diamanti laboratorio

Le onde di Lark & Berry

Lark & Berry sottolinea di essere stato il primo brand di gioielli a proporre solo diamanti creati in laboratorio. E, naturalmente, non ha cambiato idea negli anni. Ora che le pietre artificiali sono proposte persino da chi estrae diamanti naturali nella terra (stiamo parlando di te, De Beers), l’azienda londinese fondata da Laura Chavez può fregiarsi di aver precorso i tempi. Lark & Berry fa notare, inoltre, che il modo in cui vengono prodotti i diamanti e le pietre in laboratorio è un po’ più sostenibile, meno dannoso per l’ambiente e garantito al 100% senza connessione con zone di conflitti.

Anello in oro e diamante di laboratorio
Anello in oro con diamante di laboratorio

Il brand ha un flagship store a Marylebone, Londra, ma i suoi gioielli sono venduti anche a New York, Los Angeles e Hong Kong, oltre che online. E ha una doppia missione: vendere, ma anche fare divulgazione sul mondo dei diamanti sintetici. I gioielli proposti sono originali, ma senza esagerare. Come nel caso della collezione Wave, in oro 14 carati e diamanti di laboratorio, che utilizza un design che ricorda il movimento dell’acqua nel mare.

Veto Crescent, orecchino a bottone in oro 14 carati con diamanti e zaffiri di laboratorio
Veto Crescent, orecchino a bottone in oro 14 carati con diamanti e zaffiri di laboratorio
Star Diamond Pavé, orecchino a bottone in oro 14 carati
Star Diamond Pavé, orecchino a bottone in oro 14 carati
Shimmering Star Chain, orecchino a bottone in oro 14 carati
Shimmering Star Chain, orecchino a bottone in oro 14 carati
Anello in oro 18 carati con diamanti e zaffiri creati in laboratorio
Anello in oro 18 carati con diamanti e zaffiri creati in laboratorio
Anello in oro 18 carati e diamante sintetico
Anello in oro 18 carati e diamante sintetico

Diamanti naturali o sintetici? Una ricerca svela che…

I diamanti sintetici, definiti di solito come cresciuti in laboratorio, sono una truffa o un’opportunità per il consumatore? Dipende. La spinosa questione divide da qualche anno il mondo della gioielleria. E alcuni, persino un brand come De Beers, ha finito per scegliere salomonicamente di vendere tutti e due. L’argomento è caldo ed è stato affrontato durante uno dei talk organizzati a Vicenzaoro January. I risultati di una inchiesta di Format Research ha gettato benzina sul fuoco.

Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio

La ricerca è stata compiuta su un campione significativo di consumatori italiani, con focus sulla percezione tra sintetico e naturale. Lo studio è stato rivolto a cittadini di età superiore ai 25 anni che negli ultimi tre anni hanno acquistato un diamante (naturale o sintetico) o che avrebbero desiderato acquistarlo. Le interviste ai consumatori (200 casi) sono state effettuate tramite Sistema CAWI (Computer Aided Web Interview) nel periodo compreso tra il 18 e il 22 dicembre 2023. Le interviste qualitative alle gioiellerie (34 casi) sono state effettuate tramite Sistema CATI (Computer Aided Web Interview) nel periodo compreso tra il 2 e l’11 gennaio 2024.
La presentazione della ricerca
La presentazione della ricerca

Primo dato: il 27,5% dei consumatori che hanno acquistato almeno un gioiello negli ultimi tre anni ha optato per un diamante. Oltre il 35%, invece, desiderava acquistare un diamante, ma ha successivamente rinunciato all’acquisto: la rinuncia è stata causat principalmente per l’eccessivo costo dei diamanti (77,5% dei casi). Sempre la ricerca ha stabilito che l’86,5% dei consumatori è a conoscenza dei diamanti sintetici o ne ha sentito parlare. I consigli da gioiellieri, di esperti del settore (42,2%) e ricerche online su siti web specializzati (38,5%) sono i principali canali attraverso i quali i consumatori hanno acquisito informazioni sui diamanti sintetici.

Tra chi ha acquistato un diamante, l’80% ha scelto una gemma naturale, il 20% una pietra sintetica. Il 55% di chi ha acquistato un diamante naturale lo ha fatto perché le pietre hanno un valore duraturo per il loro carattere di rarità e unicità e il 42,5% perché conservano e aumentano il loro valore nel tempo. Tra l’altro, è anche quello che pensa l’88,2% dei gioiellieri intervistati.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

I motivi principali per cui i consumatori hanno acquistato diamanti sintetici sono sostanzialmente due: è impossibile notare a occhio nudo la differenza con una gemma naturale (60%) e il prezzo più accessibile (50,5%): erano ammesse risposte multiple.

E i gioiellieri? Il 23,5% degli intervistati vende i diamanti sintetici. DI questi, il 14,7% afferma di venderli in quantità limitata rispetto ai diamanti naturali. Il 76,5%, invece, non vende diamanti sintetici. Dall’indagine risulta anche che nove diamanti su dieci venduti in Italia dalle gioiellerie nell’ultimo anno sono diamanti naturali. Il restante 10% delle vendite, invece, riguarda i diamanti sintetici. I gioiellieri italiani hanno anche una pessima opinione dei diamanti sintetici: circa il 53% delle gioiellerie considera il diamante sintetico un «falso», in quanto creato in laboratorio. E oltre l’85% dei gioiellieri ritiene che il diamante sintetico non rappresenti il futuro del diamante.

Pierluigi Ascani
Pierluigi Ascani

Secondo oltre il 73% dei gioiellieri, infine, molti clienti hanno una conoscenza limitata riguardo alla differenza tra diamanti naturali e sintetici ma tendono a preferire i diamanti naturali per ragioni tradizionali o emotive. «Il consumatore non è in grado di distinguere tra diamante sintetico e naturale. A fare la differenza possono essere solo la professionalità, l’etica e la capacità di racconto del gioielliere», ha commentato Pierluigi Ascani di Format Research.

Stefano Andreis
Stefano Andreis

Il quadro che emerge dalla ricerca condotta per l’Osservatorio Federpreziosi Confcommercio offre, in effetti, molti spunti di riflessione. Se negli Usa il diamante sintetico sembra prendere sempre più spazio, in Italia e, forse, in Europa, la gemma di laboratorio non ha ancora attecchito. «Volendo partire dal punto di vista del gioielliere, dalla lettura dei dati sembra prevalere la convinzione che solo il professionista gioielliere possa essere punto di riferimento per il cliente», è il commenti di Stefano Andreis, presidente di Federpreziosi. «Il cliente oggi è piuttosto informato, ma spesso le operazioni di marketing non aiutano a fare chiarezza. Chi è pronto ad acquistare un diamante, tuttavia, ha in genere fatto la sua scelta etica; spetta poi al gioielliere guidare il cliente verso la scelta migliore», è l’analisi di Steven Tranquilli, direttore di Federpreziosi .
Steven Tranquilli
Steven Tranquilli

E secondo il presidente dell’Associazione Italiana Gemmologi Rinaldo Cusi, «per conoscere e saper raccontare il diamante occorre muoversi tra Scienza e Storia, così da essere in grado di fare le appropriate distinzioni ed attribuire il corretto valore simbolico». Infine, il gioielliere e gemmologo Davide Bolzoni ritiene importante insistere sulla corretta terminologia quando si parla di diamanti naturali e sintetici: «È importante farsi comprendere con chiarezza dai propri clienti, evidenziando le opportune differenze, per esempio tra artificiale e sintetico, senza annoiarli, ma con precisione ed equilibrio. Questo vale quando si parla di caratteristiche fisiche così come di temi etici e sostenibilità. Accuratezza e capacità di suscitare emozioni devono essere al pari parte del racconto». D’accoro Loredana Prosperi, direttrice del Laboratorio dell’IGI-Istituto Gemmologico Italiano, secondo cui «la storia dei diamanti sintetici nasce nel lontano 1954, lo stesso anno in cui nacque la Fiera Orafa di Vicenza, ed è interessante ripercorrerne le tappe per scoprire come fin dall’inizio la professionalità del gioielliere fosse di fondamentale importanza nell’orientare correttamente i consumatori. Oggi più che mai anche su temi etici e di sostenibilità».
Rinaldo Cusi
Rinaldo Cusi

