Due nuovi anelli cocktail per Roberto Coin. Utilizzano giada e malachite accanto a oro e diamanti ♦︎
È noto che l’anello cocktail è stato inventato dalle flapper, la nuova generazione di donne che negli anni Venti, durante il Proibizionismo negli Stati Uniti, ha cominciato a utilizzare gonne più corte, capelli a caschetto, ascoltare la musica jazz e, in generale a ostentare il proprio disprezzo, per le buone maniere convenzionali. Atteggiamento che comprendeva indossare anelli vistosi, molto più grandi e vivaci rispetto ai normali solitaire o alle semplici fedi di matrimonio.
Il concetto di anello cocktail è stato poi elaborato fino a diventare una tipologia di gioiello. Anelli che si notano, di dimensioni generose. Ma, naturalmente, ogni designer ha il suo modo di interpretare gli anelli cocktail. Come Roberto Coin, designer veneto con passaporto internazionale, che ha aggiunto nuovi anelli cocktail al suo catalogo: il gioiello di proporzioni maxi è reinterpretato attraverso un universo di forme e sfumature che utilizzano le tonalità di giada e malachite accanto a diamanti e oro. Lavinia Andorno
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