Il 2024 è l’anno del Drago secondo l’oroscopo cinese. Un drago che non fa paura, ma che è un incoraggiamento perché simbolo di fortuna, coraggio e bontà: secondo l’oroscopo, i nati sotto questo segno sono più dotati e hanno fortuna e ricchezze nella vita. Roberto Coin ha dedicato all’attuale protagonista dello zodiaco asiatico la nuova collezione Dragon Limited Edition. Ovviamente i gioielli sono tutti ispirati al mitico animale della tradizione orientale. I gioielli sono pezzi particolarmente elaborati che combinano una ricerca di verosimiglianza, ovviamente con quella che è l’iconografia del drago, con una raffinata esecuzione.
La collezione si compone in una serie di anelli e bracciali, più una collana, in oro rosa o bianco, con diamanti e smalti che riprendono i colori delle rappresentazioni orientali dell’animale fantastico. Rubini e smeraldi sono utilizzati per rendere più vivi gli occhi del drago. La collezione Dragon Limited Edition si inserisce nel filone animalier della maison veneta, che è diventato un classico del brand Roberto Coin.
Roberto Coin Love in Verona si rinnova
L’amore è eterno forse solo al cinema, ma un diamante è per sempre. E, più in generale, l’amore va e viene, ma i gioielli restano. C’è, però, un amore che resiste da quattro secoli: quello di Giulietta e Romeo. A loro o, più precisamente, alla città di Verona che ospita il ricordo del dramma scritto da William Shakespeare, è dedicata la collezione Love in Verona di Roberto Coin. La linea di gioielli è stata lanciata lo scorso anno, ma l’anno di pandemia non ha certo contribuito alla sua diffusione, perlomeno per quanto riguarda le presentazioni alla stampa.
Ora, però, le fiere dedicate alla gioielleria sono tornate in presenza e nel frattempo la collezione si è arricchita di nuovi pezzi, come gli anelli o gli orecchini composti da un disco a cerchi concentrici di oro rosa e pietre dure, come malachite e lapislazzuli, in uno stile geometrico un po’ art déco. C’è anche una versione multigemma, che oltre ai diamanti presenta linee composte da zaffiri e granati con diversi colori che circondano un tondo di madreperla. Una collana con pendente presenta, inoltre, un cerchio con i simboli dei segni zodiacali. Chissà di quale segno erano Giuletta e Romeo
Pensavamo che fosse una storia nota: invece il motivo per cui nei gioielli di Roberto Coin è nascosto un rubino, non è conosciuta da tutti. Eppure l’idea di inserire all’interno dei gioielli un piccolo rubino è senza dubbio un aspetto distintivo del brand italiano.
Dunque, l’idea del rubino come firma simbolica della Maison di Vicenza è legata alla mitologia. Roberto Coin, spinto dalla passione per la storia antica, tanti anni fa ha letto tre racconti legati all storie del passato che hanno acceso la sua fantasia.
La prima di queste leggende appartiene al mondo dell’antico Egitto e ai faraoni: il rubino era considerato una sorta di amuleto, che indossato a contatto con la pelle garantiva eterno amore, eterna gioia ed eterna salute. La seconda leggenda riguarda, invece, i guerrieri birmani. Pare che indossassero la gemma rossa a contatto con la pelle per sconfiggere le ferite e la morte durante la battaglia. Infine un vecchio mito indù considera i rubini come i preziosi frutti di Kalpa, sacro albero dei desideri e della speranza. Insomma, il rubino come pietra magica, forse associata alla vita per il suo color sangue.
Affascinato d questi miti, Roberto Coin ha quindi deciso di associare il suo marchio con in rubino. Così nel 1996 il lancio della collezione Appassionata ha segnato non soltanto l’inizio della storia del brand di Roberto Coin, ma anche il principio della sua firma: un piccolo rubino incastonato per la prima volta all’interno dei gioielli della collezione. Una firma che è rimasta un segno distintivo della Maison veneta.
