lab-grown

Le onde di Lark & Berry

Lark & Berry sottolinea di essere stato il primo brand di gioielli a proporre solo diamanti creati in laboratorio. E, naturalmente, non ha cambiato idea negli anni. Ora che le pietre artificiali sono proposte persino da chi estrae diamanti naturali nella terra (stiamo parlando di te, De Beers), l’azienda londinese fondata da Laura Chavez può fregiarsi di aver precorso i tempi. Lark & Berry fa notare, inoltre, che il modo in cui vengono prodotti i diamanti e le pietre in laboratorio è un po’ più sostenibile, meno dannoso per l’ambiente e garantito al 100% senza connessione con zone di conflitti.

Anello in oro e diamante di laboratorio
Anello in oro con diamante di laboratorio

Il brand ha un flagship store a Marylebone, Londra, ma i suoi gioielli sono venduti anche a New York, Los Angeles e Hong Kong, oltre che online. E ha una doppia missione: vendere, ma anche fare divulgazione sul mondo dei diamanti sintetici. I gioielli proposti sono originali, ma senza esagerare. Come nel caso della collezione Wave, in oro 14 carati e diamanti di laboratorio, che utilizza un design che ricorda il movimento dell’acqua nel mare.

Veto Crescent, orecchino a bottone in oro 14 carati con diamanti e zaffiri di laboratorio
Veto Crescent, orecchino a bottone in oro 14 carati con diamanti e zaffiri di laboratorio
Star Diamond Pavé, orecchino a bottone in oro 14 carati
Star Diamond Pavé, orecchino a bottone in oro 14 carati
Shimmering Star Chain, orecchino a bottone in oro 14 carati
Shimmering Star Chain, orecchino a bottone in oro 14 carati
Anello in oro 18 carati con diamanti e zaffiri creati in laboratorio
Anello in oro 18 carati con diamanti e zaffiri creati in laboratorio
Anello in oro 18 carati e diamante sintetico
Anello in oro 18 carati e diamante sintetico

I gioielli a V di V Rai con diamanti di laboratorio

I gioielli con diamanti creati in laboratorio del brand americano V Rai hanno una storia speciale. Sono realizzati con il frutto della produzione dell’azienda americana Diamond Foundry, che produce diamanti utilizzando il metodo della deposizione chimica in fase vapore (CVD). La società è nata nel 2015 e tra i suoi investitori c’era anche Leonardo DiCaprio, reduce dal film Blood Diamond, convinto nel sostenere una via tecnologica al diamante. E Vrai è il marchio di gioielli sostenuto da Da Diamond Foundry e rivolto al consumatore. Il brand ha collaborato con Balmain, Givenchy e Dover Street Market. Ora lancia la collezione di gioielli V.

Choker in oro 18 carati e diamanti di laboratorio
Choker in oro 18 carati e diamanti di laboratorio

Con V, volevo che il design si concentrasse sull’incastonatura piuttosto che sulla moltitudine di tagli di diamanti normalmente disponibili nelle nostre collezioni. Spero che offra ai clienti di V Rai un look fortemente identificativo, elegante ma audace, che sembri un’audace celebrazione del tuo stile autentico, con ogni linea spigolosa che riflette l’individualità di chi indossa i gioielli.
Mona Akhavi, presidente di V RAI.

Anello in oro bianco e diamanti di laboratorio
Anello in oro bianco e diamanti di laboratorio

I gioielli della collezione V RAIVè sono caratterizzati da linee spigolose e da un’incastonatura che utilizza la forma a V, che ospita diamanti di laboratorio a taglio brillante e allude al logo del brand. L’azienda, che vende online in tutto il mondo, sottolinea anche l’introduzione del braccialetto Flex, il primo con filo a molla, che si flette facilmente per consentire una semplice indossabilità. La collana da tennis e il girocollo sono entrambi dotati di fermagli invisibili: una soluzione che mette in risalto il design.

Bracciale V Rai V in oro bianco e diamanti
Bracciale V Rai V in oro bianco e diamanti
Bracciale tennis in oro bianco e diamanti di laboratorio
Bracciale tennis in oro bianco e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio
Bracciale in oro giallo e diamanti di laboratorio
Bracciale in oro giallo e diamanti di laboratorio

Creati in laboratorio un terzo dei diamanti per anelli di fidanzamento

Negli Stati Uniti più di un terzo degli anelli di fidanzamento del tipo solitaire, cioè con una pietra centrale, venduti lo scorso anno sono stati realizzati con diamanti creati in laboratorio. Lo indica un sondaggio online condotto su quasi 12.000 coppie statunitensi dalla società specializzata in organizzazione di matrimoni The Knot. Il numero rappresenta il doppio rispetto al 2020. Il sondaggio ripropone il duello tra diamanti creati artificialmente, che da un punto di vista chimico sono identici a quelli naturali, e le gemme tradizionali estratte in miniera.
I diamanti di laboratorio sono sostenibili?
Che cosa sono i diamanti di laboratorio?

Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds
Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds

I diamanti creati in fabbrica, perlopiù in Cina o India dove l’energia arriva principalmente da grandi centrali elettriche inquinanti, costano un terzo di quelli naturali e, se non dovete rivendere il gioiello tra qualche anno, difficilmente qualcuno riuscirà a distinguere la differenza tra una gemma naturale e una artificiale, almeno a occhio nudo. Attualmente, ha scritto il Wall Street Journal, un diamante coltivato in laboratorio da un carato viene venduto al dettaglio per circa 1.430 dollari, mentre una gemma tradizionale estratta della stessa dimensione viene venduta per 5.635 dollari.
Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice
Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice di Brilliant Earth

Molte grandi Maison della gioielleria, però, restano contrarie all’uso di diamanti di laboratorio. Recentemente Cyrille Vigneron, Ceo di Cartier ha ribadito la sua contrarietà e si è schierato per i diamanti tradizionali, almeno per quelli di fidanzamento: “C’è una differenza nell’avere qualcosa creato dalla Terra in 4 milioni di anni e qualcosa fatto in quattro minuti nel tuo garage, quando vuoi esprimere un simbolo di eternità», ha detto.
Anello con diamanti di laboratorio
Anello con diamanti di laboratorio

Intanto, però, i diamanti artificiali sono ora utilizzati anche da grandi marchi della orologeria. Per esempio, Tag Heuer (gruppo Lvmh) ha utilizzato i diamanti lab grown nel modello Carrera Plasma: la corona è composta da un diamante intero, mentre il resto dell’orologio è tempestato di pietre di forma irregolare. Fare lo stesso con le pietre estratte sarebbe stato uno spreco, dato il taglio e la sagomatura che sarebbero stati necessari, secondo l’azienda.
Tag Heuer Carrera Plasma con diamanti lab grown
Tag Heuer Carrera Plasma con diamanti lab grown

Anche Gucci e Breitling hanno utilizzato pietre di laboratorio. Non solo: Breitling ha annunciato che tutti i suoi orologi utilizzeranno solo diamanti coltivati in laboratorio entro il prossimo anno. E ha già presentato il primo segnatempo con pietre artificiali, il Super Chronomat 38 Origins.
Breitling Super Chronomat Automatic 38 origins, con diamanti di laboratorio
Breitling Super Chronomat Automatic 38 origins, con diamanti di laboratorio

I diamanti di laboratorio sono sostenibili?

