La parola robot fu inventata dallo scrittore ceco Karel Čapek nella sua opera teatrale Rur nel 1920. L’autore ha immaginato una specie di androide utilizzato per lavorare in fabbrica. L’idea di macchine dalla forma vagamente umana, però, è molto più antica. E ancora oggi, con i primi veri robot prodotti dalle grandi aziende hi-tech, resta affascinante (fino a quando qualcuno non perderà il lavoro a causa loro). In ogni caso, la silhouette del robot, in una versione anni Cinquanta, è piaciuta anche a Tatiana Van Lancker. Tanto che la designer ha fondato la sua Maison, Van Robot. Va da sé che gran parte dei suoi gioielli sono ispirati proprio alla figura del robot.
I gioielli sono realizzati a mano in oro 18 carati e pietre preziose in un laboratori di Arezzo, uno dei distretti della gioielleria in Italia. Tatiana, in effetti, trascorre molto tempo nella sua casa in Toscana. in Italia. Van Robot è stato lanciato nel 2020 e l’idea dell’automa-gioiello, che esprime anche ironia e leggerezza, è piaciuta. Il brand è così approdato anche al prestigioso Couture di Las Vegas. Accanto ai gioielli a forma di robot, la designer ha aggiunto anche gioielli più tradizionali, ma con una creatività ben delineata.
Tatiana Van Lancker è nata a Parigi, cresciuta a Sydney, ha passato vent’anni a Londra e ora vive tra Roma e la Toscana con il marito, due figlie e i loro bassotti. Anche il suo background professionale è eclettico: ha lavorato come manager a BSkyB, direttore del business a Soho House, una piattaforma globale di spazi fisici e digitali e ha fondato lo studio di interior design Studio LVL di Londra. Tutti lavori che nessun robot avrebbe potuto svolgere.