Loredana Prosperi
Loredana Prosperi
Davide Bolzoni
Davide Bolzoni

Truffa con i diamanti di laboratorio

Non è intenzione di nessuno denigrare i diamanti sintetici, o coltivati in laboratorio, come preferisce definirli il marketing. A patto che sia rispettata la trasparenza (non dei diamanti, ma della comunicazione). Chi vuole spendere meno e acquistare diamanti creati artificialmente, che sono chimicamente uguali a quelli naturali, deve essere libero di farlo. È una scelta legittima e, spesso, può anche essere una buona soluzione per ottenere un gioiello con diamanti. Ma a patto che sia chiaro quello che si acquista, a prescindere di quella che è l’opinione di esperti e gemmologi, che oggi sui diamanti naturali o di laboratorio sono divisi come i tifosi di due squadre della stessa città.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera, pietra creata in laboratorio

La premessa serve a introdurre quelli che sono gli aspetti negativi, cioè la possibilità di truffe a danno dei consumatori. Truffe che sono nocive sia per chi vuole acquistare un gioiello con diamanti, sia per i commercianti e i gioiellieri che li vendono in perfetta trasparenza di comunicazione. La cronaca riporta il caso di Douglas Wayne Gamble, un gioielliere di Salem, Oregon, Stati Uniti, finito in carcere con l’accusa di aver truffato centinaia di migliaia di dollari a clienti, a cui ha venduto diamanti sintetici al posto di quelli naturali. Una truffa che è stata possibile, se confermata dai giudici, in occasione di interventi di riparazione dei gioielli. Il gioielliere disonesto avrebbe sostituito i diamanti naturali con quelli, meno costosi, creati in laboratorio. Un altro caso era scoppiato mesi fa in India, anche questo scoperto.

La nuova miniera: l'impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
Impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali Lightbox (De Beers)

Sono casi isolati? Forse. Ma la possibilità di truffa mette in luce uno dei fattori chiave per chi produce, vende e acquista gioielli: la fiducia. Chi va in gioielleria per acquistare un anello o un paio di orecchini deve potersi fidare dell’autenticità di quello che sceglie. E allo stesso modo è impensabile portare a lucidare un anello con il rischio che sia sostituito il proprio diamante con un altro meno costoso. Certo, i diamanti di una certa dimensione sono certificati e identificati con un codice. Ma l’acquirente si fida del foglio di carta, il certificato, di accompagnamento: è raro che dopo l’acquisto sottoponga il diamante all’analisi costosa di un esperto o di un istituto di gemmologia.
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

A questo si aggiunge l’aumento vertiginoso di diamanti prodotti in laboratorio nelle fabbriche di Cina e India. Sono grandi fabbriche (non piccoli laboratori come pensano i consumatori), che impiegano migliaia di operai qualificati e mettono sul mercato molti milioni di carati. Come Greenlab, un’azienda che ha più di un migliaio di reattori che servono a produrre diamanti, con 2.500 dipendenti qualificati e una capacità produttiva annua di 200.000 carati. Oppure Kira, il più grande produttore di diamanti sintetici al mondo, con una struttura a Surat che impiega 2.500 lavoratori.
In conclusione: se un diamante è per sempre, anche il dubbio non ti abbandona mai.

Diamante di laboratorio del peso di 2 carati, venduto da Lightbox per 1850 euro
Diamante di laboratorio del peso di 2 carati, venduto da Lightbox per 1850 euro

I gioielli a V di V Rai con diamanti di laboratorio

I gioielli con diamanti creati in laboratorio del brand americano V Rai hanno una storia speciale. Sono realizzati con il frutto della produzione dell’azienda americana Diamond Foundry, che produce diamanti utilizzando il metodo della deposizione chimica in fase vapore (CVD). La società è nata nel 2015 e tra i suoi investitori c’era anche Leonardo DiCaprio, reduce dal film Blood Diamond, convinto nel sostenere una via tecnologica al diamante. E Vrai è il marchio di gioielli sostenuto da Da Diamond Foundry e rivolto al consumatore. Il brand ha collaborato con Balmain, Givenchy e Dover Street Market. Ora lancia la collezione di gioielli V.

Choker in oro 18 carati e diamanti di laboratorio
Choker in oro 18 carati e diamanti di laboratorio

Con V, volevo che il design si concentrasse sull’incastonatura piuttosto che sulla moltitudine di tagli di diamanti normalmente disponibili nelle nostre collezioni. Spero che offra ai clienti di V Rai un look fortemente identificativo, elegante ma audace, che sembri un’audace celebrazione del tuo stile autentico, con ogni linea spigolosa che riflette l’individualità di chi indossa i gioielli.
Mona Akhavi, presidente di V RAI.

Anello in oro bianco e diamanti di laboratorio
Anello in oro bianco e diamanti di laboratorio

I gioielli della collezione V RAIVè sono caratterizzati da linee spigolose e da un’incastonatura che utilizza la forma a V, che ospita diamanti di laboratorio a taglio brillante e allude al logo del brand. L’azienda, che vende online in tutto il mondo, sottolinea anche l’introduzione del braccialetto Flex, il primo con filo a molla, che si flette facilmente per consentire una semplice indossabilità. La collana da tennis e il girocollo sono entrambi dotati di fermagli invisibili: una soluzione che mette in risalto il design.

Bracciale V Rai V in oro bianco e diamanti
Bracciale V Rai V in oro bianco e diamanti
Bracciale tennis in oro bianco e diamanti di laboratorio
Bracciale tennis in oro bianco e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio
Bracciale in oro giallo e diamanti di laboratorio
Bracciale in oro giallo e diamanti di laboratorio

Pandora cambia nome ai suoi nuovi diamanti di laboratorio

Agosto è un mese caldo per Pandora: dopo aver annunciato i risultati di bilancio del secondo trimestre e presentato diverse novità delle piattaforme Moments e Signature, il marchio danese ha annunciato un nuovo nome per la sua gamma di gioielli con diamanti creati in laboratorio. La linea Diamonds by Pandora diventa ora Pandora Lab-Grown Diamonds. Più chiaro, perché non crea ambiguità né sorprese per chi li compra: ora è subito inequivocabile che si tratta di diamanti artificiali. E la trasparenza nei confronti del consumatore è anche una richiesta delle autorità americane.

Orecchini Pandora con diamanti di laboratorio
Orecchini Pandora con diamanti di laboratorio

I nuovi gioielli saranno presentati a fine mese, ma l’azienda ha anticipato la nuova strategia, che prevede 57 nuovi stili in tre nuove collezioni. I gioielli con diamanti sintetici faranno parte di diverse famiglie: Pandora Nova, per esempio, riguarda diamanti coltivati in laboratorio con taglio brillante, il classico diamante rotondo da anello con solitario, e taglio princess. Le pietre avranno una montatura proprietaria a quattro griffe.
L'attrice Rosario Dawson con i gioielli Pandora Brilliance, con diamanti di laboratorio, lanciati nell'agosto 2022 in Usa e Canada
L’attrice Rosario Dawson con i gioielli Pandora Brilliance, con diamanti di laboratorio, lanciati nell’agosto 2022 in Usa e Canada

Pandora Era è la linea che si propone come reinterpretazione dei gioielli più classici. Pandora Talisman, invece, è una collezione di ciondoli, ma di lusso. I diamanti di Pandora prodotti in laboratorio saranno selezionati per taglio eccellente, quasi incolori, di purezza VS+ incastonati e in oro bianco 14 carati, oro giallo 14 carati o argento sterling. Avranno un peso tra 0,15 e 1 carato. Inizialmente saranno disponibili in 700 negozi e online, ma solo per Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Australia. Altre collezioni saranno lanciate entro la fine di ottobre 2023 in Messico e Brasile, mentre il lancio completo è previsto per il primo trimestre del 2024. I prezzi partono da 290 dollari.
Rendering degli anelli della collezione Pandora Brilliance
Rendering degli anelli della collezione Pandora Brilliance con diamanti di laboratorio

Diamanti sempre più artificiali per De Beers

Se il colosso dei diamanti, quello che ha coniato il claim “un diamante è per sempre” sceglie di fare concorrenza a sé stesso, c’è qualcosa di strano. De Beers cinque anni fa aveva lanciato a sorpresa il brand di diamanti sintetici Lightbox. Adesso l’azienda, che è controllata dal gruppo minerario Anglo American, rilancia. In sostanza, il brand più famoso per i suoi diamanti, visto che estrae dalla terra quasi il 30% della produzione globale, spingerà sui diamanti creati in laboratorio, che costano meno.