Sono meglio i diamanti naturali o quelli creati in laboratorio? Quali diamanti sono più sostenibili? E quali hanno un valore maggiore nel tempo? Domande che, presumibilmente, continueranno a essere di attualità anche nei prossimi anni. Perché soprattutto in Cina e in India si sono moltiplicate le fabbriche di diamanti creati con sofisticate macchine e a prezzi sempre più bassi. Inoltre, chi produce e vende diamanti sintetici, o di laboratorio, può sostenere che queste gemme siano del tutto identiche a quelle naturali, almeno sotto l’aspetto della composizione chimica. Dunque, chi ha ragione?

Lesotho Legend, grande diamante grezzo di 910 carati
Lesotho Legend, grande diamante naturale grezzo di 910 carati

I produttori di diamanti naturali sono preoccupati di fronte al diffondersi di gioielli realizzati con pietre create in laboratorio. Per questo il Natural Diamond Council, associazione che riunisce aziende come De Beers Group, Dominion Diamonds, Lucara Diamond, Petra Diamonds, RZM Murowa e Rio Tinto, ha deciso di spiegare le proprie ragioni. E di sfatare alcuni miti che accompagnano i diamanti di laboratorio. Sono risposte, dal punto di vista delle aziende minerarie, che contestano soprattutto l’idea che i diamanti sintetici siano green, amici dell’ambiente. Anche se non si può ignorare che proprio De Beers da qualche anno vende diamanti sintetici attraverso il marchio Lightbox Jewelry…
Vediamo quali sono gli argomenti del Natural Diamond Council.

Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD
Un diamante sintetico grezzo emerge dal reattore al plasma CVD

I diamanti prodotti in laboratorio sono uguali a quelli naturali?
In realtà, spiega il Natural Diamond Council, i diamanti creati in laboratorio si possono distinguere dai diamanti naturali tramite l’utilizzo di strumenti di verifica professionali. I diamanti lab grown sono prodotti su larga scala in poche settimane, mentre quelli naturali hanno miliardi di anni, e presentano caratteristiche e modelli specifici legati al loro sistema di crescita (sono due i metodi per creare diamanti sintetici).

Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio di Grown Brilliance

I diamanti prodotti in laboratorio sono sostenibili?

Secondo il Natural Diamond Council, i diamanti prodotti in laboratorio replicano il processo naturale di creazione di diamanti, che richiede una considerevole quantità di energia elettrica, principalmente dalla rete nazionale. Oltre il 60% dei diamanti creati in laboratorio è prodotto in Cina e India, dove rispettivamente il 63% e il 74% delle reti elettriche è alimentata a carbone. Inoltre, la produzione di diamanti in laboratorio può richiedere temperature altissime che si avvicinano al 20% della temperatura della superficiale solare.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

I diamanti naturali significa sono una risorsa naturale limitata?
La formazione avviene nell’arco di milioni, talvolta miliardi di anni, e si verifica in zone limitate del manto terrestre, a temperature e pressioni estreme. Il recupero globale dei diamanti naturali ha raggiunto l’apice nel 2005, per poi decrescere del 30% nel corso degli ultimi 16 anni.

Anello trilogy in oro bianco con diamanti cresciuti in laboratorio
Anello trilogy in oro bianco con diamanti cresciuti in laboratorio

I diamanti creati in laboratorio si sono deprezzati negli ultimi anni?


Dal 2016 al 2023, il prezzo medio di un diamante creato in laboratorio da 1,5 carati è diminuito di oltre il 74%, insiste ancora il il Natural Diamond Council. Al contrario, anche se i prezzi dei diamanti naturali hanno subito fluttuazioni negli ultimi 35 anni, in media questi sono aumentati del 3% all’anno.

Diamante blu di laboratorio
Diamante blu di laboratorio

Estrarre diamanti naturali è eticamente sostenibile?


Grazie al Kimberley Process, voluto dalle Nazioni Unite e dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization), il commercio di diamanti grezzi, aggiungono i produttori di diamanti, è regolamentato per garantire che sia privo di conflitti. Il Responsible Jewellery Council (RJC) assicura un approvvigionamento responsabile attraverso certificazioni verificate da terzi. E marchi, rivenditori e gioiellieri, stanno implementando sempre più protocolli e politiche di approvvigionamento etico per garantire la trasparenza nelle loro catene di approvvigionamento.

Un impianto di produzione di diamanti sintetici
Un impianto di produzione di diamanti sintetici

L’estrazione di diamanti naturali nuoce all’ambiente?
Secondo il Natural Diamond Council i diamanti naturali contribuiscono a proteggere la biodiversità su un’area delle dimensioni delle città di New York, Chicago, Washington D.C. e Las Vegas messe assieme. De Beers Group, per esempio, lavora con Kelp Blue allo studio del potenziale delle alghe per immagazzinare carbonio, migliorando al contempo la salute marina. Diamond Route è una rete creata da De Beers Group per proteggere gli habitat naturali minacciati in Sudafrica e Botswana.

Miniera della Culinam
Miniera della Cullinan

I diamanti naturali sono nocivi per i Paesi in cui sono estratti?
Il settore dei diamanti naturali, dicono i produttori, supporta il sostentamento di 10 milioni di persone in tutto il mondo. Fino all’80% del valore del diamante grezzo resta nelle comunità locali sotto forma di acquisti locali, benefit occupazionali, programmi sociali, investimenti nelle infrastrutture, tasse, diritti e dividendi pagati dal settore ai rispettivi governi. Per i membri dell’NDC, l’85% di tutti gli approvvigionamenti è locale. E in Canada, l’industria dei diamanti naturali contribuisce al 24% del Pil totale nei territori nordoccidentali, dove 17 miliardi di dollari sono andati a imprese (NWT) e 7,5 miliardi di dollari a imprese di proprietà indigene (NWT).

La nuova miniera: l'impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
La nuova miniera: l’impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali Lightbox (De Beers)

Gioielli accessibili con diamanti da Grown Brilliance

Diamanti creati in laboratorio e, per questo, immuni dall’impatto ambientale degli scavi a cielo aperto o in miniera. La tecnologia ha ridotto il costo di produzione delle gemme e sempre più aziende propongono gioielli con diamanti sintetici, che hanno la stessa composizione chimica di quelli naturali. Un brand in ascesa è l’americano Grown Brilliance, di proprietà di un gruppo di investitori che hanno costituito la holding AJS Creations. I diamanti di Grown Brilliance sono certificati da Igi, che è un istituto gemmologico specializzato per i diamanti coltivati in laboratorio. Anche questo tipo di gemme, infatti, ha una certificazione che fotografa caratteristiche e qualità del diamante.

