Il covid-19 miete vittime anche nel mondo della gioielleria. A essere colpita irrimediabilmente dal virus è stata Gabriella Colombo Damiani, che assieme al marito Damiano ha rappresentato la seconda generazione della Maison di Valenza, ora guidata dai figli Silvia, Guido e Giorgio. Non solo moglie, ma anche ispiratrice, Gabriella Damiani ha accompagnato la crescita dell’azienda, che oggi è uno dei grandi nomi della gioielleria nel mondo, anche grazie al desiderio continuo di raggiungere l’eccellenza sapendo innovare.
«Il suo contributo è stato fondamentale nella creazione e nella gestione della rete commerciale in cui ha introdotto la propria visione personale creando con i clienti un rapporto basato su stima e fiducia: la sua attenzione al lato umano era così particolare che tutti ne hanno sempre riconosciuto e apprezzato l’inconfondibile vitalità, umanità e generosità», si legge in una nota della famiglia Damiani. «Per lei, Damiani era una fucina di idee, un luogo dove prendono vita progetti e insieme si raggiungono traguardi importanti: con il suo spirito determinato unito al suo gioioso entusiasmo era capace di coinvolgere e appassionare i propri figli e i collaboratori facendoli sentir parte della Famiglia Damiani. Chi l’ha conosciuta sa che aveva sempre una parola ed un gesto buono per tutti ed è stata una moglie, una madre ed una nonna eccezionale. Proprio grazie ad un suo disegno, alla sua passione orafa e alla sua sensibilità estetica, nel 1976, Damiani si è aggiudicata con Shark, un prestigioso Diamonds International Award: primo premio di una lunga serie di vittorie ineguagliate che hanno permesso alla Maison italiana di esprimere la propria eccellenza a livello internazionale».