Può una collezione di gioielleria essere bella e giusta? Può. Quella di Gismondi 1754 è un’eccezione, che la rende ancora più condivisibile. Certo, i gioielli non sono dei manifesti di filosofia. Ma ci sono momenti in cui un gioiello può dire molto di più di quanto rappresenta la sua estetica. È il caso della collezione Pace della Maison genovese. Il nome, della collezione, in questo periodo storico, è una ventata di freschezza e anche di consapevolezza. C’è bisogno di gioielli e c’è necessità di pace. Massimo Gismondi, anima dell’azienda recente premiata al Couture, ha voluto dare un segno importante a chi li indossa identificando una collezione tutta dedicata all’energia della Pace. E la pace è universalmente rappresentata dall’arcobaleno di colori. Un aspetto che rende la collezione vivace e brillante, oltre che condivisibile sul piano etico.
L’amore non ha confini è vero ma può primeggiare solo con la Pace. Con i colori della bandiera più significativa al mondo, ho voluto contrastare questo momento difficile e rendere i colori delle pietre più conosciute come portavoce di un futuro colorato e per dare un segno di grande attenzione a un sentimento che in questo periodo ci coinvolge facendoci sentire tutti vicini e uniti indossando lo stesso messaggio.
Massimo Gismondi
La Maison spiega che gemme di zaffiro, rubino e acquamarina sono tenute in posizione una vicina all’altra e montate in oro bianco o rosa rispettando i canoni Gismondi 1754, con il metallo rimane quasi invisibile ed è impiegato solamente per tenere in posizione le pietre, senza emergere. Le pietre sono tutte di taglio smeraldo, di alta qualità, calibrate dalle aziende più accreditate al mondo. Il design dei gioielli è un classico: anelli, orecchini e bracciali realizzati in tanti colori diversi con zaffiri, rubini e acquamarina. Ogni gioiello si presenta monocolore e può essere abbinato a tutte le collezioni di Gismondi 1754.