Collana in oro giallo con diamante lab grown
Collana in oro giallo con diamante lab grown

Grown Brilliance ha iniziato a vendere diamanti sciolti in sordina, attraverso Amazon. Il marchio si è poi evoluto e ha allargato l’offerta al settore della gioielleria, con gioielli classici, resi attraenti anche da un prezzo molto competitivo. I diamanti, forse prodotti in India, uno dei Paesi, assieme alla Cina, in cui sono realizzati buona parte delle gemme di laboratorio, sono montati su gioielli in oro bianco e giallo 14 e 18 carati, per uomini e donne, con prezzi che vanno da 170 a 110.000 dollari.
Anelo in oro bianco con diamanti taglio pera
Anelo in oro bianco con diamanti taglio pera

Il brand sostiene Shrimad Rajchandra Love and Care Usa, una organizzazione di assistenza sociale con headquarters a Mumbai. L’associazione è presieduta da Abhay Jasani, ingegnere dell’Indian Institute of Technology e presidente del gruppo Jasani, uno dei principali esportatori di diamanti e gioielli con diamanti.
Orecchini a frange in oro bianco e diamanti di laboratorio
Orecchini a frange in oro bianco e diamanti di laboratorio

Girocollo in oro giallo e diamanti di laboratorio
Girocollo in oro giallo e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio

Come riconoscere un diamante creato in laboratorio

I diamanti creati in laboratorio, o diamanti sintetici, sono sempre più utilizzati: costano meno delle gemme naturali e sono praticamente indistinguibili a occhio nudo. Hanno però minor valore rispetto a quelli estratti dalla terra e, al momento di una ipotetica vendita, avranno un prezzo molto inferiore. Ma è possibile riconoscere se un diamante è naturale oppure è artificiale, creato in laboratorio? Non è facile, ma si può. Se volete sapere come si creano i diamanti di laboratorio potete leggere prima questo articolo.

Orecchini con diamanti di laboratorio ovali e taglio smeraldo
Orecchini con diamanti di laboratorio ovali e taglio smeraldo

Esistono diversi modi per riconoscere se un diamante è stato creato in laboratorio. Eccone alcuni:

1. Controllare la certificazione del diamante
Un diamante creato in laboratorio in genere viene fornito con una certificazione del laboratorio in cui è stato creato. La certificazione dovrebbe indicare che il diamante è “coltivato in laboratorio” o è “sintetico”. Il certificato fornirà anche informazioni sulla qualità del diamante, inclusi peso in carati, colore, purezza e taglio. È importante assicurarsi che il certificato provenga da un laboratorio rispettabile e che corrisponda al diamante che stai acquistando. Un gioielliere noto dovrebbe essere in grado di fornirti tutta la documentazione necessaria.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera, pietra creata in laboratorio

2. Esaminare le inclusioni del diamante
Le inclusioni sono minuscole imperfezioni all’interno di un diamante che possono influenzarne l’aspetto e il valore. I diamanti naturali hanno spesso inclusioni sparse in tutto il diamante, mentre quelli creati in laboratorio possono avere meno inclusioni, che sono tipicamente concentrate in un’area specifica. Alcuni diamanti creati in laboratorio possono però contenere inclusioni che non si trovano nei diamanti naturali. Un gemmologo qualificato sarà in grado di esaminare il diamante al microscopio e identificare eventuali inclusioni che potrebbero indicare se il diamante è creato in laboratorio o naturale.
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

3. Testare la conducibilità elettrica del diamante
I diamanti sono eccellenti isolanti elettrici, ma alcuni diamanti creati in laboratorio vengono creati utilizzando un processo chiamato deposizione chimica da vapore (CVD), che può portare a diamanti con elevata conduttività elettrica. Un tester di diamanti è un dispositivo in grado di rilevare se un diamante è un diamante naturale o creato in laboratorio misurando la sua conducibilità elettrica. Questo metodo è estremamente accurato e i tester per diamanti sono comunemente usati nell’industria della gioielleria per verificare l’autenticità dei diamanti.
Anello trilogy in oro bianco con diamanti cresciuti in laboratorio
Anello trilogy in oro bianco con diamanti cresciuti in laboratorio

4. Osservare il colore
I diamanti naturali hanno spesso lievi variazioni di colore, mentre i diamanti creati in laboratorio sono in genere di colore più uniforme. Questo perché i diamanti creati in laboratorio possono essere creati con colori specifici, come il rosa o il blu, che sono rari nei diamanti naturali. Se un diamante appare di colore troppo perfetto, potrebbe essere creato in laboratorio. Tuttavia, è importante notare che alcuni diamanti creati in laboratorio possono anche presentare lievi variazioni di colore, quindi questo metodo da solo non è sempre affidabile.
Un impianto di produzione di diamanti sintetici
Un impianto di produzione di diamanti sintetici

In sintesi, ci sono diversi modi per riconoscere se un diamante è stato creato in laboratorio, tra cui la verifica della certificazione del diamante, l’esame delle sue inclusioni, il test della sua conduttività elettrica e la ricerca di variazioni di colore. Tuttavia, è importante notare che i diamanti creati in laboratorio non sono falsi o inferiori ai diamanti naturali, ma qualcosa di diverso. Sia che tu scelga un diamante creato in laboratorio o naturale, è importante però acquistare un gioiello da un gioielliere rispettabile e verificare l’autenticità del diamante prima di effettuare un acquisto.

Orecchini lab-grown di Lightbox
Orecchini lab-grown di Lightbox

La scelta green di Vrai




Da qualche anno il mondo dei gioielli è diviso in due: da una parte chi sostiene l’utilizzo dei diamanti creati artificialmente con sofisticati macchinari, dall’altra chi non vuole rinunciare ai diamanti naturali, estratti dalla terra. Vrai è un marchio di gioielli che ha scelto di utilizzate i diamanti creati in laboratorio. Alla base c’è l’iniziative di Martin Roscheisen, un imprenditore austriaco-americano. Roscheisen è stato tra i primi, alla fine degli anni Novanta, a capire le potenzialità commerciali di Internet ed è stato anche uno dei primi imprenditori della Silicon Valley a concentrarsi sulla tecnologia dell’energia verde. Nel 2015, Roscheisen ha lanciato Diamond Foundry, con il sostegno di Leonardo DiCaprio, e nel novembre 2016 Diamond Foundry ha acquistato il marchio di gioielli Vrai.

Orecchini Huggie in oro 14 carati e diamanti
Orecchini Huggie in oro 14 carati e diamanti

Il brand tiene a sottolineare l’aspetto green: i diamanti Vrai sono prodotti da Diamond Foundry a Wenatchee, nello Stato di Washington, Usa, utilizzando con il 100% di energia idroelettrica. L’azienda è certificata Carbon Neutral dal 2017. I gioielli di Vrai sono realizzati in oro 14 carati, con un design moderno, abbastanza semplice. I 14 carati assieme a diamanti di laboratorio consente di contenere i prezzi: un anello in oro con una pietra di 0,5 carati, venduto online, è proposta a circa 1500 dollari.

