Il destino è una linea curva, spesso con un percorso tortuoso che si trasforma in piccoli labirinti, riccioli, cerchi spezzati. Le curve sono quelle disegnate da Marta Paolillo, una delle firme italiane del design, con base a Roma. Lei è una delle poche capace di proporre qualcosa di diverso, e anche una delle poche che può vantare un pedigree a stellato. Intanto, ha dalla sua i natali: la famiglia lavora con pietre e gioielli dal 1880. E con il padre commerciante di diamanti e pietre preziose ha girato il mondo e vanta una conoscenza di prima mano del mercato. Ma si è anche diplomata al Gemological Institute of America e ha fondato l’IGL, Laboratorio di Analisi Gemmologiche con cui esegue perizie valutative.
Insomma, per lei le pietre non hanno segreti. Però è l’uso che ne fa a rendere speciale la sua proposta: i gioielli hanno uno stile lineare e allo stesso tempo barocco, sono ricchi, ma allo stesso tempo sobri, sono grandi, ma allo stesso tempo leggeri. È anche attenta alle nuove tecnologie e utilizza materiali come titanio, acciaio al carbonio, pelle Stingray (galuchat), accanto al classico oro 18 carati. Collezioni come Snake, che riprende il classico motivo del serpente, sono il massimo della sinuosità. Altre, come Jaipur, affiancano le circonvoluzioni del metallo al colore delle pietre. E non mancano proposte sorprendenti: come il mazzo di carte da gioco (flessibili) in oro.