Un orologio Serpenti del 1965

Con Bulgari bilancio d’oro per Lvmh

Pare che i gioielli italiani servano a produrre utili. Per i francesi. Secondo il consuntivo 2013 del gruppo Lvmh, colosso che spazia dalle borse di pelle allo champagne, fino a orologi e gioielli, l’acquisizione di Bulgari sembra sia un toccasana per i conti, perlomeno a leggere quanto dichiara la società. Il gruppo Lvmh ha chiuso il 2013 con ricavi a oltre 29 miliardi, contro i 28 del 2012. Ma l’area di attività relativa a gioielli e orologi ha perso qualche colpo: il fatturato è infatti sceso a 2,7 miliardi dai 2,8 dell’anno precedente. Eppure, gli utili netti sono aumentati. In particolare, per la divisione che riunisce brand cone Tag Heuer e Bulgari, gli utili sono lievitati a 375 milioni di euro rispetto a 334 del 2011. Insomma, un po’ meno vendite, ma maggiori guadagni. In particolare, Bulgari ha fato segnare un grande anno, come dimostra il successo della collezione Serpenti, con esposizioni organizzate a Shanghai, Dubai e New York. È andato bene, pare, anche il lancio della nuova collezione Diva, oltre alle linee B.zero1 e agli anelli di fidanzamento, che hanno contribuito al successo del marchio. La super testimonial Carla Bruni ha rafforzato la presenza internazionale di Bulgari, che ha svettato anche nel segmento orologi, con Bulgari Octo che mantenuto la sua posizione come top-of-the-line premium segnatempo maschile.  

Bernard Arnault, presidente di Lvmh
Bernard Arnault, presidente di Lvmh

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