Paris Hilton e Chris Zylka
Paris Hilton e Chris Zylka

Bisogna restituire l’anello quando ci si separa? Ecco le regole

/




In caso di separazione o divorzio bisogna restituire anello e gioielli ricevuti in regalo? Ecco che cosa prevede la legge. E il buonsenso ♦︎

A sfogliare l’album dei ricordi appare tutto così bello. Lui, lei, i sorrisi, i momenti felici. Ma non sempre l’amore dura a lungo. Divorzi, separazioni, addii, sono da mettere in conto quando si inizia una relazione.

Paris Hilton, per esempio, si è tenuta un solitario da 2 milioni di dollari che l’ex fidanzato Chris Zylka aveva chiesto indietro dopo la rottura del rapporto. La cantante Ariana Grande, invece, ha recapitato al suo ex, il comico Pete Davidson, l’anello che lui le aveva regalato. In fondo era costato solo 93.000 dollari. Ma avviene anche l’opposto: che sia lei, sdegnata, a restituire l’anello. È successo, per esempio, anni fa al calciatore italiano Mario Balotelli, che ricevuto indietro un anello da 117.000 euro che aveva regalato alla modella Fanny Neguesha.

Paris Hilton e Chris Zylka
Paris Hilton e Chris Zylka

Insomma, tra gli aspetti dolorosi al momento della divisione della coppia c’è anche quello, non secondario, della attribuzione dei beni materiali. Case, automobili e, non da ultimo, i gioielli. Sì, perché ci sono uomini che pretendono di riavere indietro quello che hanno donato e donne che si sentono in dovere di rimarcare la presa di distanza gettando indietro l’anello di fidanzamento o gli orecchini ricevuti per il compleanno. Ma è giusto questo atteggiamento? E la legge che cosa prevede?

Scambio di anelli
Scambio di anelli

Divorzi e ripicche

American way. Gli Stati Uniti, dal punto di vista degli aspetti legali per separazioni e divorzi, sono una scuola, ma anche qui una regola unica non c’è. Qualche esempio: dopo il divorzio da Donald Trump, nel 1999, Marla Maples ha venduto il suo diamante di Harry Winston da 7,45 carati per 110.000 dollari. Ha poi donato il denaro in beneficenza, almeno è quanto ha riferito. L’ex presidente degli Usa ha definito la faccenda «piuttosto noiosa». La legge dello stato federale a New York ritiene, per esempio, che un fidanzamento che finisce non è colpa di nessuno e l’anello dovrebbe essere restituito al donatore, con poche eccezioni. Diverso, invece, se la coppia scoppia dopo il matrimonio. E la maggior parte degli Stati ha adottato questo approccio. Ma non tutti. In Montana l’anello è considerato un dono incondizionato e quindi resta a chi lo ha ricevuto. In California e Texas se la richiesta di fidanzamento e matrimonio è accettata, l’anello diventa una sorta di contratto e quindi rimane alla fidanzata o sposa in caso di separazione.

Il difficile momento della separazione
Il difficile momento della separazione

Gioielli di famiglia

E in Europa? Nel Vecchio continente pesano di più, rispetto agli Usa, le tradizioni famigliari. Anche se nella maggior parte dei Paesi i regali sono regali e, quindi, nessuno pensa di restituire collane, anelli e orecchini. In caso di rottura del fidanzamento o del matrimonio i gioielli restano quindi nella disponibilità delle ex fidanzate o mogli. Ci sono però delle eccezioni. Una di queste riguarda i cosiddetti gioielli di famiglia, che sono legati ad antiche tradizioni oppure sono appartenuti a madri, nonne, bisnonne. Nella maggior parte dei casi non si tratta di gioielli di grandissimo valore (a meno che siate Meghan Markle o Kate Middleton). Questi gioielli hanno però un valore affettivo molto forte non solo per chi li ha regalati, ma anche per il contesto famigliare alle spalle. In questo caso è buona pratica restituire i gioielli all’ex o, meglio, alla storia a cui appartengono. Insomma, non è previsto dalla legge, ma dal buonsenso.

Anello di matrimonio
Anello di matrimonio

Comunione dei beni e gioielli

Un’altra eccezione è quella prevista in alcuni Paesi, come l’Italia, dove vige la possibilità di optare per la comunione dei beni al momento del matrimonio. Questo tipo di accordo matrimoniale prevede che tutti gli acquisti compiuti da uno o entrambi i coniugi dopo il momento del «sì» siano comproprietà tra marito e moglie. Ma L’articolo 179 del Codice civile cita tra i beni che non rientrano nella comunione legale quelli di «uso strettamente personale di ciascun coniuge ed i loro accessori». Tra gli accessori è facile individuare i gioielli. Ma, attenzione: nel febbraio 2017 la Corte di Cassazione (il terzo grado di giudizio secondo l’ordinamento italiano) ha ordinato il sequestro dei gioielli di una moglie a causa dei reati commessi dal marito. Secondo i giudici, «in caso di comunione legale dei beni gli acquisti effettuati dopo il matrimonio sono di proprietà anche dell’altro coniuge, a meno che non si tratti di beni di uso strettamente personale del tutto sottratti, in quanto tali, alle disponibilità dell’altro». Secondo i magistrati «l’uso dimostra la disponibilità del bene da parte del coniuge ma non esclude quella dell’altro». Quindi i gioielli sono stati considerati beni comuni della coppia. Ma in caso, appunto, del regime di comunione di beni.

La legge è la legge
La legge è la legge

Kim Kardashian con l'anello di fidanzamento
Kim Kardashian con l’anello di fidanzamento

Beyoncé con l'anello di fidanzamento
Beyoncé con l’anello di fidanzamento







Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

I movimenti di Yael Sonia

Next Story

Gli anelli per unghie di Colette

Latest from Campus

Tutto sui diamanti

Sapete come distinguere i diamanti? Che cosa sono le quattro C? Come si valutano i diamanti?