Le forme organiche, tra natura e laboratorio, nella collezione Superlunary di Noor Fares ♦︎
C’è chi crede che le pietra possiedano il potere di proiettare magici influssi. Tra chi è affascinato da questa idea c’è anche Noor Fares, designer parigina di origini libanesi. L’aspetto curioso, però, è un altro: per la nuova collezione Superlunary Noor Fares ha scelto di lavorare anche con pietre sintetiche. Avranno i poteri magici anche gli opali nati in laboratorio? Chissà. “In Superlunary lavoro con materiali naturali e con quelli nati in laboratorio, ma essenzialmente le proprietà curative delle pietre sono ancora lì, perché riguardano tanto l’intenzione quanto il materiale”, argomenta la designer.
In ogni caso la collezione ha un approccio originale alla gioielleria. Tanto che per realizzare Superlunary la designer si è rivolta a Flavie Audi, artista specialista nella lavorazione del vetro, sua amica d’infanzia. Assieme a lei Noor ha concepito attraverso la progettazione 3D le forme irregolari delle pietre, che si ispirano a quelle del mondo organico. Opali sintetici, resina, cristallo di rocca (naturale) e oro sono i principali elementi di Superlunary. “È stata una sfida lavorare con forme organiche, piuttosto che con linee e geometrie rigide, e creare fluidità organica in una pietra”, ha spiegato Noor Fares. In ogni caso, che siano realizzati con pietre sintetiche o naturali, i gioielli hanno l’indubbio vantaggio della originalità. Giulia Netrese






