gioielleria

I pezzi unici di Lotus Arts de Vivre

I gioielli ispirati all’esuberante natura tailandese di Lotus Arts de Vivre.

La famiglia Bueren, di origine tedesca, si è trasferita a Bangkog nel 1962 fa e ha fondato Lotus Arts de Vivre. L’iniziativa di Helen von Bueren è stata poi proseguita dai figli Sri e Nicki. A differenza di quanto si potrebbe immaginare, l’obiettivo della Maison, non è stato quello di utilizzare l’abilità artigianale degli orafi tailandesi per creare gioielli di stile europeo a un costo minore. I gioielli di Lotus Arts de Vivre sono, invece, creazioni artistiche che preservano la cultura dell’antico Siam, la tradizione asiatica e si ispirano alle bellezze della natura.

Lotus Arts de Vivre, Wing earrings con ali di scarabeo, diamanti, tormalina
Lotus Arts de Vivre, Wing earrings con ali di scarabeo, diamanti, tormalina

Nata per hobby, la Maison di Helen von Bueren è cresciuta fino a diventare una storia di successo. Senza bisogno di fare pubblicità, Lotus Arts de Vivre ha raggiunto il successo principalmente attraverso il passaparola. Il brand si impegna anche a produrre le sue creazioni con il maggior numero possibile di materiali naturali, con l’obiettivo di trasferire sui gioielli la bellezza della natura. Per esempio, accanto a metalli e pietre preziose, qualche volta i gioielli utilizzano semi, artigli, noci, conchiglie di cocco, pelle di razza, uova di struzzo ed emu, ali di scarabeo, legni di ebano e verde acqua, conchiglie, bambù e rattan.

Collana con colletto del periodo Meiji dell'inizio del XX secolo presenta un design intricato ornato con quattro forcine per capelli laccate giapponesi, diamanti baguette e tsavoriti verdi, incastonati su piastre di argento sterling rodiato nero
Collana con colletto del periodo Meiji dell’inizio del XX secolo presenta un design intricato ornato con quattro forcine per capelli laccate giapponesi, diamanti baguette e tsavoriti verdi, incastonati su piastre di argento sterling rodiato nero

Lotus Arts de Vivre è anche orgogliosa di aver resistito alla tentazione di entrare nella produzione di massa: rimane, invece, un produttore di gioielli prevalentemente one-of-a-kind. Ma, oltre ai gioielli, ha esteso la produzione anche a decorazioni per la casa, posate, accessori da viaggio, occhiali da sole, mobili nuovi e antichi, scarpe, cinture, tappeti prodotti in Kashmir.

Orecchini con diamanti, tormalina rosa, scarabeo
Orecchini con diamanti, tormalina rosa, scarabeo
Orecchini con perle barocche, diamanti, rubini
Orecchini con perle barocche, diamanti, rubini
Orecchini con smeraldi e diamanti en tremblant
Orecchini con smeraldi e diamanti en tremblant
Orecchini con torace di scarabeo, oro, diamanti, argento
Orecchini con torace di scarabeo, oro, diamanti, argento
Orecchini di conchiglia intagliati in oro rosa 9 carati
Orecchini di conchiglia intagliati in oro rosa 9 carati

Gli animali sull’Arca di Goshwara

Goshwara, Maison di alta gioielleria con base a New York, specializzata in collezioni a base di gemme colorate, lancia la collezione Ark, che comprende una serie di gioielli ispirati alle meraviglie della natura. E, in particolare, con gioielli che interpretano il regno animale, catturandone l’essenza in una gamma di zaffiri, rubini, diamanti e tsavoriti. Caratterizzato da una selezione curata di collane con spille/ciondoli ispirati agli animali meticolosamente realizzate, ogni pezzo mette in mostra l’eccezionale abilità artistica di Sweta Jain, la designer che nel 2005 ha lanciato Goshwara. Un’ispirazione che la creatrice ha alimentato con i suoi viaggi in Africa alla ricerca di gemme. I gioielli esaltano gli animali che popolano il pianeta, nuotano nei mari e si librano nei cieli.

Pendente aquila
Pendente aquila. Multi Sapphire & Blue Sapphire Cab Eagle Brooch/Pendant in 18K Yellow Gold

Volevo concentrarmi sulla bellezza e sulla diversità degli animali, sensibilizzando al tempo stesso sul benessere degli animali e promuovendo la gentilezza nei loro confronti. Oggi più che mai è importante proteggere il nostro ambiente. E la capacitò di essere umani nei confronti degli animali è correlato a questo. Inoltre, salvare alcune specie darà alle generazioni future la possibilità di godere della bellezza di questi animali come abbiamo avuto l’opportunità di fare noi. A tal fine, una parte del ricavato della vendita dei pezzi della collezione Ark sarà devoluto a enti di beneficenza legati agli animali e all’ambiente.
Sweta Jain, fondatrice di Goshwara

Pendente coccodrillo
Pendente coccodrillo

Per esempio, la spilla-pendente a forma di ghepardo della collezione Ark interpreta la velocità e la grazia del felino, mentre l’elefante ricorda la saggezza del grande pachiderma. Ma la collezione comprende anche un gioiello dedicato ad animali domestici, come il cane. Inoltre, Ark comprende spille-pendenti con tartaruga, pesce e, per gli animali con le ali, ci sono libellula, gufo, aquila.

Pendente libellula indossato
Pendente libellula. Multi Sapphire, Ruby & Amethyst Cabochon Brooch/Pendant with Diamonds in 18K Yellow Gold
Pendente ghepardo
Pendente ghepardo. Multi Sapphire & Onyx Cheetah Brooch/Pendant in 18K Yellow Gold
Pendente elefante indossato
Pendente elefante. Multi Sapphire Elephant Brooch/Pendant with Diamonds in 18K Yellow Gold. Approx. Stone Wt: (Multi Sapphire) 3.23 Cts, (Diamonds) 0.15 Cts. (White Agate tusks)
Pendente tucano indossato
Pendente tucano. Multi Sapphire Elephant Brooch/Pendant with Diamonds in 18K Yellow Gold. Approx. Stone Wt: (Multi Sapphire) 3.23 Cts, (Diamonds) 0.15 Cts. (White Agate tusks)

Nuovo sito web per Federorafi

Nuovo sito, nuova grafica e nuovo claim per il sito web di Federorafi, Federazione Nazionale Orafi Argentieri Gioiellieri Fabbricanti, associazione guidata da Claudia Piaserico e che fa parte della galassia Confindustria: raggruppa oltre 500 aziende, con più di 6 mila addetti concentrati nei distretti industriali di Vicenza, Arezzo, Valenza, Milano, Napoli e Torre del Greco. Il sito è stata progettato e ideato da Meneghini & Associati Inventia, agenzia di comunicazione integrata, che ha anche coniato il claim: Industrie di valore. L’intento è quello di sottolineare il processo di produzione, strutturato, organizzato, e con un forte orientamento all’innovazione delle imprese orafe che ne fanno parte. E il valore risiede nelle materie prime utilizzate, ma anche nell’abilità di lavorazione di metalli e pietre preziose.

Il nuovo sito di Federorafi
Il nuovo sito di Federorafi

L’esperienza di navigazione del sito è funzionale alle sfide che il settore orafo dovrà affrontare nei prossimi anni, dall’innovazione e all’internazionalizzazione. Senza dimenticare la necessità di reclutare giovani in un settore che soffre ingiustamente di scarso appeal per chi si affaccia al mondo del lavoro. Una sezione del sito è riservata agli associati per favorire l’incontro con nuovi partner, anche al fine di aprire un tavolo permanente di confronto tra brand e aziende manifatturiere. In evidenza le nuove progettualità sulle quali il Consiglio di Federorafi intende concentrare il proprio impegno: dalla sostenibilità, con la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti, al rispetto della legalità a contrasto delle azioni che possono colpire il tessuto imprenditoriale. Il settore orafo viene interpretato come una delle massime espressioni del Made in Italy proprio perché in grado di trasferire la propria creatività alla lavorazione del metallo prezioso.