Roberto Coin fa il bis con Art Déco Mini
L’Art Déco, uno dei trend inesauribili della gioielleria, è stato adottato quattro anni fa anche da Roberto Coin. Art Déco è diventata una delle collezioni più amate del marchio in tutto il mondo. Il suo design tra retrò e contemporaneo ha portato Netflix e i suoi autori a presentare la collezione nella seconda stagione della serie televisiva Emily in Paris. La collezione Art Déco, quindi, è stata apprezzata e ora si ripresenta in versione mini. Dimensioni più contenute, stesso design, e alcune novità nei materiali utilizzati, come l’aggiunta di corniola e lapislazzuli mescolati al turchese, alla malachite, alla giada nera e alla madreperla della collezione originale. Oltre a essere più piccoli, i gioielli della collezione Art Déco Mini sono anche più leggeri dei modelli precedenti.
Una delle novità nel design è, per esempio, l’anello in oro rosa 18 carati con lapislazzuli, giada nera, malachite, turchese, agata rossa, madreperla e diamanti. Le pietre sono tagliate in tessere rettangolari e si alternano lungo l’intero perimetro dell’anello. C’è anche una versione con una nappa, sempre in oro: un dettaglio che caratterizza tutta la collezione Art Déco.
Roberto Coin con Venetian Princess in titanio
Venetian Princess è una delle collezioni di maggiore successo di Roberto Coin dal 2018, anno in cui è stata presentata. Da allora, periodicamente, la Maison veneta propone nuove aggiunte che riguardano i materiali impiegati per realizzare i gioielli. Lo stile, invece, rimane fedele alle origini. La novità riguarda ora l’utilizzo del titanio, un metallo leggero, flessibile, e soprattutto che si presta a essere colorato. La nuova versione di Venetian Princess acquisisce così sfumature di violetto, blu, verde, grigio. Incastonati nel titanio, circondato da oro rosa, si trovano piccoli diamanti.
La collezione Venetian Princess è ispirata a Venezia, agli stretti percorsi della città illuminati dalle lanterne riflesse sull’acqua. I gioielli, che hanno una forma a quattro lobi, che ricorda gli elementi dell’architettura veneziana, sono decorati con fili d’oro: sono intrecciati singolarmente: un lavoro che aumenta il valore dei gioielli della collezione, che comprende anelli, orecchini a bottone o pendenti e collane.
Roberto Coin apre in Bahrain
Dopo Riyadh, la capitale dell’Arabia Saudita, Roberto Coin porta i suoi gioielli anche in Bahrain. La Maison italiana punta sul Golfo e assieme al partner locale Bahrain Jewellery Centre apre uno store all’interno del Bahrain World Trade Center (Moda Mall – Unit 18A). Il Bahrain World Trade Center è un alto 240 metri e si trova a Manama nella capitale dell’emirato. Costruito nel 2008, è anche il primo grattacielo al mondo che integra turbine eoliche nella sua struttura. Il nuovo spazio è stato progettato da Roberto Coin con il suo storico collaboratore Giulio Miliotti Sclavi (Studio Sclavi).
Il design di questa nuova boutique ricrea l’atmosfera del salotto italiano con la tonalità verde del marchio come colore principale. Il colore nocciola delle pareti è stato realizzato utilizzando la carta da parati Gritti Wall, mentre i tessuti degli arredi con il marchio veneziano Rubelli. L’inedita sfumatura di rosa denominata crystal grey è il colore delle poltrone e dei divani della Vip room. A completare l’atmosfera di lusso non mancano l’oro, il marmo, la moquette e i lampadari di Vistosi di Murano.
Sono estremamente contento per questa nuova apertura con BJC. Il Bahrain è un Paese dall’affascinante storia antica, famoso in tutto il mondo per le sue splendide perle. È un onore portare il mio tocco veneziano italiano alla bellezza delle donne locali e al loro stile unico.
