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Elementi utilizzati nell’industria, monocoli e un po’ di fantasia: nascono così i bijoux di un’artigiana del Veneto, Monica Trevisi ♦
In un angolo del profondo Veneto, vicino a Treviso, Monica Trevisi, un’artigiana del gioiello ha unito tre fattori: l’acciaio, le pietre e il rock. Inteso come genere musicale. I suoi bijoux sono il frutto del matrimonio su un palco virtuale di trasparente cristallo di rocca, gemme e metalli martellati. Un po’ post-industrial, come il suo laboratorio: la Filanda Motta, ex industria ristrutturata della provincia trevigiana.
Frutto del suo lavoro è anche Monoclò, una collana che si distingue dalle altre soprattutto per un particolare: il pendente è una lente, utile magari a chi vuole ingrandire un’immagine o, why not?, un messaggio sullo smartphone. Insomma, un gioiello per vederci chiaro. Ma non c’è solo quello: i suoi gioielli sono realizzati anche con elementi utilizzati nell’industria come molle, rondelle, anelli, dadi, fibbie. Ovviamente questi oggetti sono reinterpretati per essere utilizzati come gioielli.