Per Cartier l’alta gioielleria è come giocare nel cortile di casa. Ci è abituata, è il suo regno. Ma questo non toglie che ogni collezione di alta gioielleria sia un traguardo non semplice da raggiungere, perché le aspettative sono altissime. E Pierre Rainero, director of image, heritage and style assieme a Jacqueline Karachi, direttrice della creazione di alta gioielleria, hanno lavorato parecchio alla nuova collezione Sixième Sens: 250 pezzi, tra cui 80 nuovi design. Pare sia già tutta prenotata. Il sesto senso, che comunemente significa una facoltà intuitiva che dà consapevolezza non spiegabile in termini di normale percezione, è stato probabilmente utilizzato per creare il mix di eleganza e lusso, ricercatezza e vestibilità che caratterizza la collezione.

Grandi pietre, grandi composizioni, originalità, fantasia sono gli elementi di questi pezzi unici capaci di ipnotizzare ogni donna. Anche perché in alcuni casi, come nella collana Alaxoa con smeraldi e diamanti alternati o nel collier Meride con cristallo di rocca, diamanti e onice incastonati su più livelli, creano un effetto ipnotico. Per riuscirci Cartier ha fatto appello alla più raffinata arte orafa: nella collana Alaxoa, per esempio, i fili delle perle di pietra sono legati con minuscoli ponti in oro tra le gemme assicurano la flessibilità della collana.

La collana Pixelage, invece, si ispira alle immagini dell’elettronica, con piccole geometrie di topazio imperiale, onice, diamanti bianchi e colorati. In questo caso l’effetto illusione ottica si unisce a un riferimento esplicito all’art déco e ha i colori che ricordano alcune classiche Panthére della Maison. Un altro pezzo eccezionale è l’anello Parhelia, con uno zaffiro blu cabochon da 21,51 carati, circondato da diamanti e smeraldi. L’estetica è quella ispirata al motivo del pavone creato da Louis Cartier, e rientra quindi nella tradizione di casa.