Orecchini pendenti in oro 14 carati e diamanti
Orecchini pendenti in oro 14 carati e diamanti
Anello chevalier in oro 14 carati e diamante lab grown
Anello chevalier in oro 14 carati e diamante lab grown
Orecchini in oro 14 carati e diamanti sintetici con diverso taglio
Orecchini in oro 14 carati e diamanti sintetici con diverso taglio
Orecchini con diamanti di laboratorio ovali e taglio smeraldo
Orecchini con diamanti di laboratorio ovali e taglio smeraldo
Anello Toi et Moi in oro 14 carati e diamanti di laboratorio
Anello Toi et Moi in oro 14 carati e diamanti di laboratorio

Anello Tori et Moi con diamanti di laboratorio a pera e taglio smeraldo
Anello Tori et Moi con diamanti di laboratorio a pera e taglio smeraldo







I diamanti di laboratorio sono come le Tesla?





È giusto paragonare i diamanti sintetici alle auto Tesla? Una gemma prodotta da una fabbrica con il deposito di gas contenente carbonio è davvero green? E i diamanti sintetici hanno la patente di sostenibilità? Sono domande che seguono un’intervista dal sapore promozionale di Forbes (la trovate qui) ad Anthony Tsang, Ceo di The Future Rocks, nuovo mercato online per gioielli ideati da diversi designer, che utilizza i cosiddetti diamanti coltivati in laboratorio, cioè prodotti artificialmente. L’azienda ha sede a Hong Kong e cerca clienti tra i più giovani, Millennials e Gen-Z, cioè ventenni e trentenni. È questa fascia di età, secondo le ricerche di mercato, a essere la più sensibile al tema della sostenibilità.

Anello in oro con diamante di laboratorio disegnato da Courbet
Anello in oro con diamante di laboratorio disegnato da Courbet

Inoltre, come è noto, i diamanti di laboratorio sono anche meno costosi di quelli naturali. Ma è l’aspetto green quello sottolineato da chi li vende. In realtà, la sostenibilità delle gemme artificiali è solo relativa. I diamanti coltivati in laboratorio sono prodotti in due modi: con reattori che utilizzano un processo ad alta pressione e alta temperatura oppure con un processo chimico che consiste nel deposito del vapore di carbonio. «Non ci confrontiamo con i diamanti naturali, forniamo solo un’opzione diversa, il mercato è abbastanza grande», ha raccontato Tsang. Ok. Ma il manager si spinge più in là: «Quindici anni fa tutti ridevano di Tesla e ora anche la Ferrari sta entrando nel mercato dei veicoli elettrici».
Anello in oro e diamanti di laboratorio by Matilde
Anello in oro e diamanti di laboratorio by Matilde

Questo paragone, però, non sembra del tutto azzeccato. Innanzitutto, le auto elettriche non sono prodotti green: consumano tanta energia generalmente non rinnovabile, e la realizzazione delle loro enormi batterie richiede scavi e devastazioni del territorio per estrarre le cosiddette terre rare. Inoltre, in prospettiva queste batterie costituiranno un enorme problema di gestione alla fine del loro ciclo di vita. Oltre a costare di più, le auto elettriche necessitano anche di un’infrastruttura ancora tutta da realizzare per portare ovunque l’elettricità necessaria per la ricarica. Questo significa migliaia di chilometri di cavi in rame, che provocheranno un’enorme estrazione di minerale oltre al consumo di energia necessario per creare milioni di punti necessari alla ricarica. Quindi, le Tesla e le auto elettriche in genere non sono proprio prodotti green. Ma non è la sostenibilità delle auto elettriche il punto. Ha senso questo martellante marketing sui presunti aspetti green dei diamanti sintetici? Non sarebbe meglio limitarsi a dire che le gemme create in fabbrica costano meno e hanno la stessa proprietà chimica, anche se non il fascino, dei diamanti creati dalla Terra?

Orecchini a bottone in oro, smalto e diamanti di laboratorio disegnati da Loev
Orecchini a bottone in oro, smalto e diamanti di laboratorio disegnati da Loev
Immagine della campagna advertising di The Future Rock
Immagine della campagna advertising di The Future Rock

Orecchini a bottone in oro, smalto e diamanti di laboratorio disegnati da Rêver
Orecchini a cerchio in oro e diamanti di laboratorio disegnati da Rêver







La verità sui diamanti sintetici secondo Assogemme




I diamanti prodotti con sofisticate macchine sono uguali a quelli che hanno milioni di anni e si estraggono dal profondo della Terra? È giusto definire pudicamente i diamanti creati da un’azienda con il termine “cresciuti in laboratorio”, come fossero i pomodori di serra che si acquistano al supermercato? E, ancora, in quale misura i diamanti creati con un processo industriale sono amici dell’ambiente? Tutte domande che dovrebbe porsi più spesso chi vuole acquistare un gioiello con diamante (lo stesso vale per le altre gemme). Ogni scelta ha pro e contro ma, probabilmente, è una forzatura identificare i diamanti frutto di complicati procedimenti tecnologici (che richiedono molta energia) come gemme green. Anche se lo sanno in pochi.

Il talk a Vicenzaoro. Da sinistra: Marco Carniello, direttore della divisione Jewellery & Fashion Italian Exhibition Group, Guido Damiani Grassi, presidente del Gruppo Damiani, Raffaele Ciardulli, consulente del lusso e Paolo Cesari, presidente di Assogemme e di Futurgem, Claudia Piaserico, presidente di Federorafi
Il talk a Vicenzaoro. Da sinistra: Marco Carniello, direttore della divisione Jewellery & Fashion Italian Exhibition Group, Guido Damiani Grassi, presidente del Gruppo Damiani, Raffaele Ciardulli, consulente del lusso e Paolo Cesari, presidente di Assogemme e di Futurgem, Claudia Piaserico, presidente di Federorafi

Che naturale e vero siano sinonimo di autenticità, auspicabile anche quando si sceglie un oggetto prezioso destinato a rappresentare le nostre emozioni di maggior valore come l’amore, gratitudine, celebrazione di un successo, è certo un’opinione personale, ma ritengo sia ampiamente condivisibile. È soprattutto partendo dall’utilizzo di una terminologia chiara e condivisa che è possibile raccontare in modo corretto il mondo dei diamanti ai propri clienti. L’impegno di aziende produttrici, di professionisti del settore e di associazioni di categoria già attive in tal senso dovrà essere sempre più orientato in questa direzione. Solo così si può parlare di etica dei diamanti naturali.
Guido Damiani, presidente del Gruppo Damiani e del Comitato Etico di Assogemme

Guido Damiani
Guido Damiani

Un’occasione per approfondire l’argomento l’ha fornita a Vicenzaoro il confronto organizzato da Assogemme, l’organizzazione nazionale italiana che rappresenta le aziende che abbracciano la filiera della gioielleria, composta dai principali operatori nell’ambito delle gemme di colore, pietre preziose, semipreziose e dure, diamanti e coralli. Obiettivo: chiarire un concetto che sembra banale, ma che le operazioni di marketing hanno contribuito a confondere. E cioè che c’è una differenza tra ciò che è frutto della natura, o più precisamente è il contributo di potenti sommovimenti geologici, da ciò che è il risultato di un procedimento tecnico, come fosse uno smartphone. Anche se la composizione delle due pietre, naturale e di laboratorio, è identica da un punto di vista chimico.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

Guido Damiani, per esempio, ha sottolineato che è sbagliato considerare la produzione dei diamanti sintetici come ecologicamente sostenibile. Non fosse altro che per produrre i diamanti occorrono grandi quantità di energia. E la maggior parte di queste gemme è prodotta in Cina, dove la maggior parte dell’energia elettrica è ottenuta da inquinanti centrali a carbone. Certo, non è che le miniere siano un luogo ameno e oasi naturali. Ma, dato che da anni sono finite sotto la lente dei media, hanno adottato misure di contenimento del danno ambientale e di rispetto per le tutele di chi lavora. Tra l’altro, in molti Paesi le miniere di gemme sono una fonte di sostentamento per le popolazioni locali.

