggio
Collana con perle di smeraldo e diamanti
Collana con perle di smeraldo e diamanti

Uno dei disegni originali che hanno ispirato la nuova collezione di Boucheron
Uno dei disegni originali che hanno ispirato la nuova collezione di Boucheron







Successo di Christie’s per l’asta dei maharaja





I gioielli dei maharaja della collezione Al Thani venduti da Christie’s in un’asta da 109 milioni di dollari ♦︎

Sembra che l’era dei maharaja conservi un grande fascino. E, in particolare, abbiano affascinato i gioielli opulenti che hanno fatto parte della celebrata collezione Al Thani, emiro del Qatar. Anzi, a giudicare dall’esito dell’asta Maharajas & Mughal Magnificence organizzata da Christie’s a New York, questi gioielli battono proprio tutti. Merito anche del tour organizzato da Christie’s a Londra, Shanghai, Ginevra e Hong Kong, oltre alla mostra di New York, che ha accolto 50.000 visitatori.

Devant-de-corsage epoca Belle Époque, Cartier, 1912. Venduto per 10,6 milioni
Devant-de-corsage epoca Belle Époque, Cartier, 1912. Venduto per 10,6 milioni

L’asta che comprendeva i gioielli dei nobili indiani si è conclusa dopo una maratona di 12 ore. Risultato: vendite per 109,3 milioni di dollari (pari a 97,5 milioni di euro), con il 93% dei pezzi venduto. Non stupisce che l’asta abbia stabilito il totale più alto per qualsiasi vendita di oggetti d’arte indiana e Mughal, e il secondo totale d’asta più alto per una collezione privata di gioielli.

La vendita è stata presentata in partnership tra il dipartimento di gioielleria di Christie e il dipartimento di World Art, insieme alla società di consulenza artistica indipendente The Fine Art Group.

Collana antica di spinello imperiale, perle e smeraldi
Collana antica di spinello imperiale, perle e smeraldi

Vale la pena di entrare nei dettagli: nel corso della vendita sono stati toccati tre record d’asta mondiali per opere d’arte indiane e 29 lotti sono stati battuti per oltre 1 milione di dollari. Il lotto più in alto è stato tocca da un gioiello devant-de-corsage (cioè che si indossa sul petto), epoca Belle Époque di Cartier, Parigi, 1912, venduto per 10,6 milioni a un collezionista privato. Tra gli altri lotti che hanno toccato prezzi top, inoltre, da segnalare il diamante The Mirror of Paradise, 52,58 carati, D Color, IF, che ha raggiunto 6,5 milioni, mentre un pugnale con manico di giada intagliata, Lo Shah Jahan Dagger, è stato venduto per 3,4 milioni, record per un oggetto di giada indiano e record per un pezzo Shah Jahan.

 Shah Jahan Dagger
Shah Jahan Dagger

Siamo onorati di essere stati incaricati di questa magnifica e diversificata selezione di gioielli, oggetti d’arte e oggetti della più grande Collezione Al Thani. I risultati positivi, dopo 12 ore di offerte senza interruzioni, davanti a una sala affollata e con offerenti telefonici e online di tutto il mondo, riflettono l’eccezionale qualità di questa collezione speciale e la posizionano tra le collezioni private più famose di sempre presenti all’asta.

Guillaume Cerutti, amministratore delegato di Christie’s

Collana Nizam of -Hyderabad, dettaglio
Collana Nizam of Hyderabad, dettaglio. Venduta per 1,9 milioni

Torniamo ai gioielli: una collana antica di spinello imperiale, perle e smeraldi è stata battuta a 3 milioni, la collana Golconda Diamond Rivière, dalla collezione dei Nizams di Hyderabad, che è stata venduta per 2,4 milioni. E una collana di smeraldi Imperial Moghul Necklace e orecchini, sono stati venduti per 1,9 milioni.

