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Le gemme dei gioielli, prima di essere tagliate secondo forme geometriche decise dall’uomo, sono cristalli. Perché, allora, non mantenere la loro forma originale? Una considerazione che Jia-Jia Zhu, cresciuta tra Shanghai e la California, ha trasformato nel suo brand di gioielleria, che propone collane e bracciali mantendendo il più possibile la natura delle pietre.

JiaJia Jewelry, però, è nata dopo che Jia-Jia Zhu ha trascorso 14 anni nel settore delle vendite al dettaglio nel settore della moda, con operazioni di vendita al dettaglio presso Issey Miyake e con i marchi del Gruppo Gucci quando era studentessa universitaria a New York. Dopo la laurea, è entrata come manager nell’area acquisti di Macy’s e, dopo un anno, a Saks Fifth Avenue. Dopo cinque anni, che lei descrive come «incredibili e formativi» da Saks Fifth Avenue, è diventata la manager acquisti di Contemporary Womenswear and Jewelry a Bergdorf Goodman.

Insomma, tanta esperienza nella costruzione di relazioni, merchandising strategico, creazione di partnership e prodotti esclusivi, analisi intuitiva delle tendenze e pianificazione finanziaria proattiva: ha triplicato la crescita nel reparto gioielli aumentando i prezzi medi. Ma, come spesso succede, accumulare tanto lavoro provoca anche una specie di crisi di rigetto. Jia-Jia si è così trasferita a Bali, tra arti curative, yoga, meditazione e reiki. Durante il suo soggiorno, racconta, durante una delle sue meditazioni ha ricevuto «la chiamata» a lavorare con i cristalli. E nel 2020, ha lanciato la sua attività di gioielleria, venduta online. Ora trascorre ogni anno periodi di formazione in Cina e teorizza proprietà straordinarie delle pietre. L’importante, però, è che siano belli da indossare.



