Un gruppo di aziende specializzate nell’estrazione dei diamanti ha deciso di combattere la diffusione delle pietre sintetiche, come i cubic zirconia. Ne dà notizia il Wall Street Journal. Il gruppo, chiamato il diamante Producers Association, è guidata da grandi grupp come De Beers, Alrosa, Petra Diamonds e Rio Tinto. La guerra prevede una campagna di comunicazione che ha a disposizone un budget annuale di 6 milioni dollari. L’obiettivo è promuovere diamanti come bene di lusso per i consumatori di fascia alta ed evidenziare il fascino dei diamanti naturali, per combattere l’apprezzamento per quelli sintetici meno costosi. Non sarà una passeggiata. Il nuovo gruppo, d’altra parte, i mezzi ce li ha: basti dire che De Beers tempo fa controllava l’80% dei diamanti estratti del mondo e ha aperto la strada all’uso dei diamanti per gli anelli di nozze. Il suo slogan «Un diamante è per sempre» è stato proclamato dalla rivista Advertising Age come una delle migliori dieci campagne pubblicitarie del 20esimo secolo. Ora De Beers controlla circa un terzo delle vendite di diamanti del mondo.
Ma, secondo gli esperti, la domanda di diamanti quest’anno ha traballato e i prezzi non sono stati così alti come nelle attese. De Beers, che è controllata all’85% da gigante minerario Anglo-American, ha fatto sapere che «alla luce delle condizioni di mercato correnti» prevede di tagliare la produzione di circa 2 milioni di carati. Sul mercato vi è un eccesso di diamanti da parte delle società di intermediazione, che comprano pietre grezze da tagliare e lucidare per la vendita a dettaglianti, sostiene l’analista minerario David Butler, di Barclays. Così le società hanno venduto in modo più aggressivo in questi mesi per fare cassa, spingendo verso il basso i prezzi dei diamanti lavorati. Se a questo si aggiunge una domanda oscillante, si capisce perché le aziende minerarie puntino a combattere con decisione i «concorrenti» diamanti sintetici, che minacciano di sottrarre loro altre quote di mercato. La Cina è diventata il maggior produttore di diamanti sintetici e, visto che la classe media cinese è tra i maggiori acquirenti di gioielleria, la vendita di diamanti naturali ci potrebbe essere influenzata negativamente da un aumento delle vendite di pietre sintetiche nazionali. Il Wall Street Journal fa anche notare che la maggior parte dei diamanti sintetici sono utilizzati per scopi industriali, ma in passato sono stati spacciati per diamanti naturali anche per i gioielli. Nel 2012 circa 600 diamanti sintetici non dichiarati sono stati trovati nai laboratori di Anversa e Bombay, e circa 200 diamanti artificiali sono stati scoperti a Shenzhen, in Cina, nel 2013. Federico Graglia