Roberto Coin, fondatore e presidente del marchio
Roberto Coin apre nella capitale dell’Arabia Saudita
Roberto Coin, insieme al partner locale Aias apre una nuova boutique al primo piano del Kingdom Centre di Riyadh, la capitale dell’Arabia Saudita. Il nuovo spazio è stato progettato dallo stesso gioielliere italiano con Giulio Miliotti Sclavi (Studio Sclavi), che ha diretto il team da Roma ed è diventato uno dei partner principali del brand nella creazione dei suoi concept di store id in tutto il mondo. Il design di questa nuova boutique è pieno di quella che l’azienda definisce calda opulenza, con l’obiettivo di ricreare l’atmosfera di un salotto italiano dove gli ospiti sono accolti e possono godere del tipico mood italiano.
I colori dominanti dello store sono il verde, il primo colore che oggi identifica il marchio Roberto Coin. Il colore nocciola delle pareti è stato realizzato utilizzando la carta da parati Gritti Wall, riconfermando la collaborazione del brand con la casa di Rubelli, celebre designer di tessuti veneziano. Un’inedita sfumatura di rosa denominata crystal grey è il colore caratteristico delle poltrone e dei divani della Vip room, con cuscini color lavanda. I materiali utilizzati sono coerenti con l’immagine del brand: oro, marmo, moquette e i lampadari By Vistosi, famoso marchio di Murano, aggiungono prestigio ai gioielli.
Sono entusiasta di aprire questo nuovo spazio in Arabia Saudita insieme ad Aias Company. È una sfida per il brand perché le nostre creazioni esalteranno la bellezza di questa preziosa e affascinante parte del mondo.
Roberto Coin, fondatore e presidente del brand
L’incoronazione di re Carlo d’Inghilterra ha calamitato la nobiltà per assistere alla cerimonia. Ma alla lista degli invitati si è aggiunta, a sorpresa, una principessa in più. È Princess Flower, collezione di Roberto Coin che è stata adattata in una versione ad hoc per l’evento regale di Londra. L’edizione speciale di Princess Flower si deve all’accordo con Frost of London, elegante boutique di gioielleria con articoli esclusivi di stilisti e marchi propri, oltre a orologi e telefoni di lusso. La collaborazione ripropone la collezione firmata Roberto Coin con una nuova versione del design, ribattezzata Roberto Coin Coronation, studiata per celebrare l’incoronazione di re Carlo III il 6 maggio 2023.
Il disegno floreale dei gioielli, in origine ispirato a dettagli dell’architettura veneziana, è realizzato in oro 18 carati, con fili d’oro intrecciati che formano ogni petalo. Il bordo è segnato da linee di diamanti bianchi naturali e all’interno di anelli, orecchini o bracciali sono incastonate quattro ametiste, colore che caratterizza il simbolo dell’incoronazione. Il Princess Flower dedicato all’incoronazione di re Carlo III è stato disegnato personalmente da Roberto Coin.
Come scegliere un bracciale grande
Come scegliere un bracciale largo, che copre tutto il polso, definito come cuff in inglese? Non c’è nulla come un gioiello per rendere un po’ più frizzante un vestito spento, ma non tutte possono indossarlo e, soprattutto, attenzione all’abbinamento con l’abito. Ma se vi piace, il bracciale a polsino è un’idea interessante: invece di sovrapporre sottili catenelle o bangle all’ultima moda, le trend setter indossano un alto, elegante e scolpito bracciale a polsino che avvolge polso e parte dell’avambraccio. Vediamo come e quando indossarlo.
Certo, non non è necessario essere tanto audaci come Diana Vreeland, storica direttrice di Harper’s Bazar, che ne portava due uguali, uno per braccio. E, sicuramente, questi bracciali a polsino non hanno i super poteri di quello di Wonder Woman: però che ci sia un ritorno del cuff lo testimonia il lancio di Coco Crush di Chanel, le sfilate di Louis Vuitton e, soprattutto, le novità che i gioiellieri hanno presentato.
