I Papi indossano gioielli d’oro e d’argento. Anche se, più che estetico, possono avere un significato simbolico. È il caso dell’anello piscatorio: realizzato in oro, è in realtà un sigillo utilizzato fino al 1842 per sigillare ogni documento ufficiale redatto dal Papa, o da lui controfirmato. Ora che non ha più funzioni pratiche, ne è stata comunque conservata la tradizione. Alla morte del Papa, l’anello del pescatore viene distrutto dal cardinale camerlengo alla presenza degli altri cardinali, utilizzando un martelletto d’argento e poi conservato nei musei vaticani.
L’azione serviva un tempo per prevenire l’uso improprio del sigillo, per esempio per impedire di retrodatare gli atti. Quello del Papa uscente è comunque già stato rigato per renderlo inutilizzabile. Oggi sottolinea solo che nel periodo di sede vacante nessuno può assumere le prerogative del Pontefice. La tradizione si rinnoverà anche con il neo eletto papa Francesco? «L’anello del pescatore potrebbe anche essere realizzato in bronzo o in leghe di rame, come gli anelli cardinalizi dell’epoca rinascimentale, o addirittura in ferro, come nell’epoca della Roma Repubblicana», sostiene Claudio Franchi, l’artigiano storico dell’arte che insieme al fratello Roberto ha creato per Benedetto XVI l’anello del pescatore in oro. Il messaggio dell’anello del pescatore di Benedetto XVI sintetizza, nelle intenzioni, la presenza della Chiesa attraverso il simbolo dei pesci; mentre il rapporto tra pontefice e fedeli è rappresentato dal Colonnato di S.Pietro, dal disegno traforato del disegno della piazza e dal pescatore, ovvero il vicario di Cristo.Franchi, che ha un laboratorio nel centro di Roma, è anche vicepresidente dell’Associazione Romana Orafi.
«La scelta del materiale è quindi secondaria rispetto a quella del contenuto simbolico, che è il vero valore pregiato immateriale. E potrebbe coniugare il messaggio di semplicità e di attenzione ai più poveri di papa Francesco, e al tempo stesso quanto detto da padre Lombardi nei giorni scorsi, e cioè che l’anello del pescatore sarebbe stato identico a quello di Benedetto XVI anche per il suo successore», aggiunge Franchi. Secondo l’artigiano, che impiegò circa 300 ore per realizzare quello del papa emerito, l’anello del pescatore è «prima di tutto un potente veicolo simbolico. Per papa Francesco l’uso di un metallo non nobile contribuirebbe a rafforzare maggiormente il messaggio evangelico affidato all’anello, pur rimanendo fedele al rituale che lo vedrebbe legato alla personalità e alla sensibilità del nuovo Pontefice».
Ma l’anello non è l’unico monile, seppure sacro, indossato dal Papa. Sopra l’abito bianco di Francesco I, infatti, spicca una croce, che alcuni hanno detto essere di ferro. Ma non è così. «In realtà si tratta di una croce in argento annerita dal naturale processo di ossidazione, caratteristico di questo metallo», rivela l’orefice. Ora l’Associazione Romana Orafi è in attesa di sapere se anche papa Francesco sceglierà di affidarsi a loro e incaricarli di fare un nuovo anello del pescatore.