Collana Golconda Diamond Rivière
Collana Golconda Diamond Rivière

Ma l’asta non è stata solo occupata dai gioielli dei maharaja. Sono stati venduti, per esempio, tutti i pezzi contemporanei di Jar e Bhagat, superando ampiamente le stime. Federico Graglia

L'asta Maharajas & Mughal Magnificence organizzata da Christie’s a New York
L’asta Maharajas & Mughal Magnificence organizzata da Christie’s a New York
Il diamante The Mirror of Paradise, 52,58 carati, D Color, IF, venduto per 6,5 milioni
Il diamante The Mirror of Paradise, 52,58 carati, D Color, IF, venduto per 6,5 milioni
Smeraldo scolpito con due montanti intercambiabili e diamanti di Cartier
Smeraldo scolpito con due montanti intercambiabili e diamanti di Cartier
Aigrette di diamanti e smalti di Mellerio dit Mellerio, venduto per 650.000 dollari
Aigrette di diamanti e smalti di Mellerio dit Mellerio, venduto per 650.000 dollari
Fibbia per cintura di di Cartier con smeraldo, zaffiri e diamanti, Venduta per 1,5 milioni
Fibbia per cintura di di Cartier con smeraldo, zaffiri e diamanti, Venduta per 1,5 milioni
Ornamento per turbante venduto per 1,8 milioni
Ornamento per turbante venduto per 1,8 milioni






I Maharaja di Salvini

La collezione Maharaja di Salvini: ricami dorati che si ispirano alle dimore dei principi indiani ♦

Per indicare una persona ricca si dice che è come un maharaja. Principi e regnanti degli antichi territori dell’India, in particolare del Rajasthan sono entrati nell’immaginario collettivo. Quindi, perché non evocare la ricchezza attraverso la loro immagine? È quello che ha fatto Salvini (brand del gruppo Damiani) con la la collezione Maharaja. Niente elefanti o icone etniche, però.

La collezione si ispira piuttosto all’architettura dei palazzi dei re, con dettagli orafi rievocano le lavorazioni a pizzo di capitelli o archi, come nell’anello multiplo che assomiglia a una galleria coperta da ricami. La collezione è disponibile in tutti e tre i colori dell’oro, con in più diamanti, zaffiri e rubini. Insomma, le pietre preferite dai maharaja. Tra merletti e ramage, con linee sinuose, non manca il classico motivo paisley (quello a forma di virgola capovolta) che è un classico della decorazione orientale. Prezzi: gli anelli multipli costano circa 7.000 euro, gli orecchini sui 6.700 euro. Alessia Mongrando





Tre diverse lavorazioni per gli orecchini a cerchio:  i diamanti seguono l'intera circonferenza o solo metà, cambia anche il colore dell'oro
Tre diverse lavorazioni per gli orecchini a cerchio: i diamanti seguono l’intera circonferenza o solo metà, cambia anche il colore dell’oro

Orecchini in oro bianco e diamanti
Orecchini in oro bianco e diamanti
Orecchini in oro rosa e diamanti
Orecchini in oro rosa e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti bianchi
Anello in oro bianco e diamanti bianchi
Anello in oro bianco e zaffiri
Anello in oro bianco e zaffiri
Anello in oro rosa e rubini
Collezione Maharaja, anello in oro rosa e rubini
Anello in oro bianco e diamanti incolori
Salvini, anello in oro bianco e diamanti incolori

Anello in oro giallo e diamanti bianchi
Anello in oro giallo e diamanti bianchi







L’India di Al Thani al Grand Palais

La grande collezione di gioielli indiani di Al Thani arriva a Parigi, al Grand Palais ♦

I gioielli dello sceicco Hamad bin Abdullah Al Thani, cugino dell’emiro del Qatar, arrivano a Parigi. Dopo la mostra di Londra, anche chi va nella capitale francese può così ammirare i pezzi della collezione, centrata in particolare sui gioielli di origine indiana, quelli dei moghul e dei maharaja.