 

L’industria del gioiello continua la corsa

Misurare il battito cardiaco dell’industria del gioiello in Italia. È l’obiettivo della periodica indagine del Club degli Orafi Italia, realizzata da Intesa Sanpaolo, la maggiore banca italiana. E la quarta edizione dell’inchiesta, presentata nell’ambito di Vicenzaoro, ha scattato una fotografia in tonalità rosa, colore dell’ottimismo oltre che del mondo femminile. In sintesi, gli operatori consultati nel sondaggio per il 39% prevede un incremento del fatturato nel 2023, più o meno come a fine 2022. Attese positive anche per gli investimenti, previsti in crescita da un operatore su tre, con punte del 42% per le imprese di dimensioni maggiori. A conferma, il settore dell’oreficeria nei primi sei mesi dell’anno è cresciuto in termini di fatturato (+10,2%), meglio del sistema moda e della media del manifatturiero italiano. E nei primi cinque mesi del 2023 le esportazioni di gioielli in oro hanno superato i 4 miliardi di euro, in crescita del 9% in valore e del 2% in quantità.

L’edizione di giugno dell’indagine sul sentiment degli imprenditori del settore orafo conferma ancora una volta le previsioni positive, in particolar modo per le aziende medio-grandi e per il mercato estero. Nonostante l’incertezza, un’impresa su tre ha deciso di aumentare gli investimenti: le imprese di minori dimensioni mirano con questo a rispondere al contesto competitivo in continua evoluzione. Per le aziende medio-grandi, l’inclinazione agli investimenti è principalmente legata all’evoluzione dei mercati internazionali e all’aggiornamento tecnologico e dei macchinari. In considerazione del dinamismo del comparto italiano in questa particolare fase storica, con il questionario abbiamo voluto indagare le caratteristiche distintive del Made in Italy considerate più importanti dagli imprenditori, e il mix che ne emerge è di estremo interesse, come anche la lettura incrociata con l’elenco delle criticità segnalate. Questo doppio livello di lettura fa emergere con forza un tema cruciale: la sfida della mancanza di manodopera qualificata rappresenta una questione critica che impatta direttamente sul concetto stesso di Made in Italy. Si conferma essenziale affrontare questo problema in modo strategico e collaborativo, favorendo l’adeguata formazione e lo sviluppo delle competenze, al fine di preservare l’identità e il valore dell’eccellenza italiana nel panorama internazionale.
Giorgio Villa, Presidente del Club degli Orafi Italia

Giorgio Villa, presidente del Club degli Orafi Italia e Stefania Trenti, Responsabile Industry Research, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo sul palco di Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com
Giorgio Villa, presidente del Club degli Orafi Italia e Stefania Trenti, Responsabile Industry Research, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo sul palco di Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com

Il Made in Italy del gioiello, insomma, gode di buona salute. Un successo che, secondo le imprese interpellate, deriva dalla qualità del prodotto (74%), dall’artigianalità della produzione (66%) e dalla professionalità della manodopera, che rappresenta un fattore chiave per più della metà di chi ha risposto (51%). Ma proprio questo è anche il punto debole: scarseggia la manodopera qualificata. Il reperimento della manodopera è percepito come ostacolo dal 75% delle imprese medio-grandi.
Lavorazione di gioielleria nell'atelier Crieri
Lavorazione di gioielleria nell’atelier Crieri

Dopo i brillanti risultati del 2022 con crescite del fatturato e delle esportazioni nell’ordine del 20% e pur in un contesto di rallentamento dell’economia, il settore orafo italiano continua a mostrare nel 2023 un andamento positivo con una crescita del fatturato nei primi sei mesi del 10%, meglio di quanto registrato dal sistema moda (+7,2%) e dal manifatturiero nel suo complesso (+3,0%); anche in termini di produzione il settore mostra una tenuta con un valore in linea al primo semestre 2022. L’elevata competitività sui mercati esteri si conferma l’elemento trainante del settore: nel periodo gennaio-maggio del 2023 le esportazioni di gioielli in oro hanno abbondantemente superato i 4 miliardi di euro, in crescita dell’8,6% in valore e del +1,6% in quantità. In questo particolare contesto competitivo, il posizionamento del settore, maggiormente orientato sul segmento dell’alta gamma, si è confermato un punto di forza in grado di cogliere la domanda di beni di lusso che risulta meno colpita dagli effetti delle tensioni inflattive con prospettive che restano positive. L’incertezza nello scenario rimane elevata, ma questo settore ha dato prova di una buona capacità di risposta alle tensioni esterne grazie a un tessuto produttivo che nel tempo ha saputo trasformarsi guadagnando competitività: per affrontare le sfide del prossimo futuro sarà importante continuare a investire con interventi volti a supportare la sostenibilità in tutte le sue declinazioni (economica, ambientale e sociale).
Stefania Trenti, Responsabile Industry Research, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

Lavorazione di gioielleria nell'atelier Roberto Coin
Lavorazione di gioielleria nell’atelier Roberto Coin

Toolkit per la sostenibilità da RJC

Il Responsible Jewellery Council offre il primo toolkit Esg (Environmental, social, and corporate governance) ai membri dell’associazione. Il Responsible Jewellery Council è un’organizzazione no-profit, che stabilisce standard e certifica, con circa 1700 aziende associate che lavorano nella filiera della gioielleria, dall’estrazione delle gemme alla vendita al dettaglio. Obiettivo del toolkit è allargare a tutti gli aderenti l’impegno a rispettare gli standard Esg, fornendo tutte le informazioni necessarie per un approvvigionamento sostenibile, la mappatura del Cop, cioè delle Conference of Parties, la riunione annuale dei Paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici, e degli SDGs, Sustainable Development Goals, cioè gli obiettivi di sviluppo sostenibile. SI tratta di una raccolta di 17 obiettivi interconnessi progettati per essere un progetto condiviso per la pace e la prosperità per le persone e il pianeta.

Esg toolkit
Esg toolkit

Il toolkit analizza lo scopo e l’ambito di tutti i report ESG nel tentativo di dotare i membri RJC delle conoscenze necessarie per prendere una decisione informata in base alle singole esigenze aziendali. Il Responsible Jewellery Council ricora anche che secondo uno studio McKinsey entro il 2025 il 20-30% delle vendite globali di alta gioielleria sarà influenzato da considerazioni di sostenibilità, dall’impatto ambientale alle pratiche di approvvigionamento etico. Ciò equivale a un business di 110 miliardi di dollari, che rappresenta un aumento da tre a quattro volte gli acquisti influenzati dalla sostenibilità dal 2019.
Estrazione di un rubino in Groenlandia
Estrazione di un rubino in Groenlandia

Oggi siamo con la sostenibilità dove eravamo con la trasformazione digitale 20 anni fa. Quelli che l’hanno abbracciata subita hanno acquisito anche clienti nuovi e più giovani, quelli che l’hanno liquidata sono rimasti indietro. Sostenibilità è il più grande problema che l’orologeria e la gioielleria devono affrontare oggi, e voglio aiutare tutti a capire che cosa possono fare per far parte di questo movimento.
Melanie Grant, direttrice esecutiva, Responsible Jewellery Council

Melanie Grant
Melanie Grant

Nuova apertura e ricambio generazionale per la Gioielleria Colombo

Assieme all’apertura della nuova Boutique Gioielleria Colombo nel cuore di Monza, l’azienda lombarda si rinnova nella gestione. La società di distribuzione con sede a Casatenovo (Lecco), che distribuisce marchi come Rolex, Pomellato, Leo Pizzo, Chanel, Mikimoto e molti altri, accanto a Dario Colombo vede ora anche l’attività delle figlie Caterina e Benedetta Colombo. La Gioielleria Colombo è stata fondata nel 1948 e con Dario Colombo è diventata nel tempo un punto di riferimento nel territorio. L’apertura della nuova Boutique nel cuore della città di Monza è prevista durante le settimane estive, mentre Caterina e Benedetta Colombo testimoniano il ricambio generazionale, ma seguendo il sentiero già tracciato. Caterina, classe 1996, lavora come direttrice commerciale, mentre Benedetta è la responsabile del marketing.

