Hemmerle stupisce ancora al Tefaf: i raffinati accostamenti tra orecchini egizi, bracciali, alluminio e pietre preziose ♦
Innovazione, coraggio, fantasia. Quale altra definizione manca per descrivere Hemmerle? Paradossalmente una: tradizione. Suona davvero strano che una delle maison di gioielleria più creative del mondo, ai limiti della temerarietà, sia anche il frutto di una storia ultracentenaria. Hemmerle è nata a Monaco di Baviera nel 1893, quando il Giappone ha deciso di adottare il calendario gregoriano, Rudolf Diesel brevetta il tipo di motore che porta il suo nome, l’anno in cui muore lo scrittore Guy de Maupassant. Insomma, in un’altra epoca.
Due anni dopo l’azienda lavorava già per Ludwig III di Baviera, e l’imprinting di lavorare su pezzi unici, fantasiosi, fuori dal comune, è forse la caratteristica che ha conservato meglio. Il discendente di quella schiatta di orafi d’élite, Christian Hemmerle, conduce ora con la moglie Yasmin l’azienda famosa per le sue raffinate creazioni, come quelle che ha mostrato durante il Tefaf di Maastricht (in uno stand disegnato dall’architetto olandese Tom Postma). Un’alta gioielleria insolita, dove meravigliosi zaffiri possono essere montati su un set in alluminio, un diamante marrone si accompagna con l’umile rame, oppure con orecchini in stile antico egizio. Giulia Netrese