Avete deciso di creare anelli con il classico diamante in cima e, per tenere ferma la pietra, avete optato per sei sottili rebbi? In questo modo, invece di utilizzare i tradizionali quattro rebbi, con sei avrete un metallo più sottile, che valorizza il diamante dell’anello. È il cosiddetto Tiffany Setting, marchio brevettato dalla Maison americana. E potete anche utilizzarlo, a patto di non chiamarlo Tiffany Setting, se non volete finire davanti a un tribunale. Eppure è successo, ed è un caso che si trascina ormai da otto anni. Ecco i fatti.

Nel 2013 Tiffany & Co. ha denunciato Costco Wholesale, una grande società di distribuzione, per violazione del marchio, contraffazione e pratiche commerciali sleali. Costco, infatti, vendeva anelli definiti come Tiffany setting, che però non erano stati prodotti dall’iconica Maison della Fifth Avenue. Si è aperto un contenzioso. Costco ha sostenuto che il termine montatura Tiffany è ormai diventato generico e si può utilizzarlo per descrivere un anello con sei rebbi sottili che reggono una singola pietra. Ma nel 2015 un giudice federale americano si è pronunciato a favore di Tiffany nel corso di una causa abbreviata e, quindi, con istruttoria sommaria.

Risultato: Costco è stata condannata a pagare a Tiffany 5,5 milioni di dollari per profitti illegali (3,7 milioni di dollari in profitti diretti e 1,8 milioni di dollari per ulteriori vantaggi derivanti dalle vendite di anelli) e 8,25 milioni di dollari in danni punitivi. Il giudice ha poi triplicato i 3,7 milioni, portandoli così a 11 milioni. In totale Costco avrebbe dovuto pagare a Tiffany 21 milioni di dollari. Ma la storia non è finita.

Nell’agosto 2020 la Corte d’Appello ha deliberato sul ricorso verso la sentenza di Costco. E ha ribaltato in parte il verdetto. Secondo i giudici, se una giuria avesse ascoltato il caso, avrebbe intuito che l’uso della parola Tiffany da parte di Costco non avrebbe potuto confondere i clienti o far loro pensare che gli anelli fossero della Maison. Insomma, descrivere un anello come un gioiello che utilizza un’impostazione Tiffany, sembra voler dire il tribunale, sarebbe come utilizzare la parola taxi (che, secondo alcuni, ha origine dal nome della nobile famiglia tedesca Thurn und Taxis, che ha nel 1490 aveva introdotto il servizio di noleggio). Ma la storia continua: ora una giuria dovrà decidere in merito all’aspetto economico della contesa. Nel frattempo, meglio evitare di descrivere gli anelli come Tiffany setting.