La location della nuova boutique a Monza
La location della nuova boutique a Monza

Summit alla Harvard University sulla gioielleria sostenibile

Gioielleria e ambiente, società, sostenibilità si ritrovano ad Harvard. Ormai anche il mondo del lusso ha attenzione per i temi di equità e solidarietà. Una risposta è la prima collaborazione tra The Responsible Jewellery Council (RJC), The Mineralogical and Geological Museum della Harvard University (MGMH) e il Gemological Institute of America (Gia). La collaborazione si riflette in un evento in programma il 23 giugno all’Università di Harvard, a Cambridge, Massachusetts. Tre leader si riuniscono per esplorare le sfide, le opportunità e il futuro della pratica responsabile allo State of the Art Jewelry Summit.

Metamorphosis, spilla by Wallace Chan. Courtesy of the artist
Metamorphosis, spilla by Wallace Chan. Courtesy of the artist

Il cambiamento climatico e le sue implicazioni sulla catena di approvvigionamento, il business della tecnologia e l’evoluzione delle aspettative dei consumatori: questa giornata unica di tavole rotonde e presentazioni di esperti globali, accademici e artisti condivideranno preziose informazioni sul valore e sul desiderio che alimentano i gioielli responsabili. Anche i diritti umani, il rischio e il conflitto sono presenti e la giornata si concluderà con i rappresentanti del progetto Young Diamantaires che discuteranno del futuro del settore attraverso gli occhi di coloro che lo erediteranno.
Expertise al laboratorio Gia di Bangkog
Expertise al laboratorio Gia di Bangkog

Tre donne ospiteranno il summit: Melanie Grant, Direttrice Esecutiva RJC, Susan Jacques, Presidente e Ceo Gia, e Raquel Alonso-Perez Ph.D, Curatrix, MGMH presso l’Università di Harvard. La line-up dei relatori comprende l’artista-gioielliere e inventore Wallace Chan, il presidente e amministratore delegato di Lucara Diamond, Eira Thomas, il professore di scienze ambientali e ingegneria ad Harvard, Dan Schrag, che terrà il discorso di apertura.
Miniera di Chivor, in Colombia
Miniera di Chivor, in Colombia

RJC lancerà il suo primo toolkit Esg (acronimo di Environmental, Social and Governance) al summit, che sarà disponibile gratuitamente per tutti i partecipanti. È un progetto per l’applicazione di concetti come ambiente, sociale e governance alle aziende di gioielleria a livello globale. Il summit riunirà tutti i settori dell’industria delle gemme e della gioielleria per plasmare un approccio collettivo e la comprensione della gioielleria responsabile. Ci sarà la possibilità di fare rete, fare brainstorming, ascoltare e imparare dai leader attuali e futuri in uno dei centri di apprendimento più importanti al mondo, l’Università di Harvard.
Analisi al laboratorio Gia di Bangkok
Analisi al laboratorio Gia di Bangkok

Sono entusiasta che l’MGMH dell’Università di Harvard stia ospitando il suo primo Summit sulla gioielleria responsabile in collaborazione con RJC e Gia. La nostra missione è unire arte, scienza e industria in modo da poter affrontare insieme il futuro. La crescita deve essere più che economica.
Raquel Alonso-Perez, curatrice del Museo mineralogico e geologico, Università di Harvard

Collana di by Charlotte Ehinger-Schwarz, 1876. Courtesy of the Tanzanite Foundation
Collana di by Charlotte Ehinger-Schwarz, 1876. Courtesy of the Tanzanite Foundation

La natura vista con gli occhi di Nicholas Varney

I gioielli di grande design di Nicholas Varney, uno dei gioiellieri top del momento ♦

Tra i designer che in questi anni hanno raggiunto quotazioni al top c’è Nicholas Varney. Nascere in un ambiente ricco, anche dal punto di vista estetico, ha significato qualcosa nella sua formazione. Il padre di Nicholas, infatti, è proprietario di Dorothy Draper, che è un’azienda di interior designer di New York considerata molto anti-minimalista. Lui, però, ha deciso di staccarsi dalla famiglia e di vivere a Palm Beach. Ma il gusto per la ricchezza degli elementi che compongono il tutto, è rimasta. Se non si occupa di ambienti, di lussuose case dei ricchi americani, si dedica ai ricchi che amano gioielli compositi, con la scelta di inconsuete pietre preziose e semi preziose.

Set di orecchini e spilla a forma di nespola in oro e diamanti fancy
Set di orecchini e spilla a forma di nespola in oro e diamanti fancy

Forme organiche, come pesci e piante, ma anche forme astratte e geometriche caratterizzano i suoi gioielli.

Per intenderci: i suoi gioielli possono costare diverse decine di migliaia di dollari. Sono, insomma, destinati a un  pubblico di intenditori, che ama i colori, gli accostamenti e le metafore. Per esempio, uno dei soggetti preferiti di Nicholas Varney è il mare, ma anche le acque del fiume Mississippi, il Colorado. Circondato per anni da tappezzerie floreali e arredi lussuosi, ha anche quel gusto tipicamente americano di mischiare un po’ gli stili. Eclettismo? Dipende dai punti di vista. Ecco alcuni esempi del suo lavoro.

Orecchini in oro giallo e cacholong
Orecchini in oro giallo e cacholong
Anello in oro giallo e acquamarina
Anello in oro giallo e acquamarina
Anello in legno, oro e acquamarina
Anello in legno, oro e acquamarina
Anello con smeraldo e diamanti
Anello con smeraldo e diamanti
Anelli con perle naturali di colore diverso
Anelli con perle naturali di colore diverso
Orecchini con perle e diamanti
Orecchini con perle e diamanti







Oroarezzo rinnova gli spazi

Nuovo layout espositivo per Oroarezzo, la fiera organizzata da Italian Exhibition Group dedicata alle imprese del settore orafo, argentiero e della gioielleria Made in Italy (Arezzo Fiere e Congressi dal 13 al 16 maggio). Ieg ha ripensato il percorso espositivo, che sarà centrato su percorsi che hanno l’obiettivo di offrire una migliore organizzazione delle community merceologiche e migliorare l’esperienza dei visitatori-buyer.

Visitatori a Oroarezzo
Visitatori a Oroarezzo

Per questa edizione gli espositori risultano in crescita del 15% rispetto al 2022. La manifattura orafa, argentiera e gioielliera, insieme ai semilavorati e ai componenti, rappresenta il 65% dell’offerta, al 90% Made in Italy, con una selezione rappresentativa anche del meglio dei distretti produttivi esteri. Tra i brand del gioiello presenti, si segnalano Moraglione, F.A. Gioielli e Stefano&C del distretto orafo di Valenza. Non mancano aziende di macchinari e tecnologia per il settore orafo, pietre preziose e semipreziose, servizi di packaging e visual merchandising, oltre alla consueta area dedicata al cash&carry per i retailer.

Oroarezzo 2019
Oroarezzo 2019

L’industria del gioiello vuole assumere giovani. Ecco perché non li trova




Volete lavorare nel mondo dei gioielli? Avanti, c’è posto. Specialmente per giovani che hanno voglia di imparare l’antica arte della lavorazione dell’oro, dell’incastonatura di gemme, della progettazione. L’invito arriva dalle associazioni italiane del settore: le aziende cercano nuove risorse professionali.
Secondo Confindustria Federorafi, Italian Exhibition Group (società che organizza Vicenzaoro), che hanno coinvolto il sito Skuola.net, le cifre sono inequivocabili: l’export italiano a novembre 2022 ha sfiorato i 9 miliardi di euro (8,98 milioni di euro) con un incremento del 22,1% sull’identico periodo del 2021 e del 40,6% sul 2019, pre-covid. Il dato, fanno notare le imprese, è di grande rilevanza per un settore che esporta l’89,5% del proprio fatturato.

