L’alta gioielleria di Alessandro Sabbatini, un designer che ama la riservatezza e fa parlare solo le sue creazioni ♦︎
Alessandro Sabbatini a 15 è rimasto folgorato da una mostra di diamanti a Roma. Da quel giorno la sua passione sono stati i gioielli, tanto che dopo la scuola è andato a lavorare in un atelier per imparare il mestiere dell’orafo. Ha anche scoperto di avere talento, che ha applicato in prestigiose Maison, tra cui Cartier a Parigi.
Non sorprende, quindi, che abbia creato un brand che porta il suo nickname, Sabba. Ma non è facile conoscerlo: non ha un sito web, non concede interviste. Eppure i suoi gioielli difficilmente si dimenticano. E sono anche di alta qualità, a partire dalla scelta delle pietre, ma anche delle perle. Lo stile può apparire eclettico, singolare, sorprendente. Il designer propone solo dai 30 ai 40 pezzi all’anno, pezzi unici di altissima qualità. Lo stile di Sabba riesce a utilizzare il meglio della tradizione, ma aggiunge nuove idee, materiali e silhouette. Per esempio, abbina il titanio con diamanti con taglio vecchia miniera per creare gioielli di grande impatto, straordinariamente leggeri e indossabili. Il suo nome, che qualcuno ha già accostato a Jar, comincia a circolare tra gli appassionati. Che stia nascendo un mito?