Sempre nell’incontro organizzato da Assogemme è emerso un altro aspetto da non sottovalutare. Mentre un diamante naturale è un bene rifugio, cioè ha un valore che si conserva nel tempo (pur con variazioni, come per l’oro) una gemme sintetica è un prodotto artificiale che è destinato a perdere appeal economico, anche perché se ne producono quantità sempre crescenti.

Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD
Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD

Premesso tutto questo, qual è la soluzione? Sembra ovvia: informare di più e meglio chi vuole acquistare un gioiello con diamante. Conoscere, può aiutare a scegliere in modo consapevole, come sostiene Claudia Piaserico, presidente di Federorafi. Anche perché il boom dei diamanti cosiddetti lab grown, sostenuta da prezzi più bassi rispetto alle gemme naturali e l’equivoco che siano più attente all’ambiente, ha creato incertezza. Se poi aggiungiamo che l’azienda che si identifica con il diamante, De Beers, produce anche gemme sintetiche, la confusione è completa. Per questo Federorafi,  preme sulla European Federation of Jewellery, con l’obiettivo di ottenere regole più chiare, magari con una legge targata Ue. Sarebbe preziosa, è il caso di dirlo.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera, pietra creata in laboratorio







Chi acquista diamanti di laboratorio?




Chi acquista i diamanti prodotti in fabbrica? I diamanti sintetici, da un punto di vista chimico del tutto identico a quelli naturali, sono una recente scommessa sul mercato della gioielleria. Mentre fino a pochi anni fa questi diamanti, prodotti con metodi diversi, erano confinati per l’utilizzo industriale (per esempio, per le macchine da taglio), ora i diamanti artificiali sono più diffusi anche in gioielleria. Chi li vende definisce queste pietre come “coltivate” o “cresciute” in laboratorio. Fateci caso: i due termini, scelti per il marketing, suggeriscono che le pietre siano come piante che crescono o sono coltivati in una specie di serra. Un’idea che è stata così associata al concetto di sostenibilità: i diamanti che escono da un impianto di produzione sono green, quelli estratti dalla terra non lo sono. Un’idea che non trova tutti d’accordo. Di sicuro, comunque, sono diamanti più economici.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio

In ogni caso, il marketing e l’advertising sono strumenti potenti, come certifica una ricerca di mercato condotta negli Stati Uniti da The MVEye. La ricerca ha individuato i gruppi di acquirenti che, secondo la società di analisi, stanno spingendo una crescita globale esplosiva del settore dei diamanti coltivati in laboratorio. La società ha diviso i clienti di questi diamanti sintetici in diversi gruppi. Il primo gruppo è definito come In the Know (cioè informato) ed è composto da millennial di età compresa tra 25 e 38 anni. Giovani, insomma, che hanno stabilito che i diamanti di laboratorio sono davvero green. Il gruppo, specifica l’indagine, include più etnie e coppie non tradizionali.

Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox di De Beers
Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox di De Beers

Il secondo gruppo, al contrario, è stato descritto come In the Dark (cioè sono all’oscuro). Anche questo segmento di persone è composto da millennial di età compresa tra 25 e 38 anni che, però, non hanno sentito parlare di diamanti coltivati in laboratorio. In compenso, secondo The MVEye possono essere facilmente convinti ad acquistare gioielli con diamanti sintetici. Anche questo gruppo include anche più etnie e coppie non tradizionali.

Punto luce di Lightbox
Punto luce con diamante di laboratorio Lightbox

Il terzo gruppo rilevato è quello degli Upgraders (cioè quelli che amano aggiornarsi sulle novità). Sono consumatori più maturi, di età pari o superiore a 55 anni, ma pronti ad acquistare anelli di fidanzamento (se sono arzilli) oppure più facilmente per qualche anniversario. Spesso non hanno molte conoscenze sui diamanti coltivati in laboratorio, ma potrebbero essere motivati ad acquistare un diamante di una dimensione maggiore se scoprissero che quelli artificiali sono più convenienti. Insomma, è una questione di budget. Infine, un altro gruppo è stato definito come SPF, sigla che sta per Self-purchasing females, cioè donne che acquistano gioielli per se stesse. Anche loro sarebbero, secondo la ricerca, un tipo di cliente pronto ad acquistare un diamante artificiale grazie al vantaggio di prezzo.

Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD di De Beers
Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD di De Beers







Con Aether Diamonds il diamante a impatto ambientale zero




Diamanti sintetici che hanno un impatto ambientale nullo o addirittura migliorativo. Aether Diamonds è la prima società che può vantare una vera sostenibilità ambientale per le sue pietre prodotte in laboratorio. Un traguardo che non è, come molti credono, facile da raggiungere. I diamanti prodotti in laboratorio, cioè in fabbriche ad alta tecnologia, sono sempre proposte come gemme che non hanno impatto sull’ambiente, a differenza di quelle estratte in miniera. Peccato che non sia vero: produrre diamanti consuma un sacco di energia. E l’energia è prodotta in molti casi con carbone (per esempio in Cina gran parte delle centrali è ancora di questo tipo), oppure gas e derivati del petrolio. Solo una piccola parte di energia è prodotta grazie al vento o il sole. Insomma, i diamanti sintetici o, secondo lo storytelling del marketing, «cresciuti in laboratorio» (quasi fossero degli ortaggi) non sono a impatto zero.

Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds
Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds

Aether Diamonds, che ha sede a New York, sembra invece essere differente. È, infatti, la prima azienda al mondo che produce diamanti a ottenere la certificazione B Corp. La sigla, indicata anche come B Corporation o B Lab, è una certificazione rilasciata a società virtuose per le loro prestazioni sociali e ambientali. È conferita da B Lab, un’organizzazione no- profit globale con uffici negli Stati Uniti, Europa, Canada, Australia e Nuova Zelanda, e una partnership in America Latina con Sistema B. Per ottenere e mantenere la certificazione, le aziende devono ricevere un punteggio minimo e pagare una quota annuale basata sulle vendite annuali. Le aziende devono anche ripetere la certificare ogni tre anni.

