Gioielli pacifisti, realizzati con il metallo di bombe utilizzate in Laos o nella guerra del Vietnam: ecco la linea di gioielli PeaceBomb per Article 22, nome che si riferisce alla Dichiarazione per i diritti dell’uomo. Piacciono anche a Emma Watson e alla modella Angela Lindvall, che hanno acconsentito a indossarli.

Dalle bombe ai bracciali: ecco come una linea di gioielli, battezzata PeaceBomb, può servire a trasformare una tragedia in qualcosa di positivo e utile. L’idea della designer Elizabeth Suda è nata durante un viaggio in Laos nel vedere gli abitanti di un villaggio fondere schegge di ordigni (scaricati dagli americani all’epoca della guerra del Vietnam) per trasformarle in cucchiai.
Che bella idea trasformare qualcosa di così negativo in qualcosa di positivo
Emma Watson

Se dal metallo si possono ricavare posate, perché non usare l’abilità degli artigiani locali per farne bracciali e pendenti? si è chiesta Suda, che all’insegna di Buy Back the Bombs (ricompriamo le bombe lanciate) fonda a New York Article 22. La società, che prende il nome dall’articolo della Dichiarazione dei diritti umani sulla sicurezza sociale, produce, commercializza e devolve parte del ricavato per finanziare operazioni di sminamento: per esempio, con un bracciale dal costo di 35 dollari si liberano 3 metri quadrati di terra, con una collana da 1.100 dollari si bonifica una superficie di 78 metri quadrati. Potrebbero sembrare numeri troppo piccoli, ma in un Paese, il Laos, dove si calcola ci siano circa 80 milioni di mine inesplose è già qualcosa. Matilde de Bounvilles