Marco Carniello, Global Exhibition Director Jewellery & Fashion di Italian Exhibition Group
Marco Carniello, Global Exhibition Director Jewellery & Fashion di Italian Exhibition Group

E anche le previsioni sono brillanti (l’aggettivo giusto): le previsioni sul fatturato del settore per il 2022 indicano un record assoluto di 10,9 miliardi di euro, nonostante un rallentamento negli ultimi mesi. L’export di gioielli italiani si indirizza soprattuto negli Usa (+13,9%), Svizzera (+20,9%) e Emirati (+20,9%), mentre le restrizioni covid hanno frenato solo, ma di poco, Hong Kong (-0,5%). Le indagini congiunturali su un campione di aziende indicano anche un sentiment positivo per il primo semestre 2023, sia per il fatturato sia per occupati: il 36% delle aziende intervistate ritengono che assumeranno altri dipendenti. Il mondo italiano della gioielleria coinvolge 30.619 persone (58% donne).
Studenti nel laboratorio di oreficeria Design del gioiello contemporaneo, a Venezia
Studenti nel laboratorio di oreficeria Design del gioiello contemporaneo, a Venezia

Insomma, grande soddisfazione. Ma fino a un certo punto, perché le oltre 7.100 imprese italiane del settore non trovano personale specializzato. Peggio ancora, oltre la metà degli occupati tra meno di dieci anni sarà in età pensionabile e solo il 13% degli occupati ha un’età inferiore ai 30 anni. La fiorente attività orafa è poco percepita dai giovani, non ha appeal. Eppure le scuole specializzate non mancano: sono quasi 40 gli istituti che fanno formazione, ma il numero di studenti diplomati è ancora insufficiente rispetto alla richiesta delle aziende, che cercano complessivamente circa 3.000 persone da assumere.

Il nostro sistema scolastico esprime un decimo di diplomati tecnici rispetto alla Germania. Occorre uno sforzo formativo ed informativo dei dirigenti scolastici, dei docenti e degli orientatori, a partire dalla scuola secondaria, per acquisire tutti gli elementi e tutte le informazioni utili da trasferire agli studenti valorizzando le tante opportunità in termini professionali e di retribuzione che anche il settore del prezioso può offrire. Parallelamente il sistema delle imprese deve essere più aperto e comunicare meglio.
Claudia Piaserico, Presidente Confindustria Federorafi

Claudia Piaserico, presidente di Federorafi
Claudia Piaserico, presidente di Federorafi

Ecco, appunto. Perché se il mondo della gioielleria attrae poco è anche perché comunica spesso un’immagine polverosa. Vecchia. Obsoleta. Non tutte le aziende, per carità. I grandi brand, le imprese che si confrontano sui mercati esteri con il prodotto finito, non con i semilavorati, hanno un modo diverso di affrontare il mondo del lavoro. Ma delle 7.100 imprese citate, quelle di livello internazionale non sono più di un centinaio, forse molto molto meno. Basta guardare la galleria degli orrori dei siti web aziendali, datati, vecchi, non aggiornati. Chi vende un prodotto raffinato può permettersi di offrire come biglietto da visita un sito web fermo da anni? Che non spiega, non si presenta, non offre nessuno spunto di interesse per un giovane? E parliamo anche di aziende che producono alta gioielleria. Ma chi ha voglia di andare a lavorare in un’azienda che non ha nessun interesse di informare sulla propria attività? Per non parlare delle tante micro aziende che non hanno il sito non lo hanno neppure.

Gioielli Zancan, laboratorio
Gioielli Zancan, laboratorio

Vogliamo parlare, inoltre, di che cosa offrono queste aziende a un giovane? E non solo dal punto di vista retributivo. Se lavorare in un’industria orafa significa affrontare un compito ripetitivo, poco stimolante, allora la scelta dipende solo dallo stipendio. Un giovane andrà dove guadagna di più. Punto. Quante aziende orafe si presentano anche con prospettive di crescita professionale, creatività, con un ambiente stimolante?
Lavorazione artigianale nel laboratorio di Luigi Sala Gioielli
Lavorazione artigianale nel laboratorio di Luigi Sala Gioielli

In ogni caso, le industrie orafe sono alla ricerca di giovani da assumere. Federorafi per questo ha realizzato per la prima volta una mappatura delle scuole e istituti con percorsi orafi. Non solo, l’associazione ha anche definito i profili professionali più ricercati come orefice, incassatore, incisore, gemmologo, pulitore, esperto in stampa 3D, esperto in macchine a controllo numerico, designer, digital media specialist e organizzato la prima giornata di Orientamento durante Vicenzaoro e attiverà anche una piattaforma per favorire il matching tra domanda e offerta. Inoltre, Federorafi, in collaborazione con Vicenzaoro, ha avviato la partnership con Skuola.net per aprire un canale con gli studenti. Ottima iniziativa. Ma, modestissimo consiglio: contemporaneamente Federorafi potrebbe fare un po’ di formazione anche ai propri associati.
Laboratorio orafo Cazzaniga Nobili
Laboratorio orafo Cazzaniga Nobili







Un master a Venezia sull’arte dei gioielli




Imparare l’arte dei gioielli in una città che è un’opera d’arte: Venezia. Nella città più straordinaria del mondo l’oreficeria è una tradizione che risale alla sua fondazione. Le botteghe orafe lagunari sono legate all’arte del vetro, alla foglia d’oro, alla carta. Da questa tradizione nasce a Venezia l’idea di un Master Design del Gioiello Contemporaneo, che vuole approfondire la conoscenza attraverso tutta la filiera: dalla formazione storico-teorica di manifatture, tecniche e materiali alla progettazione, dalla produzione in laboratorio alle strategie di mercato, come l’individuazione dei trend e la comunicazione visiva del prodotto finito.

Locandina del Master sul design del gioiello a Venezia
Poster del Master sul design del gioiello

Il Master offre il contributo dei massimi esperti italiani del settore, in grado di fornire quella necessaria preparazione di base progettuale, di laboratorio e di marketing. Gli argomenti in programma sono Gioiello di Design, Gioiello D’Artista, Gioiello di Ricerca, Gioielleria e Oreficeria, Bigiotteria, Gioiello per il Sistema Moda, Gioiello di Scena. Al Master di Primo Livello potrà accedere, senza alcun limite di età, chiunque abbia conseguito un diploma di Laurea con il vecchio ordinamento o, viceversa, un Diploma di Laurea di primo livello con il nuovo ordinamento.
Interno del laboratorio di oreficeria
Laboratorio di oreficeria

Nella graduatoria di selezione sarà data precedenza agli studenti laureati nel settore del Gioiello e negli ambiti dell’Arte (pittura, scultura, architettura, grafica), del Restauro, del Design, della Moda e del Teatro (costume e scenografia). Il Master inizierà a novembre 2023 e prevede 1.500 ore di lezioni (795 delle quali in presenza), in cui acquisire ampie competenze storico e teoriche sulle manifatture, tecniche, materiali, progettazione, produzione in laboratorio. Ma anche strategie di mercato come l’individuazione dei trend e la comunicazione visiva del prodotto finito.
Esterno dell'Accademia di Belle Arti a Venezia alle Zattere
Esterno dell’Accademia di Belle Arti a Venezia

Tutto questo creando specifici percorsi che mostrano tutte le tipologie, le caratteristiche e gli sbocchi professionali dell’intero settore. Il master terminerà a maggio 2024, quando partiranno gli stage di 275 ore in azienda e la preparazione finale della tesi. Il Master è a numero chiuso, con un massimo di 20 partecipanti e la selezione è prevista per valutare i candidati: a parità di curriculum avranno precedenza gli studenti provenienti dai corsi dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il “Master Design del Gioiello Contemporaneo verrà attivato con un minimo di 15 partecipanti a un costo singolo di 3.500 euro.

Una delle aule dell'Accademia di Belle Arti
Aula interna dell’Accademia di Belle Arti
Il cortile interno dell'Accademia di Belle Arti a Venezia
Chiostro interno all’Accademia







Le gioiellerie battono ancora lo shopping online




Acquistare gioielli online non è più un’eccezione. Eppure l’acquisto in un negozio tradizionale è ancora la scelta preferita dalla grande maggioranza delle persone, perlomeno in molti Paesi, tra cui l’Italia. Una fotografia di trend e abitudini di chi acquista gioielli arriva da un’indagine dell’Osservatorio Federpreziosi (associazione di imprese della distribuzione) su un campione rappresentativo dei consumatori italiani con 700 interviste a persone di età superiore ai 24 anni.

