Continuano a essere più che positivi i conti di Gismondi 1754, storica azienda di gioielleria genovese, quotata sul mercato Egm (Euronext Growth Milan) di Borsa Italiana. I risultati dei primi sei mesi 2022, comunica il consiglio di amministrazione, confermano il trend di significativa crescita del valore della produzione, che si attesta a euro 7,2 milioni, con una variazione di +84% rispetto al corrispettivo periodo 2021. La crescita, secondo l’azienda, è determinata grazie al notevole apporto del canale Wholesale, con un forte incremento in particolare dell’area europea (+858.521 euro), e dell’area Usa (+731.881 euro), rispetto al primo semestre 2021.
I risultati del primo semestre ci riempiono di orgoglio e soddisfazione; crescere più dell’80% risponde alla promessa fatta a chi ha creduto in noi e nel nostro progetto. Con tenacia e determinazione abbiamo saputo fronteggiare e fronteggeremo le sfide di questo periodo, e questo ci ha permesso e ci permetterà di aumentare in maniera entusiasmante e armonica le vendite in tutto il mondo. Il contesto macroeconomico non è semplice, ciononostante, con la nostra forza e con la fiducia nelle nostre risorse, intendiamo continuare decisi nel posizionamento strategico di Gismondi 1754 a livello nazionale e internazionale, massimizzando il continuo apprezzamento che viene riservato al nostro marchio e ai nostri gioielli in ogni contesto in cui ci presentiamo. Ci sono tutte le premesse per continuare a livelli di crescita importanti anche per la seconda parte dell’anno.
Massimo Gismondi, CEO di Gismondi 1754
Positivo anche il canale Special Sales, il tailormade di Gismondi 1754, che nei primi sei mesi del 2022 ha contribuito alla crescita dei ricavi con +19% rispetto all’analogo periodo del 2021 e vendite per euro 1.943.655. Bene anche il franchising di Praga, che è incrementato del 41%, e riscontri positivi anche dal Retail, che registra un incremento in valore assoluto pari ad euro 739.981. Tra i dati del conto economico, da segnalare l’Ebitda (margine lordo) a euro 815.964 mila (+166%) e un utile netto consolidato a 374.469 mila euro (+300%). La posizione debitoria segna invece -328.112 mila, rispetto al dato consolidato a dicembre scorso che era di 290.408 mila.