Orecchini con diamanti di laboratorio di Aether Diamonds: sono venduti a quasi 40.000 dollari
Orecchini con diamanti di laboratorio di Aether Diamonds: sono venduti a quasi 40.000 dollari

Il B Lab ha assegnato ad Aether Diamonds un punteggio di impatto di 96,5 (il minimo è 80) dopo una lunga valutazione sull’attività dell’azienda. Aether si è impegnata a rimuovere 20 tonnellate di CO2 dall’atmosfera per ogni carato venduto, compensando efficacemente l’impronta di carbonio del cliente americano medio di 1,25 anni. Secondo Ryan Shearman, co-fondatore e Ceo di Aether, la certificazione B Corp rassicura i clienti sul fatto che acquistando un diamante Aether stanno contribuendo a creare un futuro migliore per se stessi e per il pianeta.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera







Questa collana diamanti sintetici di Brilliant Earth costa 100.000 dollari

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Domanda: comprereste una collana di diamanti sintetici che costa 100.000 dollari? Brilliant Earth, brand di San Francisco che dal 2005 propone gioielli con provenienza etica e sostenibile, crede che il prezzo sia giusto. E propone questo gioiello, che fa parte della collezione Solstice. La collana, in oro bianco e diamanti creati in laboratorio per 75 carati, con forme diverse (rotondi, a pera, marquise), è accompagnata da altri 15 gioielli, sempre realizzati con gli stessi materiali.

Collana con diamanti di laboratorio in vendita a 100.000 dollari
Collana con diamanti di laboratorio in vendita a 100.000 dollari

Brilliant Earth è stata fondata da Beth Gerstein ed Eric Grossberg è si è proposta fin dall’inizio di utilizzare diamanti conflict free, selezionati per le loro origini etiche e rispettose dell’ambiente. La Maison è stata anche tra le prime a utilizzare la blockchain per tracciare la provenienza delle pietre e fa parte del Responsible Jewelry Council, standard etico leader nel settore della gioielleria. Per realizzare le sue pietre sintetiche, Brilliant Earth utilizza un processo noto come High Pressure High Temperature (Hpht), senza post-trattamento. Questo processo, specifica l’azienda, imita in laboratorio le condizioni di formazione dei diamanti naturali.

Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice
Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice
Anello della collezione Solstice
Anello della collezione Solstice
Bracciale con diamanti sintetici
Bracciale con diamanti sintetici
Orecchini Brilliant Earth con diamanti sintetici
Orecchini Brilliant Earth con diamanti sintetici

Collana Brilliant Earth con diamanti sintetici
Collana Brilliant Earth con diamanti sintetici







I diamanti di laboratorio raddoppieranno in tre anni




Paul Zimnisky Diamond Analytics è il nome di una società indipendente di analisi dei dati e consulenza specializzata nell’industria globale dei diamanti e nei relativi fondamenti. L’gha fondata Paul Zimnisky, esperto che è riconosciuto come uno dei principali analisti del settore. Le sue previsioni sono utilizzate a livello globale da istituzioni finanziarie, società pubbliche e private, società di consulenza, governi, agenzie e università. E, ovviamente, anche dal mondo della gioielleria. L’ultimo report di Paul Zimnisky, per esempio, riguarda i diamanti sintetici, creati in laboratorio o, più precisamente, in fabbriche ad alta tecnologia.

Paul Zimnisky
Paul Zimnisky

Secondo l’analista, dunque, il mercato dei gioielli con diamanti creati in laboratorio è destinato a raddoppiare entro il 2025. E mentre l’attuale mercato dei gioielli con diamanti sintetici è stimato in 2 miliardi di dollari per 3 milioni di carati, entro i prossimi tre anni il settore salirà a 3,9 miliardi di dollari. I diamanti di laboratorio, quindi, sono destinati a rappresentare una percentuale sempre maggiore nel mercato complessivo dei diamanti.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio

Non solo: la previsione di Zimnisky arriva a pronosticare che nel tempo si profili un sorpasso vengano tra diamanti naturali, estratti dalla terra, e quelli creati dall’uomo. Le gemme lab-grown, che hanno la stessa composizione chimica di quelli naturali, saranno utilizzati principalmente per gioielli di moda. Aziende come Lightbox (di proprietà di De Beers), Pandora e Swarovski sono già tra i marchi che puntano su questo tipo di pietre. Inoltre, i prezzi dei diamanti di laboratorio continueranno a diminuire, in particolare per quelli venduti senza alcun marchio.

Catena in argento con diamanti sintetici di Lightbox
Catena in argento con diamanti sintetici di Lightbox

L’esperto prevede anche che la fine dei diamanti sintetici venduti a prezzi alti, a migliaia di dollari., anche perché molti produttori vogliono abbassare il prezzo e migliorare la qualità. Un trend che porterà a una produzione a prezzi inferiori. Diamanti che sono destinati a un mercato vasto, con un’area di prezzo inferiore a 1.000 dollari, anche se non è escluso che qualche azienda famosa possa proporre una fascia più alta di prezzo, grazie alla forza del marchio. Questo fenomeno, inoltre, provocherà un calo della richiesta di gioielli con moissanite e zaffiro bianco.

Anelli in oro bianco e oro giallo con diamanti di laboratorio
Anelli in argento e oro giallo con diamanti di laboratorio by Pandora







Diamanti di laboratorio sconosciuti ai giovani




Anche se le vendite di diamanti «cresciuti» in laboratorio, cioè sintetici, è in aumento, non è detto che il concetto di pietre artificiali sia ben chiaro tra gli acquirenti. Specialmente se i diamanti creati da macchine sono considerate green, ecologiche, verdi, biocompatibili, sostenibili. Potete aggiungere voi la definizione più rispettosa dell’ambiente chre preferite. Un sondaggio presentato a Vicenzaoro September, infatti, mette il dito nella piaga: i giovani, i  Millennials e la Generazione Z, non hanno recepito il concetto. Si può fare una colpa? Evidentemente no. È chi vende pietre sintetiche che non ha comunicato abbastanza. Inoltre, c’è un dibattito intenso su quanto le gemme sintetiche, create in buona parte in Cina, siano davvero amiche dell’ambiente. Per esempio, per essere «cresciute» in laboratorio hanno necessità di un grande utilizzo di elettricità che, in Cina, deriva in gran parte da centrali a carbone (naturale, non sintetico).

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio

In ogni caso, a Vicenzaoro è emerso che oltre il 90% degli intervistati non conosce i temi della sostenibilità etica dei diamanti. E solo per chi ha presente il fattore ambientale considera questo aspetto come rilevante per la scelta. La maggioranza degli intervistati, inoltre, pensa che solo il diamante naturale racchiude anche un fattore emotivo, per la sua autenticità e rarità. Al contrario delle pietre costruite in laboratorio. Ma le idee dei giovani intervistati sono piuttosto confuse, visto che solo il 60% è pronto ad acquistare un diamante naturale, mentre il 35% si dice indifferente.

Orecchini con diamanti blu creati in laboratorio
Orecchini con diamanti blu creati in laboratorio

La ricerca qualitativa, curata da Laura Inghirami, imprenditrice e fondatrice di Donna Jewel, con la collaborazione di Igi (Istituto Gemmologico Italiano) è stata presentata nell’ambito dei Gem Talk assieme a Gaetano Cavalieri, presidente Cibjo, Andrea Sangalli, vice presidente di Federpreziosi. Conclusione: tutti d’accordo che gli acquirenti devono essere informati di più e meglio, con il Cibjo che ha realizzato un documento di Linee Guida scaricabile dal web. Sarà sufficiente?