Gioielleria durante il periodo natalizio
Gioielleria durante il periodo natalizio

Anche se in Italia lo shopping online di gioielli non è molto diffuso, diminuiscono i negozi che vendono preziosi. Le aziende del commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioiellerie e argenteria sono 13.296, ma dal 2013 al 2021 hanno chiuso circa 4 mila gioiellerie. Le vendite di tutte queste imprese sono stimate in quasi 5 miliardi di euro, di cui oltre il 40% sono concentrate nelle regioni del Nord Ovest. Il fatturato è in crescita rispetto al 2020 ma non ha ancora raggiunto i livelli pre-pandemia. Lavorano nelle gioiellerie in Italia 33.890 persone. Le grandi imprese sono lo 0,1% delle gioiellerie italiane e fatturano il 21,3% del totale.
La gioielleria Rocca in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano
La gioielleria Rocca in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano

Le abitudini
In Italia, e non solo, in occasione di ricorrenze e anniversari la scelta cade spesso sull’acquisto di gioielli e preziosi. I motivi principali di acquisto di un gioiello sono costituiti dalla consapevolezza del desiderio di un prezioso da parte della persona alla quale si intende regalarlo (53,8%) e dal piacere di indossare gioielli (42,9%). Interessante il dato secondo cui il 94,7% di chi non ha evitato di acquistare un gioiello lo ha fatto principalmente per l’eccessivo costo dei preziosi (50,4%), ma anche perché ritiene il gioiello un prodotto personale e quindi difficile da regalare (20,4%). Gli acquisti di preziosi e gioielli sono concentrati per uomini tra i 45 ed i 54 anni, residenti spesso nelle grandi città. Il 13,4% degli intervistati ha acquistato un gioiello per sé.
Una collana di alta gioielleria di de Grisogono
Collana di alta gioielleria

Poco online
Il 91,8% dei consumatori italiani acquista in un negozio fisico e solo l’8,2% online. Il 60,5% di chi ha acquistato un gioiello aveva un’idea precisa prima di recarsi in negozio, mentre quasi il 40% sapeva che desiderava acquistare un gioiello, ma non aveva un’idea precisa su che cosa comprare e si è fatto consigliare dal gioielliere. L’esperienza del gioielliere è servita per il 45% dei gioielli venduti, in compenso nel 55% circa dei casi hanno avuto un ruolo il consiglio di amici e conoscenti, la pubblicità del prodotto su giornali e Tv e la comunicazione sul web. I contenuti sponsorizzati sul web (66,4%) sono tra i motivi che hanno determinato la scelta del gioiello.
Gioielleria a Milano
Gioielleria a Milano







Le nuove frontiere della stampa per gioielli presentate da 3DZ




La stampa digitale di gioielli era fantascienza 20 anni fa, era un esperimento con risultati discutibili dieci anni fa, è una realtà oggi. Le tecnologie per realizzare veri gioielli capaci di stare alla pari con quelli ottenuti con la tecnica tradizionale sono diverse. Una di queste è quella presentata a TGold, fiera abbinata a Vicenzaoro da 3DZ, azienda di Castelfranco Veneto (Treviso) fondata nel 2010 e specializzata nella consulenza sull’adozione della stampa 3D nelle imprese e nella vendita di brand mondiali di stampanti e scanner 3D. A Vicenzaoro 3DZ ha presentato stampanti capaci di quelli che sono definiti miracoli tecnici. Si tratta della 2500Wax, la Figure 4 Jewelry e la Demi 430, novità per la post lavorazione dei pezzi stampati in 3D.

Mostriamo agli artigiani e all’industria orafa i migliori prodigi della tecnica.
Gianfranco Caufin, area manager di 3DZ

Gianfranco Caufin, area manager di 3DZ
Gianfranco Caufin, area manager di 3DZ

La novità riguarda la post lavorazione. È un nuovo sistema automatizzato per la rimozione dei supporti in cera dei pezzi stampati in 3D: Demi 430, macchina dell’azienda Post Process. La macchina permette un nuovo metodo di pulizia dei modelli in cera, più sicuro, più veloce, con ridotto intervento manuale e risultati di qualità. Le tecnologie di stampa 3D presentate dall’azienda per la realizzazione di gioielli e accessori comprendono MJP 2500 Wax e Figure4 Jewelry di 3D Systems, leader mondiale nella produzione di stampanti 3D per il settore orafo. E poi i materiali di stampa 3D per la gioielleria, cere e resine, in particolare Visijet Wax Red Jewel, cera al 100% fondibile, elastica e resistente per ogni tipo di design, comprese filigrane e spessori sottilissimi. Il nuovo materiale è stato creato per la stampante 3D a cera MJP 2500 Wax, compatta, veloce, ad alta risoluzione e rendimento. Figure 4 Jewelry invece è la stampante 3D ultraveloce a resina per modelli di fusione diretta e modelli master per stampi in gomma; i supporti Micropoint sono di facile rimozione, per una finitura superficiale liscia e una post-lavorazione ridotta.

Stampa a cera
Stampa a cera

Collana Reflection della collezione Atlas in oro 18 carati e argento ossidato
Collana Reflection della collezione Atlas in oro 18 carati e argento ossidato, gioiello stampato in 3D







L’eredità di Reza




A cinque anni dalla scomparsa di Alexandre Reza, la grande Maison di gioielleria parigina continua sulla strada tracciata dal suo fondatore. Le attività dell’azienda, in effetti, erano state trasferite al figlio Olivier già nel 2008. Ma vale la pena di ricordare questo grande gioielliere, che ha avuto una vita avventurosa ed eccitante. Ed è diventato un mito nella storia della gioielleria. Basta ricordare che nel 1997, quando la principessa Diana è rimasta uccisa in un incidente stradale a Parigi, indossava un anello solitario di Reza, che aveva ricevuto poche ore prima dal fidanzato Dodi al-Fayed.

Bracciale in oro bianco con sette spinelli per 10,94 carati e 110 brillanti per 12,15 carati
Bracciale in oro bianco con sette spinelli per 10,94 carati e 110 brillanti per 12,15 carati

Alexandre Reza, morto nel 2016 all’età di 93 anni, era nato nel 1922 a Mosca, in una famiglia di origini persiane. Anche il padre era un gioielliere. La famiglia, fuggita dalla rivoluzione russa, è arrivata a Parigi dopo la Seconda guerra mondiale. In Francia Alexandre Reza è diventato presto famoso per la sua capacità di scoprire eccezionali gemme antiche provenienti da Colombia, India, Birmania (Myanmar), Thailandia e Sri Lanka. Ha fondato la sua Maison negli anni Cinquanta e ha iniziato a commerciare gemme: ha fornito pietre a marchi come Boucheron, Bulgari, Cartier, Chaumet, Harry Winston, Louis Gérard e Van Cleef & Arpels e in seguito a realizzare gioielli per i grandi brand di Place Vendôme. Poi, nel 1981 anche lui ha fondato la sua Maison e aperto la sua boutique nel 1984. La sua specialità è stata l’alta gioielleria.

Orecchini in oro bianco con 74 diamanti e tormalina Paraiba
Orecchini in oro bianco con 74 diamanti e tormalina Paraiba

Le creazioni di Alexandre Reza sono diventate famose per la loro ricchezza e l’originalità del design, con gioielli grandi, ma leggeri, originali, ma non stravaganti. Pezzi unici, ambiti e molto costosi, in media sempre sopra i 100.000 dollari. Nell’estate 2020 Christie’s ha venduto un anello con due diamanti blu e bianco di Reza per 9,2 milioni di dollari.