Quasi tutti i gioiellieri hanno in catalogo bracciali a polsino. C’è il bracciale in ebano etico con inserti di diamanti del marchio bolognese Qayten, la gabbia di Mayet, il sole di Astley Clarke, una designer inglese molto amata da Sienna Miller, le linee imponenti e nette di Nikos Koulis ammorbidite dai toni soft della madreperla, la tecnica a mosaico brevettata di Plevé inventata da Ron Rizzo che inserisce i diamanti su una superficie di cristallo, il telaio di un alveare di Gamuchian che forse non è più un’idea così originale ma le api piacciono ancora molto, la fibbia anni 70 in versione di Janis Savitt e le suggestioni antiche di Roberto Coin. Ma, insomma, come scegliere il bracciale a polsino?
Peso. La prima cosa alla quale fare attenzione è il peso. Certo, un bel bracciale a polsino è grande proprio perché si deve notare. Ma se è fatto di metallo potrebbe essere faticoso da indossare per tutta la giornata. Meglio non indossare un bracciale di metallo dalla mattina alla sera se non è super leggero. Ma, in questo caso, fate attenzione: potrebbe non essere faticoso da indossare, ma deformarsi facilmente se lo urtate.
Allergie. Molto metallo a contatto con la pelle potrebbe causare allergie per chi è sensibile a metalli che non siano anallergici, come platino o titanio. Tenetene conto prima di acquistare un bracciale a polsino. I bracciali larghi difficilmente sono realizzati in puro oro, dato che la quantità di metallo utilizzata per un gioiello di questo tipo è considerevole.
Polsi. I vostri polsi sono adatti a un bracciale così impegnativo? Guardateli: se avete polsi un po’ larghi è sconsigliabile aumentarne il volume con bracciali così grandi. In questo caso è meglio optare per bracciali sottili, come quelli con piccole catene.
Abbigliamento. Un bracciale a polsino è bello, ma impegnativo. Attenzione, quindi ad abbinare il bracciale al tipo di abito. Regola generale: se il bracciale presenta molti colori e motivi a fantasia, risulterà meglio se abbinato a un abito o a una camicia a tinta unita. E viceversa. Nessun problema, invece, se l’abito è senza maniche o a maniche corte. Controllate anche un altro particolare: il bracciale non deve avere elementi di metallo, come le chiusure, che possano impigliarsi nel tessuto con conseguenze spiacevoli.
Stile. Un bracciale a polsino può essere rigido, ma anche realizzato con una morbida maglia di metallo o persino con un intreccio di pietre preziose. Naturalmente in questo ultimo caso il costo decolla come un razzo della Nasa. Quale tipo di bracciale scegliere? I bracciali rigidi sono spesso con lavorazioni meno classiche. Il bracciale di metallo a maglia, soprattutto in oro, è adatto a serate importanti, anche se di solito non è molto leggero da indossare. E i bracciali in pietre preziose? Se ne possedete uno non avete bisogno di consigli… Matilde de Bounvilles
Love in Verona a San Valentino con Roberto Coin
La città dell’amore è l’ideale per la festa degli innamorati. Verona, palcoscenico per l’eterna storia di Giulietta e Romeo, è anche una meta per migliaia di turisti che, probabilmente, sperano che il rapporto con la propria metà risulti più fortunato. In ogni caso, è alla città veneta che è dedicata la collezione di Roberto Coin Love in Verona, che in occasione di San Valentino è riproposta con gli aggiornamenti che si sono aggiunti nel corso del tempo.
I gioielli della collezione, con il design del fiore di diamanti a quattro petali, si ispirano ad alcune caratteristiche delle decorazioni architettoniche tipiche dello stile tardo gotico, che si trova anche in molti palazzi di Verona. È anche un richiamo estetico comune nel periodo in cui è ambientato il dramma scritto da William Shakespeare. I gioielli sono realizzati nei tre colori dell’oro, lucido o satinato. L’oro è lavorato con un effetto ultra lucido e resistente grazie alla lega speciale utilizzata. Ogni diamante è incassato a mano. La chiusura di ogni bracciale della collezione consente la massima sicurezza mantenendo la linearità della silhouette, grazie a un meccanismo nascosto all’interno del design.
