I gioielli di André Marcha, fantasie nell’antica terra dei fenici con la collezione Drape ♦︎
Gioielliere, figlio di gioiellieri, con figli gioiellieri e, da parte di madre, nipote di gioiellieri famosi come i Boghossian. Le tradizioni di famiglia contano. Specialmente se si vive e lavora in quel Paese che un tempo era chiamato la Svizzera del MedioOriente: il Libano. Nonostante le difficoltà che ha attraversato l’antica terra dei fenici, Beirut è sempre stata la culla di tanti gioiellieri di valore, come André Marcha, ora aiutato dalla figlia Stephanie e dai figli Bruno e Jeff, che lavorano assieme a lui. Il loro regno si trova all’interno dell’Hotel Phoenicia, dove da quasi 20 anni si trova il negozio con i gioielli da standing ovation di André Marcha. Il suo debutto come gioielliere, però, è avvenuto ancora prima, nel 1969. Non pensate a uno stile orientaleggiante.
I gioielli della Maison libanese mostrano quella fantasia aperta che potrebbe essere scaturita dalla mente di un designer di Londra o Parigi. Come nel caso della collezione Drape, in cui oro e pavé di pietre preziose o di colore sono lavorati in modo tale da figurare una stoffa in movimento. Un drappo prezioso che non è solo una interpretazione originale di spille e anelli, ma anche una testimonianza della abilità orafa che si trova ancora nel Paese. Ora i gioielli di André Marcha si possono trovare da Los Angeles a Londra, e qualche volta anche nelle aste di Christie’s o Sotheby’s. Le tradizioni di famiglia contano anche per questo.