Punto luce di Lightbox
Punto luce con diamante di laboratorio Lightbox

Alla base della scelta c’è il prezzo in calo dei diamanti naturali. Anche se molti credono che le gemme più desiderate dalle donne siano un investimento sicuro, che nel tempo acquista sempre più valore, il prezzo dei diamanti è sceso di circa il 20% dai massimi di febbraio 2022. Nel frattempo, India e Cina producono un sempre maggior numero di diamanti sintetici, creati in laboratorio, a prezzi sempre più bassi. Una concorrenza spietata. Per chi non lo sapesse, i diamanti prodotti in laboratorio sono chimicamente indistinguibili da quelli naturali, anche se un’accurata analisi può determinare l’origine artificiale delle gemme. A occhio nudo, però, nessuno è in grado di percepire la differenza.

La nuova miniera: l'impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
Impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali Lightbox (De Beers)

Proprio per questo la quota totale di diamanti sintetici in pochi anni è passata da circa il 2% a quasi il 10% del totale secondo alcuni esperti. E, allo stesso tempo, il loro prezzo è sceso del 60%. Ma non è tutto, perché secondo alcune stime, forse ottimistiche, se si guarda al settore del gioielli (cioè a quei diamanti che non sono utilizzati per l’industria) le vendite di anello, orecchini o collane con gemme artificiali sarebbe vicina al 50%. Probabilmente la percentuale si riferisce al segmento di gioielli con diamanti nello specifico mercato americano e non alla totalità. Ma anche se è difficile capire quanto queste stime corrispondano alla realtà, tutti concordano che le vendite di gioielli con diamanti di laboratorio è in forte aumento. E le mosse di De Beers sembrano solo un prendere atto della realtà. Anche sul fronte industriale le cose non vanno meglio: il Global Rough Diamond Price Index, relativo alle pietre grezze, è in ribasso del 18% rispetto al massimo storico che aveva toccato a febbraio 2022.

Al Cook, Ceo De Beers
Al Cook, Ceo De Beers

De Beers ha quindi creato una linea di prodotti premium, Finest, con diamanti di laboratorio certificati allo stesso modo di quelli naturali. In effetti, anche i diamanti artificiali possono essere di differente qualità. La certificazione si basa sugli stessi criteri utilizzati per i diamanti naturali, con le classiche 4C. Un ulteriore passo di De Beers è la promozione con azioni di marketing di anelli di fidanzamento con diamante solitario creato in laboratorio, per ora negli Usa. Quasi una bestemmia per chi ama i diamanti naturali, creati nel profondo della terra milioni di anni fa. E dire che De Beers al debutto del brand Lightbox aveva sottolineato le differenze incolmabili tra diamanti naturali e artificiali.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

Creati in laboratorio un terzo dei diamanti per anelli di fidanzamento

Negli Stati Uniti più di un terzo degli anelli di fidanzamento del tipo solitaire, cioè con una pietra centrale, venduti lo scorso anno sono stati realizzati con diamanti creati in laboratorio. Lo indica un sondaggio online condotto su quasi 12.000 coppie statunitensi dalla società specializzata in organizzazione di matrimoni The Knot. Il numero rappresenta il doppio rispetto al 2020. Il sondaggio ripropone il duello tra diamanti creati artificialmente, che da un punto di vista chimico sono identici a quelli naturali, e le gemme tradizionali estratte in miniera.
I diamanti di laboratorio sono sostenibili?
Che cosa sono i diamanti di laboratorio?

Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds
Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds

I diamanti creati in fabbrica, perlopiù in Cina o India dove l’energia arriva principalmente da grandi centrali elettriche inquinanti, costano un terzo di quelli naturali e, se non dovete rivendere il gioiello tra qualche anno, difficilmente qualcuno riuscirà a distinguere la differenza tra una gemma naturale e una artificiale, almeno a occhio nudo. Attualmente, ha scritto il Wall Street Journal, un diamante coltivato in laboratorio da un carato viene venduto al dettaglio per circa 1.430 dollari, mentre una gemma tradizionale estratta della stessa dimensione viene venduta per 5.635 dollari.
Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice
Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice di Brilliant Earth

Molte grandi Maison della gioielleria, però, restano contrarie all’uso di diamanti di laboratorio. Recentemente Cyrille Vigneron, Ceo di Cartier ha ribadito la sua contrarietà e si è schierato per i diamanti tradizionali, almeno per quelli di fidanzamento: “C’è una differenza nell’avere qualcosa creato dalla Terra in 4 milioni di anni e qualcosa fatto in quattro minuti nel tuo garage, quando vuoi esprimere un simbolo di eternità», ha detto.
Anello con diamanti di laboratorio
Anello con diamanti di laboratorio

Intanto, però, i diamanti artificiali sono ora utilizzati anche da grandi marchi della orologeria. Per esempio, Tag Heuer (gruppo Lvmh) ha utilizzato i diamanti lab grown nel modello Carrera Plasma: la corona è composta da un diamante intero, mentre il resto dell’orologio è tempestato di pietre di forma irregolare. Fare lo stesso con le pietre estratte sarebbe stato uno spreco, dato il taglio e la sagomatura che sarebbero stati necessari, secondo l’azienda.
Tag Heuer Carrera Plasma con diamanti lab grown
Tag Heuer Carrera Plasma con diamanti lab grown

Anche Gucci e Breitling hanno utilizzato pietre di laboratorio. Non solo: Breitling ha annunciato che tutti i suoi orologi utilizzeranno solo diamanti coltivati in laboratorio entro il prossimo anno. E ha già presentato il primo segnatempo con pietre artificiali, il Super Chronomat 38 Origins.
Breitling Super Chronomat Automatic 38 origins, con diamanti di laboratorio
Breitling Super Chronomat Automatic 38 origins, con diamanti di laboratorio

I diamanti di laboratorio sono sostenibili?

Sono meglio i diamanti naturali o quelli creati in laboratorio? Quali diamanti sono più sostenibili? E quali hanno un valore maggiore nel tempo? Domande che, presumibilmente, continueranno a essere di attualità anche nei prossimi anni. Perché soprattutto in Cina e in India si sono moltiplicate le fabbriche di diamanti creati con sofisticate macchine e a prezzi sempre più bassi. Inoltre, chi produce e vende diamanti sintetici, o di laboratorio, può sostenere che queste gemme siano del tutto identiche a quelle naturali, almeno sotto l’aspetto della composizione chimica. Dunque, chi ha ragione?

Lesotho Legend, grande diamante grezzo di 910 carati
Lesotho Legend, grande diamante naturale grezzo di 910 carati

I produttori di diamanti naturali sono preoccupati di fronte al diffondersi di gioielli realizzati con pietre create in laboratorio. Per questo il Natural Diamond Council, associazione che riunisce aziende come De Beers Group, Dominion Diamonds, Lucara Diamond, Petra Diamonds, RZM Murowa e Rio Tinto, ha deciso di spiegare le proprie ragioni. E di sfatare alcuni miti che accompagnano i diamanti di laboratorio. Sono risposte, dal punto di vista delle aziende minerarie, che contestano soprattutto l’idea che i diamanti sintetici siano green, amici dell’ambiente. Anche se non si può ignorare che proprio De Beers da qualche anno vende diamanti sintetici attraverso il marchio Lightbox Jewelry…
Vediamo quali sono gli argomenti del Natural Diamond Council.

Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD
Un diamante sintetico grezzo emerge dal reattore al plasma CVD

I diamanti prodotti in laboratorio sono uguali a quelli naturali?
In realtà, spiega il Natural Diamond Council, i diamanti creati in laboratorio si possono distinguere dai diamanti naturali tramite l’utilizzo di strumenti di verifica professionali. I diamanti lab grown sono prodotti su larga scala in poche settimane, mentre quelli naturali hanno miliardi di anni, e presentano caratteristiche e modelli specifici legati al loro sistema di crescita (sono due i metodi per creare diamanti sintetici).

Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio di Grown Brilliance

I diamanti prodotti in laboratorio sono sostenibili?

Secondo il Natural Diamond Council, i diamanti prodotti in laboratorio replicano il processo naturale di creazione di diamanti, che richiede una considerevole quantità di energia elettrica, principalmente dalla rete nazionale. Oltre il 60% dei diamanti creati in laboratorio è prodotto in Cina e India, dove rispettivamente il 63% e il 74% delle reti elettriche è alimentata a carbone. Inoltre, la produzione di diamanti in laboratorio può richiedere temperature altissime che si avvicinano al 20% della temperatura della superficiale solare.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

I diamanti naturali significa sono una risorsa naturale limitata?
La formazione avviene nell’arco di milioni, talvolta miliardi di anni, e si verifica in zone limitate del manto terrestre, a temperature e pressioni estreme. Il recupero globale dei diamanti naturali ha raggiunto l’apice nel 2005, per poi decrescere del 30% nel corso degli ultimi 16 anni.

Anello trilogy in oro bianco con diamanti cresciuti in laboratorio
Anello trilogy in oro bianco con diamanti cresciuti in laboratorio

I diamanti creati in laboratorio si sono deprezzati negli ultimi anni?


Dal 2016 al 2023, il prezzo medio di un diamante creato in laboratorio da 1,5 carati è diminuito di oltre il 74%, insiste ancora il il Natural Diamond Council. Al contrario, anche se i prezzi dei diamanti naturali hanno subito fluttuazioni negli ultimi 35 anni, in media questi sono aumentati del 3% all’anno.

Diamante blu di laboratorio
Diamante blu di laboratorio

Estrarre diamanti naturali è eticamente sostenibile?


Grazie al Kimberley Process, voluto dalle Nazioni Unite e dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization), il commercio di diamanti grezzi, aggiungono i produttori di diamanti, è regolamentato per garantire che sia privo di conflitti. Il Responsible Jewellery Council (RJC) assicura un approvvigionamento responsabile attraverso certificazioni verificate da terzi. E marchi, rivenditori e gioiellieri, stanno implementando sempre più protocolli e politiche di approvvigionamento etico per garantire la trasparenza nelle loro catene di approvvigionamento.

Un impianto di produzione di diamanti sintetici
Un impianto di produzione di diamanti sintetici

L’estrazione di diamanti naturali nuoce all’ambiente?
Secondo il Natural Diamond Council i diamanti naturali contribuiscono a proteggere la biodiversità su un’area delle dimensioni delle città di New York, Chicago, Washington D.C. e Las Vegas messe assieme. De Beers Group, per esempio, lavora con Kelp Blue allo studio del potenziale delle alghe per immagazzinare carbonio, migliorando al contempo la salute marina. Diamond Route è una rete creata da De Beers Group per proteggere gli habitat naturali minacciati in Sudafrica e Botswana.

Miniera della Culinam
Miniera della Cullinan

I diamanti naturali sono nocivi per i Paesi in cui sono estratti?
Il settore dei diamanti naturali, dicono i produttori, supporta il sostentamento di 10 milioni di persone in tutto il mondo. Fino all’80% del valore del diamante grezzo resta nelle comunità locali sotto forma di acquisti locali, benefit occupazionali, programmi sociali, investimenti nelle infrastrutture, tasse, diritti e dividendi pagati dal settore ai rispettivi governi. Per i membri dell’NDC, l’85% di tutti gli approvvigionamenti è locale. E in Canada, l’industria dei diamanti naturali contribuisce al 24% del Pil totale nei territori nordoccidentali, dove 17 miliardi di dollari sono andati a imprese (NWT) e 7,5 miliardi di dollari a imprese di proprietà indigene (NWT).

La nuova miniera: l'impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
La nuova miniera: l’impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali Lightbox (De Beers)

Gioielli accessibili con diamanti da Grown Brilliance

Diamanti creati in laboratorio e, per questo, immuni dall’impatto ambientale degli scavi a cielo aperto o in miniera. La tecnologia ha ridotto il costo di produzione delle gemme e sempre più aziende propongono gioielli con diamanti sintetici, che hanno la stessa composizione chimica di quelli naturali. Un brand in ascesa è l’americano Grown Brilliance, di proprietà di un gruppo di investitori che hanno costituito la holding AJS Creations. I diamanti di Grown Brilliance sono certificati da Igi, che è un istituto gemmologico specializzato per i diamanti coltivati in laboratorio. Anche questo tipo di gemme, infatti, ha una certificazione che fotografa caratteristiche e qualità del diamante.

Collana in oro giallo con diamante lab grown
Collana in oro giallo con diamante lab grown

Grown Brilliance ha iniziato a vendere diamanti sciolti in sordina, attraverso Amazon. Il marchio si è poi evoluto e ha allargato l’offerta al settore della gioielleria, con gioielli classici, resi attraenti anche da un prezzo molto competitivo. I diamanti, forse prodotti in India, uno dei Paesi, assieme alla Cina, in cui sono realizzati buona parte delle gemme di laboratorio, sono montati su gioielli in oro bianco e giallo 14 e 18 carati, per uomini e donne, con prezzi che vanno da 170 a 110.000 dollari.
Anelo in oro bianco con diamanti taglio pera
Anelo in oro bianco con diamanti taglio pera

Il brand sostiene Shrimad Rajchandra Love and Care Usa, una organizzazione di assistenza sociale con headquarters a Mumbai. L’associazione è presieduta da Abhay Jasani, ingegnere dell’Indian Institute of Technology e presidente del gruppo Jasani, uno dei principali esportatori di diamanti e gioielli con diamanti.
Orecchini a frange in oro bianco e diamanti di laboratorio
Orecchini a frange in oro bianco e diamanti di laboratorio

Girocollo in oro giallo e diamanti di laboratorio
Girocollo in oro giallo e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio

Come riconoscere un diamante creato in laboratorio

I diamanti creati in laboratorio, o diamanti sintetici, sono sempre più utilizzati: costano meno delle gemme naturali e sono praticamente indistinguibili a occhio nudo. Hanno però minor valore rispetto a quelli estratti dalla terra e, al momento di una ipotetica vendita, avranno un prezzo molto inferiore. Ma è possibile riconoscere se un diamante è naturale oppure è artificiale, creato in laboratorio? Non è facile, ma si può. Se volete sapere come si creano i diamanti di laboratorio potete leggere prima questo articolo.

Orecchini con diamanti di laboratorio ovali e taglio smeraldo
Orecchini con diamanti di laboratorio ovali e taglio smeraldo

Esistono diversi modi per riconoscere se un diamante è stato creato in laboratorio. Eccone alcuni:

1. Controllare la certificazione del diamante
Un diamante creato in laboratorio in genere viene fornito con una certificazione del laboratorio in cui è stato creato. La certificazione dovrebbe indicare che il diamante è “coltivato in laboratorio” o è “sintetico”. Il certificato fornirà anche informazioni sulla qualità del diamante, inclusi peso in carati, colore, purezza e taglio. È importante assicurarsi che il certificato provenga da un laboratorio rispettabile e che corrisponda al diamante che stai acquistando. Un gioielliere noto dovrebbe essere in grado di fornirti tutta la documentazione necessaria.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera, pietra creata in laboratorio

2. Esaminare le inclusioni del diamante
Le inclusioni sono minuscole imperfezioni all’interno di un diamante che possono influenzarne l’aspetto e il valore. I diamanti naturali hanno spesso inclusioni sparse in tutto il diamante, mentre quelli creati in laboratorio possono avere meno inclusioni, che sono tipicamente concentrate in un’area specifica. Alcuni diamanti creati in laboratorio possono però contenere inclusioni che non si trovano nei diamanti naturali. Un gemmologo qualificato sarà in grado di esaminare il diamante al microscopio e identificare eventuali inclusioni che potrebbero indicare se il diamante è creato in laboratorio o naturale.
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

3. Testare la conducibilità elettrica del diamante
I diamanti sono eccellenti isolanti elettrici, ma alcuni diamanti creati in laboratorio vengono creati utilizzando un processo chiamato deposizione chimica da vapore (CVD), che può portare a diamanti con elevata conduttività elettrica. Un tester di diamanti è un dispositivo in grado di rilevare se un diamante è un diamante naturale o creato in laboratorio misurando la sua conducibilità elettrica. Questo metodo è estremamente accurato e i tester per diamanti sono comunemente usati nell’industria della gioielleria per verificare l’autenticità dei diamanti.
Anello trilogy in oro bianco con diamanti cresciuti in laboratorio
Anello trilogy in oro bianco con diamanti cresciuti in laboratorio

