Le rarefatte pitture giapponesi che hanno affascinato la generazione dei pittori impressionisti (e non solo), trasformate in alta gioielleria. A riuscirci non poteva che essere un gioielliere giapponese, Mikimoto. Il nome è sinonimo di perle: 120 anni fa Kokichi Mikimoto è riuscito a trovare il modo per coltivare le perle, che fino ad allora erano soltanto rarissimi frutti del mare. Le perle coltivate sono naturali a tutti gli effetti, con la differenza che i molluschi che le producono sono stimolati a creare le sfere di madreperla. In ogni caso, Mikimoto non è solo un produttore di gioielli con perle.
L’ultima collezione di alta gioielleria, chiamata The Japanese Sense of Beauty, mette insieme l’accurata selezione di perle con la fantasia pittorica trasformata in gioielli con zaffiri, diamanti, pietre semi preziose. Alcuni gioielli di questa collezione sembrano davvero i paesaggi ad acquarello su cartone della tradizione giapponese, in versione bonsai. E a indossare i gioielli è stata chiamata la top model e attrice Ai Tominaga. Anche lei è una perla, a modo suo.