È una storia sorprendente quella di Generation Collection, marchio di Generation Investment Jewelry. Diciamolo subito: se per voi acquistare un gioiello significa anche investire in un oggetto di valore, questa è la storia giusta. Perché Generation si prefigge proprio questo: produrre gioielli in oro 24 carati, che sono un investimento considerato sicuro sul lungo periodo. Generation utilizza oro riciclato che consente di risparmiare il 99% dell’impatto ambientale e, soprattutto, a 24 carati. Cioè oro puro come quello dei lingotti (di solito, invece, in gioielleria è utilizzato l’oro a 18 carati o meno, che è una lega con altri metalli). I gioielli in oro puro sono considerati da Generation un solido investimento per le donne, che in caso di necessità potranno vendere facilmente i gioielli. Bisogna aggiungere, però, che l’oro non è detto che aumenti di prezzo sicuramente, anche se sul lungo periodo può essere così.

C’è un altro aspetto sorprendente, che accarezza il cosiddetto american dream. Tutto parte da una piccola cittadina bulgara e finisce in Nevada, ai confini con la California. Boryana Straubel, cresciuta da una madre single in Bulgaria, è stata educata al duro lavoro. Si è diplomata al liceo nel 2000. E come regalo, sua madre le ha regalato una collana in oro 24 carati da 30 grammi. Regalare oro a un bambino in Bulgaria equivale ad aprire un conto di investimento. A quel tempo, racconta Boryana nella sua bio, il prezzo dell’oro era di 280 dollari oncia. Ma 20 anni dopo, quella stessa collana vale il 580% in più. Insomma, l’investimento è stato ottimo.

Ma questa è una considerazione che possono fare in molti. La differenza sta nelle capacità di Boryana Straubel: oltre che in Bulgaria, ha vissuto in Germania, Austria e Russia, fino ad arrivare negli Stati Uniti, dove ha conseguito una laurea in Economia presso la UC Berkeley, una laurea in Management (Sloan) e una in Ingegneria Industriale (MS&E) presso la Stanford University. Poi, ha trascorso oltre un decennio presso Tesla e la Wikimedia Foundation. È esperta di analisi e operations, ha guidato funzioni chiave come People & Business Analytics, Systems, Operation e M&A Integration, siede nel consiglio della Midwest Renewable Energy Association. Insomma, lei è un tipo decisamente poco comune.

Assieme a Boryana Straubel lavorano altri manager alto con pedigree, come Ian McMilan, che ha guidato team chiave come quello alle Olimpiadi per Nike e i team strategici globali di Nike Retail. Prima di Nike, è stato in PwC e ha anche co-fondato un’azienda di gestione che ha realizzato campagne di marketing globali per marchi tra cui Gucci, Chanel, Prada, MAC Cosmetics, Sephora e Miu Miu, ha studiato Economia alla Princeton University, e ha conseguito una laurea con lode in Contabilità presso l’Università di Washington e un MS in Management presso Stanford.

Ci sono, inoltre, Alessandra Jekova due volte finalista ai Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014 e Corea 2018, con 17 titoli del FIS Snowboard World Cup Tour: è stata tra le migliori 10 donne per oltre un decennio. Ma, soprattutto, ha conseguito lauree in Management dello Sport, ambasciatrice per marchi come Tag Heuer, Audi, Re/Mind, Burton, Avon, Bioderma e Moroccanoil. Infine, lavorano a Generation anche la designer Erica Bello e la marketing manager Julie Middleton.


