I giochi preziosi di un virtuoso dell’ingegneria applicata ai gioielli: James Ganh ♦
Nato nella regione del Canton, Cina, figlio di un industriale attivo nella lavorazione delle pietre preziose. Ma trapiantato a Londra, dopo aver studiato al Central St Martins. Ora ha un cognome cinese e un nome very british, James Ganh. Ed è anche la sintesi di quella che è la sua filosofia: «Combinare in un unico senso la bellezza orientale e quella occidentale». Ma, attenzione, qui viene il bello. Perché James Ganh non è semplicemente un cultore dell’estetica del Paese di Mezzo incrociata con quella del Tamigi.
È un ingegnere che ha saputo sbalordire più di un esperto con la sua tecnica innovativa. E dire che è entrato nel mondo della gioielleria di lusso solo nel 2008. Dopo gli studi ha iniziato a lavorare nel reparto commerciale di Fabergé a Londra. E ora Fabergé lo ha chiamato a disegnare una collezione. Ma è riuscito a proporre un complicato meccanismo rotatorio per le celebri uova, ora di proprietà del colosso Gemfileds. Il progetto, però, non è stato portato a termine per una complicata questione di brevetti. L’esperienza nella Maison di origine russa, con le uova che racchiudono sorprese e si aprono per merito di virtuosismi di lavorazione orafa, hanno spiritato Ganh nella ricerca di stupefacenti soluzioni.
Il debutto è stato un gioiello, The Time Traveller, definito «un punto di riferimento stravagante nel moderno mondo della gioielleria». Il viaggio nel tempo significa un gioiello che si trasforma, si monta e si smonta come un gioco, in un complicato sistema di incastri. Da lì, con il suo marchio, Ganh ha seguito la strada della gioielleria basata su pezzi one-off: pietre eccezionali e disegni squisiti, niente ripetizioni. Spesso i suoi gioielli si possono utilizzare in diversi modi, come la tiara che diventa bracciale o l’anello che si piega. Quasi giochi, ma di lusso.