Dopo aver toccato un picco di 2000 dollari per oncia (misura che corrisponde a 31,1grammi), il prezzo dell’oro è sceso alla fine di ottobre a circa 1860 dollari. Un po’ meno, insomma, rispetto alle previsioni che indicavano il prezzo del metallo giallo pronto a sfondare quota 2000. Come mai? Una spiegazione la fornisce il World Gold Council, che ha analizzato la domanda di oro in tutto il mondo nel terzo trimestre del 2020. Risultato: è scesa al minimo degli ultimi 11 anni.
Effetto coronavirus: la domanda mondiale di oro è stata di 892,3 tonnellate nel trimestre luglio-settembre, in calo del 19% rispetto al terzo trimestre del 2019 e al minimo dal terzo trimestre del 2009, durante la crisi finanziaria. Le incertezze dovute alla pandemia, insomma, inducono a frenare gli acquisti di oggetti d’oro. Secondo il World Gold Council, associazione di imprese del settore, la quotazione è diminuita anche a causa delle vendite effettuate dalle banche centrali, probabilmente per incassare un po’ di preziosa valuta in un momento delicato per le economie dei diversi Paesi.
In compenso, le vendite di gioielli hanno registrato un leggero recupero nel terzo trimestre soprattutto in Cina e India. Il WGC, in ogni caso, ha previsto che la domanda di gioielli aumenterà di nuovo nell’ultimo trimestre, guidata ancora da Cina e India, anche se la pandemia innesca un ampio margine di incertezza.