Orecchini della collezione Farandoles, con 18 smeraldi per 27,44 carati e 70 brillanti
Orecchini della collezione Farandoles, con 18 smeraldi per 27,44 carati e 70 brillanti

Olivier Reza, che dopo aver accompagnato il padre nei suoi viaggi alla ricerca di gemme aveva scelto una carriera di banker, è tornato per guidare l’azienda. Dopo una fase di ristrutturazione, nel giugno 2012 ha riaperto un salone in Place Vendôme e continua il lavoro del padre con l’obiettivo di aggiungere nuovi pezzi eccezionale alla collezione Alexandre Reza.

Bracciale con zaffiri taglio smeraldo
Bracciale con zaffiri taglio smeraldo
Orecchini con diamanti e rubini
Orecchini con diamanti e rubini
Collana Zamarat con uno smeraldo colombiano di 19,78 carati, smeraldi, perle, e 155 brillanti
Collana Zamarat con uno smeraldo colombiano di 19,78 carati, smeraldi, perle, e 155 brillanti
Orecchini della collezione Ruban in oro annerito e 116 diamanti per 9,75 carati
Orecchini della collezione Ruban in oro annerito e 116 diamanti per 9,75 carati
Orecchini con diamanti, smeraldo taglio pera e zaffiro taglio smeraldo
Orecchini con diamanti, smeraldo taglio pera e zaffiro taglio smeraldo

Anello Moon con smeraldi colombiani per 11,34 carati e un diamante taglio smeraldo di 9,88 carati
Anello Moon con smeraldi colombiani per 11,34 carati e un diamante taglio smeraldo di 9,88 carati







Dieci consigli utili prima di acquistare un gioiello





Come scegliere un gioiello da regalare o acquistare per voi? Ecco dieci consigli utili per chi cerca un anello con diamanti o pietre preziose ♦︎

Quando si acquista un diamante, o rubini, smeraldi, zaffiri, il parere di un esperto è fondamentale. Ma, in ogni caso, è meglio saperne di più sulle caratteristiche delle pietre. Se le famose 4 C dei diamanti carati (carat), colore (colour), chiarezza (clarity) e taglio (cut), sono ormai note a tutti (e se non le conoscete potete trovare la spiegazione nella nostra sezione Da sapere), ecco alcune cosa da conoscere prima di entrare in gioielleria.

Lo store di Tiffany in piazza Duomo, a Milano
Lo store di Tiffany in piazza Duomo, a Milano

Non sono consigli qualsiasi: sono quelli elaborati del Gemological Institute of America (Gia), ossia del centro di ricerca e di apprendimento di mineralogia degli Stati Uniti, il più famoso al mondo, che ha anche contribuito a creare lo standard di valutazione dei diamanti. La sua certificazione è una garanzia nelle valutazioni e nelle transazioni. Quindi, è meglio seguire i suoi consigli.

La cassaforte per gioielli Baron
La cassaforte per gioielli Baron

1 Pensate anche a dove riporli. Acquistare un gioiello è facile, se si hanno i soldi necessari. Ma un aspetto non banale e spesso sottovalutato riguarda casa vostra. Avete un luogo, possibilmente sicuro dove custodire i gioielli? Se il vostro investimento in gioielli è elevato, meglio riflettere prima su dove e come riporre i gioielli. Oltre alla sicurezza, un altro aspetto importante riguarda l’integrità dei gioielli. I vostri preziosi anelli, collane e bracciali, infatti, si possono rovinare se sono messi a contatto tra di loro: meglio tenerli sempre nella scatola con cui sono stati venduti dal gioielliere. Per esempio, oltre ai diamanti, anche gli zaffiri sono pietre molto dure e possono graffiare altre pietre con cui vengono a contatto. Insomma, i gioielli è meglio tenerli separati.

Lo zaffiro birmano Royal Blue non riscaldato di 118,88 carati e l'anello con rubino birmano di 6,41 carati
Lo zaffiro birmano Royal Blue non riscaldato di 118,88 carati e l’anello con rubino birmano di 6,41 carati

2 Il verde è di moda. Il colore verde ha un vantaggio, oltre a essere il simbolo della natura e dell’ambiente: gli smeraldi, che hanno questo colore sono più grandi a parità di peso. Quindi, se volete fare una bella impressione, a parità di prezzo scegliete gli smeraldi. Poiché questo minerale ha una densità bassa, infatti, uno smeraldo di 1 carato sarà più grande di un diamante con lo stesso peso. Insomma, a parità di peso lo smeraldo è più voluminoso.

Anello con smeraldo ottagonale di 8,32 carati
Anello con smeraldo ottagonale di 8,32 carati

3 La misura conta.  Non c’è niente di peggio, se volete regalare un anello, che acquistarne uno della misura sbagliata. La gioia di ricevere un regalo prezioso si tramuta in delusione per non poter indossare il gioiello. Certo, un anello si può allargare o stringere (ma non sempre), ma l’effetto sorpresa è rovinato. Quindi, attenzione alla misura dell’anello: è molto importante che si possa indossare con facilità, senza dare fastidio. L’anello deve scivolare senza troppa fatica in fondo al dito, ma non deve essere troppo largo. Non deve girarsi né sfilarsi dalla sua posizione. Come conoscere esattamente la misura giusta dell’anello? Ne abbiamo scritto qui.

Giovanni Ferraris, anelli Vanity
Giovanni Ferraris, anelli Vanity con perle

4 Decidete un budget. Prima di acquistare un anello è bene avere chiaro il prezzo massimo che si vuole spendere. È un aspetto importante, perché una volta entrati in gioielleria è meglio non avere indecisione o, peggio, pentirsi subito dopo dell’acquisto appena compiuto. Quando entrate in gioielleria, quindi, è meglio spiegare subito quanto si è disposti a spendere: questo aiuterà il gioielliere a trovare il gioiello giusto per il vostro budget.

Madalina Ghenea con una collier della colelzione Vulcania, alta gioielleria Damiani
Madalina Ghenea con una collier della collezione Vulcania, alta gioielleria Damiani

5 Il colore viola. Vi piacciono i colori forti? Un anello con un rubino piuttosto grande costa parecchio. Certo, in alternativa potete scegliere un gioiello con lo spinello, che spesso ha un prezzo minore, ma si tratta sempre di un costo elevato. Un’alternativa è l’ametista, che è viola, ma è sempre una tonalità piuttosto calda. E costa meno. Però non tutte le ametiste sono uguali: la sfumatura di ametista più apprezzata è quella che tende al rosso porpora, oppure di un viola intenso, senza sfumature marroni o bronzo. Il colore dell’ametista deve essere uniforme, visibile a occhio nudo quando si guarda la pietra dall’alto. Altrimenti l’ametista potrebbe apparire troppo scura in condizioni di luce fioca.

Anelli a incastro in oro bianco e diamanti (1 carato)
Anelli a incastro in oro bianco e diamanti (1 carato)

6 Diamanti con lo sconto. I diamanti costano molto, specialmente se il loro peso supera 1 carato. Se avete tanti soldi da spendere, e non pensate all’anello come un gioiello da rivendere, potete optare per un diamante da 0,99 carati o con un peso simile: l’aspetto sarà praticamente identico a quello di una pietra da 1 carato, ma il costo sarà di molto inferiore. Insomma, un diamante con lo sconto, perché la soglia psicologica di 1 carato fa alzare parecchio il prezzo. Un’alternativa è scegliere un anello di tipo Halo, cioè con tanti diamanti più piccoli montati attorno a una pietra centrale: questa corona di piccole pietre serva ad aumentare la brillantezza di quello centrale e contribuisce a contenere il prezzo.

Un esempio di certificato, quello dell'IGI, Istituto Gemmologico Italiano
Un esempio di certificato, quello dell’IGI, Istituto Gemmologico Italiano

7 Chiedete il certificato. Se acquistate un gioiello con diamanti non dimenticate di chiedere il certificato di autenticità delle pietre. Purtroppo chi non è esperto e non si rivolge a un bravo gioielliere rischia di cadere in qualche trappola. Per esempio, sull’anello al posto di un diamante può essere montato un diamante creato in laboratorio, del tutto simile a quello naturale, ma che costa meno. Le pietre sintetiche sono molte e difficilmente distinguibili per chi non è esperto. Un gioiello con una pietra non naturale non dovrebbe essere venduto in modo non trasparente. E questo di solito non accade se il rivenditore è molto noto: una pietra falsa rovinerebbe la sua reputazione. In ogni caso, un certificato di garanzia vi indicherà le caratteristiche del diamante, cioè peso e qualità.

