Gioielleria Lo Scarabeo d'Oro, a Milano
Gioielleria Lo Scarabeo d'Oro, a Milano

Perché i gioiellieri italiani sono in difficoltà




Una fotografia (non troppo esaltante) della filiera italiana della gioielleria: Federpreziosi Confcommercio, associazione che riunisce i rivenditori di gioielli, torna ad analizzare la situazione alla luce dell’emergenza coronavirus. Risultato: il 70% non vende gioielli online, aspetto che forse mitigherebbe le difficoltà a causa della chiusura dei punti vendita. E le mini dimensioni sono un punto debole.

La mini dimensione delle aziende
La mini dimensione delle aziende

Al di là delle difficoltà dovute alla epidemia, infatti, dal sondaggio emerge anche una notevole arretratezza del sistema italiano. Certo, ci sono molte aziende che producono gioielli di qualità, con tanta fantasia e buongusto. Ma il sistema di distribuzione resta ancorato a un’altra epoca.

Gioielleria Lo Scarabeo d'Oro, a Milano
Gioielleria Lo Scarabeo d’Oro, a Milano

Il sondaggio di Federpreziosi è aggiornato a giovedì 2 aprile. I risultati riguardano una prevalenza di imprese al dettaglio, risultate l’85% dei 500 intervistati. Per quanto riguarda la forma societaria dei 425 dettaglianti, il 47% è rappresentato da ditte individuali, circa il 27% da Srl anche uninominali, il 21% da Snc (cioè società in nome collettivo, in cui tutti i soci rispondono solidalmente, illimitatamente, personalmente e sussidiariamente per le obbligazioni sociali). Il 74,6% occupa da 1 a 3 addetti, il 20,6% da 4 a 8 addetti, e solo il 4,8% oltre i dieci addetti. Insomma, il mondo della gioielleria è popolato da nani, economicamente parlando. E questo è un dato che non è in relazione con l’emergenza sanitaria.

Le difficoltà per il coronavirus
Le difficoltà per il coronavirus

Veniamo ai problemi connessi al covid-19 e alle conseguenze del lockdown. La difficoltà maggiore delle aziende è quella di far fronte ai pagamenti nei confronti dei fornitori (75,6%) cui segue la mancanza di liquidità finanziaria (66,2%) e, in eguale misura (61,2%), la criticità rappresentata dal versamento di tasse e imposte.

Locali in affitto per la maggior parte
Locali in affitto per la maggior parte

Il 59% di coloro che hanno risposto al questionario sono in affitto nei locali in cui svolgono la propria attività. Di questi il 47,5% dichiara che ha pagato e pagherà regolarmente il canone, il 33% avrà difficoltà, mentre il 19,5% pensa di chiedere la rinegoziazione del contratto.

Poche vendite online
Poche vendite online

Un segnale a dire il vero poco confortante è quello che riguarda l’evoluzione del settore orafo nell’ambito del digital e che viene dal dato relativo alle vendite sul web: il 70% di coloro che hanno risposto al formulario dichiara di non effettuare vendite online, il 19,2% di svolgerla attraverso il proprio sito e il 10,8% su piattaforme di terzi. Di scarso rilievo, infine, la richiesta per le consegne a domicilio, che si attestano sul 20,4% e che, comunque, vengono effettuate in prevalenza telefonicamente (14,4%), via Whatsapp (14%) o via Facebook (11,6%).

Consegne a dominicilio
Consegne a dominicilio

Piattaforma per il contatto
Piattaforma per il contatto







Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

Mark Baldin, creazioni siberiane

Next Story

Il turchese della nonna per la regina

Latest from News