Negli Stati Uniti più di un terzo degli anelli di fidanzamento del tipo solitaire, cioè con una pietra centrale, venduti lo scorso anno sono stati realizzati con diamanti creati in laboratorio. Lo indica un sondaggio online condotto su quasi 12.000 coppie statunitensi dalla società specializzata in organizzazione di matrimoni The Knot. Il numero rappresenta il doppio rispetto al 2020. Il sondaggio ripropone il duello tra diamanti creati artificialmente, che da un punto di vista chimico sono identici a quelli naturali, e le gemme tradizionali estratte in miniera.
I diamanti di laboratorio sono sostenibili?
Che cosa sono i diamanti di laboratorio?
I diamanti creati in fabbrica, perlopiù in Cina o India dove l’energia arriva principalmente da grandi centrali elettriche inquinanti, costano un terzo di quelli naturali e, se non dovete rivendere il gioiello tra qualche anno, difficilmente qualcuno riuscirà a distinguere la differenza tra una gemma naturale e una artificiale, almeno a occhio nudo. Attualmente, ha scritto il Wall Street Journal, un diamante coltivato in laboratorio da un carato viene venduto al dettaglio per circa 1.430 dollari, mentre una gemma tradizionale estratta della stessa dimensione viene venduta per 5.635 dollari.
Molte grandi Maison della gioielleria, però, restano contrarie all’uso di diamanti di laboratorio. Recentemente Cyrille Vigneron, Ceo di Cartier ha ribadito la sua contrarietà e si è schierato per i diamanti tradizionali, almeno per quelli di fidanzamento: “C’è una differenza nell’avere qualcosa creato dalla Terra in 4 milioni di anni e qualcosa fatto in quattro minuti nel tuo garage, quando vuoi esprimere un simbolo di eternità», ha detto.
Intanto, però, i diamanti artificiali sono ora utilizzati anche da grandi marchi della orologeria. Per esempio, Tag Heuer (gruppo Lvmh) ha utilizzato i diamanti lab grown nel modello Carrera Plasma: la corona è composta da un diamante intero, mentre il resto dell’orologio è tempestato di pietre di forma irregolare. Fare lo stesso con le pietre estratte sarebbe stato uno spreco, dato il taglio e la sagomatura che sarebbero stati necessari, secondo l’azienda.
Anche Gucci e Breitling hanno utilizzato pietre di laboratorio. Non solo: Breitling ha annunciato che tutti i suoi orologi utilizzeranno solo diamanti coltivati in laboratorio entro il prossimo anno. E ha già presentato il primo segnatempo con pietre artificiali, il Super Chronomat 38 Origins.
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