Spesso i bambini utilizzano piccoli grappoli di uva per simulare un gioiello e Barbara Heinrich è cresciuta accanto a un vigneto, a Heilbronn, vicino alla Foresta Nera. Forse quel gioco le ha ispirato la carriera di designer di gioielli. Il resto l’ha fatto la sua educazione, molto tedesca: ha seguito un apprendistato triennale con un maestro orafo a Waldorf, talmente rigoroso che agli apprendisti non era permesso parlare o ascoltare musica durante il giorno. Dopo ha proseguito con gli studi universitari all’Accademia di Pforzheim, la capitale della gioielleria in Germania.
Nel 1983, Barbara Heinrich ha ricevuto una borsa di studio del Rotary, che le ha consentito di studiare negli Stati Uniti, dove ha completato il suo Master in Belle Arti al Rochester Institute of Technology. Poi, finalmente, la designer si è dedicata a tempo pieno alla sua passione: ha fondato uno studio e si è trasferita a Pittsford, New York.
Lavora con un team di gioiellieri, con pezzi che utilizzano finiture multistrato, principalmente in oro 18 carati. L’oro è spazzolato e abbinato a pietre scelte con gusto. Ha ricevuto molti premi nazionali e internazionali, tra cui il Couture: Best of Gold del 2009, MJSA Vision Award 2011, il Fashion Award e Lustre Award dall’International Pearl Design Competition dalla Cultured Pearl Association of America.
Un esempio del lavoro di Barbara Heinrich è il pendente con un grande diamante nero taglio marquise incastonato tra foglie dorate e diamanti sparsi, con un laccio di pelle di squalo nero. Può anche essere indossato da solo o come una spilla. È stato presentato al Couture 2019.