Il Talk sui diamanti sintetici a Vicenzaoro
Il Talk sui diamanti sintetici a Vicenzaoro

La nuova miniera: l'impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
La nuova miniera: l’impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali







Freelight Diamond, la libera interpretazione del lusso

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Dal corallo all’oro, dall’oro ai diamanti. Ma quelli creati in laboratorio. La storia di Lux Coral, azienda umbra nata nel 1986 su iniziativa di Domenico Antonio Cosentino, che è ancora il presidente, prosegue con il marchio Freelight Diamond, interamente dedicato a pietre sintetiche. Accanto ai tradizionali gioielli, quindi, l’impresa orafa ha fondato un paio di anni fail nuovo brand, con l’obiettivo di conquistare il crescente interesse nei confronti dei gioielli in oro, ma con diamanti dal prezzo più abbordabile.

Anello trilogy in oro bianco con diamanti cresciuti in laboratorio
Anello trilogy in oro bianco con diamanti cresciuti in laboratorio

Bisogna ricordare che, da un punto di vista chimico e ottico, i diamanti realizzati in laboratorio sono del tutto identici a quelli naturali, scovati nelle profondità della terra. Anche i diamanti frutto della tecnologia sono certificati Igi e descritti secondo le classiche 4C (cut, color, clarity e carat). La domanda di gioielli con diamanti che sono indistinguibili da quelli naturali, se non sono sottoposti a una accurata analisi in centri specializzati, è in crescita. Per questo Freelight Diamond si propone di soddisfare la richiesta con gioielli di tipo tradizionale, come i classici anelli con solitario, ma anche di pietre di colore come smeraldi, zaffiri e rubini, sempre creati in laboratorio.

Collana con punto luce a cuore
Collana con punto luce a cuore
Anello eternity in oro con diamanti lab grown
Anello eternity in oro con diamanti lab grown
Orecchini a bottone in oro con diamanti lab grown
Orecchini a bottone in oro con diamanti lab grown
Orecchini con diamanti e zaffiri artificiali
Orecchini con diamanti e zaffiri sintetici
Anello con solitario a cuore
Anello con solitario a cuore

Anello in oro bianco con solitario
Anello in oro bianco con solitario







PdPaola debutta in oro e diamanti

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PdPaola, brand spagnolo che in pochi anni è andato alla conquista del mercato europeo, sale l’ultimo gradino della qualità e affianca le sue collezioni a prezzi accessibili a una nuova linea  realizzata con gli elementi classici della gioielleria: oro e diamanti. I nuovi gioielli di PdPaola sono realizzati a mano in oro 18 carati, 100% riciclato, e con diamanti coltivati in laboratorio, cioè senza estrazione mineraria con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e, naturalmente, di mantenere prezzi più bassi rispetto ai gioielli con pietre naturali.

Anello in oro con diamanti lab grown
Anello in oro con diamanti lab grown

All’interno della collezione, che comprende anelli e orecchini con lo stile essenziale della Maison, sono comprende collane con un ciondolo a forma di lettera dell’alfabeto, che di solito coincide con quella del nome di chi la indossa: un classico della gioielleria e uno dei driver in fatto di regali. I prodotti della linea di gioielleria in oro saranno per il momento disponibili esclusivamente nel negozio online pdpaola.com, con prezzi che vanno da 100 a 1.400 euro, ma arriveranno presto anche nei negozi. Accanto a questa nuova linea, rimangono sempre disponibili le ampie collezioni in argento sterling.

Collana indossata in oro e diamanti di laboratorio con lettera
Collana indossata in oro e diamanti di laboratorio con lettera
Collana in oro e diamanti di laboratorio
Collana in oro e diamanti di laboratorio
Orecchini in oro bianco e diamanti di laboratorio
Orecchini in oro bianco e diamanti di laboratorio
Fedina in oro
Fedina in oro

Orecchini asimmetrici in oro giallo e diamanti di laboratorio
Orecchini asimmetrici in oro giallo e diamanti di laboratorio







Allarme truffa per i diamanti di laboratorio

I diamanti realizzati in laboratorio, saranno anche green, come sostengono quelli che li vendono, ma di sicuro rappresentano una minaccia per i gioiellieri onesti e, non da ultimo, per gli acquirenti. Da tempo è suonato l’allarme tra i gemmologi: i produttori di diamanti sintetici sono sempre più abili nel riprodurre l’aspetto delle gemme naturali estratte dalla terra e c’è chi li vende come gemme naturali. L’ultimo esempio arriva da Bangkog: un laboratorio di gemme della capitale tailandese, infatti, ha scoperto un altro diamante prodotto in laboratorio presentato come pietra naturale. E si tratta di una gemma che sarebbe stata venduta a carissimo prezzo.

L'analisi sul diamante sintetico dell'International Gemological Institute per una gemma da 6,18 carati
L’analisi sul diamante sintetico dell’International Gemological Institute per una gemma da 6,18 carati

Si tratta, infatti, di un diamante con taglio brillante da 6,18 carati descritto come naturale, che l’International Gemological Institute ha analizzato e classificato dopo una richiesta di verifica, presumibilmente da chi lo ha acquistato come gemma vera o chi si accingeva a farlo. Il diamante si è rivelato perfetto: colore D, purezza impeccabile e triplo taglio eccellente. Con un piccolo difetto: è stato creato in laboratorio. L’aspetto più inquietante è, però, la lavorazione studiata apposta per far scambiare la pietra sintetica con una naturale. Ma i diamanti non hanno una invisibile sigla incisa con il laser che permette di identificarne l’origine? Sì, ma il problema è che il diamante in questione aveva un numero contraffatto. Insomma, i diamanti cresciuti in laboratorio non sono un problema se venduti come tali, ma rischiano di essere utilizzati anche per ingannare i semplici acquirenti.

Anello in oro bianco e diamante di laboratorio
Anello in oro bianco e diamante di laboratorio

Analisi di un diamante
Analisi di un diamante

Pandora cambia strategia con i diamanti di laboratorio

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Pandora cambia strategia e presenta la sua prima collezione di gioielli con diamanti sintetici. La collezione si chiama Pandora Brilliance ed è realizzata con diamanti di laboratorio. L’obiettivo è offrire prodotti a prezzo accessibili e realizzati in modo sostenibile. Pandora Brilliance sarà inizialmente lanciata nel Regno Unito e sarà distribuita in altri mercati, al momento non determinati, a partire dal 2022.