Analisi di un diamante
Analisi di un diamante

8 Guardate dentro le gemme. I diamanti non sono le uniche pietre imitate dalle gemme create in laboratorio. Ma come distinguerle da quelle naturali? Un modo abbastanza semplice è quello di guardarle da molto vicino, attraverso una lente di ingrandimento, magari quelle che si avvicinano all’occhio utilizzate dai gioiellieri (si acquistano online a un prezzo modesto). Le pietre naturali, quasi sempre, mostrano delle inclusioni al loro interno. Sono piccole imperfezioni che, però, sono anche una garanzia della loro provenienza. Per esempio, la tormalina rosa o rossa ha spesso più inclusioni visibili a occhio nudo. Un vero smeraldo ha sempre piccole fessure o inclusioni. Insomma, una pietra non perfetta è anche sicuramente stata estratta dalla terra.

Bracciale con rubini burmesi e diamanti
Bracciale con rubini burmesi e diamanti

9 Chiedete il passaporto. Se acquistate un gioiello con una pietra preziosa informatevi della provenienza: anche il luogo dove è stata estratta la gemma influisce sul prezzo. Per esempio, un rubino estratto in Birmania è più prezioso dello stesso tipo di pietra, ma che proviene da Ceylon. Oppure, uno smeraldo della Colombia è più costoso di uno estratto in Mozambico. Naturalmente, la valutazione dipende anche dal peso e dalla qualità della gemma. In ogni caso, la provenienza ha una certa importanza nella valutazione, proprio come avviene per i prodotti che si acquistano tutti i giorni: a parità di qualità, una marca può avere un prezzo maggiore di un’altra. Magie del marketing.

Anelli con pavé di diamanti bianchi, brown e neri
Anelli con pavé di diamanti bianchi, brown e neri

10 Diversamente diamanti. Come abbiamo detto al punto 7, se volete acquistare un anello con diamanti, la richiesta di un certificato che attesti la provenienza della pietra è necessario. Ma, oltre all’autenticità, il certificato gemmologico garantisce anche della qualità del diamante. Insomma, si tratta di capire la classificazione secondo le quattro C. Per esempio, non sempre i diamanti incolori sono perfettamente trasparenti. Ci sono diamanti bianchi che possono avere una trasparenza lattiginosa. Oppure inclusioni. O, più spesso, avere un colore che tende vagamente al giallo. Questi diamanti possono essere utilizzati per gioielli bellissimi. Ma anche il loro prezzo deve essere diverso.

Shopping in Place Vendôme, Parigi
Shopping in Place Vendôme, Parigi







Lvmh conquista Pedemonte (e Vendorafa)




Una grossa fetta della gioielleria italiana emigra in Francia, a Parigi. Non trasloca i laboratori, ma la proprietà. Pedemonte Group, controllato dal fondo di investimento Equinox III SLP SIF, è stato venduto al colosso Lvmh, che ha già brand come Bulgari, Tiffany, Chaumet, Fred e Repossi. Il gruppo Pedemonte è soprattutto un produttore di gioielli conto terzi, con sedi in Italia (a Valenza e Valmadonna, in Piemonte) e Francia. Ma produce anche proprie collezioni con il marchio Vendorafa, riconosciuta a livello internazionale come fiore all’occhiello del Made in Italy dal 1951 per il suo stile unico e l’eccellenza manifatturiera.

Anello Onda di Vendorafa
Anello Onda di Vendorafa

Con questa acquisizione strategica, il gruppo LVMH si rafforza ulteriormente in Italia, continuando a sostenere l’ecosistema di aziende che contribuiscono al successo delle nostre Maison. Con Pedemonte, le nostre Maison si affideranno a un partner riconosciuto per il suo savoir-faire, in modo da sostenere la loro crescita e mantenere la loro leadership nella gioielleria.
Toni Belloni, Direttore Generale di LVMH

Toni Belloni
Toni Belloni

Ora l’acquisto di Pedemonte consentirà a Lvmh di aumentare ulteriormente la propria capacità produttiva. Il gruppo Pedemonte è nato nel 2020 dalla fusione di diversi laboratori di produzione indipendenti e ha conquistato un posto di rilievo nel mercato di gioielli di alta gamma. Impiega 350 tra artigiani e dipendenti.

Lavorazione di gioielli nel laboratorio di Pedemonte Group
Lavorazione di gioielli nel laboratorio di Pedemonte Group

Bracciale Anaconda di Vendorafa
Bracciale Anaconda di Vendorafa







Il mondo evocativo di Elena Okutova




Da San Pietroburgo a Mosca, fino a Ginevra. Elena Okutova è una delle designer russe di nuova generazione, che uniscono la tradizione orafa russa con la voglia di innovare. La designer è tornata a GemGèneve edizione autunnale, dove era presente anche lo scorso anno, ma nell’area del Vivarium Quartet, mentre lo scorso anno era Emerging Talent. I suoi gioielli sono elaborati, densi e realizzati con l’utilizzo delle tecniche tradizionali, tra argento, smalto e oro, che si accompagnano alle gemme. Oltre al modo di lavorare anelli o pendenti, i gioielli riflettono anche le tradizioni russe, fiabe, racconti e folklore, con un riferimenti alla storia antica.

Anello con ametista, argento, oro, smalto, zaffiri. Copyright: gioiellis.com
Anello con ametista, argento, oro, smalto, zaffiri. Copyright: gioiellis.com

Elena Okutova ha studiato lavorazione artistica dei metalli all’Università statale di Mosca e e ha fondato il proprio marchio nel 2009 in tandem con la madre Irina, che l’accompagna. I gioielli sono prima modellati a mano in cera e poi realizzati lavorati con incisione, smaltatura, incastonatura. Si intrecciano riferimenti orientali, come l’anello a forma di turbante ottomano, ma anche all’arte cinese o a quella contemporanea. Sono pezzi unici che rendono il lavoro della designer originale ed evocativo allo stesso tempo.

elena okutova anello con prasiolite Copyright gioiellis
Anello Japanese Garden, con un presiolite al centro

Anello Japanese Garden, con fiori di loto, draghi con tre draghi e pesci koi che nuotano a monte. Copyright: gioiellis.com
Anello Japanese Garden, con fiori di loto, draghi con tre draghi e pesci koi che nuotano a monte. Copyright: gioiellis.com

Japanese Garden ring,  fianco
Japanese Garden ring, in argento, oro, smalto. Anello Japanese Garden, con fiori di loto, draghi con tre draghi e pesci koi che nuotano a monte. Copyright: gioiellis.com

Japanese Garden ring,  esterno
Japanese Garden ring, esterno. Anello Japanese Garden, con fiori di loto, draghi con tre draghi e pesci koi che nuotano a monte. Copyright: gioiellis.com

Anello in argento, oro, rodolite, granati, zaffiri viola. Anello Japanese Garden, con fiori di loto, draghi con tre draghi e pesci koi che nuotano a monte. Copyright: gioiellis.com
Anello in argento, oro, rodolite, granati, zaffiri viola. Anello Japanese Garden, con fiori di loto, draghi con tre draghi e pesci koi che nuotano a monte. Copyright: gioiellis.com

Anello a forma di turbante ottomano. Argento, oro, crisoprasio
Anello a forma di turbante ottomano. Argento, oro, crisoprasio. Copyright: gioiellis.com

Anello in argento oro, gemme Swarovski, ispirato alla melagrana
Anello in argento oro, gemme Swarovski, ispirato alla melagrana e all’impero ottomano. Copyright: gioiellis.com

Elena Okutova. Copyright: gioiellis.com
Elena Okutova. Copyright: gioiellis.com







A Ieg la fiera di gioielleria di Singapore




Vicenzaoro o, più precisamente, Italian Exhibition Group, la società che due volte all’anno organizza la grande fiera italiana della gioielleria, sbarca a Singapore. Ieg e Singapore Tourism Board hanno firmato un’intesa (Memorandum of Understanding) per lo sviluppo di manifestazioni e congressi. L’accordo è stato presentato nella città-Stato asiatica.