Una passione che è nata nel 2009, dopo che Al Thani ha visitato il Victoria & Albert Museum, dove era in corso una mostra si gioielli dei principi indiani. E dire che in India Al Thani non c’era mai stato. Ma un buon conto in banca risolve tutto: in cinque anni lo sceicco ha collezionato 400 pezzi (in mostra ce ne sono 270), dalle gemme imperiali ai pugnali, alle decorazioni per turbanti. Ora i suoi gioielli saranno in mostra al Grand Palais, in una esposizione intitolata Dai grandi Moghul ai Maharaja: i gioielli indiani della collezione Al Thani. Se vi piacciono l’opulenza, la ricchezza, le decorazioni, è la mostra che fa per voi.

L’India è la patria dei grandi gioielli, così come delle grosse pietre preziose. Una storia che inizia forse nel 1526, quando Babur, discendente di Gengis Khan, ha conquistato Delhi e si è proclamato primo imperatore Moghul: una dinastia islamica che ha governato parte dell’India per oltre tre secoli. I purissimi diamanti di Golconda, una regione dello Hyderabad, hanno incentivato la passione per i grandi gioielli. Anche perché per i maharaja, ogni gemma porta con sé una parte dell’energia divina, il karma, che rafforza chi la indossa. In particolare, erano nove le pietre di buon auspicio: rubino, topazio, occhio di gatto, smeraldo, diamante, corallo, perle, zaffiri gialli e blu.

Si deve alla dominazione moghul la tecnica del kundan, un tipo di aggraffatura che utilizza oro puro 24 carati. Si faceva così: bisognava riscaldare l’oro a 200 gradi centigradi. Nastri metallici sottili erano avvolti attorno a una pietra precedentemente posizionato su cera cavità. Per ottenere un buon risultato ci volevano istinto e velocità. Il risultato lo potete vedere al Grand Palais. Federico Graglia

Des grands Moghols aux Maharajahs
29 marzo – giugno 2017
Parigi, Grand Palais, Salon d’Honneur
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20h. Mercoledì fino a 22h.
Chiuso il Martedì e il 1 maggio
Ticket: 13 o 9 euro (16-25 anni, disoccupati, famiglie numerose).
Gratuito per i bambini sotto i 16 anni
Informazioni e prenotazioni www.grandpalais.fr

Spilla con zaffiro e diamanti
Spilla con zaffiro e diamanti
Bracciale con smalti traslucidi rossi e verde, tipico di Jaipur. Circa 1750
Bracciale con smalti traslucidi rossi e verde, tipico di Jaipur. Circa 1750
Agra, diamante rosa di 28.15 carati, che secondo la leggenda sarebbe stato offerto al Mughal Babur, fondatore dell'impero Moghul, quando ha conquistato la città di Agra, nel 1526
Agra, diamante rosa di 28.15 carati, che secondo la leggenda sarebbe stato offerto al Mughal Babur, fondatore dell’impero Moghul, quando ha conquistato la città di Agra, nel 1526
Spilla in platino con smeraldi e diamanti
Spilla in platino con smeraldi e diamanti
Spilla per cappello con diamanti e rubini
Spilla per cappello con diamanti e rubini
Spilla della francese Mellerio
Spilla della francese Mellerio
Gioiello per Turbante del 19esimo secolo, Jaipur o Hyderabad, in oro, argento e diamanti e spinelli, con ciondolo smaltato
Gioiello per Turbante del 19esimo secolo, Jaipur o Hyderabad, in oro, argento e diamanti e spinelli, con ciondolo smaltato
Maharaja indiano
Maharaja indiano
Spilla con diamanti bianchi e brown
Spilla con diamanti bianchi e brown
Collana di rubini e diamanti
Collana di rubini e diamanti
Collezione Al Thani, spilla per turbante con perle e diamanti
Collezione Al Thani, spilla per turbante con perle e diamanti
Turban (sarpesh). India del Sud, probabilmente Hyderabad. Set in oro con smeraldi e diamanti
Turban (sarpesh). India del Sud, probabilmente Hyderabad. Set in oro con smeraldi e diamanti