Rendering degli anelli della collezione Pandora Brilliance
Rendering degli anelli della collezione Pandora Brilliance

Pandora persegue nella sua missione di realizzare incredibili gioielli accessibili a più persone, per questo oggi sono molto orgoglioso di poter annunciare il lancio di Pandora Brilliance. Si tratta di una nuova collezione di gioielli dal design elegante caratterizzati da diamanti creati in laboratorio. Rappresentano un simbolo di innovazione e progresso tanto quanto di bellezza senza tempo e testimoniano il nostro continuo e ambizioso programma di sostenibilità. I diamanti non sono solo per sempre, ma per tutti.
Alexander Lacik, Ceo di Pandora

Bracciali della collezione Pandora Brilliance, bozzetto
Bracciali della collezione Pandora Brilliance, bozzetto

Secondo Pandora, il mercato dei gioielli con diamanti continuerà a crescere e i diamanti realizzati in laboratorio stanno superando l’incremento complessivo del settore. I diamanti creati in laboratorio sono identici ai diamanti estratti, ma sono realizzati in un impianto produttivo. Le pietre hanno le stesse caratteristiche ottiche, chimiche, termiche e fisiche e sono classificati secondo gli standard conosciuti come le 4C: cut, colour, clarity and carat (taglio, colore, purezza e caratura) prima di essere incastonati nella collezione Pandora Brilliance.

La nuova collezione comprende anelli, bracciali, collane e orecchini, ciascuno con un diamante solitario creato in laboratorio e incastonato a mano in gioielli in argento sterling, oro giallo 14 carati o oro bianco 14 carati. Come altri gioielli Pandora, i pezzi possono essere collezionati o abbinati insieme, e il leitmotiv della collezione, un simbolo dell’infinito reinterpretato, è intriso di significato. Il concept riguarda la possibilità infinita di forgiare il futuro mentre lo sviluppo creativo è basato su un’ampia ricerca di mercato realizzata in Nord America, Europa e Cina.

Anelli in oro bianco e oro giallo con diamanti di laboratorio
Anelli in oro bianco e oro giallo con diamanti di laboratorio

Certificazione carbon neutral

Pandora Brilliance è un prodotto certificato CarbonNeutral secondo il quadro di riferimento globale per la neutralità delle emissioni di carbonio. La certificazione riguarda i gioielli Pandora Brilliance, il loro imballaggio e il trasporto. I diamanti creati in laboratorio e utilizzati nella collezione sono stati coltivati con più del 60% di energia rinnovabile, mentre le emissioni di gas serra da energia non rinnovabile vengono compensate attraverso la certificazione CarbonNeutral. Il prossimo anno, quando Pandora lancerà la collezione a livello globale, i diamanti saranno realizzati utilizzando il 100% di energia rinnovabile.

È possibile acquistare Pandora Brilliance a partire dal 6 maggio solo nel Regno Unito. I prezzi partono da 250 sterline (circa 290 euro) e la varietà delle pietre va da 0,15 a un carato.







Sondaggio: i diamanti da laboratorio? Solo se a prezzo basso


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De Beers produce diamanti creati in laboratorio o, per meglio dire, in un impianto produttivo. I diamanti sintetici di De Beers sono commercializzati con il marchio Lightbox. Nell’idea del più grande produttore di diamanti naturali, quelli estratti in un modo o nell’altro dal terreno, le pietre cresciute in laboratorio servono per allargare il mercato a quella fascia di consumatori che non possono permettersi una gemma tradizionale. Anche se ora la stessa De Beers fa sapere che la diffidenza verso i diamanti sintetici rimane alta. L’azienda, infatti, ha riassunto il sentiment dei clienti nel sesto Diamond Insight Flash Report. L’analisi contiene un verdetto poco lusinghiero per i diamanti non naturali: solo il 6% delle persone interpellate nel sondaggio associa la parola «autentico» alle pietre coltivate in laboratorio. I diamanti naturali, invece, ottengono fiducia dal 60%, che per il 41% sono anche pietre associate al termine «romantiche». I diamanti lab grown, invece, sono romantici solo per il 6%.

Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox

Ma c’è anche un aspetto legato all’investimento: i consumatori pensano che i diamanti sintetici non manterranno il loro valore nel tempo. Insomma, un anello con diamante naturale si può rivendere facilmente, non altrettanto un gioiello con una pietra sintetica. Sette consumatori su dieci, per questo, non sono disposti a spendere più di 1.000 dollari per un gioiello con diamanti coltivati in laboratorio.

La nuova miniera: l'impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
La nuova miniera: l’impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
Bracciale con diamante rosa creato in laboratorio
Bracciale con diamante rosa creato in laboratorio
Catena in argento con diamanti sintetici di Lightbox
Catena in argento con diamanti sintetici di Lightbox







Diamanti artificiali, corsa inarrestabile




Dimenticate le profondità delle miniere in cui nel buio brilla un diamante grezzo. Ora i diamanti sono sempre più figli di anonime macchine, procedimenti complessi e calcoli digitalizzati. Insomma, sono sempre di più i diamanti artificiali, creati in fabbrica. E fa ancora più impressione sapere che una delle aziende che spinge di più sui diamanti creati in laboratorio è il brand più noto per la vendita di gemme naturali: De Beers.

Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD di De Beers
Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD di De Beers

È stata una campagna pubblicitaria di De Beers, nel 1947, a inventare il claim “un diamante è per sempre”. Oggi, forse, potrebbe proporre un altro slogan: “un diamante è per tutti”. L’azienda, infatti, sta spingendo forte sui diamanti artificiali con il brand Lightbox. Anni fa ha creato ad Ascot, in Gran Bretagna, la prima fabbrica di diamanti creati in laboratorio. E oggi raddoppia con l’impianto di produzione da 94 milioni di dollari a Gresham, Oregon. La fabbrica ha già iniziato a lavorare e una volta pienamente operativa, produrrà circa 200.000 carati di diamanti coltivati in laboratorio ogni anno.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio

Oltre che con il marchio Lightbox, i diamanti saranno venduti con il rivenditore di gioielli online Blue Nile, in un’esclusiva collezione di gioielli. Non bisogna stupirsi: una ricerca di MVI Marketing sponsorizzata dall’International Grown Diamond Association indica che in dieci anni i diamanti coltivati in laboratorio sono passati da zero fino a diventare la categoria in più rapida crescita nel mercato dei gioielli.

La nuova miniera: l'impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
La nuova miniera: l’impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali

I diamanti creati in fabbrica non sono stati intaccati dalle critiche di chi ritiene i diamanti naturali le uniche gemme preziose. Anche perché le pietre artificiali hanno un prezzo per carato inferiore di circa il 30% rispetto a quelle estratte dalla terra. E, dal punto di vista chimico, sono perfettamente uguali. Anzi, i diamanti artificiali sono artificialmente perfetti. Inoltre, sono sempre più conosciuti dai consumatori, perlomeno quelli americani. Risultato: oltre a De Beers, utilizzano diamanti sintetici anche altre marche, come Swarovski e Richline. Insomma, anche per i gioielli vince la tecnologia.

Ingresso della fabbrica di diamanti sintetici
Ingresso della fabbrica di diamanti sintetici

Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox

Orecchini con diamanti sviluppati in laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti sintetici sviluppati in laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti rosa sviluppati in laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti rosa sviluppati in laboratorio Lightbox

Pendente con diamante sviluppato in laboratorio Lightbox
Pendente con diamante sviluppato in laboratorio Lightbox