Dall’Egitto i gioielli di Azza Fahmy, che si ispirano alle antiche tradizioni ♦
La gioielleria vista dalle sponde del Nilo: la Maison egiziana Azza Fahmy. La fondatrice della Maison, Azza Fahmy, è una designer donna, un ruolo inusuale in Egitto: lei è stata la prima a fare pratica nel quartiere dei gioielli egiziano, Khan El Khalili. Tessuti, gioielli, architettura, ma anche i segni rituali che gli africani si dipingono sul corpo sono tra i motivi che ispirano i gioielli, con l’idea di reinterpretare lo spirito del passato, traducendo in orecchini e bracciali l’essenza delle tradizioni. Sono, però, gioielli adatti alle donne moderne.
I motivi tradizionali diventano orecchini in argento e oro, con disegni geometrici su anelli e braccialetti ornati con pietre semi-preziose. Probabilmente le donne delle tribù africane non avrebbero mai sospettato che i grandi orecchini utilizzati nei giorni speciali tra le capanne dei villaggi Nubiani, del Mali o i monili dei Masai si potessero trasformare in gioielli di design, con collana che mischiano perline con giada, ambra, corniole, turchesi. Un’altra fonte di ispirazione sono i motivi decorativi degli antichi monumenti. Ma tempo fa Azza Fahmy ha anche creato una collezione di gioielli capsule su misura per il British Museum di Londra. Amina Ghali, responsabile del design e figlia di Azza Fahmy, ha assunto l’incarico di creare la collezione, ispirata ad antiche monete e orologi da tasca francesi, con elementi in oro 18 carati realizzati a mano. La collezione si compone di collane e un paio di orecchini. I ciondoli monete raffigurano la croce e la calligrafia araba con la scritta «Dio è Uno».