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Dalla Birmania a New York: i gioielli di Parul Seth Kuki, fondatrice di Parulina, che si dichiara devota all’antica cultura kuki ♦
Sul dizionario si trova la seguente definizione di kuki: «Popolazione del Myanmar nord-occidentale, stanziata sui Monti Arakan e, più a N, nel bacino del Surma. D’indole bellicosa, erano cacciatori di teste e predoni prima delle severe repressioni britanniche. Le lingue k.-chin costituiscono un sottogruppo del gruppo tibetano-birmano della famiglia linguistica sino-tibetana».

Parul Seth Kuki, designer che vive e lavora a New York, gemmologa, si dichiara devota alla cultura kuki per la natura, che ispira la sua produzione di gioielli. Non si riconoscerebbe, probabilmente, nella descrizione dell’enciclopedia Treccani, anche se la natura tropicale fa capolino nella sua produzione di gioielli, in gran parte pezzi unici disegnati e prodotti su misura. Nel 2003 Parul Seth Kuki ha fondato Parulina, il suo brand di gioielli, e a sua volta ha trovato devoti. Non è per nulla bellicosa, anzi, si preoccupa di utilizzare gemme e oro che non abbiano all’origine conflitti e che siano assolutamente naturali, cioè non utilizza pietre riscaldate per accentuarne il colore. Utilizza anche palladio e platino, e le sue collezioni sono realizzate interamente a New York, sotto la sua direzione. Lavinia Andorno





