Disegni, segreti e innovazioni di Massimo Bonoli, vincitore dell’Andrea Palladio come The Best Italian Jewellery Designer 2018. È la «matita» di Mattia Cielo, Breil, Recarlo… ♦︎
Lavora in un angolo appartato d’Italia, la Romagna. O, meglio, a Forlì: una città al di fuori dalle consuete rotte della gioielleria. Eppure Massimiliano Bonoli si è conquistato il premio Andrea Palladio come The Best Italian Jewellery Designer 2018.
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Il suo lavoro è noto, mentre alcuni aspetti della vita di Bonoli lo sono meno. Il designer è proprietario di una gioielleria, la Ororé di Forlì, ma ha il suo studio nello storico palazzo Guarini. È in queste stanze che ha concepito e disegnato alcuni dei gioielli di maggior successo per tanti brand famosi. Un esempio è, senza dubbio, Armadillo, l’anello snodabile che è una delle icone di Mattia Cielo, per cui ha progettato anche la linea Pavone e la collezione Rugiada, con l’utilizzo di materiali innovativi come titanio o carbonio. Altri suoi gioielli sono quelli della collezione Stones di Breil, le linee Love Me o Eternity di Recarlo, il bracciale Kiara.

Bonoli opera come designer di gioielli indipendente da oltre 25 anni, ma la sua esperienza è iniziata anni prima, nella gioielleria di famiglia. Nel suo curriculum non compare il nome di scuole come la Central Saint Martins di Londra, ma il meno noto Istituto d’Arte di Forlì. Si è poi specializzato in gemmologia e restauro delle pietre dure. Solo grazie alla sua creatività ha iniziato a lavorare come designer e direttore creativo per le importanti Maison della gioielleria, come quelle citate. Una curiosità: porta la firma di Massimiliano Bonoli anche la corona indossata da Miss Italia. Cosimo Muzzano










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