Sono come Madre Natura li ha fatti i gioielli di Daniele Fantin: narcisi, stelle alpine, viole, pervinche, gelsomini raccolti nelle montagne e nelle valli biellesi e trasformati in ciondoli, orecchini e bracciali di ceramica traslucente e l’argento. I pezzi, tutti realizzati a mano, quindi in edizione limitata e commercializzati con il marchio Madre Natura appunto, nascono da lunghe sperimentazioni con la tecnica della cera persa con il fiore al posto della cera. Poi la svolta con la fusione in una centrifuga sotto vuoto di un fiore di grandi dimensioni. Dall’altro capo del mondo, in Brasile, c’è la designer di gioielli Silvia Fumanovich che fa largo uso delle magnifiche pietre preziose del suo Paese, ma utilizza anche i petali di orchidea cristallizzati per realizzare preziosi orecchini ( montati su oro e diamanti) e che per questo ha vinto l’Oscar della gioielleria nella categoria innovazione. Giulia Netrese