Visite a Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com
Visite a Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com

La partnership con Singapore Tourism Board segna un ulteriore, importante passo in avanti nel processo di internazionalizzazione di Ieg, che consolida il suo presidio nel continente asiatico. Singapore oggi vanta una struttura economica molto sviluppata che si basa su servizi e manifattura ad alto valore aggiunto. Si tratta di un importante tassello della nostra strategia che mira ad affermare in tutto e per tutto IEG come community catalyst delle industry rappresentate ai nostri eventi, portandoli nei mercati più promettenti, generando valore in termini di business per le imprese che espongono, le associazioni e tutti gli stakeholder.
Corrado Peraboni, Ceo di Ieg

Corrado Peraboni, Ceo di Ieg
Corrado Peraboni, Ceo di Ieg

Secondo l’accordo, Ieg aprirà una propria sede a Singapore, dove recentemente ha anche firmato una lettera di intenti per l’acquisizione da Cems-Conference & Exhibition Management Services di due manifestazioni fieristiche strategiche nei segmenti luxury e food: si tratta di Sije, Singapore International Jewelry Expo e di Cafè Asia, Sweet and Bakes Asia, Restaurant Asia.

Secondo Francesco Santa, International Business Development Director di Ieg, “Singapore Tourism Board e Ieg iniziano una collaborazione a lungo termine”, e l’intesa per l’acquisizione delle fiere di jewellery e food ne sono una conferma.

Italian Exhibition Group. Copyright: gioiellis.com
Italian Exhibition Group. Copyright: gioiellis.com

La sfilata con i gioielli Castaldi a Singapore
Sfilata con i gioielli Castaldi a Singapore







Seaman Schepps story





Breve storia del grande designer americano Seaman Schepps, un maestro del colore ♦︎

Ci sono designer che hanno un successo clamoroso per un periodo più o meno lungo. E ci sono designer che entrano nella storia. Uno di questi è Seaman Schepps. Figlio di immigrati, è diventato famoso per i suoi gioielli in stile vintage. Dall’East Side di New York, alla fine dell’Ottocento Schepps si è trasferito in California, con un proprio un negozio a Los Angeles che vendeva anche oggetti d’antiquariato oltre ai gioielli. Nel 1931 è tornato a New York, dove finalmente ha conosciuto un buon successo con un negozio in Madison Avenue. Schepps, come molti americani di quel tempo, considerava l’Europa come il faro della creatività.

Anello di Seaman Schepps in oro e lapislazzuli
Anello di Seaman Schepps in oro e lapislazzuli

Quando ha visitato Parigi, quindi, ha studiato i gioielli di Verdura per Chanel, Suzanne Belperron, René Boivin e Jeanne Toussaint per Cartier. Questi grandi designer hanno contribuito alla crescita professionale di Schepps, che ha trovato la sua strada artistica: gioielli di grandi dimensioni, super braccialetti in stile retrò, molte pietre di colore. Non è stato un rivoluzionario della gioielleria, ma come un pittore che utilizza in modo originale i colori della tavolozza.

Collana con tormalina rosa, perle, zaffiri, diamanti
Collana con tormalina rosa, perle, zaffiri, diamanti

Le pietre erano spesso tagliate in modo irregolare, usava poco i diamanti, mentre preferiva pietre dai tono pastello come zaffiri azzurri, smeraldi, topazi gialli, citrini, quarzo rosa, giada, turchese e lapislazzuli. Insomma, ha rielaborato geometrie già utilizzate, come la croce maltese, ma con un suo stile. Il suo lavoro è continuato fino alla fine degli anni Sessanta. Poi, il brand Seaman Schepps è stato venduto a Jay Bauer e Anthony Hopenjam ed esiste ancora. Ma i gioielli originali del designer sono ancora molto ricercati. Cosimo Muzzano

Orecchini con rubini sintetici e diamanti
Orecchini con rubini sintetici e diamanti
Collana e orecchini di perle coltivate e diamanti
Collana e orecchini di perle coltivate e diamanti
Orecchini in oro 18 carati, e perle di rubino
Orecchini in oro 18 carati, e perle di rubino
Collana in quarzo avventurina, giada e rubini
Collana in quarzo avventurina, giada e rubini
Orecchini con conchiglia, oro, perle
Orecchini con conchiglia, oro, perle
Bracciale in oro, gemme e diamanti
Bracciale in oro, gemme e diamanti
Bracciale Rio, in oro 18 carati, platino, pietre colorate e diamanti
Bracciale Rio, in oro 18 carati, platino, pietre colorate e diamanti
Bracciale multigemma venduto da Christie's
Bracciale multigemma venduto da Christie’s
Spilla a forma di cornucopia con perle mobili, diamanti, smeraldo
Spilla a forma di cornucopia con perle mobili, diamanti, smeraldo
Bracciale anni Cinquanta venduto da Sotheby's
Bracciale anni Cinquanta venduto da Sotheby’s
Spilla floreale con citrini
Spilla floreale con citrini
Un giovane Seam Schepps
Un giovane Seam Schepps






Vicenzaoro chiude a +10%




Tutti felici e contenti a Vicenzaoro. Di sicuro lo sono gli organizzatori, cioè Italian Exhibition Group. E, probabilmente, anche molti espositori, se si considerano i numeri. L’edizione di settembre della fiera dedicata al gioiello ha superato i risultati pre-covid: i visitatori sono stati del 10% in più rispetto al 2019, con una crescita degli arrivi dall’estero del 20%. È presumibile che gli affari siano lievitati di conseguenza. Ieg nel comunicato finale a chiusura della fiera ha diffuso cifre che, forse, possono rammaricare le aziende che hanno deciso di non partecipare. Ecco i dati, piuttosto confortanti per il settore, dato che Vicenzaoro è un evento B2B, cioè accessibile solo agli operatori (e ai giornalisti), e i commenti positivi dei rappresentanti di alcuni dei brand presenti.

Visite a Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com
Visite a Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com

La presenza estera è stata per noi ottima, sia d’oltreoceano che dall’Europa, per potenziali e nuovi concessionari, con visite di qualità in linea con il nostro posizionamento e con quello che stiamo cercando. Abbiamo riscontrato anche interesse e propensione al futuro, tutte note positive.
Massimo Gismondi, Ceo di Gismondi 1754

Massimo Gismondi a Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com
Massimo Gismondi a Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com

Oltre la metà delle presenze totali (51%) è arrivata da oltrefrontiera, da 124 Paesi diversi. I contatti media totali, compresi quelli di gioiellis.com, hanno toccato i 92 milioni lordi, dei quali 29 milioni dalla stampa estera. Le visualizzazioni da parte degli operatori professionali dei profili espositori sulla piattaforma B2B The Jewellery Golden Cloud hanno superato le 125 mila. Nel dettaglio, visitatori e buyer sono arrivati soprattutto da Spagna (7,3%), Francia (5,5%) e Germania (5,1%). Tra i Paesi extra europei al primo posto gli Stati Uniti (5,7%, Turchia (3.3%), Israele (2,5%) e Uae (2,3%). Ma non sono mancati gli apporti da India (1,9%), Messico, Colombia (entrambi all’1%) e Brasile (0,7%).

Visitatori a Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com
Visitatori a Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com

Per Fabergé Vicenzaoro September 2022 è stato un evento di grande successo in termini commerciali, di visitatori e di stampa, nonostante un periodo complicato sotto il profilo socio-economico e politico. Siamo estremamente soddisfatti, perché abbiamo incontrato molti nostri partner e sviluppato nuovi contatti e relazioni da tutto il mondo, in un’edizione che è stata per noi palcoscenico per esibire nostro object d’art dedicato a Game of Thrones, pezzo unico al mondo presentato a Vicenzaoro per la prima volta in Europa.
Nico Clary, head of wholesale di Fabergé

Nico Clary, head of wholesale Fabergé. Copyright: gioiellis.com
Nico Clary, head of wholesale Fabergé. Copyright: gioiellis.com

Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com







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