Altri quattro brand per Haute Jewels Geneva
Haute Jewels Geneva attira nuove Maison di gioielleria. Partito in sordina nel 2019 con la presenza di quattro brand, l’evento fondato e organizzato dal Ceo di Yoko London, Michael Hakimian, si è allargato. Per l’edizione 2023 al Fairmont Grand Hotel Geneva da domenica 26 marzo a domenica 2 aprile sono così attesi altri quattro marchi di gioielleria: Pasquale Bruni, Karen Suen, Busatti 1947 e Casato. I nuovi arrivi si aggiungeranno ai 18 brand già presenti nel 2022 e che hanno confermato la presenza per la nuova edizione: Yoko Londra, Roberto Coin, Sutra, Crivelli, Bayco, Eto Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D.Krieger, Leo Pizzo, Verdi, Annamaria Cammilli, Sicis, Baraka.
Siamo lieti di dare il benvenuto a quattro marchi unici nella famiglia Haute Jewels Geneva. Dopo un evento di grande successo nel 2022, siamo entusiasti di avere l’opportunità di far crescere il concetto di Haute Jewels Geneva con l’aggiunta di questi marchi.
Michael Hakimian
Haute Jewels Geneva è nata sulle ceneri della dissoluzione di Baselworld e in concomitanza con l’altro grande evento nella città svizzera, Watches and Wonders, dedicato al mondo dell’alta orologeria, che quest’anno si tiene dal 27 marzo al 2 aprile. Haute Jewels Geneva, organizzata all’interno dell’hotel che si affaccia sul lago, è un appuntamento all’insegna della discrezione in un ambiente soft. Sebbene Haute Jewels Geneva sia cresciuta dal suo inizio, notano gli organizzatori, «uno dei suoi obiettivi principali rimane quello di rimuovere la formalità dalla tradizionale esperienza fieristica, offrendo un’atmosfera rilassata sia ai clienti che agli espositori per scoprire design di gioielli esclusivi».
Haute Jewels Geneva torna il 26 marzo
Haute Jewels Geneva, si replica. Sono 18 i brand di gioielleria che parteciperanno all’evento che si terrà al Fairmont Grand Hotel Geneva dal 26 marzo al 2 aprile 2023. Haute Jewels Geneva è un’idea di Michael Hakimian, Ceo di Yoko London, che ha voluto reagire così alla scomparsa di Baselworld. Per questo l’appuntamento a Ginevra si svolge in parallelo a Watches and Wonders, dedicata all’alta gioielleria, che nel 2023 si svolgerà dal 27 marzo al 2 aprile. Sempre negli hotel della città, inoltre, sono presenti altri marchi di gioielleria.
Haute Jewels Geneva, però, è organizzato come un evento a sé. Anche nel 2023 è confermata la partecipazione di Yoko London, Roberto Coin, Crivelli, Sutra, Bayco, Eto Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D. Krieger, Leo Pizzo, Verdi, Annamaria Cammilli, Barakà e Sicis.
La nuova Art Dèco di Roberto Coin
L’Art Déco sta per compiere cento anni. Il nome, infatti, è l’abbreviazione di Arts Décoratifs, ed è uno stile apparso per la prima volta in Francia poco prima della prima guerra mondiale, ma che ha preso ufficialmente il nome dall’Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali che si è tenuta a Parigi nel 1925. Nonostante questo, lo stile art déco gode di ottima salute, come dimostra anche la linea di gioielli lanciata qualche anno fa da Roberto Coin, che continua a essere rinnovata.
La collezione del gioielliere italiano ha registrato un buon successo ed è per questo che la Maison ha alimentato il catalogo con sempre nuove varianti. I gioielli sono realizzati con i materiali tipici del brand: oro giallo e rosa, giada nera, madreperla, lapislazzuli blu intenso, malachite e il turchese, con l’aggiunta di pezzi con diamanti bianchi. Le lunghe collane con pendente, i nuovi anelli multicolore e gli orecchini a forma di nappa sono le new entry della collezione.