4. Osservare il colore
I diamanti naturali hanno spesso lievi variazioni di colore, mentre i diamanti creati in laboratorio sono in genere di colore più uniforme. Questo perché i diamanti creati in laboratorio possono essere creati con colori specifici, come il rosa o il blu, che sono rari nei diamanti naturali. Se un diamante appare di colore troppo perfetto, potrebbe essere creato in laboratorio. Tuttavia, è importante notare che alcuni diamanti creati in laboratorio possono anche presentare lievi variazioni di colore, quindi questo metodo da solo non è sempre affidabile.
Un impianto di produzione di diamanti sintetici
Un impianto di produzione di diamanti sintetici

In sintesi, ci sono diversi modi per riconoscere se un diamante è stato creato in laboratorio, tra cui la verifica della certificazione del diamante, l’esame delle sue inclusioni, il test della sua conduttività elettrica e la ricerca di variazioni di colore. Tuttavia, è importante notare che i diamanti creati in laboratorio non sono falsi o inferiori ai diamanti naturali, ma qualcosa di diverso. Sia che tu scelga un diamante creato in laboratorio o naturale, è importante però acquistare un gioiello da un gioielliere rispettabile e verificare l’autenticità del diamante prima di effettuare un acquisto.

Orecchini lab-grown di Lightbox
Orecchini lab-grown di Lightbox

La scelta green di Vrai




Da qualche anno il mondo dei gioielli è diviso in due: da una parte chi sostiene l’utilizzo dei diamanti creati artificialmente con sofisticati macchinari, dall’altra chi non vuole rinunciare ai diamanti naturali, estratti dalla terra. Vrai è un marchio di gioielli che ha scelto di utilizzate i diamanti creati in laboratorio. Alla base c’è l’iniziative di Martin Roscheisen, un imprenditore austriaco-americano. Roscheisen è stato tra i primi, alla fine degli anni Novanta, a capire le potenzialità commerciali di Internet ed è stato anche uno dei primi imprenditori della Silicon Valley a concentrarsi sulla tecnologia dell’energia verde. Nel 2015, Roscheisen ha lanciato Diamond Foundry, con il sostegno di Leonardo DiCaprio, e nel novembre 2016 Diamond Foundry ha acquistato il marchio di gioielli Vrai.

Orecchini Huggie in oro 14 carati e diamanti
Orecchini Huggie in oro 14 carati e diamanti

Il brand tiene a sottolineare l’aspetto green: i diamanti Vrai sono prodotti da Diamond Foundry a Wenatchee, nello Stato di Washington, Usa, utilizzando con il 100% di energia idroelettrica. L’azienda è certificata Carbon Neutral dal 2017. I gioielli di Vrai sono realizzati in oro 14 carati, con un design moderno, abbastanza semplice. I 14 carati assieme a diamanti di laboratorio consente di contenere i prezzi: un anello in oro con una pietra di 0,5 carati, venduto online, è proposta a circa 1500 dollari.

Orecchini pendenti in oro 14 carati e diamanti
Orecchini pendenti in oro 14 carati e diamanti
Anello chevalier in oro 14 carati e diamante lab grown
Anello chevalier in oro 14 carati e diamante lab grown
Orecchini in oro 14 carati e diamanti sintetici con diverso taglio
Orecchini in oro 14 carati e diamanti sintetici con diverso taglio
Orecchini con diamanti di laboratorio ovali e taglio smeraldo
Orecchini con diamanti di laboratorio ovali e taglio smeraldo
Anello Toi et Moi in oro 14 carati e diamanti di laboratorio
Anello Toi et Moi in oro 14 carati e diamanti di laboratorio

Anello Tori et Moi con diamanti di laboratorio a pera e taglio smeraldo
Anello Tori et Moi con diamanti di laboratorio a pera e taglio smeraldo







I diamanti di laboratorio sono come le Tesla?





È giusto paragonare i diamanti sintetici alle auto Tesla? Una gemma prodotta da una fabbrica con il deposito di gas contenente carbonio è davvero green? E i diamanti sintetici hanno la patente di sostenibilità? Sono domande che seguono un’intervista dal sapore promozionale di Forbes (la trovate qui) ad Anthony Tsang, Ceo di The Future Rocks, nuovo mercato online per gioielli ideati da diversi designer, che utilizza i cosiddetti diamanti coltivati in laboratorio, cioè prodotti artificialmente. L’azienda ha sede a Hong Kong e cerca clienti tra i più giovani, Millennials e Gen-Z, cioè ventenni e trentenni. È questa fascia di età, secondo le ricerche di mercato, a essere la più sensibile al tema della sostenibilità.

Anello in oro con diamante di laboratorio disegnato da Courbet
Anello in oro con diamante di laboratorio disegnato da Courbet

Inoltre, come è noto, i diamanti di laboratorio sono anche meno costosi di quelli naturali. Ma è l’aspetto green quello sottolineato da chi li vende. In realtà, la sostenibilità delle gemme artificiali è solo relativa. I diamanti coltivati in laboratorio sono prodotti in due modi: con reattori che utilizzano un processo ad alta pressione e alta temperatura oppure con un processo chimico che consiste nel deposito del vapore di carbonio. «Non ci confrontiamo con i diamanti naturali, forniamo solo un’opzione diversa, il mercato è abbastanza grande», ha raccontato Tsang. Ok. Ma il manager si spinge più in là: «Quindici anni fa tutti ridevano di Tesla e ora anche la Ferrari sta entrando nel mercato dei veicoli elettrici».
Anello in oro e diamanti di laboratorio by Matilde
Anello in oro e diamanti di laboratorio by Matilde

Questo paragone, però, non sembra del tutto azzeccato. Innanzitutto, le auto elettriche non sono prodotti green: consumano tanta energia generalmente non rinnovabile, e la realizzazione delle loro enormi batterie richiede scavi e devastazioni del territorio per estrarre le cosiddette terre rare. Inoltre, in prospettiva queste batterie costituiranno un enorme problema di gestione alla fine del loro ciclo di vita. Oltre a costare di più, le auto elettriche necessitano anche di un’infrastruttura ancora tutta da realizzare per portare ovunque l’elettricità necessaria per la ricarica. Questo significa migliaia di chilometri di cavi in rame, che provocheranno un’enorme estrazione di minerale oltre al consumo di energia necessario per creare milioni di punti necessari alla ricarica. Quindi, le Tesla e le auto elettriche in genere non sono proprio prodotti green. Ma non è la sostenibilità delle auto elettriche il punto. Ha senso questo martellante marketing sui presunti aspetti green dei diamanti sintetici? Non sarebbe meglio limitarsi a dire che le gemme create in fabbrica costano meno e hanno la stessa proprietà chimica, anche se non il fascino, dei diamanti creati dalla Terra?

Orecchini a bottone in oro, smalto e diamanti di laboratorio disegnati da Loev
Orecchini a bottone in oro, smalto e diamanti di laboratorio disegnati da Loev
Immagine della campagna advertising di The Future Rock
Immagine della campagna advertising di The Future Rock

Orecchini a bottone in oro, smalto e diamanti di laboratorio disegnati da Rêver
Orecchini a cerchio in oro e diamanti di laboratorio disegnati da Rêver







Svolta verde con Pandora Brilliance

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Il vento della sostenibilità, del rispetto per l’ambiente e, più in generale, del green ha investito da tempo il mondo della gioielleria. Questa spinta ha convinto Pandora a lanciare una collezione con diamanti creati in laboratorio e argento e oro riciclati al 100%. La prima collezione con diamanti sintetici, chiamata Pandora Brilliance, era stata annunciata già nel 2021 e venduta come esperimento solo in Gran Bretagna. Dopo questo assaggio, adesso Pandora ha deciso di non utilizzare più diamanti estratti e di estendere la vendita.

