I gioielli-talismano di Bee Goddess ♦︎
Nella mitologia dell’antica Grecia e dell’India, l’ape era considerata un insetto sacro, che collegava il mondo naturale agli inferi. Ma in gioielleria Bee Goddess è una Maison che ha partecipato alla Design Room di VicenzaOro January: deriva il suo nome dalla Dea di Catalhoyuk, il primo insediamento al mondo nel 7500 aC. Il brand ha sede a Istanbul, e propone un gran numero di gioielli in oro con gemme colorate, come l’anello in oro rosa con pavé di smeraldi e sormontato da un’ape in oro rosa e diamanti, il simbolo della casa. Perché le allusioni all’origine sacra del mito legato alle api è ancora presente nella proposta di Bee Goddess, che conferisce ai suoi gioielli un pizzico di interesse in più.
Uno dei filoni seguiti dai designer del brand, infatti, è quello dei gioielli talismanici, che dovrebbero portare fortuna o tenere lontani i guai.

Fondatrice di Bee Goddess è stata Ece Sirin, che prima di trasformarsi in designer di gioielli ha lavorato per aziende come Microsoft e Coca-Cola. Insomma, oltre alle forze spirituali ha captato la forza del marketing. A questo ha aggiunto un menu di Reiki, Kabbalah, spiritualismo, astrologia e mitologia che le hanno suggerito di concepire gioielli che sono anche simbolici. Bee Goddess ha debuttato nel 2008 con gioielli tratti dai simboli di antiche civiltà di tutto il mondo, dalla stella di una dea babilonese, all’antico anello egizio di Shen.
Oggi il catalogo di Bee Goddess comprende decine di gioielli con simboli sacri. È sacro anche il business, visto che la Maison ha quattro negozi in Turchia e una distribuzione globale tra i migliori boutique tra cui Harrods a Londra, con estimatrici come Donna Karan, Kate Moss e Rihanna. Forse riescono ad avere successo grazie agli amuleti, chissà. Giulia Netrese