Nuove principesse veneziane per Roberto Coin
A quale ragazza non piacerebbe essere una principessa veneziana? L’idea appare allettante a un gran numero di donne affascinate non solo dal titolo nobiliare, ma anche dall’atmosfera della città più magica del mondo. Ed è l’idea che sta alla base della collezione Venetian Princess di Roberto Coin, che ora si rinnova. La collezione, presentata anni fa, ha nel tempo aggiunto nuovi pezzi al suo vasto catalogo. Ora è la volta di nuovi gioielli con inserti in malachite e lapislazzuli. Le pietre semi preziose sono incastonate in oro rosa o bianco, con l’accompagnamento di diamanti e del classico rubino posto all’interno del gioiello (una caratteristica della Maison). Inoltre, accanto all’oro con filo ritorto compare anche una lavorazione definita style titanium.
Lo stile, che è simile a quello della collezione Princess Flower, si basa sul motivo del fiore a quattro lobi derivato dal gotico fiorito utilizzato per buona parte dell’architettura veneziana. Questo motivo ricorre nelle costruzioni più antiche di Venezia nelle aperture tra piccole colonne ravvicinate, nei trafori sopra aperture quadrilobate, nelle decorazioni lungo la linea del tetto. I gioielli, come i palazzi di Venezia, comunicano un senso di ricchezza e abbondanza. Degno di una principessa veneziana.
Roberto Coin dalle vetrine della gioielleria agli schermi televisivi. A comparire in una serie di Netflix non è, però, il gioielliere veneto, ma una serie speciale della sua collezione Art Deco. Si tratta di una versione inedita della collezione, con turchese e diamanti, che è entrata a far parte della seconda stagione di Emily a Parigi, serie di grande successo. È la storia degli amori, amicizie e avventure sentimentali di Emily Cooper, giovane ragazza di Chicago che lavora nel marketing e nelle pubbliche relazioni, che si trasferisce in Francia per assistere una piccola agenzia boutique nel cuore della città.
Per la seconda stagione è stata scelta la collezione Art Deco di Roberto Coin, che è anche una delle collezioni più vendute del marchio. La collezione riprende le linee a zig zag, angoli appuntiti e morbide nappe, elementi che caratterizzano lo stile tra gli anni Trenta e Quaranta. Le frange aggiungono un tocco in più che rende i gioielli anche piccoli passatempi con cui giocare.
I gioielli di Roberto Coin al Met Gala
Tra i gioielli avvistati al Met Gala c’erano anche quelli di Roberto Coin. A indossarli è stata Cynthia Erivo, attrice, cantante e cantautrice inglese,che ha scelto un girocollo con opale di fuoco da 327 carati e diamante da 40 carati della maison italiana. La collana è stata creata in esclusiva per Cynthia per il tema della serata Guilded Age.
Cynthia Erivo, inoltre, ha indossato il braccialetto Snake con diamanti e smeraldo, il braccialetto Dahlia Cento Diamond, il braccialetto Marquesa con diamanti, l’anello Fiore Couture Cento Diamond, lo zaffiro rosa e la fascia Cento Diamond, l’anello Rosette Cento Diamond, l’anello Dolce 3 in pietra Cento con diamante a forma di pera e Anello con nappa Diamond Princess.
Che cosa non è cambiato da mille e più anni a oggi? L’idea che il destino sia determinato o influenzato dalle stelle. In altre parole: la convinzione che l’astrologia sia una cosa seria. Per molti è un gioco, per altri è una fede, per altri ancora un vezzo. Ma c’è anche chi non ci fa caso, anche se alla domanda “di che segno sei?” sa rispondere subito. L’astrologia, comunque sia considerata, fa parte della cultura popolare, diffusa, anche se non ha fondamento scientifico (ma oggi conta più un post su Facebook che il parere di un astronomo). Tutta questa premessa per comprende come mai buona parte dei gioiellieri sceglie di creare collezioni con i segni dello zodiaco.
Anche Roberto Coin propone una serie di medaglioni unisex, con i simboli di Bilancia, Sagittario, Capricorno, eccetera. La linea fa parte della collezione Venetian Princess. I medaglioni sono realizzati in oro lucido o satinato, mentre i segni zodiacali sono indicati con piccoli disegni tracciati con linee di diamanti brillanti sulla sua superficie. Anche la catena di ogni medaglione è speciale, studiata per essere indossata in modi diversi. Ogni catena e ogni diamante sono realizzati a mano.