Anelli in oro bianco e oro giallo con diamanti di laboratorio
Anelli in argento e oro giallo con diamanti di laboratorio by Pandora

Il futuro del lusso è qui oggi. I diamanti creati in laboratorio sono belli quanto i diamanti estratti, ma disponibili per più persone e con minori emissioni di carbonio. Siamo orgogliosi di ampliare il mercato dei diamanti e di offrire gioielli innovativi che stabiliscono un nuovo standard per il modo in cui l’industria può ridurre il suo impatto sul pianeta.
Alexander Lacik, Ceo di Pandora

Alexander Lacik
Alexander Lacik, presidente e Ceo di Pandora

Secondo l’azienda danese, il mercato globale dei gioielli con diamanti è di circa 84 miliardi di dollari. Le previsioni sono di crescita e i diamanti creati in laboratorio stanno superando l’aumento complessivo del settore. Gli Stati Uniti sono attualmente il più grande mercato mondiale di gioielli con diamanti. I diamanti creati in laboratorio, ricorda Pandora, sono identici ai diamanti estratti, ma sono creati in un laboratorio piuttosto che estratti da una miniera.

Bracciali della collezione Pandora Brilliance, bozzetto
Bracciali della collezione Pandora Brilliance, bozzetto

Hanno le stesse caratteristiche ottiche, chimiche, termiche e fisiche e sono classificati secondo gli stessi standard noti come 4C: taglio, colore, purezza e caratura. I diamanti creati in laboratorio da Pandora vengono realizzati, tagliati e lucidati utilizzando il 100% di energia rinnovabile e, sempre secondo il colosso danese, hanno un’impronta di carbonio di soli 8,17 chilogrammi di Co2e (Carbon dioxide equivalent) per carato, il 5% di quella necessaria per ottenere di un diamante estratto.

I diamanti creati in laboratorio vengono creati negli Stati Uniti. In prospettiva, ricorda inoltre Pandora, se tutti i diamanti venissero estratti con la stessa impronta di carbonio ridotta dei diamanti creati in laboratorio da Pandora, si risparmierebbero più di 6 milioni di tonnellate di CO2e all’anno, che equivale alla sostituzione di tutte le auto di New York City con veicoli elettrici.

Rendering degli anelli della collezione Pandora Brilliance
Rendering degli anelli della collezione Pandora Brilliance

Argento e oro riciclati al 100%
Per ridurre ulteriormente l’impatto climatico dei gioielli, Pandora ha lanciato anche la prima collezione con argento e oro riciclati al 100%. Anche questo riduce le emissioni di gas serra del prodotto di ingresso della collezione, un anello d’argento con un diamante creato in laboratorio da 0,15 carati (costa 300 dollari) a 2,7 chilogrammi di CO2e, pari alle emissioni medie necessarie a produrre una maglietta. Il prodotto di punta, un diamante creato in laboratorio da 1 carato incastonato in un anello in oro massiccio 14 carati (costa 1950 dollari), ha un’impronta di 10,4 chilogrammi di CO2e, inferiore alle emissioni medie necessarie per ottenere un paio di jeans.

La nuova collezione rappresenta una svolta significativa per Pandora, poiché l’azienda si è impegnata a realizzare tutti i suoi gioielli da argento e oro riciclati entro il 2025.La collezione di 33 pezzi si chiama Pandora Brilliance e comprende anelli, braccialetti, collane e orecchini, ciascuno caratterizzato da un diamante solitario, purezza VS+ creato in laboratorio, incastonato a mano in argento sterling, oro giallo massiccio 14 carati o oro bianco massiccio 14 carati. La collezione sarà disponibile per l’acquisto dal 25 agosto in 269 negozi Pandora negli Stati Uniti e in Canada e online su pandora.net. I prezzi partono da 300 dollari e ogni pietra varia da 0,15 a 1 carato.

Anelli Pandora indossati
Anelli Pandora indossati






Questa collana diamanti sintetici di Brilliant Earth costa 100.000 dollari

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Domanda: comprereste una collana di diamanti sintetici che costa 100.000 dollari? Brilliant Earth, brand di San Francisco che dal 2005 propone gioielli con provenienza etica e sostenibile, crede che il prezzo sia giusto. E propone questo gioiello, che fa parte della collezione Solstice. La collana, in oro bianco e diamanti creati in laboratorio per 75 carati, con forme diverse (rotondi, a pera, marquise), è accompagnata da altri 15 gioielli, sempre realizzati con gli stessi materiali.

Collana con diamanti di laboratorio in vendita a 100.000 dollari
Collana con diamanti di laboratorio in vendita a 100.000 dollari

Brilliant Earth è stata fondata da Beth Gerstein ed Eric Grossberg è si è proposta fin dall’inizio di utilizzare diamanti conflict free, selezionati per le loro origini etiche e rispettose dell’ambiente. La Maison è stata anche tra le prime a utilizzare la blockchain per tracciare la provenienza delle pietre e fa parte del Responsible Jewelry Council, standard etico leader nel settore della gioielleria. Per realizzare le sue pietre sintetiche, Brilliant Earth utilizza un processo noto come High Pressure High Temperature (Hpht), senza post-trattamento. Questo processo, specifica l’azienda, imita in laboratorio le condizioni di formazione dei diamanti naturali.

Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice
Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice
Anello della collezione Solstice
Anello della collezione Solstice
Bracciale con diamanti sintetici
Bracciale con diamanti sintetici
Orecchini Brilliant Earth con diamanti sintetici
Orecchini Brilliant Earth con diamanti sintetici

Collana Brilliant Earth con diamanti sintetici
Collana Brilliant Earth con diamanti sintetici







Lightbox vende diamanti (di laboratorio) sfusi




Un diamante di 2 carati non montato su un gioiello e venduto a 1850 euro e ancora meno in dollari. Possibile? Sì, se si tratta di un diamante che invece di essere estratto dalla terra è stato prodotto da una fabbrica o, nella nomenclatura del marketing, «cresciuto in laboratorio», definizione che rende la pietra meno frutto industriale. A vendere diamanti sintetici sfusi è Lightbox, un marchio del gruppo De Beers. La grande società famosa per i suoi diamanti (naturali) da qualche anno ha deciso di farsi concorrenza da sola vendendo diamanti realizzati tra le mura di un impianto industriale.

Diamante di laboratorio del peso di 2 carati, venduto da Lightbox per 1850 euro
Diamante di laboratorio del peso di 2 carati, venduto da Lightbox per 1850 euro

Una mossa che ha sorpreso molti ma che, in effetti, ha una strategia razionale: occupare quella parte di mercato prima che siano altri a farlo. I gioielli di Lightbox sono distribuiti in tutto il mondo anche attraverso il sito internet. La novità è che ora, oltre ai gioielli con diamanti di laboratorio, sono in vendita direttamente le pietre con taglio principessa o brillante (per il momento), che si possono acquistare e poi utilizzare in un gioiello da affidare al proprio gioielliere. Non a caso sul sito di Lightbox al momento (ottobre 2021) è presente un solo anello con diamante, mentre il resto dei gioielli è suddiviso tra orecchini e collane con punto luce. Le pietre sono di purezza VVS, incolori (di colore D, E o F) e hanno un taglio definito eccellente.

Diamante rosa da laboratorio di 1 carato e mezzo
Diamante rosa da laboratorio di 1 carato e mezzo

Il prezzo ultra competitivo dei diamanti di laboratorio, che tra l’altro sono presentati come portabandiera della sostenibilità (un aspetto su cui ci sarebbe da discutere molto), potrebbero risultare un successo: il prezzo proposto è di 800 dollari per carato. Più o meno un decimo di quello che costa un diamante naturale. A questo bisogna aggiungere che, da un punto di vista chimico, tra una pietra di laboratorio e una estratta in miniera non c’è differenza. Anche se le gemme naturali presentano spesso imperfezioni che le rendono uniche. I diamanti sciolti di Lightbox sono forniti con la propria garanzia di qualità e con un codice segno visibile con una lente di ingrandimento 10x. Insomma, per fortuna non si potranno rivendere come diamanti naturali.

