Si intitola Van Cleef & Arpels: The Art and Science of Gems. Nel caso siate dalle parti di Singapore potete andare a visitare questa mostra dedicata alla storia di uno dei marchi più famosi (a ragione) della gioielleria. Nel caso, invece, non passiate dalla città asiatica, potete guardare le immagini che pubblichiamo: sono alcuni dei 450 pezzi che esposti (23 aprile-14 agosto 2016) al Museo ArtScience a Singapore. La mostra fonde l’arte e l’artigianato, la storia e la geologia: parte dal cuore della terra, dove si estraggono le pietre preziose, e arriva alla raffinata lavorazione della Maison di Place Vendôme. I visitatori possono seguire due percorsi complementari: esplorare i processi scientifici coinvolti nella formazione dei minerali (sono esposti i campioni di 250 minerali prestati dal Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi), e allo stesso tempo guardare da vicino la collezione dell’archivio storico di Van Cleef & Arpels. «È una mostra molto speciale e diversa dal solito, anche per questo viaggio tra i minerali: ha un percorso molto educativo», ha commentato Jean Bienayme, responsabile internazionale di marketing e comunicazione per Van Cleef & Arpels.
Secondo Catherine Cariou, direttore del patrimonio a Van Cleef & Arpels, la mostra è organizzata attorno a sette temi, molti dei quali sono venuti a definire le creazioni del gioielliere nel secolo scorso: le astrazioni, ballerine e fate, moda, influenze, natura, oggetti preziosi e icone. Non mancano alcune delle creazioni più famose della casa di gioielli, come la collana Zip, prodezza tecnica commissionato dalla Duchessa di Windsor nel 1938, che consente a una collana di essere trasformato in un braccialetto grazie a una cerniera-gioiello, oppure la clip fiore del 1967, con rubini birmani per 15.77-carati, in precedenza di proprietà di Maria Callas. Federico Graglia