Haute Jewels Geneva, bilancio positivo
L’idea ha funzionato. Il bilancio di Haute Jewels Geneva, che si è tenuta al Fairmont Grand Hotel Geneva in contemporanea con Watch & Wonders nella città svizzera sul lago di Lemano, ha avuto un riscontro positivo. All’evento hanno partecipato 18 big della gioielleria: Yoko London, Roberto Coin, Crivelli, Sutra, Bayco, Eto Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D. Krieger, Leo Pizzo, Verdi, Annamaria Cammilli, Barakà e Sicis.
L’edizione 2022 di Haute Jewels Geneva è stata un successo inequivocabile. Riteniamo che il trionfo di questa mostra segni l’inizio di un nuovo entusiasmante capitolo per l’industria della gioielleria. Eventi commerciali più piccoli composti da marchi che la pensano allo stesso modo possono offrire un’esperienza di lusso più mirata, più piacevole e vantaggiosa sia per i marchi che per i visitatori. Attendiamo con entusiasmo l’edizione 2023 di Haute Jewels Geneva.
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London e Event Founder
Il successo della «mini Baselword» è dovuto anche alla selezione dei brand e all’atmosfera offerta dalla location. Nello stesso albergo, anche se al di fuori di Haute Jewels Geneva, erano presenti, inoltre, altri due marchi: Piero Milano e Dolce & Gabbana, aspetto che ha probabilmente contribuito ad attrarre visitatori.
In 18 per Haute Jewels Geneva
È arrivata l’ora della piccola Baselworld della gioielleria, come l’ha soprannominata qualcuno. Dal 30 marzo al 5 aprile, al Fairmont Grand Hotel di Ginevra, 18 grandi nomi della gioielleria danno vita a Haute Jewels Geneva. Si tratta di un evento nato dopo la evaporazione di Baselworld e in concomitanza con Watches and Wonders, fiera centrata sull’alta orologeria che si svolge negli stessi giorni nella città svizzera. Un primo esperimento era già stato organizzato nel 2019, ma con soli quattro espositori e con la successiva sospensione a causa del covid. Ora, però, gli organizzatori con in testa Michael Hakimian, Ceo di Yoko London, sono tornati e con una maggiore partecipazione.
In tutto, quindi, i brand presenti al Fairmont Grand Hotel Geneva sono 18, con una maggioranza di Maison italiane: Yoko London, Roberto Coin, Sutra, Crivelli, Bayco, Etho Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D.Krieger, Leo Pizzo, Verdi Gioielli, Annamaria Cammilli, Barakà, Sicis.
La fiesta di Roberto Coin in Navarra
Tra i nuovi gioielli di Roberto Coin c’è una collezione che ha dietro di sé chilometri di Storia e di storie. La novità si chiama Navarra, che è il nome di una regione dei Paesi Baschi, nel nord della Spagna, famosa per le sue tradizioni e la sua epica. La capitale della Navarra è Pamplona, dove una volta l’anno si svolgono le famose corse di tori per le strade durante la Fiesta celebrata da Ernest Hemingway (si chiamano encierro e sono sei, uno al giorno). Ed era figlio della Navarra Don José, il protagonista innamorato, come tutti, di Carmen nella omonima opera di Georges Bizet. Si potrebbe continuare.
Ai miti di quella terra, in ogni caso, si ispira la collezione di gioielli che riprende l’antico stemma del regno, composto da 16 catene disposte a raggiera e sovrastate da una grande corona. La collezione, presentata nel 2022, è ora arricchita con nuovi pezzi. Le catene, dunque, sono il motivo dominante della collezione ma, naturalmente, reinterpretate: solide come nei bracciali e negli anelli, oppure mobili come negli orecchini e nelle collane. Anche se ispirati al passato, i gioielli hanno un look contemporaneo e potente proprio perché privo di dettagli artificiosi e dotato invece di un’imponente essenzialità. Come il carattere del popolo di Navarra.