Punto luce di Lightbox
Punto luce di Lightbox
Orecchini lab-grown di Lightbox
Orecchini lab-grown di Lightbox
Anello con diamanti lab-grown
Anello con diamanti lab-grown

Diamante blu di laboratorio
Diamante blu di laboratorio







PdPaola debutta in oro e diamanti

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PdPaola, brand spagnolo che in pochi anni è andato alla conquista del mercato europeo, sale l’ultimo gradino della qualità e affianca le sue collezioni a prezzi accessibili a una nuova linea  realizzata con gli elementi classici della gioielleria: oro e diamanti. I nuovi gioielli di PdPaola sono realizzati a mano in oro 18 carati, 100% riciclato, e con diamanti coltivati in laboratorio, cioè senza estrazione mineraria con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e, naturalmente, di mantenere prezzi più bassi rispetto ai gioielli con pietre naturali.

Anello in oro con diamanti lab grown
Anello in oro con diamanti lab grown

All’interno della collezione, che comprende anelli e orecchini con lo stile essenziale della Maison, sono comprende collane con un ciondolo a forma di lettera dell’alfabeto, che di solito coincide con quella del nome di chi la indossa: un classico della gioielleria e uno dei driver in fatto di regali. I prodotti della linea di gioielleria in oro saranno per il momento disponibili esclusivamente nel negozio online pdpaola.com, con prezzi che vanno da 100 a 1.400 euro, ma arriveranno presto anche nei negozi. Accanto a questa nuova linea, rimangono sempre disponibili le ampie collezioni in argento sterling.

Collana indossata in oro e diamanti di laboratorio con lettera
Collana indossata in oro e diamanti di laboratorio con lettera
Collana in oro e diamanti di laboratorio
Collana in oro e diamanti di laboratorio
Orecchini in oro bianco e diamanti di laboratorio
Orecchini in oro bianco e diamanti di laboratorio
Fedina in oro
Fedina in oro

Orecchini asimmetrici in oro giallo e diamanti di laboratorio
Orecchini asimmetrici in oro giallo e diamanti di laboratorio







Con Courbet i diamanti artificiali in Place Vendôme

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In Place Vendôme a Parigi è nata una nuova Maison di gioielli: si chiama Courbet e lavora solo con diamanti artificiali ♦︎

Forse qualche gioielliere l’ha vissuta come una provocazione, chissà. Ma da un paio di anni in Place Vendôme a Parigi, la capitale dell’alta gioielleria, c’è una nuova Maison specializzata in gioielli con diamanti cresciuti in laboratorio, cioè sintetici. Il brand ha un nome altrettanto provocatorio: Courbet. È il nome del pittore francese dell’Ottocento celebre anche per essere l’autore di un quadro, L’origine del mondo, che ritrae in primo piano un sesso femminile (oggi fa meno scandalo, ma allora fu uno choc), Courbet, curiosamente, durante la Comune di Parigi è stato tra i promotori della distruzione della colonna in bronzo di Place Vendôme, considerata un monumento anti-pacifista (ma poi è stata ricostruita).

I gioielli della Maison Courbet, però, non sono affatto provocatori, nonostante l’utilizzo di diamanti sintetici.

Anello in oro bianco con diamanti lab grown
Anello in oro bianco con diamanti lab grown

Il marchio è diretto da Manuel Mallen, che ha passato 20 anni come manager di Piaget e Baume & Mercier. La designer è, invece, la svedese Marie-Ann Wachtmeister, ex manager marketing in Europa per Procter & Gamble. Il negozio di Courbet si trova al quinto piano di Cour Vendôme, proprio dietro la piazza. I gioielli hanno come bandiera l’etichetta della sostenibilità, di prodotto etico. Oltre ai diamanti lab grown, Courbet sottolinea l’utilizzo di oro riciclato. E non solo da altri gioielli: utilizza anche l’oro presente nel materiale informatico e industriale obsoleto. Mentre un’ottima miniera produce solo circa 5 grammi di oro per tonnellata di minerale, una tonnellata di rifiuti elettronici può contenere fino a 1 chilogrammo di metallo giallo.
Insomma, gioielleria con diamanti sintetici, a due passi dalle boutique di Boucheron, Van Cleef & Arpels, Damiani, Piaget… il mondo sta proprio cambiando.

Orecchini a cerchio con diamanti lab grown
Orecchini a cerchio con diamanti lab grown
Orecchini a bottone Celeste
Orecchini a bottone Celeste
Orecchini in oro rosa Eclipse
Orecchini in oro rosa Eclipse
Bracciale in oro giallo con diamanti lab grown
Bracciale in oro giallo con diamanti lab grown
Anello in oro rosa con diamanti lab grown
Anello in oro rosa con diamanti lab grown
Anello in oro bianco con diamante sintetico
Anello in oro bianco con diamante sintetico







Diamanti artificiali, corsa inarrestabile




Dimenticate le profondità delle miniere in cui nel buio brilla un diamante grezzo. Ora i diamanti sono sempre più figli di anonime macchine, procedimenti complessi e calcoli digitalizzati. Insomma, sono sempre di più i diamanti artificiali, creati in fabbrica. E fa ancora più impressione sapere che una delle aziende che spinge di più sui diamanti creati in laboratorio è il brand più noto per la vendita di gemme naturali: De Beers.

Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD di De Beers
Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD di De Beers

È stata una campagna pubblicitaria di De Beers, nel 1947, a inventare il claim “un diamante è per sempre”. Oggi, forse, potrebbe proporre un altro slogan: “un diamante è per tutti”. L’azienda, infatti, sta spingendo forte sui diamanti artificiali con il brand Lightbox. Anni fa ha creato ad Ascot, in Gran Bretagna, la prima fabbrica di diamanti creati in laboratorio. E oggi raddoppia con l’impianto di produzione da 94 milioni di dollari a Gresham, Oregon. La fabbrica ha già iniziato a lavorare e una volta pienamente operativa, produrrà circa 200.000 carati di diamanti coltivati in laboratorio ogni anno.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio

Oltre che con il marchio Lightbox, i diamanti saranno venduti con il rivenditore di gioielli online Blue Nile, in un’esclusiva collezione di gioielli. Non bisogna stupirsi: una ricerca di MVI Marketing sponsorizzata dall’International Grown Diamond Association indica che in dieci anni i diamanti coltivati in laboratorio sono passati da zero fino a diventare la categoria in più rapida crescita nel mercato dei gioielli.

La nuova miniera: l'impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
La nuova miniera: l’impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali

I diamanti creati in fabbrica non sono stati intaccati dalle critiche di chi ritiene i diamanti naturali le uniche gemme preziose. Anche perché le pietre artificiali hanno un prezzo per carato inferiore di circa il 30% rispetto a quelle estratte dalla terra. E, dal punto di vista chimico, sono perfettamente uguali. Anzi, i diamanti artificiali sono artificialmente perfetti. Inoltre, sono sempre più conosciuti dai consumatori, perlomeno quelli americani. Risultato: oltre a De Beers, utilizzano diamanti sintetici anche altre marche, come Swarovski e Richline. Insomma, anche per i gioielli vince la tecnologia.

Ingresso della fabbrica di diamanti sintetici
Ingresso della fabbrica di diamanti sintetici

Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox

Orecchini con diamanti sviluppati in laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti sintetici sviluppati in laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti rosa sviluppati in laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti rosa sviluppati in laboratorio Lightbox

Pendente con diamante sviluppato in laboratorio Lightbox
Pendente con diamante sviluppato in laboratorio Lightbox







La guerra dei diamanti sintetici

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Scoppia la guerra dei diamanti da laboratorio: De Beers taglia i prezzi del 60%, gli altri produttori la accusano di concorrenza sleale ♦︎

Quando diminuiscono i prezzi è contento chi acquista, ma non è contento chi vende. Non solo, non sarà felice neppure chi ha giù acquistato il prodotto che ora è venduto a un costo minore. E se si tratta di diamanti? È la stessa cosa.

La notizia riguarda i diamanti di laboratorio, sintetici, che sono il fenomeno dirompente nel mondo della gioielleria. L’amministratore delegato di De Beers, Bruce Cleaver, ha dichiarato all’agenzia Reuters che i prezzi all’ingrosso dei diamanti sviluppati in laboratorio sono diminuiti fino al 60% da quando la sua azienda ha iniziato a vendere pietre sintetiche per gioielleria, cioè da settembre.

Il manager paragona il prezzo dei diamanti a quello dei televisori a schermo piatto: all’inizio erano molto costosi, oggi hanno prezzi alla portata di tutti.

Bruce Cleaver
Bruce Cleaver

È davvero questa la storia dei diamanti sintetici? Venduti fino a poco tempo fa con un prezzo solo leggermente inferiore alle pietre naturali, i diamanti sintetici non a caso erano spinti dal marketing dei produttori come prodotti etici. Per produrre diamanti sintetici non occorre scavare montagne, smuovere terra, mobilitare popolazioni del terzo mondo. Ma si potrebbe anche obiettare che per produrre diamanti sintetici occorre un fiume di energia elettrica, che non si crea dal nulla, ma da centrali che consumano petrolio, carbone o uranio. E che il lavoro di minatore è pericoloso e faticoso, ma è sempre meglio di nulla per alcune popolazioni.

In ogni caso, De Beers ha lanciato a settembre il suo marchio di gioielli Lightbox, con diamanti prodotti artificialmente, e ha descritto la decisione come un successo nella sua ultima relazione finanziaria. Altri produttori di diamanti sintetici, però, hanno messo in discussione la strategia sviluppata da De Beers, accusando il marchio di vendere sottocosto. Insomma, la guerra dei diamanti da laboratorio sembra appena iniziata. Federico Graglia


Pendente con diamante sviluppato in laboratorio Lightbox
Pendente con diamante sviluppato in laboratorio Lightbox

Orecchini con diamanti sviluppati in laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti sviluppati in laboratorio Lightbox

Orecchini con diamanti rosa sviluppati in laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti rosa sviluppati in laboratorio Lightbox







Diamanti sintetici contro naturali. Ecco chi vincerà

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L’inarrestabile diffusione dei diamanti sintetici. Abbasserà il valore dei vostri diamanti naturali? Secondo questa analisi… ♦︎

La diffusione dei diamanti sintetici comprometterà il valore dei diamanti naturali? I vostri gioielli acquistati anni fa, con pietre estratte dalla terra, avranno meno valore, visto che diamanti e gemme colorate sintetiche saranno praticamente indistinguibili da quelle vere?

Sono interrogativi legittimi, ora rilanciati da Paul Zimnisky, analista indipendente e consulente per l’industria dei diamanti.

Diamanti sintetici
Diamanti sintetici

Le previsioni sui diamanti

Secondo il calcolo di Zimnisky, nei prossimi anni la vendita di diamanti sintetici si moltiplicherà. Già ora sono prodotti diamanti di qualità migliore anche in colori come il rosa e il blu. La produzione di diamanti in laboratorio per la gioielleria supera 1,5 milioni di carati di diamanti all’anno. E i prezzi dei diamanti sintetici di qualità venduti per la gioielleria sono diminuiti del 30-40% negli ultimi due anni. È un trend destinato a continuare: lo scorso anno il gigante dei diamanti De Beers ha annunciato l’ingresso nel mercato dei diamanti sintetici. E le stime indicano che i diamanti sintetici di De Beers possano avere uno sconto del 65-80% rispetto agli attuali prezzi. Non solo: il maggior produttore di apparecchi che servono a fabbricare diamanti sintetici ha ordini arretrati di un anno.

diamonique ledaotto anello
Anello con diamanti sintetici, argento, placcato rodio

La grande corsa

Leggete bene queste cifre: si stima che l’investimento nei prossimi anni per produrre diamanti sintetici sarà di 1,9 miliardi di dollari. Così il mercato dei gioielli con diamanti di laboratorio dovrebbe aumentare del 22% ogni anno, fino a 5,2 miliardi di dollari nel 2023, per poi salire ancora a 14,9 miliardi di dollari nel 2035, con un tasso di crescita a lungo termine del 9% circa. E questo anche grazie al miglioramento delle tecnologie di produzione, che dovrebbe spingere ulteriormente verso il basso i prezzi. Riassumendo: nei prossimi anni ci sarà un’invasione di diamanti sintetici, grazie alla diminuzione dei prezzi, all’aumento della produzione e all’immagine positiva che hanno queste pietre. I diamanti sintetici, cioè, sono visti come amici dell’ambiente (anche se per produrli in realtà ci vuole moltissimo consumo di energia), visto che non bisogna setacciare le montagne né scavare buchi nella terra per ottenerli.

Gli orecchini con diamanti sintetici indossati da Meghan Markle
Gli orecchini con diamanti sintetici indossati da Meghan Markle

Quanto pesano i diamanti sintetici

L’industria mondiale della gioielleria, sempre nell’analisi di Paul Zimnisky, è stimata in valore a 270 miliardi di dollari. I diamanti creati dal laboratorio rappresentano attualmente il 2% del mercato da 87 miliardi che comprende i gioielli con pietre naturali. Anche in un prossimo futuro i diamanti naturali continueranno a rappresentare la maggioranza di questo mercato. Ma i gioielli con diamanti creati dal laboratorio aumenteranno al 3,4% del 2023 fino al 4,5% entro il 2035. La maggior parte dei gioielli con diamanti sintetici sarà venduta a un prezzo tra 250 e 1000 dollari.

De Beers, anello della linea Celestia
De Beers, anello della linea Celestia

Pietre colorate

Non ci sono solo i diamanti sintetici. Da anni il mondo dei bijoux utilizza anche rubini, zaffiri, smeraldi eccetera creati in laboratorio. A differenza dei diamanti, queste costano pietre costano pochissimo. Quando vedete gioielli con pietre color rubino o color zaffiro vendute a poche decine di euro, state certi che si tratta di imitazioni sintetiche, anche se nella descrizione del bijou questo non è (purtroppo) specificato. L’attuale dimensione di questo mercato è stimata in circa 40 miliardi di dollari. Rispetto alle gemme colorate sintetiche, i diamanti creati dal laboratorio rappresentano meno dell’1%. Ma, dato che il prezzo dei diamanti scenderà, anche la loro diffusione nel settore del fashion bijoux è destinata ad aumentare: i diamanti di laboratorio rappresenteranno il 3% del mercato della gioielleria di moda entro il 2023 e quasi il 7% entro il 2035, con prezzi sotto i 250 dollari. E questo è un altro motivo che potrebbe deprimere il valore dei vostri diamanti.

Orecchini con granati creati in laboratorio, zaffiri rosa
Orecchini con granati creati in laboratorio, zaffiri rosa sintetici

Meno natura

I diamanti naturali rappresentano attualmente più del 95% del mercato dei gioielli con diamanti. Ma la produzione di diamanti naturali è prevista in calo nei prossimi quattro anni. E questo anche perché le miniere di diamanti continuano a esaurirsi e possono esistere ancora pochi depositi non ancora scoperti. Secondo un altro punto di vista, però, questo trend (cioè la diminuzione delle pietre naturali estratte) potrebbe aggiungere valore ai diamanti naturali, nonostante la diffusione delle gemme di laboratorio. Anche perché, secondo l’analista, i consumatori in Paesi come la Cina e l’India potrebbero non percepire i diamanti creati in laboratorio come sostituti di quelli naturali. Insomma, il marketing giocherà una parte importante nel convincere chi acquista un gioiello a scegliere un tipo di diamante piuttosto che un altro. Un diamante è per sempre? Sì, ma di che tipo? Federico Graglia





Orecchini in vermeil, set con pietre create in laboratorio, tra cui due smeraldi a goccia da 5 carati, diamanti bianchi e brown , zaffiri rosa, citrini arancioni con fiori di madreperla intagliati e foglie smaltate dipinte a mano
Anabela Chan, orecchini in vermeil, set con pietre create in laboratorio, tra cui due smeraldi a goccia da 5 carati, diamanti bianchi e brown , zaffiri rosa, citrini arancioni con fiori di madreperla intagliati e foglie smaltate dipinte a mano

Anello in oro bianco e diamante di laboratorio
Anello in oro bianco e diamante di laboratorio

Anello Octagone, in oro rosa e diamanti sintetici
Anello Octagone, in oro rosa e diamanti sintetici

Orecchini della collezione Cachemire
Salvini, orecchini della collezione Cachemire con diamanti naturali

Suzanne Kalan, Starry night, anello in oro rosa e diamanti naturali colorati
Suzanne Kalan, Starry night, anello in oro rosa e diamanti naturali colorati

Anello con diamante da 28,70 carati
Anello con diamante da 28,70 carati